
La profonde e attualissime meditazioni di uno dei più famosi predicatori del Novecento, per essere nel mondo sacerdoti e fedeli innamorati di Cristo.
Chi percorre la storia della liturgia, in più occasioni si è trovato di fronte a documenti che testimoniano la vitalità dell'antica Chiesa di Aquileia, il cui più noto esponente è senza dubbio il vescovo Cromazio, vissuto tra il IV a il V secolo. Aquileia è stata una di quelle Chiese locali che ha saputo esprimere la fede anche attraverso un proprio linguaggio liturgico. Il rito aquileiese, con la testimonianza di forme liturgiche peculiari, costituisce un segno eloquente di una vitalità che ad un certo punto ha cessato di esistere, confluendo nel rito romano. Il grande patriarcato aquileiese, che si estendeva fino in Baviera, in Austria, nella Slovenia e in Croazia, già nel sec. XV era stato smembrato, e progressivamente aveva perduto quella vivacità a vantaggio di un nuovo ordinamento territoriale delle Chiese, in particolare del ruolo di Venezia. Presentazione di Manlio Sodi e postfazione di Giuseppe Cuscito.
L'autore affronta il tema del rinnovamento liturgico, discusso e promosso nel Concilio Vaticano II, mettendo in risalto le molte incomprensioni e irregolarità. Lo scopo principale del rinnovamento liturgico era quello di agevolare facilitare l'incontro con Gesù durante la messa. Purtroppo tale fine è stato a volte perseguito in modo sbagliato dando rilievo a forme liturgiche esteriori favorendo le capacità personali del sacerdote celebrante. Il libro è frutto di molti anni di studio dell'autore sulla Liturgia e sulla riforma liturgica questo tema e si pone come pietra miliare per chi voglia affrontare seriamente questa tematica.
Il libro che il lettore ha tra le mani raccoglie alcuni testi di Giacomo Biffi risalenti agli anni del suo ministero sacerdotale milanese (1960-1975). In queste pagine si ritroveranno la stessa forza, la passione e l'umorismo che costituiscono, per così dire, il marchio di fabbrica dell'intera produzione del Cardinale. Vi si troveranno parole nuove, giovani e fresche, proprio perché antica è la loro sorgente. Si potrà apprezzare la pastorale chiara e concreta del parroco Biffi, si potranno cogliere i fermenti e le speranze dei primi anni del postconcilio, respirare le incertezze e il disorientamento che la società e la Chiesa negli anni della "contestazione" andava sperimentando. Furono gli anni del "miracolo economico", della "cultura del lavoro", ma anche anni di crisi e di eventi funesti, di «subbuglio ideologico, morale, ecclesiastico e sociale» (Memorie e digressioni di un italiano cardinale). Mensilmente cadenzata e liturgicamente ritmata, nel suo percorrere diverse volte l'intero ciclo annuale delle stagioni, con le sue rassicuranti monotonie ma anche con le sue sorprendenti e spesso disorientanti novità, questa lettura si configura come una retrospettiva che - per usare le parole dello stesso Giacomo Biffi - «ci dà il senso della continuità della Chiesa (...) al di sopra del mutare degli uomini e delle circostanze. Al di là di tutto ciò che cambia, "Cristo è lo stesso - come sta scritto - ieri e oggi e nei secoli"».
Il pellegrinaggio ha radici antiche, ricche di storia e di tradizioni, potentemente innervate nel cuore dell'umanità. Per la vita dell'uomo resta fondamentale l'esperienza del cammino, capace di restituire alla persona che si mette in movimento la sua consistenza autentica e la sua densità ontologica. Un saggio teologico-spirituale che conduce per mano alla scoperta dei bisogni del pellegrino, in un viaggio interiore che implica l'apprendimento, la continua ricerca, la disponibilità a un modo di essere inedito, che ridefinisce completamente il nostro stare al mondo.
Un cristiano qualunque commenta la predica della domenica - Ciclo B
Questi commenti registrano l’impatto della predica con le situazioni reali, le vere questioni, i problemi concreti della gente.
Rileggendo attraverso la selezione di omelie qui presentate il pensiero e la fede di Paolo VI appare in tutta la sua ricchezza il magistero che egli con sicurezza di nocchiero in mare tempestoso ha dato alla Chiesa negli anni del suo pontificato. Anni tutt’altro che facili.
Quanto detto da Giovanni Paolo II può darci una visione sintetica, ma veramente efficace, della grandezza umana e spirituale di questo papa: “Particolarmente sensibile alle istanze della cultura moderna, conoscitore acuto della molteplice e vasta problematica del mondo attuale, cosciente ad un grado estremo della responsabilità del suo alto ministero, partecipe della sofferenza fisica e morale dell’intera umanità, Paolo VI, innamorato di Cristo e amico di ogni uomo, fedele servitore della verità nella carità, e instancabile difensore dei diritti di Dio e dell’uomo, è stato e sarà per sempre gloria imperitura di Brescia, dell’Italia e della Chiesa”.
Si può certamente dire che Paolo VI non fu molto ascoltato, né sempre capito. Le sue parole però rimangono un tesoro di grande attualità, che merita di ritornare a meditare. E’ ciò che sta avvenendo sempre più. L’attuale papa Francesco lo sta facendo: lo propone a tutta la Chiesa proclamandolo anche santo.
Le 100 omelie più belle di Benedetto XVI, divise per argomenti con indice omiletico. In aggiunta numerosi discorsi del Santo Padre (Ratisbona, Sapienza, ONU, Dimissioni, Declaratio).
Elegante veste tipografica
Proponiamo le più belle omelie del cardinale Angelo Comastri, scelte personalmente dall'autore. In tanti anni di predicazione in tutta Italia il Cardinale è amato, conosciuto e apprezzato da vescovi, parroci e tanti laici.
La Parola è il pane necessario che nutre la vita del cristiano lungo tutto l'intero itinerario terreno perché egli non soffra di stenti e non venga meno nel cammino; è il pane che, quando lo si mangia, libera da sé tutto il dinamismo e l'efficacia per fortificare coloro che si siedono alla sua mensa; è il pane che sta alla base del motivo per cui i fratelli si riuniscono per celebrare l'agape che comunica forza, che arricchisce ed eleva spiritualmente.
Il pane è la Parola-dabàr, cioè è Parola-evento, Parola-azione, che agisce, che crea, illumina, rinnova, trasforma; è il pane-Parola che interpella la coscienza dell'uomo, guida il cammino della storia, abbatte ogni ostacolo e ogni resistenza e consegue infallibilmente l'obiettivo che si è prefissato.
Il concilio Vaticano II insegna che la Parola "est res et verba" (evento e Parola intimamente connessi) e che si illuminano a vicenda (DV, 2). Così, il pane-Parola e il pane-Eucaristico si integrano senza confondersi. Si tratta di due dimensioni della stessa realtà. "La Parola proclamata viva ed efficace, prepara la ricezione del Sacramento - precisa Papa Francesco nella Esortazione "Evangelii Gaudium" - e nel Sacramento tale Parola raggiunge la sua massima efficacia" (EG, 174).
"Quando organizzai il mio primo Cammino, pensai che era semplice. Bastava prendere la decisione, preparare l'equipaggiamento, partire, camminare, arrivare e ritornare. Ma col passare del tempo mi sono reso conto che una parte di me era rimasta là in Cammino, e non vedo l'ora di ripartire per raggiungerla".