
"L'obiettivo principale di questo mio libro, frutto di più di una quarantina di anni di studi platonici, vuole essere quello di ricostruire i tratti di Platone come "scrittore", come "poeta" e come "mitologo", oltre che come "pensatore". Sono tratti assai pi ricchi e più complessi di quanto molti pensano, che non hanno uguale. Io ho infatti la ferma convinzione che Platone sia il più grande filosofo in assoluto finora comparso sulla Terra, e che il compito di chilo vuole comprendere e fare comprendere agli altri, pur avvicinandosi sempre di più alla Verità, non può mai avere fine."
Giovanni Reale
Platone ha costruito il suo sistema filosofico in un momento storico in cui un'intera civiltà passava dalla comunicazione orale tradizionale a quella scritta, scontrandosi con l'inadeguatezza di entrambe. Scelse comunque di affidare alla scrittura le proprie dottrine, rinviando però discepoli e interlocutori a un nuovo linguaggio, l'oralità dialettica.
Giovanni Reale, uno dei massimi interpreti del pensiero antico, conduce con esemplare chiarezza il lettore attraverso i concetti guida del pensiero platonico mostrandone la straordinaria modernità, in un libro che è diventato punto di riferimento obbligato per gli studi di filosofia classica.
Un lungo e intenso "corpo a corpo" con Platone: è questa la cifra caratteristica del pensiero di Adriana Cavarero. Il volume lo rivela attraverso una serie di scritti introvabili o mai apparsi in italiano, un inedito e altri testi cruciali dedicati al grande allievo di Socrate. Al lettore viene offerto un viaggio appassionante sulle tracce di Platone, che non rappresenta solo un riferimento costante della filosofia di Cavarero ma anche il vero e proprio fil rouge con cui l'autrice intesse molteplici trame. La filosofia classica si intreccia qui con la riflessione politica e con la teoria femminista, come pure con la letteratura, la musica e l'arte. Il risultato è un confronto profondo e al tempo stesso ironico e irriverente con il padre della filosofia occidentale.
Questo volume riunisce i tre tomi che compongono il monumentale "Platone" del filologo classico e che, apparsi a partire dal 1928, hanno immediatamente rappresentato uno strumento fondamentale di critica testuale e storiografica per tutta la letteratura platonica del Novecento. La drammatica biografia dell'autore, spesa tra le trincee della prima guerra mondiale e i campi di lavoro della seconda, fino alla fuga negli Stati Uniti, si rispecchia nell'ideale di formazione umana dominante nel testo: una mediazione tra il significato di "paideia" e i più vivi fermenti della cultura filosofica contemporanea, dallo spiritualismo di Bergson all'esistenzialismo di Jaspers e Heidegger, fino all'epistemologia, alla filosofia del linguaggio e al diritto.
A quali condizioni si può parlare di un'etica in Platone? Esiste un oggetto un aspetto coerente e organico, distinguibile da altri rinvenibili nei dialoghi - che si possa definire, almeno per come noi oggi lo comprendiamo, quale "etica" platonica? Due opinioni sono state predominanti negli interpreti: la prima è che non sia ascrivibile a Platone un'etica ritenuta autonoma e distinta dalle altre discipline come sarà poi in Aristotele. La seconda opinione è che siano parziali gli approcci all'etica platonica correnti oggi, in particolare in area anglosassone.I testi qui raccolti, andando oltre questi modelli interpretativi, dimostrano che Platone parla di etica dialogicamente, come di ogni altro tema: tutti gli aspetti di una problematica filosofica etica paiono affrontati da Platone non sistematicamente, ma sempre nel dialogo, con un'urgenza radicale, e ciascuno ha un collegamento con le altre "parti" della filosofia platonica. D'altro canto ogni altro tema di cui egli parla ha un coinvolgimento, di volta in volta da chiarirsi, con l'etica.SAGGI DI: Linda M. Napolitano Valditara Enrico Berti - Francisco Bravo - Luc Brisson - Giovanni Casertano - Bruno Centrone - Michael Erler - Franco Ferrari - Silvia Gastaldi - Lloyd P. Gerson - Christopher Gill - Maurizio Migliori - Noburu Notomi - Giovanni Reale Christopher Rowe - Maria Isabel Santa Cruz - Samuel Scolnicov - Mauro Tulli Mario Vegetti - Maurizio Migliori - Davide Del Forno .
Il pitagorismo antico si può considerare la prima forma di scienza del pensiero occidentale. Questa edizione raccoglie i tre volumi dedicati ai Pitagorici e costituisce la raccolta più completa dei frammenti e delle testimonianze di Pitagora e della sua scuola. Testi greci a fronte
Ognuno di noi ha provato la netta e improvvisa sensazione di aver già vissuto, in un passato indefinibile, situazioni assolutamente identiche. Tale anomalia ha però cominciato ad attirare ossessivamente l'attenzione di scienziati, filosofi e poeti solo a partire dalla prima metà dell'Ottocento. Attraverso l'analisi di poesie di Shakespeare, Rossetti, Verlaine e Ungaretti, delle teorie filosofiche di Bergson, Benjamin e Bloch e di ipotesi mediche del passato e del presente, Remo Bodei offre una ricostruzione delle diverse storie che si intrecciano su questo tema, e propone una rigorosa spiegazione del fenomeno.
In breve
È lecito leggere Pinocchio come due romanzi in uno. Il Pinocchio I comprende i capitoli I-XV e vede la fulminea «corsa verso la morte» del burattino; il Pinocchio II si svolge dal capitolo I alla fine, ingloba in sé Pinocchio I come suo materiale e cellula primaria, e lo dilata trasformandone via via il senso. Questa duplicità dinamica dell’opera collodiana ne fa uno dei pochissimi casi di libri per l’infanzia in cui la finzione scopre e corrode la mistificazione.
Indice
Prefazione di Giulio Ferroni - Introduzione quasi teorica – I. Come leggere Pinocchio: una breve premessa di metodo – II. Pinocchio primo e secondo – III. Nascita di un burattino - IV. La forma catastrofica di Pinocchio I – V. La transvalutazione di Pinocchio I in Pinocchio II – VI. Per chi è stato scritto Pinocchio? - Nota bibliografica - Postfazione. Pinocchio molteplice di Fabrizio Scrivan
Matrix è il film hollywoodiano più ricco di spunti filosofici mai realizzato. Il suo successo, specie tra le generazioni più giovani, ne ha fatto uno strumento formidabile per l'insegnamento della filosofia. E il primo a valorizzarne le virtù didattiche è stato lo studioso americano William lrwin, curatore di quest'opera a più voci rivolta non solo ai filosofi, ma innanzitutto agli studenti e al pubblico matrixiano non specialista. Come spiega lo stesso Irwin: "Gli autori dei saggi di questo libro aiutano il lettore nel passaggio dalla cultura pop alla filosofia. Willie Sutton era una mente criminale, a suo modo un genio. Una volta gli chiesero: 'Willie, perché rapini le banche?'; lui rispose papale papale: 'Perché è lì che ci sono i soldi'. Perché allora scrivere di un prodotto di cultura pop come Matrix? Perché è lì che c'è la gente." I vari testi approfondiscono, con piglio divulgativo, gli aspetti gnoseologici, metafisici, etico-religiosi e politici suggeriti dal primo episodio della trilogia di Matrix. In Italia il rapporto tra il film dei fratelli Wachowski e la filosofia è già stato oggetto di un convegno nel dicembre 2003, a cui hanno partecipato, tra gli altri, pensatori quali Maurizio Ferraris, Giulio Giorello, Diego Marconi e Carlo Sini.