
Un uomo, un cristiano, "semplice" ma dalla vita che assume colori e tratti decisamente straordinari quanto a intensità e passione. Lo testimoniano i suoi scritti, raccolti per filoni tematici e ordinati nel libro secondo una scansione cronologica. Milanese di adozione, con la moglie Agnese svilupperà in Lombardia l'esperienza della Comunità Emmanuel, dedicata al recupero dei tossicodipendenti, aprendo il centro terapeutico di Cassano Magnago, visitato più volte dal cardinale Carlo Maria Martini. «Ciò che maggiormente ci rende gioiosi è tutto l'ardore nel quale i nostri animi cercano di affrontare le vere rinunce del nostro ego, con un tratto semplice e fanciullesco. Usciamo più che si può da noi stessi e più noi doniamo, più riceveremo. Poi ci sentiremo ancora più in alto, ed ecco... ci accorgeremo improvvisamente di sentirci come i fanciulli; a questo punto sentiamo che questo non è solo sentimento, ma gioia, vera gioia di possedere veramente l'amore.» (Giulio Simi)
Il volume è dedicato alla figura del prete Antonio Palladino (1881-1926) parroco e fondatore della Congregazione delle Suore Domenicane del Santissimo Sacramento - e alla sua inedita modalità di vivere il sacerdozio, all'interno del contesto della Chiesa di Cerignola, in provincia di Foggia, agli inizi del Novecento. Si trattava, allora, di un mondo ecclesiale legato ad una azione pastorale formale e fortemente dominata da una tradizionale - ma già ormai vetusta - ritualità, all'interno della quale, nella maggior parte dei casi, il clero appariva lontano dai fedeli, insensibile alle emergenze sociali, legato alla difesa delle personali prerogative e ad interessi di parte, dove il vantaggio del proprio ministero spesso coincideva con quello della propria famiglia. In quella realtà dei rioni di Cerignola più abbandonati, abitati da braccianti e povera gente, e dai nomi tristemente suggestivi (Senza Cristo, Pozzocarozza, Cittadella), don Palladino fu attento esecutore dei principi ispirati dal più recente magistero sociale di Leone XIII. Egli, infatti, promosse il superamento del tradizionale senso di indifferenza verso il contemporaneo processo di centralizzazione romana e rappresentò la risposta ecclesiale agli attacchi anticlericali di matrice socialista e liberale. La sua fu una metodologia pastorale che da una innovativa concezione della parrocchia fu in grado di dimostrare quale fosse il significato dell'impegno 'nuovo' che attendeva, nel Novecento, i cattolici 'fuori di Sagrestia'.
Santa Laura Montoya è una donna eccezionale che, nella Colombia della fine del 1800 e degli inizi del 1900, diventa una cosa sola con gli ultimi e, insieme ad alcune amiche e alla madre, inizia un' opera di evangelizzazione straordinaria. Per aiutare, confortare, sostenere, emancipare... i "suoi" indios affronta mille difficoltà: sospetti, false accuse sia dal mondo politico che da quello ecclesiastico, calunnie di ogni genere. Laura, infatti, non è la donna del "quieto vivere" ma è una donna coraggiosa e determinata che paga in prima persona pur di dare voce a chi non ne ha. Finalmente con la prima biografia in lingua italiana questa donna, veramente intrepida, potrà essere conosciuta e amata da tutti coloro che, come lei, ardono di passione per la verità e per il Vangelo.
Severino Dianich - tra i grandi protagonisti della Chiesa contemporanea - ha attraversato alcuni dei momenti decisivi della storia recente; scrive infatti: «Tanti sono gli eventi che abbiamo vissuto dagli anni Trenta del secolo scorso agli anni Venti del secolo presente, che mi sembrano troppi per essere contenuti nella manciata di decine di anni da me vissuti». Acuto osservatore del mondo e raffinato teologo, in queste pagine Dianich racconta, attraverso la sua vita, quasi un secolo di storia dell'umanità: «La mia generazione ha avuto la ventura di assaporare due tragiche dittature, quella fascista e quella comunista, una guerra mondiale durata cinque anni, la guerra fredda e il terrore diffuso di un conflitto atomico, l'avvento successivo, nei paesi più fortunati del mondo, di ricchezza e benessere... Data l'altra mia ventura di essere un prete cattolico, parroco, impegnato nella pastorale universitaria e professore di teologia, sarà facile capire con quanta passione abbia vissuto l'evento del Concilio ecumenico Vaticano II». In questa autobiografia riviviamo un mondo che non c'è più, che è passato «dal pennino e il calamaio alla penna stilografica, dalla macchina da scrivere al pc, dal dos al windows e poi ad altri infiniti nuovi marchingegni...»
Noi siamo la nostra anima. Il corpo morirà, ma l'anima è eterna. Se ne fossimo pienamente consapevoli, potremmo cambiare la nostra vita, potremmo vivere con la gioia di sentirci parte di un grande amore universale, con la certezza che questa vita è solo un passaggio necessario. La nostra mente umana, però, nega tutto questo e ci impedisce di ascoltare la nostra anima almeno finché, dal cielo non arrivano, nei modi più inaspettati, doni incredibili capaci di risvegliare in noi questa consapevolezza. Come è accaduto alla protagonista di questa straordinaria esperienza.
Mentre Riccardo si tormenta per la precarietà del suo lavoro, che non gli consente di sposare la donna con cui ha una relazione da quasi dieci anni, di acquistare una casa,
una macchina... un ambiguo personaggio fa leva sulla sua ingenuità e inesperienza e gli prospetta la possibilità di dare una svolta alla sua vita. Grazie a questo “aiuto”, vive per due anni l’illusione di aver realizzato il sogno di costruirsi una famiglia. Diventa anche papà.
L’investimento però si rivela una truffa. Quando Riccardo capisce di essere caduto nella mani di un usuraio, è
troppo tardi e teme di non avere via di scampo. Ma nel momento più buio, quando farla nita gli sembra l’unica
via percorribile, accade qualcosa di inaspettato: l’incontro con un’associazione che esiste, su tutto il territorio italiano, proprio per aiutare persone schiave come lui. L’inizio di un cammino di liberazione.
Vittima dell’abbandono da parte del padre quando era un bambino, e del conseguente rapporto sbilanciato, ai limiti del morboso, con la madre, Luca si ritrova a mettere in discussione la propria identità di genere e a intraprendere l’esperienza omosessuale. Dopo i primi amori adolescenziali, l’ingresso nell’età adulta coincide con la scelta di vivere senza timori la propria condizione. Eletto Mister Gay negli anni ’90, si ritrova famoso e molto richiesto a eventi mondani, feste e spettacoli. La sua nuova vita lo porta a vivere ogni sorta di trasgressione e sfrenatezza.
Dietro l’angolo, però, sta in agguato un nemico letale: l’Aids, che senza pietà lo priva nel giro di poco dei migliori amici. Si ritrova con tanta rabbia addosso, soprattutto verso il padre e verso Dio.
Un giorno accade che qualcosa si rompe nella dinamica di vita e nel precario equilibrio costruito in quegli anni. Luca rientra in se stesso e decide di intraprendere un percorso di conversione, su base psicologica e religiosa, che lo porta a scoprire e a sanare le ferite di tanti anni, fino a riappropriarsi della sua mascolinità ed eterosessualità. Un cammino faticoso, fatto di dubbi e ricadute, che lo porta fino a Medjugorje: l’incontro con la Madonna lo spinge decisamente sulla strada della conversione, favorendone una completa rinascita interiore. Dopo sofferenze e fatica, Luca incontra anche l’amore a lungo cercato e con Terry inizia una nuova vita, fatta di una gioia mai sperimentata prima.
Una storia destinata a far parlare di sé, quella di Luca Di Tolve, proprio come la canzone di Povia "Luca era gay". Una storia sofferta che ripercorre il lungo cammino alla ricerca di sé, dallo smarrimento della propria identità alla redenzione, fino alla rinascita a nuova vita. Vittima dell'abbandono da parte del padre quando è ancora un bambino, e del conseguente rapporto sbilanciato, ai limiti del morboso, con la madre, Luca si ritrova a mettere in discussione la sua identità e a intraprendere il cammino omosessuale. Eletto Mister Gay negli anni Novanta, Luca incomincia a scalare le vette del successo di un certo mondo omosessuale. Giovane, bello, richiesto a eventi mondani, feste e spettacoli, in breve vive ogni esperienza di trasgressione che in quel mondo si possa incontrare, tra sesso, lussuria, potere e gironi infernali. Dietro l'angolo, però, sta in agguato un nemico letale: l'aids, che senza pietà lo priva nel giro di pochi anni dei migliori amici. Finché arriva la sentenza fatale e tanto temuta: anche Luca ha contratto l'Hiv. A quel punto qualcosa si rompe nell'equilibrio artificiosamente costruito in tutti quegli anni, e Luca rientra in se stesso. Intraprende così un percorso di conversione, su base psicologica e religiosa, che lo aiuta a scoprire e a sanare le ferite di tanti anni prima, fino a riappropriarsi della sua identità sessuale. Un cammino faticoso, fatto di tanti dubbi e cadute, che lo porta fino a Medjugorje...
La sua vita di donazione totale al Signore, nel servizio dei poveri e degli ammalati, secondo il carisma di Vincenzo de’ Paoli e Luisa de Marillac, l’ha condotta a morire sul patibolo della ghigliottina negli anni terribili della Rivoluzione francese, periodo contrassegnato da violentissime persecuzioni contro i cristiani. Dopo un lungo processo canonico, ne è stato riconosciuto il martirio in odium fidei. Attendiamo dunque che presto il suo nome venga iscritto nell’albo dei beati.
Destinatari
Per chi vuol conoscere o approfondire la figura di suor Margherita Rutan.
Autrice
Mariantonia di Tano, Figlia della Carità dal 1970, si è laureata in Pedagogia con una tesi sul «Metodo pedagogico delle Figlie della Carità». Ha lavorato sempre nell’ambito sanitario, come coordinatrice e insegnante in diversi corsi universitari di lauree brevi. Attualmente lavora nell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno occupandosi della «Qualità dei Processi, Accreditamento e Formazione».
In vista del primo anniversario della partenza di Chiara Lubich per il cielo (Rocca di Papa, 14 marzo 2008), l'Editrice Città Nuova intende rendere omaggio alla fondatrice del Movimento dei Focolari e ispiratrice del proprio progetto editoriale con un album fotografico. Conosciutissima per la sua partecipazione a numerosi, grandi eventi internazionali del mondo ecclesiale e civile, la raccolta di fotografie restituisce al pubblico il volto più quotidiano, e perciò meno noto, della Lubich: le foto la "sorprendono" al lavoro nel suo studio, a casa con le sue compagne, durante la preghiera o una passeggiata.
Qui viene presentata, chiara e luminosa, agli occhi dei fedeli la dolce figura di Edith Stein, cioè di suor Teresa Benedetta della Croce, santa dei nostri giorni, martire di Cristo: vergine prudente e sapiente; innamorata del suo popolo ebraico; fatto oggetto di particolare ferocia e persecuzione; diventata cristiana e consacrata interamente a Cristo.
Il beato Nunzio Sulprizio, abruzzese di nascita e napoletano di adozione, continuamente stende le ali della sua protezione sulle balze abruzzesi e sulle strade di Napoli, sui giovani e sull'interomondo cristiano. Ammirandolo il nostro cuore freme di gioia e diammirazione, è immediatamente portato alla sua imitazione, è subito invitato a chiedere la sua intercessione.