
La vita di un missionario saveriano ricostruita tramite le sue lettere inviate a superiori e confratelli, in particolare durante gli anni di missione in Cina nella prima metà del Novecento. Dalla guerra civile alla prigione, dal brigantaggio all'avvento della repubblica e del comunismo, il trentino mons. Faustino Tissot visse tempi drammatici e faticose frustrazioni, mantenendo una fiducia granitica nella Provvidenza e affrontando ogni evento con enorme spirito di sacrificio, gioiosamente fedele alla sua missione evangelizzatrice. Ne esce il ritratto di un uomo e sacerdote di profonda umanità, ricco di doti spirituali e di grande spessore cristiano. E, fondamentalmente, di un ottimista, sempre convinto della sua scelta missionaria.
Jacques non è un personaggio di fantasia. È nato a Saint-Germainen-Laye il 6 aprile 1930 ed è morto a Parigi, sulla ghigliottina, il 1° ottobre 1957. Jacques Fesch, in nome di una conversione avvenuta in carcere, divenne presto un caso. Curzia Ferrari non si lascia catturare dal déjà vu: con una successione di colpi di scena, passiamo dalla vita provinciale di una famiglia borghese e piuttosto disunita al luccicore dei bistrot parigini, dove Jacques coltiva una speciale inclinazione per il jazz; vivace è anche il suo amore per la natura, pur nell’inferno del denaro di cui non può fare a meno. Del resto, suo padre Georges è proprietario di una banca, e il tema dell’argent è uno dei fili conduttori del libro. Tormentato dal dèmone dell’oro, Jacques organizza un colpo di mano, e lì – nel sangue di un poliziotto ucciso durante la fuga –, vede chiudersi i propri giorni in qualità di uomo libero.
Nei tre anni di reclusione nella prigione de «La Santé» prende gradatamente fisionomia una profonda ricerca di Dio. Il sigillo lo metterà l’arcivescovo di Parigi che nel 1987 aprirà la causa di beatificazione. Ma Dio non era già forse nelle stravaganze cercate e respinte da Jacques? E Dio non è forse nella sua serena accettazione della pena di morte, voluta soprattutto dal potentissimo Sindacato di Polizia francese? Ce lo lasciano intuire alcuni passi del libro – e questo è uno degli elementi che lo rendono affascinante, di irrefutabile apertura ai misteri dell’Oltre.
«Basta, stanno morendo tutti, non si può continuare così, dobbiamo fare qualcosa. Non abbiamo niente, ma possiamo aprire la nostra casa».
E così avvenne: l’8 giugno 2015, la famiglia di Antonio Calò e Nicoletta Ferrara si è aperta, anzi spalancata. Oltre ai 4 figli avuti in 30 anni di matrimonio, ecco entrare nella casa di questi insegnanti trevigiani 6 nuovi figli: Ibrahim, Tidjane, Sahiou, Mohamed, Saeed, Siaka. Giovani musulmani provenienti da Gambia, Guinea-Bissau, Ghana, Costa d’Avorio, sbarcati in Italia alla ricerca di un futuro migliore di quello lasciato alle spalle: povertà, persecuzioni e miseria in patria, violenze e torture in Libia, il rischio di un naufragio sui barconi del Mediterraneo.
Nicoletta Ferrara, la mamma, ci racconta giorno per giorno il formarsi di questa inedita famiglia: 12 persone tra cucina e soggiorno; le lingue wolof, mandingo e fula mescolate all’italiano come la pastasciutta e i cibi africani; le regole di casa: scuola e lavoro. E poi le lungaggini della burocrazia, ma anche il sostegno di tanti amici. E il bene che si fa contagio intorno.
«La nostra casa non è più nostra. È casa per chi non ha casa», scrive Ferrara spiegando il perché di una scelta radicata in una visione cristiana delle cose. Una decisione profetica, che brilla in queste pagine intense e appassionanti.
Questo libro ricostruisce la vita don Francis Xavier Morgan (1857-1935), sacerdote cattolico nato a El Puerto de Santa María (nel sud della Spagna) in un'importante famiglia di origine inglese, che divenne tutore e "secondo padre" di J.R.R. Tolkien. Un'opera che è il risultato di un'approfondita indagine condotta tra Spagna e Inghilterra, resa possibile anche grazie all'aiuto di Priscilla Tolkien, figlia del famoso scrittore, la cui testimonianza ha fornito dettagli finora inediti sul legame tra suo padre e la Spagna. Un'autentica saga familiare che, dal mondo dell'imprenditoria vinicola britannica sviluppatasi in Andalusia sin dal XVII secolo, attraverso gli anni del "risveglio cattolico" in Inghilterra nel XIX secolo giunge fino al Novecento, facendo luce su aspetti della vita e dell'opera di Tolkien che, senza la figura di questo prete anglo spagnolo (spesso, a torto, aspramente criticato), non si potrebbero cogliere a pieno. Un libro inedito e indispensabile per un viaggio alle origini del mondo de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, dedicato a tutti gli appassionati del grande autore inglese.
Biografia di san Rocco da Montpellier, il santo pellegrino francese vissuto probabilmente nella seconda metà del secolo XIV, un personaggio che, al di là della leggenda cristallizzatasi nella tradizione popolare o della verità storica emersa da tanti studi condotti lungo i secoli, ha affascinato i cristiani di tutti i tempi, al punto che era il più invocato nell'Europa del Medioevo per debellare la peste, ed è divenuto con il passare dei secoli il Santo più conosciuto nel continente europeo. L'autore, L. Ferraiuolo, rifacendosi ai documenti e all'ampia bibliografia a disposizione sull'argomento, e avvalendosi delle notizie raccolte con rigore giornalistico, ci presenta san Rocco come un santo normale, un santo umano, ma soprattutto un campione dell'umanità gioiosa e sofferente, triste e intraprendente, che per la causa abbracciata - la causa di Cristo - non si ferma davanti a nulla. Di san Rocco non si conoscono date precise riguardo alla nascita e alla morte, né si conosce il luogo della morte; non si sa quando sia stato canonizzato, come si siano diffuse le sue reliquie in varie località d'Europa. Gli unici dati certi che lo riguardano sono allora il suo amore per le persone e la devozione che riscuote fra la gente anche del nostro tempo, al punto da essere oggi invocato per sconfiggere le moderne epidemie: Aids e Sars.
Il libro racconta la caduta di Gomorra innescata dal martirio di don Giuseppe Diana, il 19 marzo 1994, dal contesto sociale in cui maturò il suo omicidio – in quegli anni una piccola parte del Casertano era come l’Iraq durante la guerra all’Isis, realtà di cui ancora il nostro Paese non si rende conto – alla rivolta culturale e umana di una piccola fetta di resistenti che hanno creato un mondo diverso con cooperative sociali di ragazzi disabili o disagiati o ex detenuti che sono diventate ristoranti o vere e proprie imprese.
Un impegno che dopo venticinque anni comincia a diventare evidente e che si oppone al ritorno concreto della camorra, non solo nel Casertano ma nel resto d’Italia. Perché se i Casalesi, il più violento e potente clan di camorra mai esistito, sono stati sconfitti militarmente, il loro tesoro economico e il mondo dei colletti bianchi collegato non è mai stato scoperto, ma chi fa fruttare per il bene i loro patrimoni toglie le radici
al ritorno del male.
LUIGI FERRAIUOLO, giornalista, è redattore di Tv2000. Nato a Lodi, è diventato professionista al Corriere della Sera/Corriere del Mezzogiorno e ha pubblicato, tra l’altro: San Rocco, pellegrino e guaritore per le Paoline; Viva Salgari e Le parole che uccidono per Guida; Il museo di strada per Cuen Edizioni; Da Pietrelcina, l’altro Padre Pio per la Fontana di Siloe, con cui ha vinto il Premio «Giordano» per il miglior saggio ecclesiale italiano nel 2014; La pancia della mamma, la nuvola e la macchina da scrivere per Buone Notizie Edizioni.
Ha realizzato tre docufilm: Sui passi di Abramo, che racconta degli ultimi cristiani in Iraq a dieci anni dalla fine della guerra; Padre Pio: tornerò tra cent’anni, sulla profezia del ritorno a Pietrelcina dopo cento anni di San Pio, campione di ascolti su Tv2000, e Libera nos a malo: la musica di Sant’Antonio contro il diavolo, unico documentario proiettato all’assemblea mondiale delle Ngo Unesco.
La vita missionaria di Daniele Comboni (1831-1881) a favore dei popoli africani coincide con uno dei periodi più discussi dell'Africa moderna. Nel secolo XIX l'intero continente è pervaso da passioni e contraddizioni di ogni genere: esplorazioni, lotte fra le potenze per il suo dominio, confronto con il mondo musulmano, tratta degli schiavi, lotte tribali. In questo scenario si colloca il movimento missionario della Chiesa cattolica di cui Comboni è uno dei padri. Il volume introduce a questa esperienza ecclesiale attraverso la presentazione di alcuni documenti fondamentali di Comboni inquadrati nel loro contesto storico.
Tutti abbiamo un angelo che ci guida e ci aiuta a scoprire talenti e risorse nascoste. Questa convinzione ha spinto Anna Fermi a incontrare tanti personaggi del mondo dello spettacolo, dell'arte, della moda e dello sport per farsi raccontare la relazione speciale e preziosa che intrattengono con gli angeli. Senza reticenze, ognuno di loro ha accettato di descrivere l'incontro - a volte inaspettato, a volte atteso e desiderato - con i propri Amici Celesti, svelando come e perché queste presenze spirituali sono state decisive nel corso della vita per far scoccare al momento giusto la scintilla del proprio talento e per individuare la strada da seguire. Una galleria di storie ricche di fascino e di mistero, con tanti consigli per cercare e trovare il proprio angelo, incaricato da sempre di starci vicino e farci gustare la felicità.
Quattrocento anni fa un frate agostiniano, venuto dalle Marche in Maremma, terminava la sua vita nei pressi di un paesino a pochi chilometri da Grosseto, di fronte alla collina dell'antica città etrusca di Roselle...
Descrizione dell'opera
Monsignor Giuseppe B. Pasini (1932) ha segnato la storia recente di due grandi organizzazioni cristiane: le ACLI, di cui è stato vice assistente nazionale dal 1967 al 1971, e la Caritas Italiana, di cui ha contribuito alla fondazione ed è stato direttore nel decennio 1986-1996, consolidandone la presenza e la connotazione educativa e sociale.
Nel corso di circa trent'anni di impegno civile ed ecclesiale, Pasini è stato tra le figure più influenti del panorama nazionale. Dalla sua posizione di «osservatore privilegiato», alla direzione del più grande organismo socio-pastorale della Chiesa italiana con un radicamento capillare e stabile in tutte le 220 diocesi, ha potuto cogliere luci e ombre del nostro paese ed evidenziare il persistere di varie forme di povertà ed emarginazione.
Nella ricorrenza degli ottant'anni di monsignor Pasini, il volume propone gli editoriali da lui scritti per Italia Caritas dal 1986 al 1996, una sua conversazione col curatore, una contestualizzazione storica e un'appendice con lettere di apprezzamento e di riconoscenza completata da una galleria fotografica.
Sommario
Presentazione(F. Soddu). Introduzione (S. Ferdinandi). I. Una visione della carità di alto profilo. (G. Brunet). II. Un ministero a servizio del vangelo della carità. III. Tra memoria e prospettive. A colloquio con mons. Giuseppe Pasini (S. Ferdinandi). APPENDICE. Lettere di riconoscimento. Galleria fotografica.
Note sul curatore
SALVATORE FERDINANDI, sacerdote della diocesi Terni-Narni-Amelia, dal 1982 al 2001 è stato direttore della Caritas diocesana, esperienza pastorale riversata poi in Caritas Italiana, dove è responsabile per gli ambiti della formazione e della promozione delle Caritas diocesane e parrocchiali, della documentazione e della sussidiazione. Dopo la specializzazione all'Accademia Alfonsiana di Roma, ha insegnato Dottrina sociale della Chiesa alla Pontificia Università Urbaniana ed è ora docente di Teologia pastorale al Pontificio Collegio Leonino di Anagni. Per EDB ha pubblicato Per una carità aperta al mondo (2003); Radicati e fondati nella carità. Itinerario di formazione alla carità per sacerdoti, seminaristi e diaconi nella Chiesa italiana (22008); Quarant'anni di Caritas. Metodo e strumenti pastorali per educare alla carità (22012).
Questo volume tratteggia la figura di don Elvio Damoli, direttore di Caritas Italiana dai 1996 ai 2001, e ne illustra il pensiero sulla povertà, la carità e te politiche sociali. Dopo un profilo biografico, la riflessione considera i più significativi processi di cambiamento dei contesto nazionale ed ecclesiale avvenuti nei quinquennio detta sua direzione. Vengono inoltre proposti gli editoriali scritti da Damoli per il periodico Italia Caritas su temi che spaziano dalle emergenze ai gemellaggi, dalle forme di testimonianza detta carità alle Caritas parrocchiali. Il volume si conclude con i contributi di coloro che hanno avuto t'opportunità di lavorare con don Elvio e un'appendice formata da una breve galleria fotografica.

