
Queste pagine raccontano una storia vera, dura, difficile, la storia di un incontro che mai avrei ritenuto possibile e che mi ha fatto entrare in contatto diretto con la realtà del male.
"Gesù è un amico. Amicizia significa riporre fiducia totale in un altro. Quando sono solo a piangere, di notte, chi c'è con me a piangere, ma allo stesso tempo a consolarmi e darmi coraggio di ripartire se non Gesù?". Comincia così il nuovo libro di Nicola Legrottaglie, che dopo il testo sulla sua conversione e il ritorno alla fede, ha scelto di raccontare la vita del protagonista dei Vangeli. Gli episodi più significativi e commoventi vengono rievocati in un percorso ricco di suggestioni in cui ciascuno potrà ritrovarsi attingendo ispirazioni e forza d'animo per affrontare le avversità della vita. Con uno stile semplice e colloquiale, Legrottaglie accompagna il lettore credente e non credente - alla scoperta della figura di Gesù di Nazaret, un amico speciale a cui affidare ogni più piccolo evento e da cui trarre insegnamenti preziosi per il cammino di ogni giorno.
Un'antologia delle lettere più rappresentative di Fra Immacolato Brienza (dal 1948 al 1988).
È la storia di Nicola Perin, giovane sportivo mancato a 17 anni (2015), adolescente che ha vissuto in pienezza il poco tempo che gli è stato concesso. La sua vicenda umana e spirituale dona serenità; la sua sofferenza è divenuta risorsa, la sua malattia una occasione di crescita. Con la leucemia (diagnosticata quando lui aveva 15 anni ed era una "speranza" del rugby) gli arriva una condanna crudele. Dopo giorni di pianto, la decisione: NON MOLLO! Si rimbocca le maniche... sorride anche quando non ne ha voglia. I diciassette anni di Nicola sono una lode e una danza al Signore per il grande dono della vita, un'esistenza colma di coraggio, forza e determinazione. Questo adolescente è stato capace di fare della propria vita un capolavoro accogliendo la malattia come un'esperienza di maturazione.
Don Pino Puglisi ha vissuto la sua vita in modo coerente col Vangelo di Gesù Cristo e per questo è stato brutalmente assassinato dalla mafia. In questo volume, Mario Torcivia ne racconta la vita e la morte e dedica particolare attenzione alle motivazioni di chi lo ha voluto morto. L'omicidio - avvenuto il 15 settembre 1994 - fu compiuto in odium fidei; ciò porta l'autore del libro a una forte riflessione teologica e sull'anti evangelicità della mafia.
È negli anni terribili del «decennio nero», durante il quale in Algeria si contrappongono islamisti e forze armate, che si colloca la straordinaria testimonianza di due uomini. Sono Christian de Chergé, priore del monastero trappista dell’Atas, a Tibhirine, rapito e ucciso nel 1996 con altri sei confratelli, in circostanze non ancora completamente chiarite, e monsignor Pierre Claverie, vescovo domenicano di Orano, assassinato lo stesso anno, con il suo autista musulmano Mohamed, per aver condannato apertamente tutte le forme di violenza.
Si tratta di due figure particolarmente luminose nel cuore della Chiesa d’Algeria, fortificata nella sua volontà di restare con i musulmani algerini, anche dopo l’indipendenza del Paese, dalla personalità del cardinale Duval e dall’impegno di sacerdoti, consacrati e laici.
Sommario
Introduzione. I. Osare l’ospitalità. 1. Il complesso intreccio etimologico del termine «ospite». 2. Ospitalità: gesto sovversivo alla base della relazione. 3. La sacralità del gesto ospitale. II. Pierre Claverie: un algerino per alleanza. 1. Una complessa ricerca identitaria. III. Christian de Chergé e i monaci di Tibhirine. Il lungo apprendistato dell’ospitalità. 1. Incontri interreligiosi e pratiche di ospitalità. 2. Dalla posizione alta a quella bassa: l’esperienza di essere accolti. 3. «Fare un’esperienza con delle esperienze»: un approccio di teologia pratica. 4. Divenire ospite dell’Algeria. Conclusione.
Note sull'autore
Claudio Monge, domenicano, ha trascorso due anni con frère Roger Schutz nella comunità monastica ecumenica francese di Taizé. Vive a Istanbul, dove è responsabile del Centro culturale dei domenicani. Dottore in Teologia delle Religioni e diplomato in Lingua e cultura turco-ottomane all’Università di Strasburgo, ha insegnato all’Università di Friburgo ed è visiting professor in Polonia, Francia, Svizzera, Italia, Canada e Brasile. Consultore del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, è autore di numerose pubblicazioni, tra cui Taizè. La speranza condivisa (EDB 2016).
Tsegehans Weldeslassie, Ziggy per gli amici, è nato il 30 settembre 1980 ad Asmara. Dopo essersi laureato, come tutti i suoi coetanei viene destinato a uno dei campi militari che si trovano in Eritrea. Non ha scelta, per la dittatura infatti è un incarico obbligatorio e a tempo indeterminato. Chi lo rifiuta finisce in prigione come disertore. Ziggy però non ci sta. Non vuole rinunciare al suo futuro e sceglie la strada più incerta e pericolosa: la fuga verso l'Europa. Passato di nascosto il confine con il Sudan, si trova davanti un deserto di migliaia di chilometri prima di arrivare in Libia e giocarsi il tutto per tutto su uno dei terribili barconi che ogni giorno solcano il Mediterraneo.
L'epistolario roncalliano qui raccolto e presentato offre un contributo importante per delineare la fisionomia umana, spirituale e pastorale del futuro Papa Giovanni XIII. Affiorano temi, stili e sensibilità che negli anni successivi si consolideranno e si preciseranno, ma già qui, nel periodo di servizio diplomatico in Bulgaria, lasciano intravedere le linee fondamentali della sua personalità. Queste lettere stupiscono per lo stile fresco, vivace, confidenziale; spesso si fanno dialogo personale, quasi intimo. Egli sa ricondurre tutto all'essenziale della vita cristiana: totale obbedienza alla volontà di Dio, costante fiducia nella divina Provvidenza, amore filiale per la Chiesa e il Papa, impegno generoso nel servire il prossimo, sobrietà nello stile di vita, accoglienza dei più poveri. L'epistolario bulgaro di mons. Angelo Giuseppe Roncalli con don Karl Raev e mons. Damian Theelen. Un grande esempio di diplomazia ecclesiale.
La storia qui raccontata è innanzitutto la storia di un uomo, di un cristiano, di un sacerdote e non per ultimo di un Missionario del Preziosissimo Sangue, la famiglia religiosa voluta e fondata da San Gaspare del Bufalo. Don Giovanni Merlini ha testimoniato con la sua vita uno straordinario attaccamento a Cristo e un'immensa passione per la Chiesa e per le anime. È fortissimo il profumo di santità che emana la sua lunga e intensa vita. La bellezza di questo libro sta in una cosa semplice: potrete leggere una storia vera che vi farà venire voglia di tornare a sognare in grande (don Luigi Maria Epicoco).
Nato in una famiglia cristiana, Kiko Argüello riceve un'educazione religiosa. Ma a un certo punto della sua vita, la fede va in crisi. "Dio esiste o non esiste", si domanda. Entra così in un periodo di deserto spirituale nel quale nulla però lo soddisfa: né i successi artistici come pittore, né le relazioni umane. Sull'orlo della disperazione, Kiko grida a Dio il proprio sconforto. E Dio lo prende per mano e lo guida passo passo a riscoprire il dono della fede, prima attraverso l'incontro con i Cursillos de Cristiandad, poi immergendosi completamente nella vita dei poveri nelle baracche di Palomeras Altas, alla periferia di Madrid. Da questa esperienza, matura in Kiko la consapevolezza dell'urgenza di annunciare la Buona Notizia, il kerigma, ai più poveri. Insieme a Carmen Hernández, una missionaria laica, a contatto con il rinnovamento del Concilio, fonda una piccola comunità riunita intorno alla Parola e alla liturgia. Dalla Spagna si sposterà poi alla periferia di Roma per continuare la sua missione. È l'inizio del cammino neocatecumenale, che fa sua l'istanza del Concilio Vaticano II di istituire il catecumenato degli adulti, distinto in più gradi (SC 64), dando inizio a una forma di iniziazione cristiana, presente oggi in oltre cento paesi del mondo. Questo libro ne racconta, per la prima volta in prima persona, la nascita.
A 98 anni Ersilio Tonini è il cardinale più anziano del mondo. La sua storia attraversa quasi un secolo di storia italiana e incrocia le vicende di papi, capi di stato e grandi personalità, ma anche di tanta gente comune, affascinata dalla sua capacità di parlare al cuore con semplicità evangelica. Appena nominato pastore della diocesi di Ravenna, nel 1975, decise di lasciare l'appartamento dello splendido palazzo dell'episcopio per insediarsi in due modeste stanze dell'Opera di Santa Teresa del Bambin Gesù, una casa di accoglienza per handicappati e anziani. Ha vissuto sempre lì, anche da vescovo "in pensione", lucidissimo e attento alle vicende del mondo. In questa confessione a cuore aperto si racconta, riflette sull'Italia di ieri e di oggi, e svela i segreti di una vita vissuta con entusiasmo contagioso, un entusiasmo che non si spegne.
Antonio Carretta è un giovane morto a ventiquattro anni a causa di un cancro. Nato il 19 maggio 1991, secondogenito di una normale famiglia di Altamura, la sua quotidianità di adolescente è fatta di studio, calcetto, amici, senza mai trascurare i doveri di cristiano. A diciannove anni si iscrive all’università di Bari, facoltà di Economia. Dopo aver conseguito la laurea inizia il percorso specialistico biennale in Economia e Management presso l’Università di Casamassima a Bari. Nel giugno 2014 inizia ad accusare dolori alla schiena, sempre più intensi finché il 23 luglio 2014 è ricoverato al Policlinico di Bari con una diagnosi di cancro. A settembre del 2015 la situazione peggiora, le speranze di guarigione si affievoliscono. Nessuna possibilità di cura. Antonio lascia la vita terrena il 24 novembre 2015. Il libro raccoglie le numerose testimonianze di persone che, a vario titolo, hanno conosciuto, amato, apprezzato, gioito della presenza di Antonio, che ha affrontato la vita, la malattia e la morte come un “guerriero” con il sorriso.