
"Gli scrittori religiosi di ogni tempo hanno innalzato lodi al silenzio. Il silenzio è salutare, conduce l'uomo a se stesso. Lo apre a Dio. Lo pone in contatto con la sua creatività, con nuove idee. In questo libretto vorrei indicarvi alcuni modi per cogliere e assaporare il silenzio, mostrandovi anche come potete coltivarlo. Sono percorsi benefici per voi e che vi pongono in contatto con la vostra stessa verità".
Questo libretto a colori raccoglie alcune immagini storiche e le più recenti del nuovo “vescovo di Roma” - come lui ama definirsi - che richiamano alla mente eventi, luoghi e persone.
I testi comprendono un breve profilo biografico e altre spigolature raccolte dai suoi primi interventi. Sono piccoli flash sufficienti a illuminare la figura dell’uomo, del sacerdote, del pastore che ha fatto subito centro nei cuori per la sua amabilità e simpatia: “è così semplice che ho voglia di abbracciarlo”.
Il libretto presenta una serie di pensieri tratti dalle parole e dai messaggi di papa Francesco nei suoi primi giorni di pontificato. In essi risalta il volto della Chiesa, popolo di Dio, l’azione dello Spirito Santo artefice di unità;
il ruolo di Maria, madre della Chiesa, il compito di ogni cristiano di confessare Gesù Cristo crocifisso e di annunciare il Vangelo. Una parola di particolare affetto il Papa rivolge anche ai giornalisti.
Martin Buber (1878-1965) fu uno dei maestri della svolta dialogica del pensiero filosofico del Novecento. Nell'assegnare il primato alla "relazione" rispetto al "soggetto" della tradizione e della modernità occidentali, egli interpreta la crisi dell'Occidente prospettandone la rigenerazione grazie al pensiero "dialogico". Il volume, oltre a ricostruire nell'introduzione il percorso speculativo di Buber, ne documenta le tappe attraverso passi antologici tratti dalle sue opere più significative (dai Discorsi sull'Ebraismo a Il problema dell'uomo, da L'Io e il Tu a Sentieri in utopia ai Discorsi sull'educazione). Il lettore vi troverà spunti di riflessione particolarmente attuali per fronteggiare le sfide del mondo contemporaneo, che sempre più spesso invoca il dialogo fra gli uomini come condizione della sua stessa sopravvivenza.
Un ritratto del nuovo vescovo di Roma, Papa Francesco, a partire dalla rinuncia di Benedetto XVI, passando attraverso la spiegazione delle procedure che hanno portato alla sua elezione.
Una sfida immensa attende il nuovo pontefice. Guidare il rinnovamento e affrontare gli scandali che scuotono la Chiesa: prelati e sacerdoti accusati di abusi sessuali, comunione ai divorziati, celibato del clero, sacerdozio femminile, guerre di potere e finanze vaticane, corpo e sessualità dei cristiani, ritorno alla parola del Vangelo. La Chiesa è chiamata, oggi più che mai, a voltare pagina.
Con la clamorosa decisione di dimettersi, Benedetto XVI ha colto di sorpresa la Chiesa cattolica e il mondo. Eppure, a ben vedere, Joseph Ratzinger è stato fin dall'inizio il papa delle sorprese. Lo è stato già il primo giorno, quando, presentandosi come un "umile lavoratore nella vigna del Signore", ha dato di sé un'immagine ben diversa da quella, che gli era stata ritagliata addosso, di truce e inflessibile guardiano della retta dottrina. È stato, quello di Benedetto XVI, un pontificato pieno di spine, di momenti difficili, di incomprensioni. Tipico il caso della lectio magistralis di Ratisbona. Da molti considerata un passo falso di papa Benedetto a causa della dotta citazione, apparentemente anti-islamica, tratta dalle parole di un antico imperatore bizantino, fu invece il tentativo di enunciare una tesi centrale nel suo insegnamento, e cioè che tra la fede religiosa e la razionalità non c'è opposizione e che la fede, quando è autentica e quindi rivolta veramente a Dio, è in realtà espressione della razionalità umana. Non è la fede religiosa in quanto tale a essere nemica della razionalità, ma la fede fanatica, la fede incoerente, la fede messa al servizio della violenza. Ripercorrere il pontificato di Benedetto XVI fa bene alla mente. E permette di capire meglio i nodi culturali e spirituali del nostro tempo.
Venerdì Santo Passione del Signore Via Crucis presieduta dal Santo Padre Francesco.
Meditazioni di giovani libanesi sotto la guida di Sua Beatitudine Eminentissima il Signor Cardinal Béchara Boutros Rai.
In pochi minuti, attraverso gesti significativi e parole semplici, papa Francesco ha conquistato il mondo intero dal balcone di Piazza San Pietro. Jorge Mario Bergoglio è il primo papa sudamericano: figlio di immigrati italiani di umili origini, gesuita, vescovo di Buenos Aires in Argentina. Noto per la sua vita semplice, per il suo carattere schietto e socievole, per la sua attenzione alle questioni sociali, ha scelto un nome che suona come un programma per il suo pontificato. Ora la chiesa e il mondo intero guardano a questo uomo “venuto dalla fine del mondo” con speranza e curiosità. La biografia di Saverio Gaeta è il testo aggiornato e affidabile che tutti aspettavano. Giornalista di Famiglia Cristiana, esperto di chiesa e papato, Gaeta ripercorre con un linguaggio semplice e coinvolgente le tappe della vita di Bergoglio fino al momento dell’annuncio Habemus Papam e ai primi, fortissimi gesti simbolici. Il volume presenta inoltre una sintesi delle principali sfide che il Papa si troverà ad affrontare: dagli scandali, alla riforma della Curia, alla questione morale, alla nuova evangelizzazione.
Il testo di Saverio Gaeta, una delle penne più autorevoli e seguite sui temi della chiesa e del papato, si presenta così come la biografia di un Papa che ha subito conquistato credenti e non credenti per il suo stile semplice e schietto. Il libro ha un taglio accessibile e divulgativo, e risponde alle domande della gente: chi è questo “Papa venuto dalla fine del mondo”? Quali sono le sue origini, la sua storia, il suo pensiero? Perché il nome Francesco? Quali sfide dovrà affrontare ora?
L’AUTORE
Saverio Gaeta, caporedattore del settimanale «Famiglia Cristiana», è autore di numerosi saggi, libri intervista e delle biografie di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. È un profondo conoscitore della Chiesa e del Vaticano. Con Edizioni San Paolo ha pubblicato Dio scrive dritto, insieme al card. Angelo Comastri.
L'umiltà non è una virtù per deboli, ma l'unico cammino possibile per creare comunione con gli altri, con sé stessi e con Dio. Non è un sentimento innato, esige invece un continuo lavoro su di sé, fatto di autoesame e perfino di "autoaccusa", per porsi in rapporto con gli altri in posizione di servizio e non di superiorità.
Alcuni anni fa, parlando ai fedeli della sua diocesi di Buenos Aires, il futuro Papa Francesco sceglie di commentare un testo di un Padre della Chiesa, Doroteo di Gaza, e scrive questa profonda, a tratti vibrante, meditazione sulla virtù dell'umiltà.
Un piccolo, grande e prezioso libro che ci introduce alla spiritualità di Francesco, il pontefice della semplicità, al suo amore per la tradizione della Chiesa e alla sua cura per un'interiorità della persona sempre più umanizzante. Enzo Bianchi offre una sua attualizzazione del testo di Doroteo per i nostri giorni sulla scia dell'insegnamento di Papa Francesco.
Per il peccato esiste il perdono. Per la corruzione, no. Questa ha bisogno, prima di tutto, di essere curata.
Possono stupire queste parole in bocca a Jorge Mario Bergoglio, già arcivescovo di Buenos Aires, oggi Papa Francesco. La sua disamina morale, non moralistica, è perentoria: la corruzione non rappresenta una somma di peccati, per quanto gravi, e neppure uno dei tanti vizi del cuore.
È un male qualitativamente diverso. Il corrotto non si rende conto del proprio stato. Diventa contagioso per la società. La corruzione è una ragnatela che tende a espandersi. Imponendo complicità.
La corruzione costituisce l'erba cattiva del nostro tempo. Infesta la politica, l'economia, la società. Minaccia anche la Chiesa.
Su questo cancro morale, che ha avviluppato l'Argentina (e che affligge anche il nostro paese), l'allora cardinale di Buenos Aires offre qui una riflessione sferzante, che va alla radice del fenomeno facendo parlare la sapienza delle Sacre Scritture.
Per concludere con un invito eloquente: "Ci farà bene tornare a ripeterci l'un l'altro 'Peccatore sì, corrotto no!'".
Più che essere un libro su Martini, "Il coraggio della speranza" è un itinerario con Martini. È la sua parola a scandire le tappe di questo viaggio all'interno del suo pensiero di uomo e di credente: forza e debolezza; fede e imparare a credere; Parola di Dio; preghiera e vita cristiana; Vangelo e vita; la ricchezza del dialogo: libertà e verità. Questi grandi temi della riflessione e della testimonianza di Martini offrono il titolo ai capitoli del volume, in cui l'autore riprende e commenta alcune pagine scelte tra la sua vasta produzione. Tra tutte spiccano le Conversazioni notturne a Gerusalemme, la vera bussola di questo viaggio che culmina con la contemplazione di Gerusalemme vista con gli occhi di Martini: "Gerusalemme è la mia patria. Prima della patria eterna".