
Possiamo attingere da noi stessi le sorgenti dell'energia interiore. Le risorse alle quali possiamo far affidamento nel quotidiano, le energie che ci rigenerano dopo le fatiche, le forze che ci danno la carica per i periodi difficili - il contatto con la natura, il ricorso al silenzio e all'ascolto, la meditazione e la contemplazione nella quiete... - si trovano nella nostra stessa anima. Saper attingere alla propria sorgente interiore si rivela allora una salvaguardia dell'esaurimento psicologico. Anselm Grün è un maestro nell'indirizzare l'attenzione verso queste riserve interiori - le risorse presenti nel nostro animo - e nel dispensare eccellenti ispirazioni per ritrovare ogni giorno l'accesso alla propria sorgente interiore, soprattutto per chi sente di averlo in qualche modo smarrito. Grün ci dimostra che utilizzarle è del tutto semplice.
È stato nella rosa dei "papabili" degli ultimi due conclavi. Honduregno, salesiano, arcivescovo di Tegucigalpa, il cardinal Oscar Rodriguez Maradiaga è uno degli uomini più vicini a Bergoglio, suo amico fraterno fin dai tempi della collaborazione nella Conferenza episcopale latino-americana. Il 13 aprile 2013 il Papa argentino lo ha messo a capo del primo "consiglio dei ministri" della storia della Chiesa: il gruppo dei nove cardinali da tutto il mondo che ha il compito di consigliarlo nel governo della cattolicità e di coadiuvarlo nella riforma della Curia romana. Nella lunga conversazione con Antonio Carriero racconta le sfide che il "Consiglio dei nove" ha dovuto affrontare in questi tre anni: la questione della trasparenza nella gestione del denaro in Vaticano, la riforma dello IOR, l'accorpamento dei dicasteri, l'obiettivo di una sinodalità concreta e non teorica, l'organizzazione di una Chiesa sempre meno romano-centrica e sempre più universale. Il racconto svela come si sta progressivamente attuando dall'interno il processo di riforma e le molteplici resistenze al cambiamento di coloro che, secondo Maradiaga, «non sono misericordiosi con Francesco». Inediti e avvincenti sono alcuni particolari sugli ultimi due conclavi, sulla rinuncia di Benedetto XVI, sull'elezione di Francesco e sul giorno in cui il Papa gli disse: «Oscar, ho bisogno del tuo aiuto». Nelle parole del cardinal Maradiaga si intravedono i passi lenti e faticosi di una Chiesa che vuole rinnovarsi nei gesti e nello stile, senza snaturare ih-suo messaggio: una "Chiesa in uscita", una "Chiesa povera per i poveri", una "Chiesa inquieta".
La teologia nuziale, indagata attraverso contributi di numerosi specialisti e in un'ottica multidisciplinare, può proporre una forte risposta, in chiave trinitaria e nuziale, alle aspirazioni dei nostri contemporanei all'amore e alla libertà, alla luce del magistero del beato Antonio Rosmini. Il volume è arricchito dalla prefazione di Piero Coda e dalla postfazione di Marc Ouellet.
Il libro degli "Atti degli apostoli" letto da Papa Francesco. Un affresco della fisionomia della prima comunità cristiana, dell'itinerario di diffusione del messaggio di salvezza di Gesù risorto da Gerusalemme fino a Roma, delle persecuzioni, della missione evangelizzatrice di san Paolo. Una comunità reale e umanissima, con le sue debolezze e il suo dirompente bisogno di annunciare con coraggio la buona novella del vangelo. Un modello e uno stimolo che le parole del pontefice additano all'oggi della nostra vita ecclesiale.
Pamplona nel 1521 è sotto l'assedio del Regno di Navarra. Ulric von der Flue, detto Uli il Lungo, un arguto mercenario svizzero, intelligente e coraggioso sergente di artiglieria, riesce ad aprire una breccia nelle mura con un colpo di cannone, decretando di fatto la resa degli spagnoli e ferendo un giovane ufficiale basco, Iñigo de Loyola y Licona. A Uli viene affidato il compito di riportare il nobile ferito alla sua casa. Inizia così l'avventura della conversione di sant'Ignazio di Loyola che, insieme a Uli e a una donna travestita da maschio, Juanita, viaggeranno fino in Terra Santa per un pellegrinaggio che cambierà le loro vite. Attraverso gli occhi di Uli seguiamo la storia emozionante del santo tra Spagna, Roma e Gerusalemme, e il suo cammino verso un destino che non avrebbe mai immaginato: quello che lo porterà a diventare Cavaliere di Dio.
L'eredità spirituale di Madre Teresa è patrimonio universale e non può essere dimenticato: come ricorda papa Francesco, i suoi insegnamenti possono aiutare tutti, "a risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà". In queste pagine, attraverso le parole della Santa e quelle delle sorelle e degli altri testimoni della sua esperienza, tocchiamo con mano cosa significa vivere la misericordia nella concretezza della quotidianità, nell'umiltà delle piccole cose.
Questo libro introduce alla visione francescana dell'ecologia che, per molti aspetti, può essere considerata come ispiratrice dell'enciclica Laudato si'. Analizza le attuali sfide etiche globali, mettendole in relazione con l'esperienza di Francesco d'Assisi e con la riflessione filosofica e teologica della tradizione francescana. Evidenzia la necessità di superare l'attuale cultura dello scarto. Francesco d'Assisi è universalmente riconosciuto come modello e fonte di ispirazione per tutti coloro che cercano di vivere in rapporto armonico con la natura, come esempio e referente per gli ambientalisti. Raccogliendo questo sentire comune, Giovanni Paolo II proclamò Francesco d'Assisi patrono dei cultori dell'ecologia nel 1979.
Fra ebraismo e cristianesimo c'è una convergenza di fondo, inseparabile certo dalla loro diversità, eppure tale da motivare la loro ineliminabile coappartenenza e la consistenza dell'apporto che la tradizione ebraico-cristiana nel suo insieme ha dato alla storia culturale e religiosa dell'umanità. La singolarità di quest'apporto sta nella testimonianza che entrambi, ebraismo e cristianesimo, rendono alla rilevanza dell'Altro, trascendente e vicino, nella vicenda personale e collettiva. Atteso, cercato, accolto, amato, il totalmente Altro - tanto per l'ebraismo quanto per il cristianesimo - è il Dio vivente, che sovverte e salva la vita e la storia quando, pur restando infinito, si fa presente nel finito per comunicarsi alla nostra fragilità. Per il cristiano questa presenza raggiunge il suo vertice nella Parola fatta carne, Gesù, che «è ebreo e lo è per sempre». Conoscere e amare l'ebraismo è perciò, per il cristiano, componente rilevante della conoscenza e dell'amore per il suo Signore e Maestro.
"Questo libro si fonda sulla convinzione che a Medjugorje è davvero la Madonna a parlare e a gettare una luce nel buio dei nostri tempi. Esprime un'opinione personale e non vuole certo sostituirsi al giudizio dell'autorità ecclesiastica, che rimane al riguardo l'unico punto di riferimento indiscutibile e sicuro. In questo lungo arco di tempo la Chiesa si è mossa con grande saggezza pastorale, astenendosi dall'esprimere un giudizio definitivo sulla soprannaturalità delle apparizioni, ma lasciando liberi i pellegrini di accorrere nel paesino della Bosnia-Erzegovina, divenuto nel frattempo una fonte inesauribile di rinnovamento spirituale. La Chiesa ha permesso alla Regina della pace di realizzare il suo piano di misericordia e di salvezza, proteso a salvare le anime dalla rovina eterna e il mondo dalla folle corsa verso l'autodistruzione. Il tempo ha lavorato a favore di Medjugorje, portando a maturazione frutti straordinari. Il messaggio è divenuto sempre più attuale e la presenza di Maria, in questo passaggio storico drammatico, si rivela sempre più necessaria. Siamo di fronte al più grandioso intervento della Madre di Dio, come mai c'è stato prima e come mai più ci sarà in avvenire."
«Un'incrollabile certezza caratterizza tutto il pensiero di de Lubac sul soprannaturale: contro ogni riduzione antropologica della teologia operata dall'ateismo è possibile al cristiano, partendo dalla sua fede, mostrare a se stesso e a chiunque altro che esiste effettivamente un legame intimo tra la religione del Dio fatto uomo e l'antropologia, senza con ciò aderire alla riduzione antropologica laicista e secolarizzata adottata dall'ateismo, anzi contestandola radicalmente. Infatti, per mezzo di Cristo e in Cristo, Dio, rivelando se stesso all'uomo, rivela anche l'uomo a se stesso, cioè conduce l'uomo a scoprire la sua più propria ed intima essenza e destinazione. Al tempo stesso, sulla scorta di tutti gli studi storici precedentemente svolti da de Lubac sul soprannaturale, si svela anche fino in fondo il facile malinteso circa un modo di intendere il dialogo e la collaborazione pratica con la contemporanea cultura atea. La Chiesa smarrirebbe infatti completamente il senso e la possibilità stessa della sua missione nel mondo, qualora pensasse di poter raggiungere una perfetta condivisione d'intenti con il mondo a partire da un concetto di "natura umana" concepita come pienamente autosufficiente e compiuta in se stessa. Sulla base di questa fragile e contestabile premessa sarebbe fin troppo facile condividere, con tutti i possibili interlocutori, i cosiddetti valori semplicemente umani, lasciando indefinitamente sullo sfondo il problema religioso che giunge a porre seriamente la questione del destino ultimo dell'uomo. In tal caso il "soprannaturale" apparirebbe semplicemente come quel "superfluo" che potrebbe essere messo tranquillamente tra parentesi e sospeso di fatto, senza che esso abbia incidenza alcuna sulla possibilità di individuare, a livello teorico e pratico, l'unico fine ultimo e vero, quello soprannaturale, cui l'uomo reale, creato da Dio, tende di fatto con tutte le sue forze.» (Dall'Introduzione di Franco Buzzi)
Il volume raccoglie in due tomi tutti gli scritti editi e le numerose pagine inedite di don Milani. I soli due libri dati alle stampe in vita: Esperienze pastorali, del 1958, che il Sant'Uffizio fece ritirare dal commercio; e Lettera a una professoressa, cui Milani deve la sua fama e che uscì a firma della Scuola di Barbiana un mese prima della morte del priore. Accanto ad essi: l'epistolario privato e tutti gli scritti sparsi; gli articoli su quotidiani e riviste dedicati a scuola, istruzione, emancipazione e sfruttamento del lavoro; e le due lettere pubbliche sull'obiezione di coscienza rivolte ai giudici e ai cappellani militari.
Il commento biblico-spirituale di uno dei maggiori biblisti, il Cardinale Gianfranco Ravasi, a tutte le letture che il Lezionario del Matrimonio presenta per la celebrazione delle nozze, Salmi responsoriali inclusi. Come afferma l'Autore, il suo intento è quello di offrire «un percorso teologico, morale, esistenziale per vivere da credenti non soltanto l'incontro d'amore tra due persone, ma anche il Sacramento che consacra quell'amore». Un libro-regalo destinato non solo alla coppia che si sta preparando alle nozze cristiane per scegliere quali testi biblici offrire a se stessa, ai parenti e agli amici come augurio e modello di vita matrimoniale, ma a tutti gli sposi che da anni vivono insieme per ravvivare la fiamma dell'amore, che il Cantico dei Cantici definisce divina, quando è ridotta a brace coperta dal velo di cenere dell'abitudine. Riascoltare le parole che Dio ha rivolto a loro in quei momenti in cui le loro mani e le loro vite erano intrecciate davanti all'altare potrà di nuovo far fremere l'anima e il cuore, come era accaduto nella promessa e nel bacio scambiato in quella liturgia.

