
L'autore presenta il francescanesimo come visione del mondo e stile di vita, sempre attuale, impegnato e coinvolgente.
Il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie, che si terrà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012, rappresenta senz’altro un’occasione unica per riflettere, in un’epoca di così profondi cambiamenti del tessuto sociale e culturale, sul valore della famiglia e in particolare sulla vocazione della famiglia cristiana.
Questo testo, attingendo al ricco magistero di Benedetto XVI in questi anni di pontificato, vuole essere un aiuto prezioso e concreto per riscoprire la bellezza del matrimonio, vissuto nella fecondità e nella gratuità dell’amore.
I diversi testi proposti vogliono allora offrire agli adulti, ai giovani e a tutti coloro che si apprestano a unirsi in matrimonio, un contributo singolare per approfondire e meditare su tanti aspetti legati alla vita coniugale, e su quello che la Chiesa si attende dalla famiglia, per una società nuova e ricca di vera speranza.
Destinatari
In modo particolare: giovani che si prepara- no al matrimonio, operatori pastorali, educatori e famiglie. Larghissimo pubblico.
Curatore Giuliano Vigini (Milano, 1946) è uno dei nomi più noti del mondo editoriale e della cultura cattolica. Per la Libreria Editrice Vaticana, dopo aver curato Sant’Agostino spiegato dal Papa (2010) e Gesù Cristo spiegato dal Papa (2010), ha pubblicato Benedetto XVI. Una guida alla lettura (2011). Fra le sue ultime opere per la «Bibbia Paoline», il Dizionario del Nuovo Testamento (2011)
I patriarchi del popolo di Israele nelle parole del papa. Commentando le storie di Abramo, di Isacco, di Giacobbe e di Giuseppe, il pontefice racconta come Dio guidi la storia degli uomini in una catena ininterrotta di dialogo e di incontro. Fiducia, abbandono nella parola del Padre, audacia, ostinazione: l'esperienza dei patriarchi diviene così, per gli uomini e le donne del nostro tempo, esempio e invito a scoprire il volto di un Dio fedele alle proprie promesse, compagno dell'uomo nel suo cammino.
La Rivelazione di Dio come Amore e l'attesa dell'incontro gioioso con Lui nelle parole del Papa. Commentando gli ultimi libri della Bibbia, il Pontefice invita ogni uomo a scoprire il disegno d'amore che Dio ha tessuto nella Storia umana e a contemplare il traguardo che ci attende «nel giorno del Signore»: la Rivelazione di Gesù Cristo manifesta il significato della Storia umana, la mèta della nostra esistenza.
Il cammino del popolo di Israele dalla schiavitù alla libertà nelle parole del Papa. Attraverso l'esperienza dell'Esodo e dell'Alleanza, il Signore ha chiamato il Suo popolo alla libertà dei figli di Dio, la libertà di amare e di scegliere il bene. Al centro dell'Esodo ci sono le Dieci Parole, e al cuore delle Dieci Parole c'è la libertà. Sono proprio le Dieci Parole a sbarrare la strada che riporta in Egitto, alla schiavitù, e ad aprire alla libertà che va celebrata facendoci liberatori a nostra volta; un richiamo a vivere tutti l'esodo che conduce dalla liberazione alla libertà del servizio.
La preghiera dei Salmi nelle parole del Papa. Se Dio parla all’uomo, anche l’uomo parla a Dio e il Salterio raccoglie preziose preghiere che riflettono gioia, dolore, scoraggiamento, fiducia, abbandono, supplica, ringraziamento… l’intera Storia dell’uomo.
La visione della Sapienza di Dio nelle parole del Papa. Colei che è stata assistente, compagna e consigliera di Dio nella Creazione, diviene compagna degli uomini dopo di essa. Se dunque la Creazione è l'opera che Dio ha realizzato con la Sapienza, essa continua a essere donata all'uomo per guidarlo nella vita come aiuto, fortezza e sostegno. In questi libri biblici è illustrata l'esperienza critica della vita, un'esperienza che nasce dalla fede e la mette in discussione. Attraversando il quotidiano, con le sue gioie e i suoi dolori, l'uomo è chiamato a leggere la propria vita e le proprie vicende scoprendo in esse la Sapienza che è stata riversata in ogni creatura, fino a giungere al punto di vedere il mondo con gli occhi di Dio.
La devastazione ambientale e l'estensione di questa Terza Guerra Mondiale a pezzi, i terrorismi e il nuovo trend illiberale, una pandemia che toglie vite e sembra esasperare razzismo e paura dell'altro: ecco le grandi sfide del nostro tempo. L'unica alternativa possibile a odio e disprezzo, secondo il vaticanista Riccardo Cristiano, è papa Francesco. L'accordo provvisorio con la Cina e il Documento sulla fratellanza umana, firmato ad Abu Dhabi, sono i segnali di una Chiesa che sfida globalizzazione uniformante e identitarismi, mentre l'importante sinodo sull'Amazzonia ha unito il tutto nel concetto di ecologia umana integrale. "Bergoglio o barbarie", in un dialogo aperto con il lettore, ci propone un'attenta riflessione su come Francesco, con il suo pontificato, porti la Chiesa ad essere non più succube del clericalismo, ma Chiesa dei battezzati, amica di un mondo plurale, alleata del Vangelo e non del potere politico. Bergoglio, con la sua innovativa "teologia dei popoli", è l'unica scelta possibile, il leader morale del mondo. Prefazione di Marco Impagliazzo.
Libro che ha anticipato l'attuale dibattito sulla post-modernità, "La fine dell'epoca moderna" (1950) è il luogo in cui Guardini dà il meglio di sé come filosofo e teologo. Con radicalità teoretica, ma anche con sensibilità letteraria, Guardini traccia i lineamenti dell'affermarsi dell'idea di modernità. Un'idea che si compie e disintegra con la prima guerra mondiale. Non è la logica stessa della modernità - si chiede Guardini - a metter capo ad un inaspettato ritorno del caos, interno ed esterno? "L'uomo sta nuovamente di fronte al caos... In questo secondo caos si sono riaperti tutti gli abissi delle origini". Che ne è del kerygma cristiano in quest'epoca che "non ha ancora un nome"? Con disincanto Guardini rigetta ogni nostalgia restauratrice. Certo, all'altezza dei tempi "la solitudine della fede sarà tremenda"; ma non v'è qui un kairós provvidenziale? "La fede diviene più parca, ma anche più pura e più grave": una fede in cui rivive l'idea cristiana di persona. E gli scuotimenti che caratterizzano la nuova epoca non comportano la necessità di reinterrogare i fondamenti del concetto di Potere? È quanto Guardini fa nel secondo saggio qui raccolto (1951), dispiegando una lucida, e straordinariamente attuale, analisi delle radici teologiche e antropologiche del potere.
Premessa di Daniele Menozzi
DESCRIZIONE: Il volume ripercorre una fase fondamentale, ma generalmente “rimossa” dalla storiografia, del pensiero di Jacques Maritain inerente ai diritti umani, riconoscibile nella sua collaborazione con un gruppo di intellettuali cattolici americani nel fondare il Committee of Catholics for Human Rights del 1939. Dagli anni newyorkesi di Maritain emerge un lato inedito del filosofo: la ferma volontà di promuovere una serie di diritti fondamentali che ogni essere umano possiede a prescindere dalla sua conoscenza della “verità” religiosa.
Si mostra così l’evoluzione del pensiero politico di Maritain, che passò da una prospettiva di tradizionale difesa dei diritti della persona, in quanto creatura spirituale e trascendente (subordinati dunque al riconoscimento dei diritti di Dio e della Chiesa cattolica), a una chiara legittimazione storico-teorica dei diritti dell’uomo, universali e inalienabili, affermatisi nel corso dell’età moderna.
COMMENTO: È qui descritto, con documentazione inedita, l'itinerario di Maritain dall'antimodernismo del suo primo cattolicesimo alla scopera dei diritti umani, in particolare alla sua partecipazione alla stesura della Carta dei diritti umani delle Nazioni Unite del 1948. È la prima ricostruzione che mostra un Maritain protagonista della storia culturale mondiale.
DANIELE LORENZINI, laureatosi in filosofia all’Università di Pisa e conseguito il diploma di licenza in discipline storiche presso la Scuola Normale Superiore, insegna filosofia all’Université Paris-Est Créteil, dove svolge inoltre un dottorato di ricerca in cotutela con La Sapienza di Roma. Autore di numerosi saggi e traduzioni, è uno dei direttori della rivista online «Materiali foucaultiani».
COLLANA: Storia n. 48

