
Una raccolta di testi - in gran parte inediti - che disegna una parabola intensa e profetica circa il significato della vita cristiana e della testimonianza nel mondo. Riflessioni "illuminate" dal magistero di papa Francesco a proposito della presenza e del compito dei laici nella Chiesa. «Il valore della laicità chiede di essere continuamente attuato ed esplicitato in figure concrete di cristiani che prendono sul serio l'amore di Gesù per il mondo e inventano modi geniali e attuali per servire i fratelli. La società attuale ha bisogno di uomini di pace e di dialogo; occorre che i valori vengano vissuti, difesi, coltivati attraverso un serio impegno morale, una ricerca del vero bene dell'uomo, una rinuncia a ogni forma di egoismo e di strumentalizzazione degli altri. E occorre che questi valori, nati nella coscienza e nella vita etica personale, diventino mentalità comune, costume sociale, legge civile.» (Carlo Maria Martini)
Tu sei importante. Tu sei unico. Sei unica. Tu sei una meraviglia! È questo il messaggio di papa Francesco per te, oggi. È questo il punto di partenza di qualsiasi nascita e di qualsiasi rinascita, il nucleo incandescente che sorregge l'esistenza, a ogni età. Tu sei una meraviglia! Perfino quando le preoccupazioni o la fatica ti segnano il volto, ricorda che sei sempre una luce che brilla nella notte. È il dono più grande che hai ricevuto, e che nessuno può toglierti. Perciò sogna, non stancarti mai di sognare. Credi, all'esistenza delle verità più alte e più belle. E soprattutto lasciati sorprendere dall'amore. È questa la Buona Vita. Ed è questo l'augurio più grande e bello che possiamo farci gli uni gli altri. Sempre. La gioia, quella gioia piena e concreta che ognuno cerca sin dalla nascita, ne sarà la naturale conseguenza. Non è sempre una strada facile, le difficoltà dell'esistenza e il pessimismo e il cinismo così pervasivi di quest'epoca rendono a volte complesso riconoscere e accogliere la grazia, ma - garantisce il pontefice - la vita diventa bella proprio quando si apre il cuore alla provvidenza e vi si lasciano entrare tenerezza e misericordia. È confortante sapere che possiamo sempre ricominciare, perché Dio può far ripartire in noi una storia nuova persino dai nostri frammenti. Facendoci ispirare dalle 15 Regole per una Buona Vita indicate da papa Francesco, possiamo assaporare in pieno la meraviglia che siamo e il gusto autentico di un'esistenza veramente vissuta. Una gioia contagiosa, che rende la vita buona a chi la dona e a chi la riceve. Pubblicato in collaborazione con Libreria Editrice Vaticana, "Buona vita. Tu sei una meraviglia" è un manifesto per risvegliarsi alla vita, sempre, a ogni età.
«Senza paura, uniti, andiamo avanti».
Tutti è la parola che si è sentita risuonare più volte e con più forza nel primo saluto di Robert Francis Prevost dal balcone di San Pietro, come 267º pontefice della Chiesa cattolica. Per tutti è l’appello vibrante a una pace disarmata e disarmante. Per tutti la rassicurazione e la promessa che il male non vincerà. Per tutte le persone, a tutte le famiglie, a tutti i popoli della Terra, è la sua benedizione, che riverbera le parole che il suo predecessore, Papa Francesco, ha testimoniato fino al suo ultimo giorno.
In questo solco, Papa Leone XIV si rivolge ora ai cristiani e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà per proseguire insieme il cammino di una Chiesa sinodale e sempre più capace di costruire ponti, di tessere trame di fraternità, di stimolare ogni occasione di dialogo, di ricevere ciascuno con le braccia aperte.
Insieme alle sue parole e alla sua storia, le pagine di questa biografia internazionale tratteggiano il suo ritratto e indicano con chiarezza i sentieri su cui si incamminerà, le continuità e le discontinuità con il passato più recente, le sfide che dovrà affrontare dentro e fuori la Chiesa, in un mondo insanguinato dai conflitti e alle prese con l’imminente rivoluzione dell’intelligenza artificiale, che rappresenta un immane banco di prova per uno sviluppo della società umana che sappia garantire la dignità, la giustizia, il lavoro.
A tutti ci consegna le chiavi per comprendere le linee guida del suo pontificato, in quello che è per molti versi uno dei momenti più complessi e cruciali della storia umana.
LEONE XIV
Robert Francis Prevost
Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, nell’Illinois (Usa), da una famiglia di origini spagnole, francesi e italiane, è dall’8 maggio 2025 il 267º papa della Chiesa cattolica. Nel 1977 ha iniziato il noviziato nell’Ordine di Sant’Agostino. Ha emesso la professione solenne il 29 agosto 1981 ed è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1982 a Roma. La sua formazione accademica si è sviluppata tra la Catholic Theological Union di Chicago e la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino a Roma, dove ha conseguito il dottorato in diritto canonico nel 1987, che fa seguito alle sue lauree in matematica e filosofia. Missionario in Perù, nell’agosto del 2015 ottiene la cittadinanza peruviana, e il 26 settembre dello stesso anno viene nominato vescovo di Chiclayo da papa Francesco, a cui fa seguito il 30 gennaio 2023 la nomina a Prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. Dallo stesso pontefice, il 30 settembre 2023 è stato creato cardinale diacono di Santa Monica.
Christophe Henning
È scrittore, giornalista presso La Croix, prestigioso quotidiano di ispirazione cattolica, e conduttore di trasmissioni su RCF e Radio Notre-Dame. Ha pubblicato importanti opere dedicate alla vita della Chiesa e alla spiritualità.
Quale figura di cristiano può emergere senza la conoscenza di Gesù Cristo e della sua umanità esemplare? Come può il cristianesimo, senza la spinta vitale del Vangelo, non ridursi a un fatto rituale e culturale o addirittura folkloristico? Enzo Bianchi ha intrapreso un percorso di fede e di vita personale e insieme comunitario per il quale è essenziale la lettura e la comprensione del Vangelo, il testo che il Concilio Vaticano II ha ridato in mano ai cattolici e attraverso il quale il cristiano può nutrire la sua fede e la sua capacità di testimoniarla. Il Vangelo di Marco è quello che più si interroga sulla figura di Gesù: si può definire per molti versi un racconto teologico, un testo attraversato da tensioni narrative, contrasti, chiaroscuri in cui, invece che le parole di Gesù, parlano i fatti, gli eventi, la storia. Il priore di Bose ci accompagna attraverso queste pagine, e ci svela, sgombrando il campo da pericolosi equivoci, cosa vuol dire davvero “prendere la croce”: non certo accettare la sofferenza incondizionatamente né vivere nella paura, ma smettere di ritenersi misura di ogni cosa e abbandonarsi con fiducia alla fede e alla vita.
ENZO BIANCHI (Castel Boglione, AT, 1943) dopo gli studi alla facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Torino, alla fine del 1965 si è recato a Bose, dando inizio alla comunità monastica di cui oggi è priore. Opinionista de “La Stampa”, “Avvenire” e “la Repubblica”, ha pubblicato numerosi libri tra cui, con Einaudi, Insieme. La differenza cristiana. Per un’etica condivisa. L’altro siamo noi (2006) Il pane di ieri (2008) e Ogni cosa alla sua stagione (2010).
Uomini "in cammino" sono quelli che Benedetto XVI presenta in questi interventi: personaggi straordinari, che hanno trasmesso e affermato con forza il messaggio cristiano attraverso gli scritti e la testimonianza della loro vita. Trenta ritratti che nascono dall'esigenza di "educare il popolo di Dio alla conoscenza di molti scrittori che hanno esemplarmente illustrato la fede viva della Chiesa": Ambrogio, Cipriano, Efrem il Siro, Giovanni Crisostomo, Girolamo, Guglielmo di Saint-Thierry, Ireneo di Lione, Tertulliano e molti altri autori, a volte poco conosciuti, dei quali tuttavia, dopo averne ascoltato gli insegnamenti, non si può non cogliere l'attualità. "Maestri della fede" le cui parole hanno segnato l'evoluzione della teologia cristiana. In queste pagine Benedetto XVI si sofferma, fra le altre, sulla figura di Agostino d'Ippona, che lui stesso ha indicato più volte come continua fonte d'ispirazione per il suo pensiero: la tormentata vicenda interiore del santo è assimilabile al travaglio dell'uomo contemporaneo, che fatica a credere, sperare, amare. Con Giovanni Climaco suggerisce invece il cammino lungo la Scala del Paradiso, un itinerario per avvicinarsi a Dio: trenta gradini, una salita certo difficile, ma alla portata dei fedeli. Con Cirillo e Metodio ci invita a riscoprire il coraggio dell'annuncio evangelico che caratterizzò la loro vita. Modelli cui ispirarsi, "punti di luce in grado, per qualche aspetto specifico, di rischiarare il cammino spirituale di tutti".
In una società confusa e disorientata come la nostra, "la Parola di Dio è fonte di vita per tutti" perché "parla al cuore dell'uomo, lo aiuta a scoprire i propri desideri e a comprendere a fondo la propria personalità". Di fronte a questa Parola il cardinale Martini, dopo anni di studi, riflessioni e preghiera, non smette di stupirsi. Una meraviglia - racconta - simile a quella di un bambino che per la prima volta spalanca gli occhi davanti a un panorama alpino, attratto da una bellezza e da una forza imponente: "Il cristianesimo è per ciascuno di noi occasione di continua scoperta e gioia". E colme di questa meraviglia sono le omelie qui raccolte, pronunciate dall'ex arcivescovo di Milano negli ultimi anni: non soltanto commenti ai passi delle Scritture proposti dalla liturgia, ma meditazioni semplici e intense, interventi brevi ma ricchi di stimoli, per aiutare a comprendere a fondo il messaggio universale di amore e accoglienza proclamato da Gesù e narrato nei Vangeli. Quello del cardinale Martini, infatti, è un percorso che seguendo il calendario liturgico ricompone il racconto della vita di Cristo, ed è insieme un invito, aperto a tutti, credenti e non, a riscoprire l'autenticità del "farsi prossimo" per chi è distante, ciò che nel Vangelo viene annunciato a ogni uomo, nessuno escluso. Ma nel contempo è anche un personale itinerario dalla parola al silenzio, un progressivo abbandonarsi alla volontà del Padre, lasciando che sia proprio la Parola di Dio a illuminare l'esistenza umana.
"Questo libro Leonardo lo scrisse per una necessità. Lui non era un predicatore. Faceva qualcosa di meglio: insegnava con il suo modo di comportarsi. Senza volerlo - almeno esplicitamente - apparteneva più alla categoria dei testimoni che a quella dei propagatori. Per questo il libro che scrisse non è lo scintillante discorso di una teoria ma un pezzo di vita vissuta." Così, a dieci anni dalla scomparsa di Leonardo Mondadori Joaquín Navarro-Valls commenta, nell'introduzione che accompagna la nuova edizione di questo volume, il racconto del suo ritorno alla fede. Ciò che colpisce è l'autenticità della testimonianza di un uomo che, a un certo punto della propria vita, sentì il bisogno di "recuperare ogni giorno se stesso". E di mettere a nudo il proprio cammino interiore in pagine che - sempre nelle parole di Navarro-Valls - sono divenute "verità fatta vita e non una lectio magistralis teoretica, da accademia". Eppure la sua conversione sembrò a molti, ieri come oggi, qualcosa di "inopportuno". Ancor più se si considera che non fu solo la generica riscoperta della religione ma piuttosto l'accettazione piena del cattolicesimo più ortodosso. Un'educazione non strettamente religiosa, due divorzi, tre figli, gusti e abitudini della borghesia laica milanese, il ruolo di presidente nella grande azienda che porta il nome del nonno Arnoldo. Ma poi, per Leonardo "qualcosa" avvenne. Un imprevisto che diede senso nuovo e luce insperata alla sua vita.
Che senso ha la vita? Che cosa significa incontrare Dio e fare esperienza del Suo amore? E ancora: chi era veramente Gesù? Quali sono gli eventi che dopo la Sua morte hanno portato alla nascita del cristianesimo? Perché l'amore è così importante per vivere? Che cosa sono la carità, la speranza, il perdono? Che cosa vuol dire credere? Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, nominato da papa Francesco Segretario Speciale del Sinodo sulla famiglia, in queste pagine affronta alcuni grandi quesiti che si pongono tanto i credenti quanto chi è ancora alla ricerca della fede, della gioia della preghiera e dell'esperienza dell'amore divino. Scritte sotto forma di lettere, con un linguaggio semplice nonostante la profondità dei temi trattati, le risposte a tali interrogativi ci mostrano come è possibile cercare il Dio della fede dei cristiani, un Dio innamorato della Sua creatura, dall'amore forte e sicuro, e insieme infinitamente capace di tenerezza. "Nate dal desiderio di comunicare il dono della fede, la gioia della preghiera e l'esperienza dell'amore divino a quanti ne siano in ricerca", ci spiega Bruno Forte "queste lettere vorrebbero parlare al tuo cuore. Non hanno la pretesa di spiegare tutto. Vorrebbero solo aiutarti a porti domande che contano e a pensare. Leggile come un messaggio di amicizia, una proposta per avvicinarti all'esperienza della fede nel Signore Gesù." Ma come si può arrivare a conoscere davvero questo Dio che è Amore? Mettendoci "in ascolto di Lui"...
In questo periodo storico, in cui nel mondo occidentale - e non solo - i legami familiari si sfaldano, le famiglie si dividono, i rapporti umani sono sempre più difficoltosi, Papa Francesco ci offre la testimonianza sapiente e paterna del suo magistero e ci regala parole di fede e incoraggiamento non solo per il nucleo familiare in genere, ma per ogni suo componente (dai genitori ai bambini ai nonni) in particolare. Con quel modo tutto suo di parlare al cuore, coinvolge profondamente chi lo ascolta: è incoraggiante con i genitori, le giovani coppie, i fidanzati; pieno di gratitudine per le madri, e tenero e riconoscente con i nonni; dona speranza ai giovani, e gioia ai bambini. Ma in questa raccolta di discorsi - tenuti dal 2013 al 2015 - Papa Francesco non parla solo dell'ambiente familiare, della sua centralità nel consolidamento degli affetti, nella maturazione dei figli, nell'affermazione di una vita degna di essere vissuta. Abituato a "uscire dalle mura", egli guarda anche a quello che, fuori, danneggia o condiziona la famiglia nel suo crescere e nel suo aprirsi solidarmente al mondo. E affronta così tematiche connesse alla povertà, allo sfruttamento, allo spreco, al cibo negato, al lavoro perduto, all'emarginazione, con l'energia e la determinazione del combattente, con la convinzione che sia proprio lì la battaglia decisiva in cui si gioca il destino di tutti.
Rinchiuso per anni nel gulag delle isole Solovki, uno dei più terribili luoghi di repressione della dittatura staliniana, Pavel Florenskij aveva un unico contatto con il mondo esterno, la corrispondenza con moglie e figli. Nonostante le lettere venissero sottoposte a rigorosa censura, l'epistolario di padre Florenskij rappresenta un documento di particolare eccezionalità per il rilievo esistenziale e teoretico: biografia e pensiero, metafisica ed esistenza, ragione e passione si congiungono intimamente nell'esperienza tragica di un testimone tra i più autentici e radicali del nostro tempo.
Chi è stato Dietrich Bonhoeffer? Un teologo, un credente e un uomo impegnato fino all'estremo sacrificio nella pratica di un cristianesimo vivente, che ha incarnato la propria fede con libertà e alto senso di responsabilità in tempi difficili. Nel corso della sua breve e intensa esistenza Bonhoeffer non si è limitato a gettare le basi teoriche di un'etica cristiana, ma si è confrontato con scelte concrete e drammatiche, fino alla sofferta decisione del colpo di stato e dell'attentato a Hitler. Nello spirito di quella teologia biografica che Bonhoeffer ha messo in pratica, Ludwig Monti ci consegna un profilo non solo teologico, non solo filosofico e non solo biografico di uno dei più grandi teologi del XX secolo, ma lo fa parlare con le sue vive parole e ce ne dona l'alta testimonianza. Nella convinzione che, dopo la riflessione di Bonhoeffer, la visione del cristianesimo non può più essere la stessa. È una vita vera quella che Bonhoeffer ha vissuto e che ci ha lasciato in eredità nei suoi scritti così densi di realtà: quella "realtà" che "è Cristo".