
In questo volume Enzo Bianchi ha accettato di raccontare e meditare sulla sua esperienza, su quella della vita in comune con i suoi fratelli e sorelle, sulla speranza che ripone nel fenomeno monastico. Ne parla non solo con la parresìa che è uno dei “compiti” più belli e più fruttuosi cui è tenuto il monaco, ma anche con la profonda capacità di sguardo e con l’intensa partecipazione alla vicenda umana che gli sono propri. Il percorso è quello che si muove tra la ricerca di un luogo separato e la comunione con il mondo; tra la sottomissione reciproca e la libertà che viene dall’ascolto della Parola di Dio; tra la solitudine e il riparo che sono necessari a una crescita anche nello spirito e il vivere insieme nella comunità; tra la fatica del lavoro con cui procurarsi da vivere e il ritmo quotidiano dello studio e delle preghiere; tra le tentazioni che inevitabilmente bussano alla soglia di ogni cella come alla soglia di ogni esistenza umana e la profezia, compito che nessuna vita “religiosa” può trascurare o dimenticare.
(dalla Premessa di Gabriella Caramore)
DESCRIZIONE: Pubblicato nel 1946, ma risalente a una conferenza tenuta a Stuttgart nel 1944, il testo di Romano Guardini che qui presentiamo per la prima volta in lingua italiana va ad affiancarsi e a completare idealmente il suo ben più ampio Hölderlin: Immagine del mondo e religiosità, del 1939. E, tuttavia, questo Hölderlin e il paesaggio possiede la felice e spontanea esemplarità che caratterizza una conferenza-saggio: è in grado di far vedere al lettore quel che Hölderlin stesso potrebbe aver visto, la natura. Come infatti scrive il Curatore del volume, "ciò che noi siamo soliti chiamare paesaggio, per Hölderlin è più spesso semplicemente natura. Di questa semplicità prova a farsi carico il saggio di Guardini; lentamente il lettore scopre che semplice è la nu-dità dell’esistenza".
Quello di Guardini è dunque un delicato ragionare attorno all’essenza della poesia di Hölderlin, della quale, nell’Epilogo al suo scritto, egli dice che "viene determinata in modo più esatto se diciamo che in essa parla il mondo stesso, e che nel poetare di Hölderlin sembra quasi che sia l’esistenza stessa a parlare".
Al testo di Guardini vengono fatte seguire alcune tra le più belle e luminose poesie dell’ultimo periodo della vita di Hölderlin (Paesaggi. Le stagioni).
È stato Romano Guardini nei primi Anni Venti del secolo appena scorso ad uscire in quell'espressione, che può essere assunta come diagnostica di uno dei lineamenti della teologia cristiana della prima metà del XX secolo: "Un processo di incalcolabile portata è iniziato: il risveglio della Chiesa nelle anime". Un risveglio, che era connesso, nell'analisi del giovane teologo italo-tedesco, con il risveglio culturale ad un vero senso della realtà vissuta e al senso comunitario. Svaniva, sulle macerie della prima Guerra Mondiale, l'incanto per l'idealismo e per l'io astratto, e la coscienza cristiana iniziava a percepire la Chiesa come via verso la personalità, e insieme, come via verso la comunità. Le "Lezioni sulla Chiesa", tenute da Guardini all'università di Bonn nel 1921 e pubblicate nel 1922 con il titolo Il senso della Chiesa, avevano entusiasmato il suo uditorio e i suoi lettori, che le avvertivano "come un colpo d'ala, un soffio di cristianesimo originario, pentecostale", in quanto additavano "nuove vie verso un rapporto vivo tra Chiesa e personalità, verso una crescita umana autentica fondata sulla libertà interiore, che sfocia in una comunità di grazia".(Rosino Gibellini, La teologia del XX secolo)
Da questo studio, nel suo insieme di analisi e di sintesi, emerge con chiarezza il vero significato dell'universalismo cristiano e della fraternita nuova che si instaura fra i cristiani.
L'autore in questo libro esamina tre aspetti diversi e vitali del Cristianesimo. Henri j.m. Nouwen ha la capacita di lasciare un segno nella vita interiore di molte persone per la profondita e per le prospettive che indica nei suoi scritti. Il primo aspetto del cristianesimo che egli esamindio e con gli altri, che nouwen descrive come l'intimita de l focolare, luogo di fiducia, di amore, di vita. Dio, che ha trovato casa in noi, e`contemporaneamente la dimora nella qualel'umanita angosciata puo` trovare quella casa di cui ha bisogno. Il secondo aspetto e`la chiamata alla fecondita: nouwen ci esorta ad essere aperti ad una vita che porti frutti di cambiamento e di crescita. E il terzo, l'esperienza del l'estasi, esprime la promessa del vangelo che la vostra gioia sia piena". Ispirato da arche, una rete mondiale di comunita nelle quali le persone portatrici di handicap mentali ed i loro assistenti cercano di vivere nello spirito del vangelo, noiwen mostra come questi tre elementi offrano la chiave essenziale di accesso a una vita, non dominata dalla paura, ma invece, piena di speranza e amore. "
Un libro illuminante che, superando la tradizionale separazione fra corpo e anima, introduce un concetto integrale di salute e insegna uno stile di vita che collega la cura per il corpo a quella per l’anima.
Dalla quarta di copertina:
Tutti vogliono essere sani. Per esserlo c’è bisogno di possedere anche il giusto atteggiamento spirituale. Gli antichi non concepivano la medicina solo come trattamento delle malattie; il padre del monachesimo, san Benedetto, insegna l’arte della vita sana. Questo libro introduce a un sano stile di vita che collega la cura per il corpo e quella per l’anima.
I clown di Dio non sono virtuosi dello spirito, ma gente semplice che evoca in noi quell'altro lato, quell'intenso desiderio di una vita piu essenziale e profonda. IL CLOWN" VIENE VISTO COME FIGURA ESEMPLARE DI UN'ESISTENZ A SPIRITUALE NELLA SOLITUDINE, NELLA PREGHIERA E NELLA CONTEMPLAZIONE PER UNA VITA IN SERENA TRANQUILLITA, LA DOVE OLTRE ALLE LACRIME SI CUSTODISCE UN "
Un libro per adolescenti di racconti missionari per Natale.
L'Autore ha saputo presentare in maniera scorrevole e ben documentata, l'uomo straordinario, il santo, arricchito dal Signore di carismi singolari, ma anche il Padre Pio quotidiano, che si interroga, si guarda dentro e si racconta. Santita" sembra appartenere a quel buon numero di parole ormai passate di moda ed utilizzata solo dagli specialisti del sacro, o, al massimo, come "titolo onorifico" quando ci si rivolge al Papa! Certo, a volte, quando ci imbattiamo in personalita di eccezionale grandezza spirituale ed umana come nel caso di Padre Pio, non esitiamo ad utilizzare il termine in tutte le sue forme. In ogni caso si tratta sempre di un mondo lontano, straordinario, eccezionale, magari da ammirare, difficilmente da abitare. In una parola, la "santita" ci appare sempre piu come "l'isola che non c'e", piuttosto che la dimensione ordinaria della nostra vita di cristiani battezzati. Eppure i primi cristiani si chiamavano semplicemente "i santi" per il "semplice" fatto di appartenere a Cristo Signore, il Santo. Colpisce dunque nel segno questo articolato studio sulla missione che il Signore ha affidato al Santo stigmatizzato: "Santifica e santificati!". "
È una edizione economica, in brossura, de Il mistero del Natale che padre Raniero Cantalamessa ha pubblicato con Àncora nel 2001, con una nuova premessa e con il pregio di concentrare in un piccolo libro due serie di meditazioni sul mistero del Natale e dell’Incarnazione, tenute originariamente alla Casa Pontificia alla presenza di papa Giovanni Paolo II. Nella prima serie si medita sugli eventi dell’infanzia di Cristo, mentre nella seconda serie sull’insieme dei “Vangeli dell’infanzia”, alla luce di tre parole-chiave: gioia, umiltà, silenzio. Poche pagine dense di signifi cato per scoprire la vera luce e la vera gioia che il Natale porta con sé.
Il contenuto e il senso di questo nuovo libro di Alessandro Pronzato ben si riconosce in queste parole di fratel Carlo Carretto: “Quanto mi sei contestabile, Chiesa, eppure quanto ti amo! Solo lo Spirito è capace di fare la Chiesa con le pietre mal tagliate che siamo noi!”
Pagine che seguono l’invito di Paolo VI: “Cerchiamo di amare questa Chiesa, nella quale il Signore ci ha messo, e amare vuol dire non soltanto essere fieri, o essere entusiasti perché le cose vanno bene. No, dobbiamo amarla perché è la presidente dell’amore, della carità”.
Tutto ciò che ci fa bene e ci dona nuova energia. Questo nuovo libro del monaco tedesco Anselm Grün, è davvero unico. Si tratta di un coaching sui problemi che assillano la vita quotidiana di ognuno di noi, corredato da esercizi pratici e rituali che ci aiuteranno a evitare e risolvere ogni tipo di stress piccolo o grande che sia. Spesso a provocare stress sono eventi apparentemente inevitabili. Tuttavia possiamo imparare a contrastare questo stress. Quando arriviamo alla fine dei miei corsi - scrive Padre Anselm - spesso i partecipanti mi chiedono: "È stato tutto molto bello. Ma come posso riportare nella mia vita di tutti i giorni, quello che ho vissuto qui?" In questo libro ho cercato di offrire risposte concrete a questa domanda.