
Il libro presenta la concezione teologica che la Chiesa cattolica ha di se a partire dal Concilio Vaticano II. Per la prima volta, dopo oltre trent'anni dal servizio della causa dell'unita, l'Istituto Ecumenico di Bossey (Svizzera) del Consiglio Mondiale delle Chiese, collegato all'Universita di Ginevra, ha organizzato un Seminario sul cattolicesimo romano. Scopo del Seminario era quello di far conoscere la Chiesa cattolica nei suoi vari aspetti a teologi e pastori delle varie confessioni cristiane di ogni parte del mondo. Cosi e stato chiesto all'autore di presentare la concezione teologica che la Chiesa cattolica ha di se a partire dal Concilio Vaticano II. Sono nate cosi queste lezioni, che nel loro insieme formano una breve ecclesiologia", articolata intorno a tre domande fondamentali: da dove viene la Chiesa? Che cos'e la Chiesa? Dove va la Chiesa? Verificate nella recezione ecumenica sperimentata a Bossey, queste pagine offrono un aiuto per chiunque voglia approfondire la conoscenza della ecclesiologia che ispira la prassi delle chiese in comunione con Roma, in vista della crescita dell'unita, che Cristo vuole. "
Nella nostra societa densa di clamore, suoni, immagini l'autore ci offre un segnale stradale che ci permette di aprire le nostre mani al flusso di vita che sgorga dal silenzio. Fare silenzio in se stessi e aprire le mani e il cuore a un dio che ci parla e ci ascolta e, nel silenzio, vivere l'acc ettazione della propria vita, la speranza nel futuro che e`di dio, il moto di compassione verso l'altro. Cosl, in quest a meditazione di nouwen, la preghiera ci porta a condividere con l'altro l'avventura del la nostra comune umanita e ci rende sensibili all'anelito d egli uomini e delle donne che piu`o meno consapevolmente aspettano anche oggi un annuncio di liberazione. Attrave rso queste pagine intense per fede e spiritualita, nouwen ci conduce per i sentieri, a volte impervi, della preghiera, insegnandoci pagina dopo pagina a fare della preghiera un'ap ertura allo spazio di dio nella nostra vita, affinche impariamo a ricevere con mani aperte il dono della fiducia, della solidarieta, del perdono.
Un piccolo breviario per la felicita. La felicita si rinnova ogni giorno. Ogni giorno e ogni istante. Basta che facciamo attenzione e ce ne accorgeremo. Non prima o dopo, non presto o tardi, ma oggi la vita ci aspetta: una vita luminosa, variopinta, libera e leggera.
Testi scelti a cura di Gianni Francesconi
Dono di Dio agli esseri umani, l’amore è espressione della benedizione divina nella creazione. L’amore una persona semplicemente lo trova: le è dato, ne fa esperienza – che lo voglia o no. La può far ammalare o la può affascinare. È come una corrente che la trascina via con sé.
Che cosa si può augurare a due sposi per il loro matrimonio, se non questo?
Che il loro incontro li renda felici, e che insieme siano una benedizione anche per tutti quelli che incontreranno nella loro vita.
Questa raccolta di testi dalle opere di Anselm Grün vuole essere un modo per augurare un matrimonio riuscito.
Essa è divisa in tre parti: la ricerca, la festa, la vita.
Sono suggerimenti di un cristiano per vivere “in pienezza”, con libertà e consapevolezza, l’amore nel matrimonio.
Scritto durante l'esilio londinese, il saggio muove da una riflessione critica sulla parola "persona" che aveva fondato la corrente del personalismo di Emmanuel Mounier. Il testo è però molto più che l'espressione di una rivendicazione semantica: è una luminosa meditazione filosofica sulla nozione di "diritto", di "democrazia", di "giustizia", di "male" e di "bellezza". Weil riflette sul fondo nascosto, impersonale, di ciascuno di noi, da cui risale la domanda: "Perché mi si fa del male?", l'unica in grado di dare fondamento al rispetto dovuto a ogni essere umano e alla sua esigenza di giustizia. Il "grido muto" che riaffiora in queste pagine, nella sua semplice immediatezza, smantella i cardini dell'intera riflessione politica dell'Occidente: il primato dei diritti individuali, il culto delle idee astratte, il predominio del linguaggio razionale su qualsiasi altro.
Il gesuita Anthony De Mello è amato e conosciuto in tutto il mondo per il suo stile immediato, ricco di aneddoti. Sono qui raccolti i testi di uno degli ultimi corsi dell'autore prima della sua morte prematura.
Anthony De Mello, gesuita indiano, è amato e conosciuto in tutto il mondo per il suo stile immediato. In questo libro si tracciano le linee fondamentali della sua pedagogia spirituale, attraverso il meglio dei suoi interventi, aneddoti e discorsi.
Don Tonino Bello è un sacerdote che ha saputo coniugare il suo essere pastore tra la sua gente con le necessità della vita di ogni giorno, nei suoi luoghi. Un "santo feriale" appunto. Ciò che ogni autentico cristiano dovrebbe essere. Ha saputo attualizzare il Vangelo nel suo tempo e quindi colmare la sua vita di gesti straordinari. L'autore di questo ritratto è un sacerdote - Don Giuseppe Massone, psicologo, conferenziere, scrittore - che lo ha personalmente conosciuto e che qui ripropone le sue parole, i suoi discorsi, i suoi scritti.
Il Santo Padre Benedetto XVI, sulle orme del suo predecessore, Giovanni Paolo II, attraverso le sue parole pronunciate nelle Giornate Mondiali della Gioventù e in altre particolari occasioni, ha aiutato veramente i giovani di oggi a ritrovare il desiderio di fare, nella e della loro vita, un’autentica esperienza spirituale e di rispondere volentieri alla loro personale vocazione. E questo libro, con la presentazione del vescovo mons. Luigi Negri, ne è una raccolta ed una testimonianza.
Il titolo di questo volume è una felice espressione usata dal Pontefice in occasione dell’incontro con i giovani di Genova e che può essere tranquillamente estesa e rivolta a tutti gli altri ragazzi di ogni parte del mondo. In questa frase si può facilmente intuire l’animo con cui il papa ha voluto incontrare i giovani cattolici: nella parola e nelle fatiche apostoliche del papa è presente Cristo stesso e il suo amore speciale per ogni giovane che si apre alla vita.
Questo è, infatti, l’obiettivo che il Santo Padre vuole raggiungere, rivolgendosi ai giovani che si stanno preparando al grande incontro di Madrid: far conoscere loro la grandezza dell’amore di Cristo. E tale sarà anche il suo stile e il suo modo di porsi nei loro confronti: paterno ma forte, dolce ma chiaro nell’esprimere le esigenze della fede.
Vorrei parlare del vescovo così come concretamente vive. Desidero descrivere il suo rapporto con le categorie di persone con cui viene a contatto, come passa i diversi momenti della sua giornata, quali sono i suoi primi impegni, che cosa avviene nell’incontro con la gente…
Ricordo che nella mia fanciullezza consideravo il vescovo qualcuno che stava come in una nicchia nella chiesa per ricevere l’omaggio dei fedeli. In questo scritto vorrei tirarlo giù da quella nicchia e vederlo a contatto con la gente, così come realmente avviene. Intendo esprimere qualcosa che dia una immagine di lui meno vaporosa e ieratica, più viva e senza false pretese.
Il cardinale Carlo Maria Martini propone una riflessione inedita, frutto della sua esperienza personale, su una figura istituzionale molto nominata nei mezzi di informazione ma forse non sempre davvero conosciuta. Dalla domanda «come si diventa vescovi?» al racconto delle relazioni amichevoli, critiche o polemiche con credenti e non credenti si arriva alle caratteristiche che rendono il vescovo capace di vivere e di annunciare il Vangelo nel mondo postmoderno.
Un libro intenso che si prende cura della parola «vescovo», per toglierla dai riflettori della banalizzazione quotidiana e per renderla accessibile a tutti, chiarendo dubbi e curiosità.
Il cardinale Carlo Maria Martini, grande appassionato e conoscitore della Sacra Scrittura, ci offre un'intensa meditazione sulla preghiera più famosa dei cristiani, insegnata direttamente da Gesù. Soffermandosi sulle invocazioni che il credente rivolge al "Padre che è nei cieli", Martini entra nelle più remote pieghe dell'esistenza e aiuta il lettore a mettere a nudo le sue domande più autentiche. Il commento segue dunque un andamento "pedagogico e didattico", come dice il cardinale stesso, partendo dal primo "grido del cuore" umano, "liberaci dal male". È il grido più elementare, più semplice, che sta sulla bocca di tutti coloro che vivono la tribolazione, la malattia, che sono assaliti dalle piccole o grandi sofferenze e preoccupazioni che porta con sé la vita quotidiana. "Ho scelto di iniziare da ciò di cui abbiamo maggiore esperienza", spiega Martini, "come il male, la tentazione, i peccati, la fame. Sono domande che possiamo trovare sulle labbra di credenti e non credenti, dei seguaci di ogni religione, perché non c'è esperienza più universale di quella del male."

