
L'esortazione "Amoris laetitia" di papa Francesco non ha lo scopo di dettare una dottrina "dall'alto", ma di indicare percorsi nuovi per l'azione della Chiesa e ridare la parola alle comunità cristiane e alle stesse famiglie, perché diventino protagoniste nel cammino di crescita e discernimento sulla propria vita e vocazione. Questo sussidio con finalità formativa e taglio spirituale propone - con linguaggio semplice e accessibile - 7 schede tematiche di lavoro, corredate di domande per la ripresa in coppia e in gruppo/comunità, sui temi più rilevanti del documento papale.
Il viaggio e l'incontro tra don Tonino Bello e papa Francesco in un immaginario incontro a venticinque anni dalla morte proposto in questo libro rivela come la svolta dell'evangelizzazione ha radici profonde nella profeticità degli scritti del vescovo pugliese che oggi sono proposti con parressia da chi è venuto dalla fine del mondo. Il testo è utile per tutti: per chi s'imbatte nella prima volta nei testi del "don", per chi lo già conosciuto, per la catechesi, per i campi-scuola di giovani, ragazzi e adulti e per tutti coloro non si sono stancati di sognare e di credere che il Vangelo è proprio una bella notizia.
Spinto dai vari incontri con il Santo Padre Francesco, l'autore ha voluto sintetizzare in questo libro il particolare legame con alcune delle devozioni che più gli sono care: alla Divina Misericordia, alla Vergine Maria e a San Giuseppe. Soffermandosi sulle meditazioni e le preghiere in esso contenute, sarà un po' come risentire la sua voce e pregare insieme a Lui.
"Perché un'idea possa camminare deve entrare nella struttura. Però a un certo momento deve anche trascendere la struttura e uscirne, altrimenti si assolutizza la struttura. Questa è portata per natura stessa ad autoconservarsi; le lotte più feroci le fanno tante persone di potere non per raggiungere il potere ma per conservarlo. La conservazione del potere provoca più sangue di quanto non comporti la conquista del potere. Bisogna costantemente avere questa capacità critica per sapersi estraniare dalla struttura, per saperne uscire."
È noto che, in occasione del 150mo anniversario della dichiarazione di san Giuseppe quale patrono della Chiesa universale, il Papa ha indetto uno speciale «Anno di San Giuseppe», durante il quale - come si legge nel Decreto della Penitenzieria Apostolica, col quale si concede il dono di speciali Indulgenze - «ogni fedele sul suo esempio possa rafforzare quotidianamente la propria vita di fede nel pieno compimento della volontà di Dio». Per guidare e accompagnare la nostra riflessione, Francesco ha pubblicato una lettera apostolica nella quale di san Giuseppe ha inteso illustrare un particolare aspetto: quello della paternità. La lettera ha, per questo, come titolo: Patris corde che, secondo una consolidata prassi, è l'espressione con la quale si apre il documento: «Con cuore di padre: così Giuseppe ha amato Gesù, chiamato in tutti e quattro i Vangeli "il figlio di Giuseppe"». Opportuna, dunque, l'iniziativa di ripubblicare un ampio testo del Servo di Dio Antonio Bello nel quale la figura di san Giuseppe è un po' il filo conduttore. Si tratta dell'intervento che egli fece ad Assisi in occasione del 42° Convegno Giovanile che si svolse dal 27 al 31 dicembre 1987 presso la Cittadella di Assisi sul tema: "Catturati dall'effimero?" Questo spiega il sottotitolo della conferenza ora di nuovo pubblicata: "Nella società dell'usa e getta", che fa da sfondo all'esposizione e, in qualche maniera, ne guida la stesura. (Dalla prefazione del Card. Marcello Semeraro) "La carezza di Dio" di don Tonino Bello in una nuova edizione, co-edita con Luce e vita, pubblicata in occasione dell'"Anno di San Giuseppe" indetto da Papa Francesco, con prefazione del Card. Marcello Semeraro e introduzione di Mons. Domenico Cornacchia.
"La pazienza del nulla" è il diario intimo di un uomo immerso nel silenzio del deserto per quattordici mesi. Un libro che parla a credenti e non credenti, giovani e meno giovani. Un libro che mette in discussione chiunque lo legga, che fa da ideale contraltare alla parola più usata e abusata del nostro tempo: "nichilismo". In queste pagine l'esperienza del nulla diventa fatto positivo e addirittura decisivo. È l'occasione di un cambiamento radicale. Un vuoto che è anche pienezza di senso, la rappresentazione più autentica di ciò che Gesù intese con l'espressione "Beati i poveri di spirito".
Una conversione pastorale e missionaria. Nella corsia preferenziale dei poveri, "uscendo" incontro alle periferie dell'esistenza, con al centro la gioia del Vangelo. E' la consegna di Gesù ai suoi ed è il "sogno" che Papa Francesco costruisce, giorno per giorno, per il Popolo di Dio. Il presente volume cerca di tessere la trama di questo racconto ecclesiale, passando per le immagini, le metafore e il Magistero del Pontefice e cogliendone i profondi legami con le intuizioni del Concilio Vaticano II e con le domande dell'uomo contemporaneo.
Henri Nouwen, guida spirituale tra le più amate, ci invita a osservare, a essere attenti alle ore della nostra giornata, poiché se saremo veramente attenti, troveremo Dio dentro e intorno a noi.
Organizzato in quattro settimane, questo libro segue la traccia delle Ore maggiori seguite dall’Ordine di Thomas Merton, i Trappisti, conosciuti anche come Cistercensi Riformati.
Un piccolo libro per aiutarci a vivere una relazione con Dio più profonda, attenta e maggiormente piena d’amore.
Andrea Tornielli, vaticanista del quotidiano Il Giornale e noto scrittore, con Andrea Gianelli, dedica questo libro al Cardinale John Henry Newman (18081-1890) in occasione della sua beatificazione a settembre nell'Arcidiocesi di Birmingham, in Inghilterra, dove lavorò per più di quarant'anni.
La decisione di Papa Benedetto XVI di beatificare personalmente Newman, che si convertì alla fede cattolica nel 1845, ha dato un grande contributo alla comprensione della profondità e del significato della sua vita e del suo operato.
Sono le normalissime insidie della vita quotidiana: quando siamo fermi a un ingorgo e non riusciamo ad andare avanti. Quando lo stress ci toglie la pace interiore o l'emicrania semplicemente non ci dà tregua. Quando il computer va in tilt o quando non troviamo più le chiavi di casa: splendide occasioni per comprendere che non dobbiamo contare solo su noi stessi, che Dio ci manderà un messaggero celeste, ci invierà un impulso – un lieve messaggio che trasforma la realtà.
Anselm Grün – monaco benedettino e autore di testi di spiritualità più noto del nostro tempo – scrive: “Ho cercato di descrivere angeli differenti, angeli che compaiono nelle situazioni più difficili e critiche trasformandole: l’angelo dello stress, che mi regala una nuova visione di ciò che mi mette sotto pressione, l’angelo della stanchezza, l’angelo dell’insonnia…
Dio ci manderà un angelo in ogni momento della nostra vita quotidiana.
Anselm Grun ci fa conoscere 33 messaggeri celesti che mostrano come possa essere semplice vivere una vita felice. C'è l'angelo che ci aiuta a non arrabbiarci, quello della condivisione, della disponibilità, delle piccole pause, l'angelo che ci aiuta a rimboccarci le maniche, quello che ci aiuta a dire basta! E persino quello della bella dormita.
Ogni angelo, se lo chiamiamo, può farsi trovare accanto a noi per spronarci a percorrere una strada che renda più lieve la nostra vita.
La felicità arriva in punta di piedi e spesso a sorpresa. La gioia non è una condizione. È un percorso che dura tutta la vita. E a volte la si incontra proprio iniziando a mettersi in cammino. Ogni attimo che viviamo con attenzione ci offre l'opportunità di incontrarla. Arriva in punta di piedi e spesso a sorpresa. Nello spazio del silenzio oppure nella vita di tutti i giorni. La felicità ci afferra senza che dobbiamo fare nulla. Se siamo aperti e disponibili, in ogni momento, sperimenteremo prodigi su prodigi. Continuamente. Il grande monaco benedettino Anselm Grün, condivide con i suoi lettori le sue personali meditazioni sulla ricerca della felicità, che ognuno può trovare a modo suo per affidarle ai suoi amati lettori affinché ognuno possa farne buon uso. E a sua volta condividerle con gli altri.

