
«Dio è una Presenza autonoma davanti a te, come la tua davanti all'Amico, lo Sposo davanti alla Sposa, il Figlio davanti al Padre, o è solo presente nelle cose e quindi nella cosa più grande e interessante che è l'uomo? Dio lo puoi incontrare come Persona sulla tua strada, prostrarti davanti a Lui come Mosè davanti al roveto ardente, sentire la sua carezza come Elia sull'Oreb, sperimentare la sua Presenza come i profeti nell'oscurità e nell'intimità del Tempio, o no? Insomma, Dio è il Dio della trascendenza e quindi il Dio della preghiera, il Dio dell' al di là delle cose, o è solo il Dio dell'lmmanenza che si rivela a te solo nella evoluzione della materia, nella dinamica della storia o nell'impegno di liberazione dell'uomo? Qui sta il vero problema di oggi che, come sempre, è un problema di scelta. Azione o preghiera, rivoluzione o contemplazione? Senza tener conto che, come sempre, il peccato non è in ciò che si fa, ma in ciò che si omette. Gesù pronuncia nel Vangelo una frase dura: "Senza di me non potete far nulla (Gv 15,5). Ma chi è questo Gesù che ha il coraggio di dire agli uomini di tutti i tempi queste parole? È uno dei personaggi vissuto nel tempo, scomparso con la morte e semmai presente agli uomini col suo insegnamento, o è, come lo chiama Pietro sotto l'azione dello Spirito, "Il Figlio del Dio vivente" (Mt 16, 16)? E se è vivente, come viene a me che sono vivo? Viene a me come Persona, o viene a me con una sua frase pronunciata duemila anni fa e trasmessaci dagli Apostoli nel Vangelo? Ecco il problema» (dall' Introduzione).
Raccolta di pensieri, in parte inediti, di C. Carretto, un contemplativo sulle strade del mondo. Sono meditazioni, omelie, conferenze, che dimostrano come Carretto abbia vissuto per scoprire, comprendere e comunicare "quale avventura prodigiosa sia per un povero cuore di uomo innamorarsi di Dio". A cura di G. C. Sibilia.
A quasi trent'anni dalla scomparsa di Carlo Carretto, la vitalità del suo atteggiamento spirituale di fronte all'esistenza vissuta nella fede non ha subìto l'usura del tempo, perché attinge alla sostanza profonda, alla vita evangelica. Ma c'è di più: Carlo Carretto, come i profeti di ieri e di oggi, ha indicato realtà e dimensioni dello spirito che solo ora cominicano a diventare patrimonio comune. Il messaggio di "Fratel Carlo", contrassegnato dalla forte esperienza del "deserto", appare quanto mai vivo e ricco di prospettive. E il "deserto" mette a nudo la parola di Dio, fatta viva e riproposta in messaggio, che penetra nelle profondità dello spirito, diradando le ombre e le opacità del quotidiano; e si fa certezza; e placa le ansie del vivere. Leggendo il libro si ha come il senso di un augurio rinnovato di pace, che Carretto continua a prodigare.
Seminata nel terreno del servizio associativo di Azione cattolica e interiorizzata nell'esperienza contemplativa del deserto, la spiritualità di Carretto prende forma in modo originale, cercando di liberare la fede da strutture rigide e precostituite per ritrovare una autentica radicalità del messaggio evangelico. Prive di pregiudizi e condizionamenti ideologici, le sue parole testimoniano la volontà di confrontarsi con le contraddizioni del mondo e della Chiesa, e invitano il lettore a guardare oltre il peccato e le limitate dinamiche umane per concentrare lo sguardo sulla promessa di Cristo e sulla potenza dello Spirito Santo, che unisce i fedeli come il cemento tiene insieme le pietre. A oltre cinquant'anni dalla prima pubblicazione, "Il Dio che viene" si dimostra ancora attuale per l'uomo contemporaneo, proponendoci un'originale sintesi tra vita e storia.
Il mistero dell'Incarnazione apre a una fede radicata nell'amore trinitario e richiede un combattimento interiore che, attraverso l'esperienza dell'abbandono fiducioso, conduce al riconoscimento della presenza divina nell'umano e nella storia.
Carlo Carretto è nato nel 1910 in Piemonte. Dopo aver compiuto gli studi laureandosi in filosofia, dal 1936 al 1952 militò nell'Azione Cattolica divenendo Presidente Nazionale dei Giovani. Nel 1954 entrò nella Congregazione dei Piccoli Fratelli del Padre Carlo di Foucauld. Dopo un decennio di permanenza nel deserto del Sahara rientrò in Italia fondando a Spello sulle pendici del Subasio un centro di preghiera. Se gli si chiede: "Conta ancora il deserto? Conta di più l'impegno nella città?", risponde: "Conta la comunicazione vitale appassionata continua con Dio".Nella Babele del mondo di oggi, nella diaspora della Chiesa militante è questo il modo di vivere la preghiera. I suoi libri e le sue parole hanno la capacità di infondere speranza ai giovani e non solo ai giovani. Questo ultimo libro sul mistero del dolore non mancherà di aiutare i più provati e chi cerca di penetrare nel profondo il significato dell'esistenza dell'uomo sulla terra.
«Io non sono migliore di te. L’unica cosa che posseggo è una verità terribile, carica di una potenza sconvolgente. Una verità che ha salvato me e che mi ha dato la risposta a tutti i perché della vita: il Vangelo. Io so che è la verità e l’ho sperimentato mille e mille volte, ma fosse anche un’utopia ti posso assicurare che è un’utopia che ha la forza di salvare. Te ne parlerò da fratello».
Descrizione
Carlo Carretto ha scritto questo libro come un appello ai giovani. È per rispondere a tutti coloro che sono stretti nella morsa della tristezza, del pessimismo, del nichilismo, a quanti sono tentati di ripiegarsi su se stessi sperimentando le droghe o, all’opposto, percorrendo illusorie strade di violenza.
È un appello per tutti a rovesciare le situazioni disperate, a credere realizzabile l’utopia, a mettersi nella verità, a tentare cammini di speranza. Mostrando il necessario coraggio: «Tu da solo puoi niente, tu più Dio puoi tutto». Se credi in te stesso e se credi in Lui puoi vincere l’autodistruzione, puoi scegliere la non violenza.
Dopo le Lettere dal deserto, Carlo Carretto si rimette in cammino, da solo, con nella bisaccia il pane e la Bibbia. Per portarsi al di là del tempo "senza cercar di sfuggire a quella tremenda impressione che provai quando venni giudicato sulla faccenda delle due coperte negate al povero: il giudizio dell'amore! Tanto è una strada che primo o poi dovrò percorrere. Meglio affrontarla subito perché ciò che conta è amare". La prima parte del volume presenta sette meditazioni sui temi della fede, della speranza e della carità senza distinguere l'amore di Dio dall'amore verso il prossimo. Nella seconda parte, attraverso l'unione di questo amore, sette meditazioni sulla famiglia e sul lavoro. Al centro del libro, la preghiera: a partire dall'invocazione infantile fino alla contemplazione infusa. Seguono, al termine del cammino, tre meditazioni sul tema della carità che è la dimensione divina dello stesso amore. In appendice troviamo, inoltre, un testo prezioso: una piccola guida per la lettura in solitudine della Bibbia.
Il saggio è stato scritto per i fidanzati nel dopoguerra, periodo in cui premeva l'attenzione verso i problemi della fede e dell'esistenza umana, soprattutto nei confronti della gioventù cristiana. Per la prima volta veniva posto l'accento sull'amore coniugale ed il matrimonio come forma di vocazione alla pari di una speciale consacrazione. Meditazioni sulla famiglia, il matrimonio, i figli, la casa che rimangono straordinaria testimonianza del valore dell'amore coniugale, arricchite in questa nuova edizione dal contributo introduttivo di Giorgio Campanini e da un testo inedito di Carlo Carretto del 1952.
Il "classico" di Carlo Carretto nasce da un manoscritto maturato dall'autore nei giorni della malattia, per dire che "il bene è la prima e l'ultima parola, che il male vero non è quello che affligge il nostro corpo e che, sopra questo doppio mistero del bene e del male, si eleva l'assoluto dell'amore divino" (dalla prefazione di Luigi Alici). L'Editrice propone una nuova edizione, e come osserva il prefatore rileggere un libro "ha questo di straordinario: non è mai un ritorno puro e semplice al passato; è un dialogo tra passato e presente, serve a fare un bilancio (...) a riprendere in considerazione strade abbandonate troppo presto"."... I laici presero coscienza di essere chiesa e capirono che la loro fede non li spingeva solo ad atti di culto, ma li impegnava a realizzare nel mondo il messaggio evangelico. Tutto diventava materia religiosa: la casa, la politica, i rapporti sociali, la professione, la vita, l'amore". E l'Autore incontra nella fase finale della sua vita, ormai malato, la testimonianza di una famiglia che lo accoglie con amore fraterno in spirito di autentico apostolato: laici così - il sogno di Carretto! - danno testimonianza viva di essere popolo di Dio, con la loro famiglia piccola chiesa. Il libro si chiude con la proposta di sei piccole liturgie da celebrare da soli o in comunità perché "nulla resiste alla forza della preghiera".
Il profeta di Spello, così veniva chiamato Carlo Carretto, esplora in questo libro il mistero della fede attraverso la figura di Maria. La sua umanità e il suo coraggio diventano le chiavi di lettura per superare ogni idealizzazione, accostarsi a lei senza preconcetti e conoscerla in quanto donna. Il racconto intreccia esperienze personali nel deserto con meditazioni sul Vangelo, mostrando la lotta per credere, amare e sperare. Con un linguaggio intimo e personale, Carretto invita a riscoprire Maria come compagna di viaggio nella ricerca del divino, incoraggiando una fede autentica e radicata nella fragilità umana.