
«La Sezione prima degli Opera omnia di Henri de Lubac si sostanzia di quattro scritti che, sotto il titolo L'uomo davanti a Dio, sono ricondotti dallo stesso Autore a questo ordine: 1. Sulle vie di Dio; 2. Il dramma dell'umanesimo ateo; 3. Proudhon e il cristianesimo; 4. Paradossi e Nuovi paradossi. L'intento non è stato quello di una proposizione cronologica, ma dell'articolazione dei nuclei tematici del lavoro e della riflessione teologici e storico-teologici dell'Autore. [...] Dovessimo trovare, per quanto ci è dato osservare, un centro, non sistematico ma genetico, a questo plesso di opere, attorno a cui far gravitare l'impegno circoscritto da questa produzione letteraria, lo vedremmo in quel dialogo "disarmato" tra due ventenni, un gesuita o meglio aspirante gesuita e un neo-insegnante non credente, nelle trincee della Grande Guerra. Ci pare che il fatto, insistentemente ricordato dal teologo, conferisca intensità al titolo stesso scelto per la sezione e alla sua problematicità. E ci pare che esso sia ciò che concretamente segna il fuoco o l'anima dell'impegno intellettuale di de Lubac, almeno per questa sezione. [...] Il carattere di quello che de Lubac chiama "umanesimo ateo" non è assimilabile a quello dell'ateismo volgare e neppure a un "ateismo puramente critico", "incapace di sostituire ciò che vuole distruggere"; si tratta di un ateismo che "vuole essere sempre più positivo, organico, costruttivo"; vuole un nuovo umanesimo, dopo aver agito, mediante una critica radicale perché l'umanità occidentale rinneghi "le sue origini cristiane" e volti le spalle a Dio. Nella loro diversità questi umanesimi sono accomunati da un "immanentismo di natura mistica" e da una "lucida coscienza del divenire umano". È "molto più" di un a-teismo, la sua negazione è un anti-teismo, "più precisamente un anticristianesimo." (Dall'Introduzione di Costante Marabelli alla Sezione prima dell'Opera Omnia)
Henri de Lubac pubblica Le drame de l’humanisme athée nel 1944, nel contesto di una Francia occupata dalle truppe tedesche. L’opera non è un testo accademico. Si tratta, piuttosto, di un lavoro militante che si inquadra nella fattiva e coraggiosa partecipazione alla resistenza, da parte dell’autore, alla dominazione nazista.
Se si esclude Dostoevskij, e in parte Kierkegaard, che svolgono il ruolo di figure positive, i tre autori presi in considerazione nel volume, Feuerbach (e dietro di lui: Marx), Nietzsche, Comte, rappresentano i tre avversari del momento. Se la critica al marxismo risulta sfumata, per motivi facilmente comprensibili data la rilevanza della componente comunista nell’opposizione ai nazisti, quella a Nietzsche è manifestamente volta contro il neopaganesimo germanico, padrone della Francia.
Il libro assumeva, da questo punto di vista, un chiaro significato politico; era un’opera di “resistenza”, ideale innanzitutto, al compromesso delle menti e dei cuori, che il neopaganesimo, ateo e liberticida, chiedeva ai cristiani.
La nuova edizione di un testo classico di Henri de Lubac, nel quale l'autore analizza lo sviluppo dell'ateismo, attraverso la filosofia di grandi pensatori quali Feuerbach, Nietzsche, Comte e Dostojeskij.
HENRI DE LUBAC (1896-1991), gesuita e professore di Teologia fondamentale presso le Facultés Catholiques di Lione, è stato uno dei maggiori teologi del ’900. Per Morcelliana ricordiamo: Il pensiero religioso del padre Teilhard de Chardin (1965); La preghiera di Padre Teilhard de Chardin (1965); Teilhard de Chardin missionario del nostro tempo (1967); La Sacra Scrittura nella tradizione (1969); Pluralismo delle Chiese o unità della Chiesa? (1973). Un profilo dell’autore si trova in I. Morali, Henri de Lubac (Morcelliana, 2002).
Nell'Eucaristia Francesco vide la sintesi di tutta l'umanita di Gesu: queste pagine sono un invito a rivestirci degli occhi spirituali di Francesco per vedere, credere e contemplare Gesu.
Pioniere del pensiero cristiano postmoderno, Teilhard de Chardin consacrò la sua vita a definire il posto dell'uomo nell'universo. Cinquant'anni sono trascorsi da quando scrisse la sua teoria sull'evoluzione dell'umanità, un'umanità che vedeva in cammino verso Cristo, l'Omega planetario. Spirito e Materia venerati in una sintesi cosmica il cui fulcro è la realizzazione della persona. Edith de la Héronnière ci introduce a questa mistica della traversata che Teilhard sperimentò per primo da avventuriero dello spirito.
All'inizio degli anni Cinquanta, don Luigi Giussani, un giovane prete della diocesi di Milano con la passione per l'educazione, è turbato dalla constatazione che la stragrande maggioranza dei giovani da lui conosciuti mostra una grande ignoranza del cristianesimo o vive la propria fede senza impegno. Decide così di abbandonare una promettente carriera come professore di teologia e inizia a insegnare religione in un liceo statale di Milano, il Berchet. Dopo poco tempo, riesce a raccogliere attorno a sé diverse centinaia di ragazzi e ragazze, che daranno vita a una nuova esperienza ecclesiale, conosciuta a partire dagli anni Settanta come Comunione e Liberazione, un movimento che conta oggi migliaia di aderenti in tutto il mondo. Fernando de Haro ricrea la vita del carismatico prete ambrosiano in una biografia che combina la ricerca giornalistica con le tecniche della fiction, ricostruendo con fedeltà e vivacità di scrittura situazioni, luoghi, incontri di una vicenda umana e spirituale straordinaria.
Il termine reciprocità ricorre spesso nei pronunciamenti magisteriali di Francesco, o nei suoi scritti di vario genere. E numerosi sono anche i sinonimi, le perifrasi e le metafore che ne enfatizzano le diverse semantiche. L'insistenza della terminologia che esprime e declina la reciprocità nell'insegnamento del pontefice, produce una serie di conseguenze teologiche, dando adito al ripensamento - in prospettiva sistematica, ma anche pastorale e spirituale - di alcuni temi importanti, come l'ontologia agapico-trinitaria, la fraternità ecclesiale, l'amore coniugale e la vita familiare, il dialogo interreligioso ed ecumenico, nonché una visione cristiana del mondo ricompresa nei termini di quella che papa Bergoglio chiama «ecologia integrale». La lezione sulla reciprocità, in questo articolato orizzonte, può far maturare l'attitudine pro-esistenziale - che dev'essere sostenuta anche da una lucida consapevolezza teologica - a portarsi dentro l'altro e a portarsi l'altro dentro.
Questo testo nasce dalla gratitudine per il dono del magistero pontificio e dal desiderio di condividere una feconda esperienza spirituale vissuta dalla nostra comunità ecclesiale di Roma. Sin dalla prima pagina dell'esortazione apostolica Gaudete et exsultate, il nostro vescovo mette in chiaro che non si tratta di "un trattato sulla santità, con tante definizioni e distinzioni che potrebbero arricchire questo importante tema", ma che il suo "umile obiettivo è far risuonare ancora una volta la chiamata alla santità, cercando di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità" (adulte et esultate, 2).
Partendo dalla semplice bellezza e dalla profondità esperenziale delle meditazioni offerte dal Santo Padre, abbiamo voluto dedicare un itinerario di catechesi interrogandoci sulla nostra chiamata alla santità oggi, visto che "il Signore ha scelto ciascuno di noi per essere santi e immacolati di fronte a Lui nella carità" (Ef 1,4) (Gaudete et exsultate,2).
Durante l'anno pastorale 2018-2019, ci siamo riuniti una volta al mese nella nostra cattedrale di San Giovanni in Laterano, ai piedi della cattedra di Pietro, per riflettere e pregare partendo dall'ascolto di alcuni brani del magistero del nostro vescovo, tratti dalla Gaudete et esultate e dal racconto della testimonianza di alcuni santi che hanno saputo rispondere alla loro chiamata alla santità.
Poeta, friulano e viaggiatore, frate e ribelle, saggio letterato e fanciullo sognatore, celebrità scomoda e schiva, uomo che ha conosciuto la povertà e poteva sfidare i ricchi a testa alta. David Maria Turoldo ha attraversato il suo tempo tracciando un solco profondo e lasciando dietro di sé una forte eredità, è stato nel vero senso del termine, un'icona. In questa graphic novel, la narrazione si alterna al tratto grafico illustrando una vita non sempre facile da raccontare: l'intensità dell'uomo, le sue ambizioni, le relazioni e le inevitabili contraddizioni.
Il volume, tradotto dal francese, riprende due grandi testi di papa Paolo VI per commentarli, contestualizzarli e ridonare loro vita alla luce delle parole e degli atti di papa Francesco. L’opera e la riflessione di papa Francesco sono piene di riferimento a Paolo VI, come se quel papa del Concilio Vaticano II fosse per lui un maestro intellettuale e spirituale. Le riflessioni contenute mostrano come egli abbia attinto dai due grandi testi qui riproposti Ecclesiam suam ed Evangelii nuntiandi.
Questo libro a più voci ripercorre alcune stagioni e alcuni tratti della vita di Carlo Carretto: il suo ruolo nell'Azione Cattolica, la sua visione politica, la sua scelta per il deserto del Sahara, sulle orme di Charles de Foucauld, il suo arrivo a Spello e la nascita della fraternità umbra dei Piccoli Fratelli del Vangelo. Attraverso saggi storici e testimonianze personali, è qui ricostruito l'itinerario umano e spirituale di un uomo che visse intensamente la sua fede e diede vita a un'esperienza originale nella Chiesa del Novecento. A oltre vent'anni dalla morte di Carlo Carretto tornare a narrare qualcosa della sua storia è anche un modo per riflettere sull'attualità del suo pensiero, nella vita della Chiesa, nella spiritualità, nel dialogo interreligioso. Testi di Marco Impagliazzo, Francesco Miano, Arturo Paoli, Leonello Radi, Brunetto Salvarani, Gian Carlo Sibilia, Paolo Trionfini, Alex Zanotelli, Giancarlo Zizola. VALERIO DE CESARIS è ricercatore di Storia contemporanea all'Università per Stranieri di Perugia. Si occupa in particolare dei fenomeni religiosi del Novecento, della storia della Chiesa in Italia e dei rapporti tra cattolici ed ebrei.
L’analisi astronomica delle visioni di Maria Valtorta sulla vita di Gesù, resa possibile grazie alla presenza di informazioni riguardanti i principali astri del cielo, ha permesso di effettuare una vera e propria indagine storica, permettendo di associare delle date precise agli avvenimenti narrati.
La determinazione delle date di nascita, di morte e dei principali avvenimenti della vita di Gesù e Maria, in tal modo ottenute, ha permesso di evidenziare un’inaspettata e sorprendente concordanza con la cronologia derivabile da analoghe visioni della Beata Anna Caterina Emmerick.
Liberato De Caro, fisico e ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche presso l’Istituto di Cristallografia, è autore di un centinaio di lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali. In cammino verso il Diaconato Permanente, ha effettuato gli studi teologici previsti presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Odegitria e l’Oasi San Martino della Diocesi di Bari-Bitonto.
I cieli nell'opera valtortiana continuano a narrare la meravigliosa storia di un Dio che, per amore, ha spogliato Se stesso per vestire i panni dell'Umanità amata. Un'accurata analisi delle visioni mistiche di Maria Valtorta, effettuata con l'ausilio dell'Astronomia, permette di datare ogni avvenimento narrato. Si ottengono le date liturgiche più importanti: la nascita di Maria e di Giovanni Battista, il Battesimo di Gesù e la notte del 24 dicembre dell'1 a.C. per il Natale, che dà inizio all'era cristiana.
Si tratta di un risultato sorprendente ed inaspettato, come se Qualcuno, mentre l'autrice scriveva, avesse voluto aggiungere qualcosa di importante, richiamando al centro della vita del cristiano la Liturgia e l'incontro sacramentale e mistico con il Cristo che in essa si vive.