
Il carteggio tra Divo Barsotti e Giuseppe Dossetti si snoda per oltre quarant'anni, dai primi anni cinquanta a metà degli anni novanta del Novecento, e testimonia l'evolversi del rapporto tra l'inquieto sacerdote pisano e uno dei protagonisti più originali della vita politica, istituzionale e religiosa del Novecento italiano. Nelle lettere emergono i problemi che attraversano le loro vite, la storia del paese e le vicende della Chiesa italiana: domande sull'autenticità e sulla fedeltà alle proprie scelte, sulle difficoltà di relazione con la Chiesa degli anni '50, sui possibili modi di essere cristiani nel tempo e nella storia, sui profondi bisogni di rinnovamento e di riforma ecclesiale. Spesso il discorso si allarga ed emerge la ricca trama di contatti e avvenimenti in cui si inserisce il loro rapporto: la vita politica nazionale da cui Dossetti è uscito, lasciando una complessa e discussa eredità; la vivacissima Firenze degli anni '50 e '60, con Giorgio La Pira e molti altri; la vita locale, politica ed ecclesiale di Bologna. Anche i grandi fatti della storia internazionale sono presenti: la guerra del Vietnam, la tensione tra i due blocchi, occidentale e sovietico, le questioni mediorientali e il conflitto israelo-palestinese. Le lettere rappresentano così il racconto di due vite, attraverso cui rileggere alcune delle questioni cruciali della fede cristiana e della società italiana del secolo scorso. Questioni che, a ben vedere, giungono fino ai nostri giorni.
Viene qui ripubblicata, ma nell'edizione stabilita e corretta voluta da Giuseppe Dossetti, la relazione generale su "Funzioni e ordinamento dello Stato moderno", svolta alla vigilia del suo abbandono della politica. Enzo Balboni ha collaborato con Dossetti alla 'difesa attiva della Costituzione' e con lui ha rivisto il testo, aggiungendo le annotazioni di contesto utili a segnalare la grande attualità del saggio. Il libro prende titolo dalla forte esortazione di Dossetti ai cattolici: "Non abbiate paura dello Stato!", ma agite per una profonda riforma delle istituzioni e del corpo sociale e per un risanamento della politica. Lo Stato, per Dossetti, non può essere agnostico e indifferente, lasciato in balìa di forze economiche dominanti, perché ha il fine di provvedere, nella libertà, a tutto quanto è necessario e favorevole al bene comune. Questa è la via per l'avvicinamento, almeno, della democrazia sostanziale invocata dalla Costituzione. Il libro dà conto anche delle relazioni particolari e del ricchissimo dibattito, che si svolse nel Convegno dei Giuristi Cattolici, avendo come ulteriori protagonisti: Moro, Baget Bozzo, Carnelutti, Santoro Passarelli, Mortati, Esposito, Amorth, Romani, La Pira. Si scontrano due visioni-progetto alternative: quella cattolico-liberale, tesa alla conservazione di valori e strutture tradizionali e quella cattolico-sociale, aperta fiduciosamente verso una società rinnovata e più giusta.
Del Concilio Vaticano II, di cui si celebra ora il cinquantenario, Giuseppe Dossetti è stato uno dei protagonisti veri: perito personale del Cardinal Lercaro, segretario dei quattro cardinali moderatori, e poi collaboratore autorevole di Lercaro e di altri padri conciliari. Questo volume è dunque una sorta di resoconto della sua esperienza conciliare ,di bilancio, di recupero anche dell'atmosfera di quell'evento, e del suo impulso sostanziale, che va al di là dei documenti ufficiali. E insieme una riflessione approfondita sulle ragioni, il contesto e soprattutto le conseguenze nella vita della Chiesa della possente opera di riforma avviata dal Concilio.
Agli inizi degli anni Sessanta, la famosa "apertura a sinistra", giudicata dalle gerarchie ecclesiastiche contraria sia alla disciplina sia alla dottrina cattolica, sta invece giungendo a compimento. In tale contesto viene organizzato nel 1962 un convegno di studi sui rapporti tra stato e Chiesa il cui sostanziale obiettivo è comporre le posizioni. Da Dossetti ci si attende che dia un contributo al rilancio della presenza dei cattolici in politica, senza che ciò metta in discussione il magistero ecclesiastico. Ma l'ex costituente, ormai divenuto monaco e sacerdote, spiazza tutti con un discorso radicale in cui afferma che il compito primario del cristiano non è la costruzione della sfera politica, né la difesa in quell'ambito di verità cattoliche generali, ma è la ricerca della via della testimonianza evangelica dell'alterità della fede. Fino a oggi inedito, quel fondamentale discorso dossettiano è ora riproposto per la cura di Alessandro Barchi che con acribia filologica ne illumina la genesi. Due saggi di Fabrizio Mandreoli e Paolo Pombeni lo inquadrano rispettivamente sul versante teologico e su quello storico, aiutando il lettore a comprendere a fondo questo singolare documento che segna il distacco di un leader del cattolicesimo politico dal mito novecentesco del rilievo e della possibilità di una "democrazia cristiana".
Nel 1972 don Giuseppe Dossetti si trasferisce in Terra Santa, con i fratelli e alcune sorelle della sua comunità, poiché sente che per la spiritualità della Famiglia è essenziale il contatto con la Terra della Rivelazione e delle grandi tradizioni monoteistiche. Da Gerico, dove risiederà, scrive alle sorelle rimaste in Italia. Il volume raccoglie le lettere dei primi anni e in esse scorrono le vicende esteriori di un popolo senza pace (vivrà il dramma della guerra del Kippur del 1973), e quelle interiori di una vita sempre più concentrata sulla Parola di Dio e sull'Eucaristia, celebrata periodicamente a Gerusalemme nella Chiesa del S. Sepolcro. Ma le lettere saranno anche il mezzo per continuare a esercitare la paternità spirituale nei confronti di tutta la comunità. La guida alla lettura dell'introduzione al volume è di Tommaso Bernacchia, superiore della comunità dal 2014 al 2018.
La Piccola Famiglia dell'Annunziata, la comunità sorta intorno a Giuseppe Dossetti alla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, include una realtà peculiare, cioè l'accoglienza, accanto ai fratelli e alle sorelle del cenobio, anche di coppie di sposi che si impegnano a vivere La Piccola Regola. La prima parte contiene testi da cui si ricavano le motivazioni e i modi della presenza degli sposi in comunità; testi per così dire «fondativi» rispetto alla compresenza di monaci e sposi nella comunità. La seconda parte contiene catechesi e meditazioni per la formazione degli sposi, la loro crescita spirituale, l'approfondimento della Regola e di temi della vita cristiana.
Lezione magistrale di Giuseppe Dossetti sull'Eucarestia e la Città (1987). Rappresenta l'apice della sua riflessione spirituale e teologica sulla società, l'impegno del cristiano, il valore dell'Eucarestia, il rapporto del fedele con le tre persone della Trinità. Ricca di citazioni di autori antichi e moderni e di spunti di riflessione.
Lezione magistrale sull'Eucarestia e la Città. Rappresenta l'apice della riflessione spirituale e teologica di Dossetti sulla società, l'impegno del cristiano, il valore dell'Eucarestia, il rapporto del fedele con le tre persone della Trinità. Ricca di citazioni e spunti di riflessione.
Il libro raccoglie alcune delle parole più belle e amate di Papa Francesco. Per scoprire insieme il loro significato, il messaggio che Francesco vuole darci, e alcune idee semplici e simpatiche per metterle in pratica.
Questa indagine è divisa in due parti. La prima intende individuare il problema del male nella struttura della dialogica, cioè nei presupposti fondamentali della filosofia del dialogo: il soggetto, la relazione, il linguaggio, l’interpretazione, il silenzio e la parola sono esaminati al fine di provare la reale portata filosofica del messaggio buberiano e di scorgere i limiti di un generico «dialogo universale» a cui spesso è ridotto il principio dialogico. La seconda parte approfondisce la questione, concentrando l’attenzione sull’unico testo che Buber dedica in modo specifico al tema del male: Bilder von Gut und Böse (Immagini del bene e del male) del 1953. Il male non è studiato come una categoria ontologica immutabile nel corso della storia, ma come segno dell’umanità dell’uomo, rintracciabile come simbolo nel mito e nelle Scritture, a partire dal quale è possibile raggiungere non una comprensione definitiva e oggettiva, ma un’interpretazione coinvolgente.
Dall'Introduzione
Come si interpreta il male nella tradizione ebraica, in particolare in Buber, uno dei suoi maggiori pensatori? Questo saggio indaga il tema del male come questione teorica, ma anche come provocazione quotidiana che tocca ogni uomo, in particolare nell'esperienza del dialogo, del confronto con l'altro. Una prospettiva antica e nuovissima.
MARTINO DONI, professore a contratto di Antropologia sociale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, insegna nelle Scuole secondarie di secondo grado. È autore di numerosi studi, tra cui: Arianna e l’angelo (2006), L’esatta fantasia (2009), Immagini in corso (2010). Con Stefano Tomelleri ha scritto Giochi sociologici (2011) e curato, per Morcelliana, Sociologie del sacro. Emozioni, credenze, miti e liturgie nelle scienze umane (2009).
Sin dall’inizio del suo pontificato papa Francesco ha sorpreso tutti per i suoi gesti inaspettati nei confronti delle persone disabili. Il desiderio di costruire ponti verso chi vive in condizione di fragilità ha fatto dell’attenzione e della tenerezza gli atteggiamenti privilegiati per guardare il modo nuovo il limite e la sofferenza.
La raccolta di parole e discorsi di Bergoglio lascia intravvedere una lettura pastorale innovativa, non più solo orientata a guardare la malattia o il deficit, ma la persona, con i suoi diritti, i suoi desideri e le sue attese.
Note sulla curatrice Veronica Donatello, francescana alcantarina, è responsabile del settore per la catechesi alle persone disabili dell’Ufficio Catechistico Nazionale della CEI. Per EDB ha pubblicato Un cammino per tutti. Percorsi di inclusione per persone con disabilità sensoriale e pluridisabilità (con Rosina Giuseppetti, Luca Lamano, Fiorenza Pestelli 2014) e Buona notizia disabili (con Paolo Sartor e Andrea Ciucci 2013).
Spinto dai vari incontri con il Santo Padre Francesco, l'autore ha voluto sintetizzare in questo libro il particolare legame con alcune delle devozioni che più gli sono care: alla Divina Misericordia, alla Vergine Maria e a San Giuseppe. Soffermandosi sulle meditazioni e le preghiere in esso contenute, sarà un po' come risentire la sua voce e pregare insieme a Lui.