
L'autore conduce un raffronto tra il Santo d'Assisi e papa Bergoglio, cogliendo il principale punto di contatto tra i due nella missione di "restaurare la Chiesa". Da teologo ma usando un linguaggio accessibile, Boff risale nella storia per far risaltare la novità di "Francesco di Roma", che per lui si esprime con il termine "rottura". Guardando poi al presente e all'avvenire, enuclea le linee principali della sua azione pastorale incentrata sui poveri e i sofferenti - e auspica un nuovo Concilio ecumenico.
Attraverso le più significative vicende biografiche del sacerdote Divo Barsotti, l'autrice ricostruisce la tappe verso la scoperta della spiritualità dell'Oriente cristiano, sulle cui basi il mistico toscano fonda una Comunità di "monaci nel mondo", mentre intraprende un viaggio spirituale verso la Trasfigurazione in compagnia di San Serafino di Sarov, ma anche di San Francesco d'Assisi.
Una vera e propria carta d'identità del Papa, plastificata e imbustata. All'interno, staccabile, un libricino di 16 pagine spiega tutte le caratteristiche di papa Francesco, dal nome ai segni particolari. Un simpatico gadget, un libro curioso per conoscere meglio il Papa.
Il volto, lo sguardo, la voce, le parole e i gesti di Carlo Maria Martini sono scolpiti nella memoria di tutti coloro che lo hanno incontrato. La ricerca intorno alla sua eredità di studioso della Bibbia, di vescovo, di credente capace di interpretare le trasformazioni del nostro tempo, di interlocutore sincero di non credenti e di diversamente credenti è solo agli inizi. Nel volume, studiosi e testimoni introducono alla scoperta delle "radici" e delle "aperture" che hanno reso inconfondibile la figura del Cardinale, con la speranza che molto altro si faccia per non lasciar cadere il pungolo della sua parola potente e inquieta.
Il libro raccoglie le ricerche individuali e la riflessione comune dei docenti del Diploma di pastorale familiare della Pontificia Università Gregoriana, e di altri che in questo percorso hanno voluto lasciare il loro contributo, anche a seguito dei due Forum realizzati intorno al tema sinodale e per la prima ricezione dell'Esortazione Apostolica Amoris laetitia. Le due grandi linee tracciate riguardano l'urgenza di compiere ogni esercizio valutativo di ordine teologico e pastorale facendo dialogare dottrina e vita, e di conformare parole e gesti cristiani alla vita e all'annuncio di Gesù Cristo. Dalla composizione di queste due direttrici si ricava un metodo in cui la persona è la terza via tra un umanesimo astratto e l'empirismo ignaro del mistero di ogni libertà, una via che si percorre in relazione. Il desiderio di stabilire comunione dispone i passi su questa strada, rischiarata dalla sapienza dell'amore. Il cammino che si compie è caratterizzato da desideri, promesse, azioni, simboli che, pur facendo i conti quotidianamente con la misura esigua delle forze e i fallimenti, può sperimentare il dono di grazia che si commisura e assume la forma del gesto più intimo, eco di parole che non ingannano e che venendo da Dio camminano avanti, a fianco o dietro come pastori che nutrono la speranza e favoriscono la metà.
In questo libro sono raccolte le relazioni del convegno “La teologia dopo Veritatis gaudium nel contesto del Mediterraneo” promosso dalla sezione san Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e tenutosi a Napoli il 20-21 giugno 2019. Esso è il risultato di anni di lavoro teso ad elaborare una teologia contestuale che sia capace di discernere i segni dei tempi a partire dall’interculturalità generata dalle migrazioni. In quei segni si rivela l’attualità della parola di Dio e la presenza vivente di Gesù di Nazareth per la costruzione di una società fondata sull’accoglienza, sopratutto delle persone emarginate e deboli, e sul rispetto delle differenze. Il convegno ha registrato la partecipazione straordinaria in qualità di relatore di papa Francesco. Le sue parole indicano ai teologi del Mediterraneo il loro nuovo compito: «La teologia - tenendo la mente e il cuore fissi sul “Dio misericordioso e pietoso” (cf Gn 4,2) - può aiutare la Chiesa e la società civile a riprendere la strada in compagnia di tanti naufraghi, incoraggiando le popolazioni del Mediterraneo a rifiutare ogni tentazione di riconquista e di chiusura identitaria».
Noto perlopiù come teologo, questa raccolta di liriche di Bonhoeffer vuole riportarne in auge l'espressione poetica. Tratte dai suoi scritti in carcere, queste poesie riflettono la spiritualità e l'umanità di una delle personalità più imponenti del Novecento cristiano.
"Resistenza e resa raccoglie le lettere e altri testi scritti da Dietrich Bonhoeffer dal 1943 al 1945 nel carcere berlinese di Tegel. Questa edizione pressoché integrale ricostruisce in modo completo lo scambio epistolare, giacché la corrispondenza in uscita è alternata agli scritti inviati al prigioniero da parenti e amici: in primo luogo Eberhard Bethge, cha ha corredato il testo di puntuali note esplicative. In appendice è riportato un prezioso saggio della fidanzata con estratti delle lettere a lei destinate e un lungo inedito di Bethge sulla storia della conservazione di questo singolare epistolario. I documenti qui raccolti testimoniano il confronto col "mondo diventato adulto" che un cristiano e teologo impegnato in prima linea nella lotta contro il nazismo ha condotto all'insegna dell'onestà intellettuale. Ne emerge il quadro di un cristianesimo "non religioso", definito dal recupero dei contenuti originari delle Scritture, che bandisce ogni fuga nell'aldilà e coniuga la fede nel Dio di Gesù Cristo con una piena fedeltà alla terra e alla vita. Torna sugli scaffali il testo più importante di Dietrich Bonhoeffer, in una edizione completamente rivista, arricchita con nuove note e commenti.
Le pagine che compongono questo vero e proprio "pamphlet" sulla libertà e la responsabilità in tempi difficili, furono offerte da Bonhoeffer ad alcuni amici, in occasione del Natale 1942. Il teologo protestante era già in carcere e non ne sarebbe mai più uscito, per aver preso posizione contro il regime nazista. Oggi, a distanza di settant'anni, queste pagine appaiono di una modernità che stordisce, capaci di interpretare le domande che sono ancora fondamentali e che possiamo riassumere in questa: che donne e uomini vogliamo essere? O, ancora: che cristiani vogliamo essere? La vita responsabile è un dovere a cui fare ritorno, perché ciò che accade ai nostri giorni e quotidianamente ci provoca non accada invano. Un "pamphlet" sulla libertà e la responsabilità in tempi difficili.
«Come può Cristo diventare il signore anche dei non-religiosi?». Come parlare di Dio senza religione? Che cosa può dire il vangelo in un mondo diventato «adulto», in cui il cristianesimo come religione istituita non ha quasi più visibilità? Sono alcune delle domande profetiche lanciate dalla sua prigione dal pastore luterano Dietrich Bonhoeffer, prima che i nazisti lo impiccassero nel 1945. L'autore del presente saggio traccia la «biografia teologica» di questo «resistente» della prima ora. Le parole di questo uomo di fede, che seppe andare fino in fondo nel suo impegno sia sul piano del pensiero che su quello dell'azione, hanno conquistato una pertinenza e un'attualità sempre maggiori, che rimangono vive anche agli inizi del XXI secolo.
Destinatari
Quanti desiderano conoscere il pensiero di questo teologo, pastore luterano, ucciso dal nazismo per la sua opposizione al regime.
Autore
ARNAUD CORBIC, nato nel 1969, è un francescano teologo e filosofo convertitosi al cattolicesimo a 22 anni. Attualmente insegna filosofia contemporanea presso il Pontificio ateneo Antonianum di Roma. Tra le sue pubblicazioni segnaliamo: Camus et Bonhoeffer. Rencontre de deux humanismes (Labor et Fides, 2002); L'incroyance. Une chance pour la foi? (Labor et Fides, 2003); Camus. L'absurde, la revolte, l'amour (Les Éditions de l'Atelier, 2003).
Nel febbraio del 1928, all'inizio della sua formazione pastorale, Dietrich Bonhoeffer si rivolge ai fedeli della comunità tedesca di Barcellona con un'articolata riflessione sull'essenza di un'etica cristiana. L'eccezionalità umana e storica di Gesù, la sua vicinanza agli ultimi e agli esclusi della società, la radicalità dei suoi insegnamenti determinano l'unicità del messaggio cristiano. Essere etici, per i cristiani, significa rifiutare la morale corrente e i princìpi tramandati storicamente, per abbandonarsi in piena libertà all'evento della croce e al mistero della grazia. Con il rigore del teologo e la passione del credente, Bonhoeffer non si limita a gettare le basi teoriche di un'etica cristiana, ma si confronta con le scelte concrete e spesso drammatiche che sfidano la coerenza dei comandamenti biblici. In queste profonde considerazioni giovanili, che già contengono i semi della successiva ricerca filosofica, Bonhoeffer esorta il cristiano a trovare il coraggio di riconoscere le manifestazioni della bontà divina anche nei fenomeni del maligno e della sofferenza esistenziale.
Nell'estate del 1932, a pochi mesi dall'ascesa al potere di Hitler, il ventiseienne Dietrich Bonhoeffer tiene un corso universitario sull'essenza della Chiesa. Sviluppate dal punto di vista della teologia protestante, le riflessioni di Bonhoeffer si concentrano sul rapporto tra l'istituzione ecclesiastica, espressione di Dio nel mondo, e la società che la circonda. Con un'analisi lucida e schietta, il giovane teologo riconosce le difficoltà della Chiesa di rappresentare adeguatamente nel mondo la realtà divina, indicando allo stesso tempo la necessità di continuare a trasmettere ai fedeli il significato dell'appartenenza a una comunità spirituale. Per non perdere il contatto con il mondo, in cui è storicamente collocata, la Chiesa deve recuperare l'autenticità e la passione delle origini, deve cioè ritornare ad essere il "luogo" di Dio in Terra. La presente edizione è arricchita da due lettere inedite scritte nel 1936 dal seminario clandestino di Finkenwalde, in cui Bonhoeffer prosegue la sua riflessione sulla vera natura dell'istituto ecclesiastico.