
Il presepe, scrive Papa Francesco in questa Lettera Apostolica, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall'umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo.
In questo libro il documento papale è arricchito dalle immagini dei presepi di fra Marie Bernard Barioulet. A colori.
Stupore e meraviglia. Con questi sentimenti Papa Francesco apre questa Lettera Apostolica sul significato e valore del presepe. Egli vuole sostenere, con semplicità di linguaggio, questa antica e preziosa tradizione delle nostre famiglie, trasmissione di un gesto che la Chiesa da secoli ha fatto proprio per tenere viva la memoria del grande mistero della nostra fede: l’incarnazione di Gesù.
Il Papa si sofferma sui vari segni del presepe, offrendo per ognuno di essi una spiegazione simbolica che tocca le profondità del mistero che viene ricordato, perché si venga coinvolti in questa meravigliosa storia dell’amore di Dio, il Dio che si è fatto bambino per dirci quanto è vicino a ogni essere umano.
Il volume è arricchito dai magnifici affreschi realizzati da Giotto per la Basilica inferiore di San Francesco D’Assisi e ancora i mosaici di Santa Maria Maggiore e quelli, splendidi, del Duomo di Cefalù e del Duomo di Monreale. Il testo del Santo Padre è preceduto dall’Introduzione di Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e, in Appendice, le pagine di Tommaso da Celano,autore della Vita Prima di San Francesco D’Assisi,dedicate al presepio.
"Ho faccia tosta, ma sono anche timido. A Buenos Aires avevo un po' timore dei giornalisti. Pensavo che avrebbero potuto mettermi in difficoltà e per questo non davo interviste." Così comincia il nuovo libro di Papa Francesco, la migliore dimostrazione che Jorge Mario Bergoglio non solo ha superato quell'antica diffidenza, ma anzi attribuisce un'importanza speciale proprio agli incontri con la gente, alle conversazioni, alle interviste: "mi piace guardare le persone negli occhi e rispondere alle domande con sincerità" e "in modo spontaneo, in una conversazione che voglio sia comprensibile, e non con formule rigide. Uso anche un linguaggio semplice, popolare. Per me le interviste sono un dialogo, non una lezione". Come scrive Antonio Spadaro nell'introduzione, lo scopo del Papa non è "offrire definizioni e sentenze ma avvicinarsi all'inquietudine dell'interlocutore". Uno scopo pastorale, dunque, e le conversazioni raccolte in questo volume toccano i temi essenziali di un pontificato che si avvia a compiere cinque anni: il bisogno di raggiungere le periferie dell'esistenza, di superare gli steccati, di camminare e lavorare insieme, di fare "teologia in ginocchio" (cioè attraverso la preghiera) e di avere "fiuto del soprannaturale", cioè "senso del divino e del diabolico". "Desidero una Chiesa che sappia inserirsi nelle conversazioni degli uomini, che sappia dialogare. È la Chiesa di Emmaus, in cui il Signore 'intervista' i discepoli che camminano scoraggiati. Per me l'intervista è parte di questa conversazione della Chiesa con gli uomini d'oggi".
La domanda che Dio rivolge ad Adamo all'inizio della Bibbia - "Dove sei?" - risuona oggi nella sua intatta attualità. Le vere e proprie mutazioni antropologiche in atto segnano un panorama inedito nella vicenda umana: si pensi alle nuove frontiere della genetica e delle neuroscienze, all'intelligenza artificiale, al transumanesimo dei cyborg; ma ancora all'infosfera, ai social network, fino allo sfumare della differenza sessuale nella teoria del gender. Questa transizione pone interrogativi sull'uomo davvero radicali, a cui il sapere, anche della religione, fa fatica a rispondere. Il card. Ravasi in questo libro descrive il nuovo paesaggio dell'umano, evitando gli opposti del rimpianto di un mondo che non esiste più o dell'acritica accettazione di quanto accade. Rinnova piuttosto in queste pagine l'atteggiamento di una ricerca sapiente, che attinge la sua forza e vitalità a quel "grande codice" della visione umana occidentale che è stata la Bibbia. In quest'epoca di profondi cambiamenti sociali e culturali, per inoltrarci nel futuro ignoto è indispensabile tenere insieme presente e passato, classicità e modernità, arti e scienze, filosofia e tecnologia. "Lo stesso cristianesimo, mantenendosi fedele alla sua identità e al tesoro di verità ricevuto da Gesù Cristo, sempre si ripensa e si riesprime nel dialogo con le nuove situazioni storiche, lasciando così sbocciare la sua perenne novità."
Dalla Genesi
una luce sul rapporto uomo-donna
la sessualità, l’alterità, il male,
l’ecologia, il lavoro, il conflitto tra i popoli...
Riandare all’inizio della creazione significa gettare nuova luce sull’uomo e sulla civiltà, sul re-inizio che ci attende. Questa rilettura dei primi capitoli della Genesi è un contributo alla ricerca umano-spirituale di senso attraverso il ripensamento, guidato dalla luce della rivelazione, dei grandi temi dell’alterità, della sessualità, del male, dell’ecologia, del lavoro, del rapporto fra i popoli... Per trovare idee e sostegno al compito di ricominciare, proprio di ogni essere umano, e all’esigenza che attende il credente di saper narrare oggi le parole della fede.
Enzo Bianchi (1943), fondatore e priore della Comunità monastica di Bose, è autore di numerosi testi sulla spiritualità cristiana e sulla grande tradizione della chiesa, in dialogo con il mondo contemporaneo. Collabora a La Stampa, Avvenire e, in Francia, al quotidiano La Croix e ai periodici Panorama e La Vie. Presso le nostre edizioni ha pubblicato, tra l'altro, Dare senso al tempo e Apocalisse. Tra i suoi titoli più recenti ricordiamo Ero straniero e mi avete ospitato (Rizzoli) e La differenza cristiana (Einaudi).
L'autore voleva scrivere un libro sul Credo. Ci ha lasciato in eredita invece un dono diverso: la storia di un portatore di handicap, suo amico, morto da poco. Nell'ultimo anno prima della sua morte, avvenuta nel 1996, henri nouwen aveva in animo di scrivere un libro sul credo. Ma poi la morte del suo amico adam, un giovane gravemente disabile della comunita dell'ar che di daybreak, gli fece cambiare idea. Ha scoperto che riflettendo sulla storia di adam aveva trovato un modo per descrivere la propria comprensione del messaggio del vangelo. In adam, amato da dio, un libro terminato soltanto poche settimane prima della sua morte, nouwen ha lasciato una incisiva riflessione sul suo messaggio e sulla sua eredita essenziale. Adam non poteva parl are, e neppure muoversi senza assistenza. Soggetto a ripetuti attacchi della malattia, ha passato la sua vita nell'oscu rita. Agli occhi del mondo era veramente nessuno. Eppure per henri nouwen, e`diventato il mio amico, il mio maestro, la mia guida". E stato adam a condurre nouwen a una comprensione della sua fede cristiana e di cio`che significa essere "amato da dio". Il lib ro diventa un dono prezioso di nouwen. "
Ogni giorno dell'anno uno spunto di riflessione, uno sfogo, una considerazione personale a partire da brani di scrittori noti e meno noti, poeti, romanzieri, giornalisti, mistici, artisti, scienziati, filosofi e, naturalmente, dalla Bibbia.