
La traduzione di questo inedito (1931-1939) è un tassello fondamentale per comprendere il pensiero di Guardini sull'antropologia cristiana nella sua evoluzione. È centrale, in queste pagine, la necessità di rispondere, in quanto cristiano, alle incognite del mondo moderno - come l'evoluzionismo, l'eutanasia, l'eugenetica o l'ingegneria sociale - e riflettere sulla portata dei mutamenti sociali e culturali che esso comporta. Una domanda che attraversa l'intera opera guardiniana e mostra qui il suo nucleo antropologico più profondo: ontologicamente l'uomo è relazione aperta, verso l'altro, Dio, o il nulla. Spetta all'uomo - provocato dalla modernità - la libera decisione.
Biografia semplice e agiografica del nuovo Beato (18/11/07) Antonio Rosmini. Il 18 novembre 2007 sarà dichiarato beato il filosofo e fondatore di congregazioni rosminiane Antonio Rosmini. Il Rosmini": dicevano i contemporanei. Bastava questo per definire quell'uomo, la sua grandezza dolcissima, la sua umile affabililtà, il suo rispetto per la verità e la giustizia, il suo grido per i diritti della Chiesa e per il rispetto del Papa, la sua gelosia per l'uomo, ogni uomo e popolo, le sue tante opere... E quel suo martirio inverosimile di incomprensioni, opposizioni, intoppi, forse di invidie, dentro cui manteneva il sorriso dolce e la pace imperturbata di chi abita nel Cuore di Dio. Questo è il libro che ce lo racconta, scritto dal suo affascinato segretario e dalle testimonianze di trecento contemporanei, nel 1884. "
Breve e intensa biografia illustrata di Antonio Rosmini (1797-1855), una figura complessa del cattolicesimo ottocentesco. Scandagliò le profondità dell'uomo in dense pagine di filosofia, teologia, diritto, politica, pedagogia, etica... convincendo la ragione a cercare il compimento nella fede. Fondando due istituti religiosi, tracciò per sé e per gli altri sentieri di vita lungo i quali ogni anelito possa concretizzarsi in un vissuto. Solo recentemente riscoperto e rivalutato dalla Chiesa, Padre Rosmini sarà presto beatificato.
Domenica 18 novembre 2007, nel duomo di Novara, l’abate Antonio Rosmini (Rovereto 1797 - Stresa 1855) è stato accolto tra i beati della Chiesa cattolica. All’Angelus di quel medesimo giorno, nel ricordare l’evento da qualche ora conclusosi, papa Benedetto XVI sottolineava come il nuovo beato costituisca un significativo esempio per la comunità ecclesiale a crescere nella consapevolezza che la luce della ragione umana e quella della grazia, quando camminano insieme, diventano sorgente di benedizione per la persona e la società. A mostrare l’armonia tra ragione e fede Rosmini lavorò tutta la sua vita, percorsa in queste pagine da Maurizio De Bortoli, il cui orizzonte abbraccia un’intera epoca, quella del diciannovesimo secolo, una età di profondi mutamenti in ogni àmbito dell’esistenza, che vede la Chiesa arroccata su posizioni difensive, culturalmente inadeguata a fronte dell’idealismo prima e del positivismo poi, gli avversari per eccellenza della critica rosminiana. Ma in questo libro non c’è solo il Rosmini filosofo, che esplora la modernità, denunciandone i limiti e le radicali insufficienze. C’è anche il pastore e il riformatore ecclesiale, vero e proprio precursore del Concilio Vaticano II.
La narrazione condotta da De Bortoli con puntuali richiami alle fonti, e che illumina anche su taluni episodi «misteriosi», come quello dell’avvelenamento sofferto dal Roveretano, non delinea un semplice ritratto biografico, né è riconducibile al genere devoto dell’agiografia, che scade facilmente in sentimentali discorsi su pregi e virtù, davanti ai quali il lettore potrebbe sentirsi depresso più che spronato. Il libro, infatti, nasce da una grande passione e ne ispira una ancora maggiore: quella per Cristo, che animò tutta l’esistenza di Rosmini. Introdotto da Massimo Camisasca, il volume accoglie in fine una lettera di Pier Paolo Ottonello, che plaude con generose parole alla fatica dell’autore.
Lo stile giornalistico della biografia rende attuale la figura e il pensiero di questo grande pensatore e profeta, spesso contestato, molto citato e non sempre conosciuto nella sua più vera dimensione, quella appunto dell'uomo di fede che in tutta la sua vita ha coniugato coerentemente le esigenze della conoscenza filosofica con quelle della fede.
Questa biografia ripercorre le vicende salienti di un uomo dall'altissimo profilo morale, religioso, scientifico e operativo. Ne esce un ritratto talmente ricco, da indurre la sensibilità del lettore a sospettare si tratti di un «panegirico» fuori moda. Ma le fonti e le testimonianze trasmesseci da chi l'ha conosciuto sono concordi circa l'eccezionalità del personaggio. Antonio Rosmini, oggi, per molti è il più grande pensatore italiano dell'Ottocento. Va crescendo l'opinione che egli sia il più grande pensatore dell'Ottocento europeo. Di certo è l'ultimo grande pensatore enciclopedico. Ma, per i cristiani, egli è anche un santo. Infatti il meglio di Rosmini non consiste nella pur vastità e profondità dei suoi libri, bensì nella capacità di convogliare studi ed azione verso una santità personale integra, che all'interno lambisce i vertici della mistica, all'esterno si profonde in carità per il prossimo. "Il suo esempio aiuti la Chiesa a crescere nella consapevolezza che la luce della ragione umana e quella della Grazia, quando camminano insieme, diventano sorgente di benedizione per la persona umana e per la società." (Benedetto XVI)
A un primo sguardo, i cammini del pensiero politico e dell’ecclesiologia rosminiane parrebbero in larga misura divergenti e tuttavia vi è tra loro un sottile legame: il concetto di persona umana. Anzi, in certo senso «l’intera vasta costruzione di pensiero che l’enciclopedico Rosmini svolge nel corso della sua vita altro non è che una insistente e prolungata meditazione sulla persona. Politica ed ecclesiologia sono dunque due capitoli di questo ora segreto ora manifesto itinerario» (dalla Conclusione).
Filosofo e teologo a tutto campo, Rosmini lo è anche nella politica e nell’ecclesiologia e le sue pagine meritano ancora oggi di essere lette e investigate: non solo come documento di un’epoca di transizione, ma pure come chiave di lettura di molte problematiche nuove ed antiche.
I saggi proposti, a cavallo fra politica ed ecclesiologia, coronano una ormai venticinquennale attività di studio dell’autore sulle pagine rosminiane. Essi, tutti risalenti all’ultimo decennio e di non facile reperibilità, trovano nel volume una collocazione che li rende disponibili all’ampio pubblico.
Sommario
Premessa. Nota editoriale. Introduzione. Il «liberalismo» rosminiano nella prospettiva del nuovo millennio. I. Il contesto storico. 1. Chiesa e politica. Problematiche rosminiane e questioni attuali. 2. Chiesa e cristianità: Ventura, Rosmini, Gioberti. 3. Un incunabolo del «neoguelfismo»: il Panegirico di Pio VII. 4. Fra Rosmini e Gioberti: religione, nazione, democrazia. 5. Dalle Cinque piaghe alla Missione a Roma. Il progetto riformatore di Rosmini. II. I nodi teoretici. 6. Rosmini e il principio di sussidiarietà. 7. Fra globalizzazione e cosmopolitismo. Rosmini e la «Società universale del genere umano». 8. Rosmini e le istituzioni rappresentative. 9. Al di là della politica - Persona e amore: rileggendo la Filosofia del diritto. Conclusione. Annessi: 1. Il pensiero politico di Rosmini. Una ricerca di M. d’Addio. 2. La Politica Prima di Rosmini. Una riproposizione e una «riscoperta». Indici.
Note sull'autore
Giorgio Campanini, già professore di storia delle dottrine politiche nell’Università di Parma, ha dedicato a Rosmini numerosi studi, da A. Rosmini e il problema dello Stato (Morcelliana, Brescia 1983) a Politica e società in A. Rosmini (AVE, Roma 1997). Numerosi anche i suoi studi sul pensiero politico del Novecento e, in generale, sul rapporto fra pensiero cristiano e modernità. È considerato fra i più qualificati studiosi del pensiero politico cattolico dell’Ottocento e del Novecento. Per le EDB ha pubblicato: Il sacramento antico. Matrimonio e famiglia come “luogo teologico” (1996, 22000), Il laico nella Chiesa e nel mondo (1999; II ediz. aggiornata e ampliata, 2004), Le parole dell’etica (2002) e Dossetti politico (2004).
Storia dell'opposizione della Curia Romana alla costituzione del Collegio medico S. Raffaele da parte di Rosmini con documenti. Per Rosmini la Carita' e' unica nella sua essenza e trina nelle sue forme di Carita' materiale, intellettuale e spirituale. Tuttavia vi e' un'opera non letteraria, ma sociale, ispirata alle tre forme di carita', che non ha ancora ricevuto un adeguato approfondimento: si tratta del Collegio medico di S. Raffaele che avrebbe portato ad uno sviluppo della ricerca scientifica e divulgativa nel campo specifico della medicina. La Curia romana entro', a parere di Rosmini senza che ce ne fosse bisogno, nel lento processo costitutivo della facolta' medica e dapprima ne rallenta l'istituzione, quindi ne inibisce il processo costitutivo e da ultimo ne proibisce l'attuazione. Lo studio portato avanti in questo saggio si inserisce in questa diatriba per verificare se i documenti a disposizione sono sufficienti a esplicitare una esauriente, veritiera e definitiva risposta.
Opera in 3 volumi. Storia dell'opposizione della Curia Romana alla costituzione del Collegio medico S. Raffaele da parte di Rosmini, con documenti.
Il libro contiene gli atti del convegno su Antonio Rosmini svoltosi il 21 e 22 novembre 2009 tra Firenze e la Pieve di San Leolino a Panzano in Chianti, in occasione del primo anniversario della beatificazione. Questi saggi sono un’avvincente introduzione al pensiero di Rosmini e nascono proprio dalla volontà di divulgare con chiarezza e semplicità un pensiero così attuale per i nostri tempi. Rosmini auspicava una Chiesa capace di essere un faro per le persone sia da un punto di vista culturale sia da un punto di vista umano e spirituale. Questi temi costituiscono una vera profezia delle istanze del Concilio Vaticano II.

