
Due personalità del nostro tempo, l'uomo di fede, Carlo Maria Martini, e quello di scienza, Giulio Giorello, poco prima della scomparsa del cardinale si sono confrontati nel tentativo di creare un terreno comune sul quale far sorgere punti di incontro tra credenti e non credenti. L'impresa non era facile visto che i due venivano da cammini molto diversi: da una parte un uomo di Dio, pastore di anime e insigne biblista, a lungo arcivescovo di una delle più grandi diocesi del mondo, quella ambrosiana; dall'altra un filosofo della scienza, ateo dichiarato e pubblicamente schierato a difesa del diritto di ciascun individuo di farsi esclusivo custode del proprio destino. Quel che li avvicinava, però, era una feconda apertura reciproca e la continua ricerca di orizzonti di tolleranza che dischiudano nuove possibilità di pacifica convivenza tra le culture rispetto alle questioni cruciali dell'esistenza. Da questo dialogo, a volte animato anche da vivaci spunti polemici, risaltano sia il valore costitutivo di quell'attenzione all'altro che riesce a incarnarsi in Una genuina e ostinata esperienza di solidarietà sia la convinzione che interrogarsi sul senso profondo del nostro destino con intelligenza e amore, senza reticenze, sia uno degli strumenti migliori per combattere ogni paura, anche quella della morte.
La testimonianza di Anna è simile a quella di tanti adolescenti che hanno vissuto il "miracolo don Tonino". Il vescovo ha saputo aprire una breccia profonda nel loro animo, orientandone le scelte e lo stile di vita. Oggi quei giovani sono uomini e donne che custodiscono l'eredità attinta dall'esperienza umana e di fede del grande formatore. Il segreto della sua capacità d'incidere nella sensibilità adolescenziale è nel racconto di Anna, scaturito dalle pagine del diario personale in cui, a suo tempo, ha annotato con scrupolo ogni situazione ed emozione vissuta nell'incontro con il suo "migliore amico".
Questo testo non è propriamente un nuovo commento alla Prima lettera di Pietro. Non offre una nuova proposta di struttura della lettera, non contiene erudite note di critica al testo originale, non propone le diverse proposte interpretative della recente esegesi o le discussioni ancora aperte sui punti controversi. Non è neppure un corso di esercizi spirituali che, muovendo dalla Prima lettera di Pietro, articola poi una serie di meditazioni che aiutino a focalizzare alcune tematiche. Lo scritto che Francesco Rossi de Gasperis ci offre è piuttosto uno strumento per aiutare a entrare nell'ascolto di questa epistola petrina col metodo, antichissimo e sempre vivo, della lectio divina. Metodo per "pregare la Parola" che egli scoprì in un corso di esercizi spirituali che fece nel lontano 1966 con Giuseppe Dossetti e Umberto Neri: «Da allora mi immersi con immensa gioia nel mare della lectio divina fatta con l'aiuto dei passi paralleli, e l'ho fatto per tutta la vita». Il pregio del presente lavoro è quello di essere uno scrigno, dal quale trarre perle "evangeliche" dotate di straordinaria bellezza. Una vera miniera per entrare nel "mondo della Bibbia" e ricomprendere e purificare i nostri vissuti come discepoli di Gesù Messia, liberandoci da atteggiamenti mondani o da schemi clericali.
Articolata in tre fasi ("leggere la realtà", "decidersi nella realtà" e "essere nella realtà"), l'antologia ripercorre l'esistenza teologica dell'autore e, oltre a offrire una testimonianza dello stile bonhoefferiano, anticipa temi approfonditi nel lavoro più sistematico. In ogni fase vi è un evento di rottura stravolgente, paragonato al crollo di un fondamento e percepito come il trovarsi senza il terreno sotto i piedi. Si tratta di un'espressione di immediato impatto esistenziale, che richiama l'esigenza di servire il presente, rimanendo fedeli alla terra, con i piedi piantati saldamente nel proprio tempo: l'unico modo per servire Dio e rispondere responsabilmente alla storia.
I "carismi", o doni, o frutti dello Spirito Santo. Questo il tema centrale della ormai consueta lettera che il Cardinal Tettamanzi rivolge ai ragazzi prossimi ad accogliere il sacramento della Cresima. Ecco presentate allora le doti e le risorse ricchissime regalate dallo Spirito Santo e che la Cresima abilita ad usare. Parole rivolte singolarmente a ciascun giovane lettore, perché il rapporto con Gesù è quanto di più unico e personale possa esistere.
«Per chi, avendo incontrato don Giussani, durante la giovinezza si è aperto all'esperienza che proponeva e lo ha seguito, questo incontro ha costituito il momento decisivo della sua vita. Così per don Negri, come per me e molti altri». Dalla Prefazione di Giuliana Contini Un libro su mons. Luigi Giussani, una delle personalità più significative e determinanti della storia della Chiesa recente, la cui azione educativa e missionaria ha inciso sulla vita di molti, come ricordò il 24 febbraio 2005 l'allora card. Joseph Ratzinger nell'omelia per il suo funerale: «È divenuto realmente padre di molti e, avendo guidato le persone non a sé, ma a Cristo, ha aiutato a migliorare il mondo, ad aprire le porte del mondo per il Cielo». Un libro che è scritto da uno di questi uomini, mons. Luigi Negri, per i quali don Giussani è stato padre, e lo si comprende dalla tonalità di queste pagine. Una memoria vibrante di alcuni dei momenti più significativi del rapporto fra i due attraverso i quali, oltre alla personale esperienza dell'autore, emergono sia l'insegnamento di Giussani sia importanti vicende del Movimento di Comunione e Liberazione. E una memoria viva perché, per chi scrive, la familiarità con il «don Gius» continua nella comunione dei Santi, secondo «una intimità di amicizia che solo Dio conosce»: così l'ha definita don Giussani nel messaggio di auguri inviato a don Negri - e qui pubblicato - in occasione dei suoi sessant'anni.
"Io ho necessità di vivere fra la gente, e se io vivessi da solo, forse un po' isolato, non mi farebbe bene. È la mia personalità!". Così papa Francesco ha spiegato la sua scelta di non abitare nel cosiddetto "appartamento papale", ma in una camera della residenza Santa Marta, l'albergo vaticano all'ombra del Cupolone. Ma com'è la vita quotidiana nei corridoi e nelle stanze della "casa del Papa"? Lo scopriamo grazie al racconto di una giornata speciale vissuta da un "cronista di razza". Sotto la guida discreta di uno dei segretari di Francesco, si susseguono gli incontri con inservienti, guardie svizzere, cameriere che raccontano aneddoti e impressioni di prima mano sullo "stile Bergoglio", fatto di attenzione, umiltà, ascolto verso tutti. Fino all'imprevisto, un faccia a faccia con il Papa. Un reportage dal cuore della "rivoluzione evangelica" che Francesco sta portando nella Chiesa.
Per la prima volta vengono raccolti i 10 grandi discorsi del pontificato di Benedetto XVI. Dalla prima omelia pronunciata appena divenne papa fino all'ultima udienza pubblica, questi discorsi svelano la profondità della sua riflessione teologica in un linguaggio semplice che ha alimentato la fede di milioni di persone. La trattazione dei diversi temi, sempre attuali, - il rapporto tra ragione e fede, il ruolo dell'etica in politica, il grido di dolore echeggiato ad Auschwitz, il riconoscimento penitenziale dei peccati da parte di membri della Chiesa... - sorprende per lucidità e sapienza. Con una introduzione di Padre Federico Lombardi. Benedetto XVI, nato a Marktl am Inn il 16 aprile 1927 e deceduto a Città del Vaticano il 31 dicembre 2022, uno dei massimi teologi del nostro tempo, è assurto al soglio papale il 19 aprile 2005. L'11 febbraio 2013 ha rinunciato all'esercizio del ministero petrino.
Dall'8 dicembre 2020 all'8 dicembre 2021 si celebra, come voluto da papa Francesco, un anno particolare dedicato a san Giuseppe, in occasione del 150° anniversario dalla sua proclamazione a patrono della Chiesa cattolica. Quest'anno offre l'occasione per ciascuno di fare memoria su una delle figure più importanti nell'avvenimento della redenzione: figura di cui i Vangeli dicono pochissime ma estremamente significative cose, ricordandolo come lo sposo che accoglie Maria e il figlio, che a loro provvede, che tiene sempre il cuore aperto a ogni parola che gli viene dall'Alto. In questo senso, san Giuseppe è figura di credente a cui fare riferimento per ciascuno, proprio nelle grandi e fondamentali scelte della vita. Per entrare nel mistero di questo uomo, il presente libro offre diverse strade: quella della meditazione quotidiana, scandita dalle riflessioni di don Luigi Maria Epicoco; quella dell'approfondimento del pensiero di papa Francesco, secondo il testo della lettera Patris corde, offerta integralmente; quella di una voce originalissima come fu don Tonino Bello, che su san Giuseppe ci ha lasciato una pagina di altissimo lirismo e profondità.
In questo volume, che viene proposto al grande pubblico dopo un'edizione locale del 2008, sono raccolte 31 riflessioni che sintetizzano perfettamente il pensiero di don Tonino sul tema missionario, tanto importante per la Chiesa e sempre più centrale nelle indicazioni di papa Francesco che, nei mesi scorsi, ha anche reso omaggio ai luoghi della vita del sacerdote di Alessano. Don Tonino sapeva che le missioni non sono riducibili, per il cristiano, a un luogo dove mandare offerte, ma devono sempre più diventare spazi di riflessione globale, richiami ad aprirsi a una coscienza planetaria, territori e popoli grazie ai quali riflettere sul futuro delle relazioni umane, luoghi ove impegnarsi per trasformare la terra e accelerare la venuta del Regno. Ogni meditazione raccolta in questo volumetto - una per ogni giorno del mese -, aprendosi con un ideale "buongiorno!", può diventare la perfetta compagna di viaggio per chi si mette sulle strade del mondo, al mattino, con Cristo.
"Le nostre chiese hanno bisogno di riscoprire la radicalità della missione. Per farlo non è sufficiente una raccolta. Così come non basta l'intensificarsi della preghiera e neppure l'invio di un fratello in terre lontane. Occorrono, eccome, ma non bastano! Dentro e oltre l"ottobre missionario", ciò che più serve è recuperare lo stile di Chiesa missionaria, inviata a proclamare al mondo Cristo morto e risorto. È snidare dalle nostre abitudini concettuali l'idea di Chiesa sedentaria, pacifica, autosufficiente. È entrare nella convinzione che sia la nostra famiglia è terra di missione. È tendere l'orecchio al concerto universale di tutta la terra: favorire l'iniziazione alla coscienza planetaria". Don Tonino ha le idee chiare in fatto di missione. Lo testimonia con trentuno riflessioni, una per ogni giorno del "mese".