
L’esortazione apostolica Amoris laetitia, cogliendo le problematiche delle famiglie ci ha offerto la preoccupazione della Chiesa e ha indicato uno stile pastorale da mettere in campo al fine di rileggere la bellezza e la dignità del matrimonio, sia naturale che sacramentale, senza disattendere le fragilità e gli strappi all’indissolubilità e fedeltà coniugale. La Chiesa, che non è padrona ma dispensatrice dei sacramenti e presenza di salvezza per ogni persona che li desidera e li chiede con fede, offrirà ciò di cui quella persona e quella situazione hanno necessità per riparare e rimettersi alla scuola di Cristo.
Le troppe facili semplificazioni rigoriste e lassiste non aiutano chi ricerca quel senso che ha smarrito o abbandonato lungo le varie scelte della propria vita. La pastorale degna di una Chiesa, voluta per offrire salvezza e redenzione, ha bisogno di accoglienza, cuore, pazienza, correzione e fedeltà a Dio e all’immagine sua, anche quando questa è sbiadita.
Dalle pagine dell'Huffington Post, padre Enzo Fortunato ci consegna uno spaccato del mondo contemporaneo letto dal punto di vista francescano. Con le parole e i gesti di papa Francesco, al seguito del santo di Assisi, si affrontano i temi della fame nel mondo, delle guerre, delle persecuzioni, della custodia del creato, ribadendo la necessità di "andare incontro agli altri, verso le periferie del mondo, verso quelli che sono più lontani, che più hanno bisogno di consolazione", nella consapevolezza che "l'altro non è un problema, ma la soluzione".
Un’attenta riflessione sul nostro rapporto con la terra e il creato, sollecitati dalle tematiche indicate da papa Francesco nella sua enciclica Laudato Si’. Uso responsabile delle risorse, rispetto, armonia, uguaglianza: tanti i temi sottesi alla parola “Terra”. Una trattazione affascinante ed evocativa, nello stile del grande scrittore, che sollecita tutti a narrare il proprio rapporto originale con la Terra (con la lettera maiuscola), origine e fonte del nostro esistere.
Chiamata a riflettere la luce di Cristo, la Chiesa esiste per la missione e diventa se stessa se esce da sé per incontrare gli uomini, per annunciare la Parola che salva e per testimoniare nell’amore la salvezza ricevuta. Nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, papa Francesco ci offre una guida per questo percorso impegnativo e affascinante, che deve portare la Chiesa ad attuare in ogni momento una dinamica di
uscita, di condivisione e di annuncio. Tale processo esige una veri ca meticolosa e costante delle sue strutture, in modo da togliere da esse la ruggine della ripetitività, della tiepidezza e del conformismo. Esige una conversione continua da parte della Chiesa alla Parola di Dio, essendo la Chiesa creatura della Parola e dovendo restare sempre tale per essere autenticamente se stessa.
Accogliendo l’invito che papa Francesco ha rivolto alla Chiesa italiana, queste pagine desiderano essere un aiuto a leggere più in profondità e a seguire più concretamente l’Evangelii gaudium.
Sulla base di queste solide premesse, il volume si sofferma sul rinnovamento spirituale che deve attraversare la Chiesa italiana da cima a fondo, alla luce dell’Esortazione di Francesco e sulla scia del quinto Convegno ecclesiale nazionale – svoltosi a Firenze nel novembre 2015 – che con i suoi orientamenti conclusivi ci guiderà nei prossimi anni.
Non servono più neppure le indagini sociologiche per rendersi conto che alla Chiesa italiana qualcosa manca. Mancano i ragazzi e i giovani; mancano le donne, in particolare quelle che si avviano verso o che hanno appena fatto il loro ingresso nell’età adulta; mancano ancora i rappresentanti di un laicato che vive la propria appartenenza ecclesiale in presa diretta e non per gentile concessione del parroco o del responsabile del movimento di turno.
Accanto a questa prima realistica constatazione, ne emerge tuttavia subito un’altra ed è quella per la quale a questa Chiesa è urgente trovare nuovi sentieri, nuove pratiche, nuovo entusiasmo missionario. Ed è proprio qui che la parola autorevole e profetica di papa Francesco intreccia il cammino verso il proprio rinnovamento da parte della Chiesa italiana. In Evangelii guaudium, manifesto programmatico dell’attuale pontificato, sono indicati sia i nodi problematici che le piste di soluzioni per porre rimedio alla situazione prima indicata. Senza troppe carezze, papa Francesco costringe la Chiesa che è in Italia a riconoscere che le sue comunità sono poco abitabili dai giovani e che la questione dell’amministrazione del potere – sostanzialmente in mano agli uomini del sacro – è il vero luogo di frizione con l’universo.
«Dio è giovane, è sempre nuovo».
Testimoniando un Dio non solo Padre - e Madre, come già aveva rilevato Giovanni Paolo I - ma Figlio, e per questo Fratello, il messaggio di liberazione di papa Francesco attraversa il presente e disegna il futuro, per rinnovare davvero le nostre società. Con le Sue memorabili parole, il pontefice rivendica per le giovani generazioni una centralità, le indica come protagoniste della storia comune, sottraendole dai margini in cui troppo a lungo sono state relegate: i grandi scartati del nostro tempo inquieto sono in realtà "della stessa pasta" di Dio, le loro migliori caratteristiche sono le Sue, e solo costruendo un ponte tra anziani e giovani sarà possibile dar vita a quella rivoluzione della tenerezza di cui abbiamo tutti profondamente bisogno.
Nel dialogo coraggioso, intimo e diretto con Thomas Leoncini, Francesco si rivolge non solo ai giovani di tutto il mondo, dentro e fuori la Chiesa, ma anche a tutti quegli adulti che a vario titolo hanno un ruolo educativo e di guida nella famiglia, nelle parrocchie e nelle diocesi, nella scuola, nel mondo del lavoro, nell'associazionismo, nelle istituzioni più diverse.
Le Sue riflessioni affrontano con forza, saggezza e passione i grandi temi dell'oggi - da quelli più intimi a quelli maggiormente legati alla sfera sociale e pubblica - mescolando ricordi personali, annotazioni teologiche e considerazioni puntuali e profetiche, senza sottrarsi a nessuna sfida della contemporaneità.
Queste pagine profumano di avvenire e di speranza e, nelle parole stesse del pontefice, il Sinodo dei giovani 2018 rappresenta la cornice ideale per accoglierle e valorizzarle nel profondo.
Dio è giovane viene pubblicato in tutto il mondo. Il titolo del libro è autografo di papa Francesco nelle sei principali lingue.
Ma davvero Francesco è un Papa che divide? Potrebbe sembrare una domanda provocatoria, critica. Invece, è come se fosse la fotografia, a cinque anni dagli inizi, del pontificato bergogliano. Per Francesco, bisogna tornare al Vangelo, declinato però nel segno della misericordia, della centralità dei poveri, dell’attenzione alle periferie, anche esistenziali, anche morali. Insomma, una proposta di cambiamento radicale. Che inquieta i cuori, sconvolge mentalità e abitudini, scompagina i centri di potere, provoca resistenze, opposizioni, all’interno della stessa gerarchia ecclesiastica. E finisce, appunto, per dividere il popolo cristiano. C’è gente che non si riconosce nella “Chiesa in uscita” di Bergoglio, nel suo “perdonismo”. Si parla di un Papa “eretico”, di uno scisma. Sono le inevitabili contraddizioni che caratterizzano il progetto rivoluzionario di papa Bergoglio; e con queste contraddizioni, perciò, è necessario fare i conti. Senza che per questo – e ne è convinto l’autore del libro, con l’esperienza di sessant’anni di frequentazione della storia religiosa e del mondo vaticano – si debba cedere al pessimismo. Il cattolicesimo è in un periodo di transizione molto complesso, molto sofferto. Ma, se vissuto con coraggio e creatività, potrebbe spalancare orizzonti oggi impensabili.
Nessun papa è stato applaudito come Bergoglio dal mondo esterno ed estraneo al cattolicesimo. Ma nessuno come lui è stato contestato all'interno della Chiesa. Da questa stridente contraddizione prende le mosse questo libro: un bilancio a cinque anni dall'elezione del cardinale argentino dopo le clamorose dimissioni di Benedetto XVI.
Quanto pregiudizio c'è nelle critiche di Bergoglio? Quanto pregiudizio anti-romano ha ispirato pensieri e opere del papa? Perché non si sono realizzate le riforme promesse? Quanto influisce il "cerchio magico" di Santa Marta sulle scelte di Francesco? E' fondata l'accusa di migrazionismo? Cosa nasconde la misericordia? Come superare divisioni e fratture? La comunione nella chiesa non più importante e preziosa della comunione per i divorziati risposati?
Papa Francesco parla ai giovani immersi nella grande crisi globale, che è il frutto avvelenato di quella «cultura dello scarto» denunciata instancabilmente dall'inizio del pontificato. Assieme ad anziani e bambini, i giovani sono le grandi vittime della mentalità che in nome del profitto economico esclude ed emargina. Privati della possibilità di costruire il proprio futuro, in difficoltà a trovare un lavoro e formare una famiglia, essi sono in molti casi anche sradicati dal loro Paese per fuggire la fame, la violenza, la persecuzione. Più volte il papa chiede ai responsabili della politica e dell'economia di rivolgere maggiore attenzione alle giovani generazioni: un'esortazione che vale anche per la comunità cristiana. Ma nelle molteplici occasioni in cui si rivolge direttamente ai giovani, Francesco non indulge a commiserazioni: li esorta a prendere in mano la vita con decisione ed energia, consapevoli delle loro potenzialità, per essere protagonisti della costruzione di una società più giusta e fraterna e dare impulso all'«uscita missionaria» della Chiesa.
La svolta ecclesiale e pastorale impressa da papa Francesco in questi cinque anni di pontificato segna un nuovo inizio nella vita della Chiesa del nostro tempo. L'incalzare delle gravi problematiche sociali, economiche e umanitarie - la «guerra» di ogni giorno per la difesa dei diritti umani e della «casa comune», del lavoro e della dignità di ogni persona, della pace e della fraternità tra i popoli - ha spinto sempre più Francesco a intervenire, prendere posizione, orientare, con la franchezza e il coraggio con cui vuol essere testimone del Vangelo nella concretezza di tutte le situazioni esistenziali. La svolta di Francesco si colloca in questa prospettiva. E nasce da quella fede operante nella carità che genera la forza di cambiare la vita, cambiare la Chiesa e cambiare il mondo, un triplice obiettivo, a cui Francesco esorta tutto il popolo cristiano. Cambiare la vita è il primo passo. Il costante invito del Vangelo alla conversione non consiste però soltanto nel rimuovere i peccati passati: occorre sradicare ogni giorno dal proprio cuore le comode certezze, i falsi idoli, gli atteggiamenti non orientati a cercare sinceramente Dio e il suo Regno di giustizia. Senza questa conversione interiore non può esserci alcun altro cambiamento. Anche la riforma delle strutture della Chiesa nasce prima di tutto da un rinnovamento delle coscienze. Ecco allora l'esortazione a uno stile pastorale nuovo, attraverso cui vivere la fede con un'audacia capace di smuovere le sicurezze e le comodità, le pesantezze e le incrostazioni che nel tempo hanno chiuso o arrugginito i cuori, snaturando o immiserendo l'annuncio del Vangelo. Questa identità cristiana, spesso perduta, è il tesoro da recuperare, diventando pellegrini e missionari sulle strade del mondo, al pari degli antichi discepoli di Gesù. Cambiare il mondo, infine. Non si tratta di un'aspirazione vaga, ma con obiettivi, ambiti e passaggi ben precisi. L'umanesimo sociale di Francesco è da sempre puntato sui poveri e gli abbandonati, sugli «scarti» della società: da qui il suo costante richiamo alle opere di misericordia corporale e spirituale, che non sono gesti di un momento ma abbracciano l'intera esistenza del cristiano, il quale dovrà portare a tutti la radicale novità del Vangelo perché in Cristo e con Cristo «la gioia abita il cuore, la speranza rinasce, il dolore si trasforma in pace, il timore in fiducia, la prova in offerta d'amore».
Pochi sanno che Papa Francesco, prima di laurearsi in Filosofia e Teologia, si è diplomato in Chimica degli Alimenti e che il cibo e la cucina hanno per lui un ruolo importante.
Questa è una biografia che racconta Papa Francesco in una prospettiva nuova e originale, nella quale trovano spazio anche 36 ricette buone e semplici, ispirate alla sua vita.
Questo libro ha una valenza culturale e informativa. I fatti narrati sono conformi a verità e documentati. La pubblicazione illustra il rapporto che lega Papa Francesco al valore del cibo e al suo significato religioso. Il cibo e la sua condivisione costruiscono relazioni, trasmettono memoria e culture, e sono un fattore fondamentale per il progresso sociale ed economico.
Un libro per esprimere in maniera fresca, colorata, dinamica, un affettuoso e motivato grazie a Papa Francesco. E' questo il contenuto di Semplicemente grazie, il libro-rivista che la Fraternità di Romena ha deciso di pubblicare in occasione del quinto anniversario dall’elezione di un Papa che sta cambiando profondamente la chiesa.
Semplicemente grazie riprende lo stile della rivista della fraternità proponendo un racconto corale cui partecipano con editoriali e interviste tante figure della cosiddetta chiesa di periferia, da Luigi Ciotti a Alberto Maggi, da Ermes Ronchi a Carlo Molari, ma anche tanti laici, da Moni Ovadia a Erri De Luca, da Grazia Francescato a Eraldo Affinati.
Ne esce un ritratto vivace e inedito non solo del Papa ma anche di un mondo: quello di cui fanno parte tante realtà di base della chiesa e non solo che vedono riconosciuto nelle parole e nello stile del Papa il proprio bisogno di una spiritualità aderente alla vita e di una chiesa vicina al Vangelo.