
Donato vede la luce a Roma sul finire del terzo secolo, quando il cristianesimo è fatto ancora oggetto di persecuzione. Accanto al prete Epimmenio Donato cresce in virtù e sapienza, si applica agli studi umani per metterli al servizio della fede. Nel 303 fugge da Roma e trova riparo ad Arezzo, dove comincia una vita povera e priva di tutto. In seguito divenne vescovo della città sin quando, sembra, subì il martirio per Cristo. Il Giubileo sia per noi un fatto dell'anima, un fatto del cuore, dell'amore, della salvezza; sia per tutti un risveglio spirituale.
Il Cardinale Angelo Amato nel presente volume traccia la biografia di Santa Maria dell'Incarnazione (1599-1672). Orsolina francese, fu una delle prime missionarie dell'America del Nord. Il volume oltre ad offrire una biografia della Santa esamina la sua fama di grazie e di miracoli e il ruolo da lei giocato nell'incontro con le popolazioni autoctone di cui studiò le lingue e per cui compose preghiere in urone e algonchino. La sua figura e la sua opera sono state celebrate da film, da opere teatrali e da molteplici forme di mass media (giornali, radio, televisione, canzoni).
Nato nel 385 in Scozia da famiglia aristocratica e cristiana, Patrizio fu rapito dai pirati e visse per sei anni come schiavo in Irlanda. Fuggito, e successivamente ordinato diacono e consacrato vescovo, fu inviato a evangelizzare l'isola della sua schiavitù. Morì nel 461.
Un libro per scoprire san Vincenzo de Paoli come santo non solo della carità, dei poveri, dei seminari, delle missioni, ma anche come uomo della Parola di Dio: in questo egli, per il modo di leggere e meditare la Scrittura, si colloca essenzialmente nella scia dei Padri della Chiesa. Più in particolare queste pagine si offrono come un piccolo commento ad alcuni punti di un'opera magistrale di san Vincenzo, le Regole Comuni della Congregazione della Missione, un "codice" di spiritualità per coloro che hanno il carisma della cura, del servizio e dell'evangelizzazione dei più poveri.
Nata nel 1413 a Bologna da nobile famiglia, a tredici anni si unì a un gruppo di religiose, le Sorelle Povere di Santa Chiara. Dedita ai lavori più umili, redasse diversi scritti spirituali. Fondatrice di monasteri, morì nel 1463.
In epoche storiche particolari in cui gli uomini aggrediscono la fede nella potenza di Dio, la deridono, ammirando le proprie opere, le proprie conquiste, le proprie "invenzioni", sembra accadere che Dio decida di meravigliare il mondo manifestando tutta la sua divina fantasia: i miracoli. Mariam di Gesù Crocifisso (1846-1878), palestinese di umili natali, analfabeta, carmelitana, fondatrice di monasteri in India e in Palestina, canonizzata nel 2015, è, per dirla con Antonio M. Sicari, uno di quei Santi davanti ai quali gli increduli possono solo negare, negare e basta: contro ogni evidenza, contro decine e centinai di testimoni oculari. Perché accettare anche solo la possibilità di quel che viene raccontato scardina ogni loro scientifica certezza.
"La coincidenza dell'anno della vita consacrata con la canonizzazione della beata Maria Cristina Brando, Fondatrice delle suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato fa riflettere, in quanto Ella è stata un'innamorata dell'Eucaristia e ha fatto della sua vita un'Eucaristia, un'adorazione continua e vittima di riparazione dei peccati del mondo. Il suo profondo amore per l'Eucaristia e la sua esperienza l'hanno portata a creare una comunità che vivesse di e per l'Eucaristia, così è divenuta una vera maestra di spiritualità eucaristica. Questa pubblicazione vuol essere una semplice guida per approfondire la nostra spiritualità alla luce del fondamento della nostra vita nell'eccezionale carisma di amore a Gesù Sacramentato. Solo nell'indispensabile rapporto con Gesù è possibile vivere gioiosamente la vocazione religiosa. È l'augurio che faccio alle mie carissime consorelle e a chiunque avesse tra le mani questi piccoli e brevi pensieri di santa Maria Cristina, perché trovi in essi l'incoraggiamento per essere gioiosamente fedeli alla vocazione e perché la nostra vita sia sempre un rendimento di grazie, un'Eucaristia gradita a Dio." (Madre Carle Di Meo. Superiora generale)
Fu una domenica straordinaria il 16 maggio 2004. Quel giorno san Giovanni Paolo II, in Piazza San Pietro a Roma, celebrava la santa Messa per la canonizzazione di sei beati; tra questi sant'Annibale Maria Di Francia. A distanza di 59 anni dall'inizio dell'inchiesta diocesana, la Chiesa additava al mondo intero la santità del sacerdote messinese noto come "padre degli orfani e dei poveri", "apostolo della preghiera per le vocazioni" e che, dopo la morte, l'amico e compagno di canonizzazione san Luigi Orione aveva definito il "san Vincenzo de' Paoli del sud". Già il 1o giugno 1927, nella città e nelle contrade di Messina, tanti avevano esclamato: "È morto un santo, il Santo della carità; si è chiusa la bocca che non disse mai no". Aveva speso quasi cinquant'anni della sua vita e del suo sacerdozio a servizio degli orfani e dei poveri, cogliendo nel Vangelo e diffondendo nella Chiesa e nel mondo il comando di Gesù: "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!" (Mt 9,37-38), ossia la preghiera che chiede al Signore gli "operai del Vangelo", i sacerdoti, le vocazioni. Queste pagine ti faranno scoprire la figura poliedrica di padre Annibale, la cui personalità di uomo, cittadino, sacerdote, santo si impose per la grandezza della sua statura morale.
Livia Pietrantoni (1864-1894) riceve il nome di Agostina divenendo Suora di Carità di S. Giovanna Antida Thouret. Dopo poco tempo il suo ingresso tra le Suore di Carità, fu mandata a servire Cristo nei malati, presso l'antico ospedale di S. Spirito, in Roma. Qui curò amorevolmente tutti i degenti, sin quando un ammalato violento e maleducato la aggredisce e la colpisce a morte.
A Parigi Luisa de Marillac (1591-1660), vedova, guidò con il suo esempio l'Istituto delle Figlie della Carità nell'assistenza ai bisognosi, portando a pieno compimento l'opera avviata da san Vincenzo de' Paoli.
"È opportuno, meglio ancora necessario, che, in quanto teologi, ascoltiamo la parola dei santi per cogliere il loro messaggio, un messaggio che è molteplice, poiché i santi sono vari e ognuno ha ricevuto il suo carisma particolare, e nello stesso tempo unitario, poiché tutti i santi ci rimandano all'unico Cristo, a cui ci uniscono e la cui ricchezza ci aiutano ad approfondire. In questa sinfonia molteplice e unitaria, nella quale, come avrebbe detto Möhler, consiste la tradizione cristiana, che accento porta con sé il beato Josemaría Escrivá? Che impulso riceve dunque la Teologia dalla sua luce?" (J. Ratzinger, Messagio del 12-X-1993 a un Convegno teologico su san Josemaría). Questo volume raccoglie le relazioni presentate al Convegno "San Josemaría e il pensiero teologico" che ha avuto luogo a Roma, presso la Pontificia Università della Santa Croce, dal 14 al 16 novembre 2013. Specialisti di diverse aree della Teologia, del Diritto Canonico e della Filosofia si sono interrogati sulle domande poste dall'allora cardinal Ratzinger, poi Benedetto XVI, e hanno offerto un contributo per il rinnovamento delle rispettive aree del pensiero mediante l'ascolto della parola dei santi.
Il culto del Sacro Cuore, la spiritualità e la devozione ad esso collegate hanno radici molto profonde e basi molto solide nella Sacra Scrittura e nella tradizione della Chiesa. Tuttavia l'esperienza spirituale di S. Margherita Maria e la missione, che ricevette dal Signore, hanno svolto un ruolo fondamentale per far conoscere il Cuore di Gesù alla grande massa dei fedeli e per configurarne la devozione nel modo in cui oggi la conosciamo.

