
Una delle particolarità che rendono affascinante il "Cratilo" è la difficoltà di individuare in modo univoco ed esclusivo l'argomento del dialogo. Due questioni, appartenenti per noi a due ambiti distinti, sono inserite da Platone in un'unica argomentazione: è il caso della discussione sulla possibilià di dire il vero e il falso - che è per noi un problema logico e linguistico - accostata alla considerazione del relativismo conoscitivo, che è un problema gnoseologico. Di fatto, insistendo ora su una ora sull'altra coordinata teorica, si può riconoscere l'oggetto del "Cratilo" nell'analisi del valore conoscitivo del linguaggio, oppure nello studio del rapporto fra nome e cosa nominata o, ancora, nell'indagine sull'origine del linguaggio.
Le opere fondamentali del pensiero filosofico di tutti i tempi. In edizione economica, con testo a fronte e nuovi apparati didattici, le traduzioni che hanno definito il linguaggio filosofico italiano del Novecento. Testo originale nell'edizione di John Burnet. Traduzione, introduzione e note di Francesco Adorno.
Le opere fondamentali del pensiero filosofico di tutti i tempi. In edizione economica, con testo a fronte e nuovi apparati didattici, le traduzioni che hanno definito il linguaggio filosofico italiano del Novecento. Testo originale nell'edizione di John Burnet.
Le opere fondamentali del pensiero filosofico di tutti i tempi. In edizione economica, con testo a fronte e nuovi apparati didattici, le tradizioni che hanno definito il linguaggio filosofico italiano del Novecento. Testo originale nell'edizione di John Burnet. Traduzione e introduzione di Francesco Adorno.
Le opere fondamentali del pensiero filosofico di tutti i tempi. In edizione economica, con testo a fronte e nuovi apparati didattici, le traduzioni che hanno definito il linguaggio filosofico italiano del Novecento. Testo originale nell'edizione di John Burnet. Traduzione e introduzione di Paolo Accattino.
"In questa collana presentiamo, in volumi singoli, i primi dialoghi platonici, interpretandoli come documenti che attestano in modo assai efficace il 'pensiero storico' di Socrate. La lettura di questi Dialoghi ci farà conoscere a fondo Socrate nella grandezza del suo messaggio rivoluzionario."
Il tema del Simposio è un banchetto in casa del tragediografo ateniese Agatone in cui politici, filosofi e intellettuali parlano di Eros. È il medico Erissimaco che propone l'argomento, sostenendo che Eros, dio dell'amore, nonostante sia fra i più antichi e i più importanti, venga trascurato dai poeti. Poiché ognuno esprimerà il proprio pensiero, il tema verrà sviscerato a tutto tondo: come dio, come sentimento e come mito. Socrate sarà l'ultimo a prendere la parola rivelando, attraverso i misteri svelatigli dalla sacerdotessa Diotima, l'essenza dell'amore: una forza che spinge l'essere umano ad andare oltre il mondo sensibile per arrivare a quello intelligibile, al mondo delle idee.
"Se la filosofia è una storia d'amore in cui l'oggetto del desiderio sono le idee, i concetti, la verità, è inevitabile che quando la filosofia parla dell'amore è come se si mettesse allo specchio per contemplare la propria immagine riflessa. In una famosa conferenza dal titolo Che cos 'è la filosofia?, il filosofo tedesco Martin Heidegger ha scritto che in un primo momento, ai tempi di Eraclito, l'amore della filosofia era da intendere come una forma di corrispondenza, senza nessuna connotazione amorosa in senso erotico. E solo in seguito, con Socrate e Platone, che l'oggetto della filosofia si è trasformato in oggetto del desiderio e l'amore filosofico in tensione amorosa, in eros. Non stupisce allora che i filosofi parlino tanto dell'amore: la filosofia non è altro che una forma di questo amore. O forse dovremmo dire, con Platone, che Eros è per natura filosofo."
Nello "Ione" Socrate dialoga con il più celebre dei rapsodi omerici, Ione di Efeso. A fronteggiarsi nel dialogo sono allora due stili di pensiero contrapposti e inconciliabili. Da un lato lo stile del rapsodo e del "poeta", rappresentanti di una cultura dell'elogio e dell'autorità, dall'altro lo stile del filosofo, che al contrario difende un'etica o una cultura del sapere. Il poeta e il filosofo sono entrambi esseri sacri, alati e leggeri, ma le loro ali hanno una diversa natura: il primo è leggero perché ispirato e posseduto; il secondo, perché l'elemento più divino che è in lui, la parte migliore della sua anima, se adeguatamente stimolata trova in se stessa la forza di staccarsi dal corpo e ascendere verso luoghi che le sono affini.