
Berlino è famosa per essersi sempre radicalmente reinventata. Vi è tuttavia una forte tradizione che ha caratterizzato lo sviluppo architettonico di Berlino in ogni epoca: lo sguardo rivolto all’arte dei Paesi mediterranei.
Basta una passeggiata per scoprire molti, sorprendenti parallelismi, dal castello barocco di Schlüter (l’antica Roma!) passando per il Forum Fridericianum e il teatro anatomico della scuola veterinaria (Palladio! Vicenza!), fino alla ricostruzione della Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche dopo il 1945 e all’ala progettata da Franco Stella per il castello, recentemente ricostruito.
Horst Bredekamp mette in luce inedite analogie e scrive la storia di una passione mediterranea capace di plasmare uno scenario urbano inconfondibile, legato a doppio filo non solo col potere e le sue rappresentazioni, ma anche con struggimenti e recondite speranze.
Per Federico Cesi, fondatore dell’Accademia dei Lincei, il «natural desiderio di sapere» corrisponde a un modo plurale di pensare la conoscenza e il suo ruolo sociale e politico di fronte all’incertezza innescata dall’allargamento del mondo, dal profilarsi di nuovi modi di comprendere i rapporti fra uomo e natura, dal confronto con una vita di corte, dominata dall’interesse individuale.
Centro della rivendicazione universalistica pontificia e spazio comunicativo fra vecchi e nuovi mondi, Roma emerge come teatro barocco di un progetto di capitalizzazione dei saperi, che mobilita appassionati virtuosi, filosofi “straccioni”, medici mediatori, agguerriti pittori, scultori in gara con la natura, missionari in cerca di legittimazione.
Attraverso il racconto dell’affascinante storia del Tesoro messicano – imponente volume tardivamente pubblicato nel 1651 – si ricostruisce un cantiere di produzione naturalistica, fra sconosciuti exotica e artefatti stranamente familiari, scambi e competizioni, conflitti e negoziazioni, individuando nei saperi una lente per comprendere la dinamica storica.
Raramente un protagonista delle scene e chi ne narra la vicenda trovano un'intesa creativa e profonda come è capitato nella stesura di questo libro a Simone Cristicchi e a Massimo Orlandi: quest'ultimo ha raccolto confidenze, interpretato suggestioni e riportato dialoghi, rielaborando e riproponendo a sua volta, con personalissima creatività, la ricchezza di un percorso già originale. Personaggio che avrebbe potuto adagiarsi su una carriera che la sua genialità artistica gli permetteva in vari ambiti (dal disegno, alla musica, al teatro), il vincitore del Festival di Sanremo 2009 si è rimesso invece continuamente in gioco, sia nella vita che sul palco: spesso a fianco degli ultimi (siano essi i "matti" presso i quali ha anche prestato servizio, siano i minatori che riunisce in un coro costruendo una performance che gira l'Italia con un successo inatteso, siano i profeti incompresi come David Lazzaretti), Cristicchi rimane un uomo inquieto, in ricerca. Il suo approdo presso la Fraternità di Romena e altre realtà spirituali lo fa riflettere anche sulla questione più intima, e riannoda il suo percorso spirituale di cui la canzone presentata a Sanremo 2019 (che dà il titolo a questo libro) offre una sintesi formidabile. Questo libro racconta, emoziona, dibatte, provoca, e invita i lettori e i fan dell'autore di "Ti regalerò una rosa" a non dare nulla per scontato e a continuare a camminare: poiché «la vita è fragile» e siamo «in equilibrio sulla parola "insieme"». Un cammino umano e spirituale alla ricerca dell'essenziale da condividere nel terribile e meraviglioso quotidiano della vita.
Cogliendo un passaggio inquieto fra le sopravvivenze di una tradizione sgretolata e i sintomi di un futuro da decifrare, Gli italiani si colloca in un filone illustre nella storia della fotografia, presidiato dal celebre Gli americani di Robert Frank. Da una transizione per molti aspetti enigmatica affiorano le immagini vive di un repertorio antropologico non più libresco: cerimonie pubbliche, rapporti tra generi e generazioni, cibo, abbigliamento, tempo libero, pervasività e scadimento della cultura religiosa. Italiani fino a ieri inascoltati, che hanno magari voce nei tweet di Salvini e che qui trovano incarnazione e sembianze – con il controcanto di testi illuminanti – mentre mangiano in trattorie fuori mano, si svagano la domenica negli outlet, si riuniscono per i matrimoni e i funerali, invocano in modi poco ortodossi la benevolenza dei santi protettori. Un viaggio nel paese profondo, che è cambiato ma non è ancora stato capito.
Il libro propone un’analisi del rapporto tra Kazimir Malevic -l’artista che più di ogni altro ha affrontato il problema della visione dell’invisibile- e la dimensione estetico-filosofica dell’icona. Dopo aver ripercorso i fondamenti teologici e spirituali di questa grande tradizione dell’Oriente cristiano, l’Autore prende in esame l’opera del fondatore del Suprematismo a partire dal celeberrimo Quadrato nero -uno dei miti e dei riti istitutivi dell’arte moderno-contemporanea- e di questa vera e propria ultima icona fornisce una lettura che corre in parallelo con il De visione dei (1453), uno straordinario scritto del filosofo e teologo Nicola Cusano, che di quell’opera seminale sembra paradossalmente rappresentare il commento anticipato. Nell’opera di Malevic assume nuova vita il problema artistico e teologico-filosofico dell’icona. Ciò significa che in realtà le avanguardie non operano una tabula rasa (la “parola d’ordine” con la quale sempre si sono autopresentate) della cultura artistico-filosofica precedente, ma che l’intreccio tra appartenenza e modificazione si anima anche in quei casi ove più enigmaticamente evidente ci si offre il tratto dell’azzeramento radicale, della rielaborazione più innovativa.
Ettore Scola: un nome che non ha certo bisogno di presentazioni. Film come C’eravamo tanto amati, Brutti, sporchi e cattivi, Una giornata particolare, La terrazza, La famiglia, Che strano chiamarsi Federico – e l’elenco potrebbe continuare a lungo – non si sono limitati a emozionarci, hanno segnato il nostro immaginario e contribuito a creare un’identità culturale condivisa. Ma quanto sappiamo davvero del loro regista, che in tanti considerano uno dei più grandi del Novecento, non solo italiano?Questo libro ce ne offre un ritratto inedito e intimo, caldo e sincero, tratteggiato da due delle persone che l’hanno conosciuto meglio: le figlie Paola e Silvia. Un racconto fatto di lavoro e vita privata, aneddoti curiosi, consigli da non seguire, risate, amici celebri, battute, lampi di genio, episodi toccanti, momenti pubblici e istanti di dolce confidenzialità. Il tutto reso più vivido da un vero e proprio «lessico familiare», per dirla con Natalia Ginzburg, fatto di espressioni legate alle vicissitudini quotidiane quanto al mondo del grande schermo. Ecco allora che, posto di fronte a domande assurde, Ettore era solito ribattere: «Ragioniere, io neanche le rispondo!», come Alberto Sordi in Riusciranno i nostri eroi?. Fedeli allo spirito attento, ironico e curioso del padre – che amava ripetere: «Nella vita bisogna sorvegliare altri punti di vista», e cercava il comico anche nelle situazioni più cupe – Silvia e Paola Scola ci invitano a immergerci in un mare di ricordi, citazioni e avvenimenti che gettano una luce inaspettata su una vita ricchissima e una carriera da gigante. Così, guidandoci con tenerezza e delicatezza, ci permettono di osservare da una posizione privilegiata il regno di un grande uomo, che ha cambiato la storia del cinema e della nostra cultura.
Nell'approfondire gli aspetti economici della produzione, del consumo e delle politiche culturali il volume traccia un profilo della materia considerando sempre come riferimento principale l'Italia, paese dove la rilevanza del patrimonio artistico e storico comporta un forte interesse verso le risorse culturali e gli aspetti economici collegati alla loro conservazione, gestione e valorizzazione. Il volume è rivolto agli studenti universitari di formazione differente, proprio per la natura trasversale della materia che è insegnata in facoltà diverse (Economia o Scienze politiche, ma anche Lettere, Lingue, Sociologia e altri indirizzi umanistici) e, grazie alla collaborazione di vari docenti, soddisfa le finalità didattiche specifiche dei singoli percorsi di studio.
Dal primo sito del 1979, la Val Camonica, all'ultimo ·del 2019, le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, la lista dei siti dichiarati dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità si è arricchita di nuove meraviglie dal nord al sud del Paese, notissime a poco conosciute, ma tutte straordinarie. In quasi 50 anni, sono entrati nella lista Unesco luoghi celeberrimi, come i centri storici di Roma, Firenze, Venezia e Napoli; Pompei e le Isole Eolie, la Costiera Amalfitana e le Dolomiti. Ma anche luoghi meno noti, come i Nuraghi di Barumini, l'Orto Botanico di Padova, la Villa del Casale di Piazza Armerina, che hanno così potuto mostrare al mondo la propria bellezza e trovare uno strumento di valorizzazione. Questo libro raccoglie tutti questi luoghi, offrendone le immagini più emozionanti. Ogni sito è presentato da due diversi punti di vista: Da vicino con un mosaico di dettagli a distanza ravvicinata, accompagnati da una citazione letteraria a evocarne l'intima bellezza, e Da lontano con una qrande immagine panoramica che ne svela lo splendore assoluto.
Una meravigliosa collezione di fotografie per viaggiare nei luoghi più belli dei Giappone. Passeggiare sotto i ciliegi in fiore nei giardini di Tokyo, fare il bagno insieme ai macachi nelle sorgenti calde, scoprire il lavoro dietro le quinte degli chef più prestigiosi alle prese con i loro scenografici capolavori. E ancora, osservare la danza delle gru tra i fiocchi di neve, a Hokkaido, immergersi nella folla sulle strade illuminate a giorno dai neon, nelle metropoli più avveniristiche del mondo, e infine trovare la pace tra silenziosi boschetti di bambù e laghi vulcanici.
Lasciatevi trasportare dalle immagini più suggestive che abbiate mai, e partite alla scoperta del paese del Sol Levante.
Quella di Elton John è una vita straordinaria, costellata di incredibili alti e bassi. Finalmente ha deciso di condividerla con noi, senza reticenze, nei suoi momenti più spassosi ma anche in quelli più difficili, a partire dall'infanzia nel sobborgo londinese di Pinner e dal complicato rapporto con i genitori. Reginald Dwight, questo il suo vero nome, era un bambino timido con l'improbabile sogno di diventare una stella del pop. All'età di ventitré anni si esibì nel suo primo concerto in America, di fronte a un pubblico sbalordito dal suo abbigliamento: salopette giallo canarino, maglietta coperta di stelle e scarponi con le ali. Era nato Elton John, e il mondo della musica non sarebbe stato più lo stesso. "Me" è un racconto pieno di eccessi e colpi di scena: dal rifiuto delle prime canzoni scritte con l'amico Bernie Taupin alle follie da superstar in cima alle classifiche; dall'amicizia con John Lennon, Freddie Mercury e George Michael ai balli con la regina; dai tentati suicidi alla tossicodipendenza che, all'insaputa di tutti, lo avrebbe tormentato per oltre un decennio. Con il suo tono schietto e appassionato, Elton John ci parla del suo percorso di disintossicazione e della creazione della AIDS Foundation, delle vacanze con Versace e del funerale della principessa Diana. Racconta come ha conosciuto il vero amore grazie a David Furnish e descrive l'esatto momento in cui ha compreso di voler diventare padre, stravolgendo ancora una volta la propria vita.
La Legenda Aurea, testo agiografico composto da Jacopo da Varagine nella seconda metà del XIII secolo, è un caposaldo della letteratura cristiana, al quale si sono riferiti molti artisti, soprattutto del Medioevo e del Rinascimento, per illustrare la storia sacra. Basti ricordare Giotto per la Cappella degli Scrovegni o Piero della Francesca per le Storie della vera croce. L'opera presenta circa centocinquanta biografie di santi, intercalate da capitoli dedicati alle principali feste della tradizione cristiana. Questo volume raccoglie i testi che hanno particolare relazione con il Natale - La natività di Maria, La nascita del Battista, L'Annunciazione, La natività di Gesù, l'Epifania, I Santi Innocenti -, corredati di immagini tratte dal patrimonio artistico medioevale e rinascimentale. La lettura di questi testi ci trasporta in una dimensione in cui la vicenda storica, nella semplicità dei dettagli, nella varietà delle divagazioni nel tempo e nello spazio, è interpretata in chiave escatologica, cioè inserita nel piano salvifico che Dio ha predisposto dall'eternità e per l'eternità.
Il mondo dell’iconografia cristiana, prima ancora di essere arte, è preghiera. Questo libro è un lungo viaggio che conduce il lettore alla scoperta di una tra le più famose icone della cristianità, la Trinità. Dalle sue prime attestazioni, risalenti agli albori del cristianesimo, fino alla famosa opera del santo iconografo russo Andrej Rublëv, la storia dell’arte si fonde con una lettura teologica di grande profondità. Si tratta dell’unico approccio realmente fecondo di fronte all’arte sacra: leggere e guardare si illuminano reciprocamente, in una sempre maggiore consapevolezza del significato di ogni più piccolo particolare. È una contemplazione che si trasforma in esperienza di preghiera.