
Attraverso il montaggio di immagini e appunti dal set, il backstage rivela tutti i retroscena del primo episodio (il secondo episodio sarà nelle sale nel novembre 2012) del film diretto da Bill Condon, il regista di Demoni e dei, per cui ha vinto l'Oscar alla migliore sceneggiatura non originale. Comprende le foto a colori del cast, delle scenografie e dei set, lo storyboard, le interviste agli attori e al regista e tutti i dettagli sulla realizzazione degli effetti speciali.
Scritture dedicate all'artista che ha profondamente segnato l'arte del Ventesimo secolo, traducendo nella sua opera la costante necessità di aderire al proprio tempo. I saggi circoscrivono un preciso e centrale tema dell'esperienza picassiana e tracciano, dagli anni Dieci ai Sessanta, un perimetro nel quale ad intermittenze si accende e si sviluppa, in senso di dichiarata attualità, il rapporto fra Picasso e l'ideale moderno di 'classico'. È un'analisi critica che sonda aspetti inediti e attraversa le brevi stagioni segnate sia dal recupero di una lingua figurativa, di un aggiornato 'classicismo' proprio delle esperienze condotte negli anni Dieci e Venti, sia dal lessico mediterraneo che cifra le opere realizzate ad Antibes nell'immediato secondo dopoguerra, seguendo un racconto che si muove nel labirinto di una complessa personalità.
Dopo la proclamazione dell'Unità anche in Italia l'architettura ha scelto per le realizzazioni di maggiore prestigio il neorinascimento, chiamato anche il Risorgimento delle arti. Il volume analizza come e quando l'architettura abbia collaborato alla creazione di spazi e "altro" nella scultura, decorazione, ornato, industria dell'arte, e in tutti gli altri linguaggi artistici, fino a creare lo stile dell'Italia unita.
Una raccolta di foto che ritrae Salvador Dalì in vari momenti della sua vita. Con testimonianze di Brassai, André Breton, Luis Bunel, Federico Garcia Lorca.
Un libro che offre un aiuto prezioso per orientarsi tra le icone orientali tra teologia, storia e spiritualità.
Partendo dal 1475 e arrivando sino al 1508, anno in cui Michelangelo accetta di dipingere la Cappella Sistina, lo storico dell'arte John Spike ripercorre l'evoluzione artistica di un ragazzo dal talento straordinario, costantemente ossessionato dal successo e capace di condizionare profondamente il pensiero della sua epoca. Grazie all'utilizzo di alcuni documenti poco noti e solo di recente divenuti oggetto di studio e alla rilettura delle memorabili pagine scritte da Ascanio Condivi e da Giorgio Vasari, l'autore ricostruisce il ritratto privato di un artista geniale, fragile, arrogante, sospettoso, perennemente preoccupato per lo stato di salute economica della sua famiglia, indisponente e aggressivo con i rappresentanti del potere e alla costante ricerca di una forma artistica che "andasse più in profondità delle apparenze, fino a toccare lo spirito". Alternando il racconto delle turbolenze politiche che dominavano l'Italia del primo Cinquecento a quello di episodi suggestivi - come il trasporto della statua del David attraverso le strade di Firenze o il progetto di Leonardo di deviare il fiume Arno per vincere la guerra contro Pisa - John Spike ci restituisce un ritratto pieno di passione umana e intellettuale dei primi trent'anni di vita di Michelangelo Buonarroti.
Un fenomeno singolare caratterizza il panorama televisivo nazionale da più di vent'anni: il costante successo della fiction religiosa. A rappresentare questo filone di indubbio successo, in grado di adunare sempre numerosi telespettatori, sono le storie di figure bibliche, le biografie-agiografie di santi, papi e preti esemplari, nonché le stravaganti avventure di preti detective. Ma perché queste fiction sembrano andare sempre così bene? Qual è il pubblico che le guarda? E chi sono i protagonisti di queste storie: religiosi dalla vita esemplare o semplicemente eroi dalla veste religiosa? Nell'analizzare l'impianto, gli aspetti narrativi, nonché le questioni relative agli ascolti televisivi di queste fiction, l'autore si sofferma anche su temi di carattere sociologico, per cercare di comprendere perché una società segnata da un processo di secolarizzazione manifesti un "ritorno del sacro", un fermento religioso che ha ricadute anche in ambito televisivo.
"Ognuno ricorda le cose alla sua maniera, ognuno un po' se la racconta. Io sono stato franco. Con questo libro di dichiarazioni forse si capirà di più la mia versione... La realtà, a vederla bene, è dura, non sempre giusta, ma io la prendo come una sfida e dico sempre: andiamo a vedere fino in fondo. Questo è ciò che ci fa essere uomini, andare avanti nonostante tutto, anche se intorno la realtà ti fa schifo. Mio padre era socialista e non essere schierato in quegli anni con i comunisti o i preti non pagava a Zocca. Nella comune teatrale di Bologna ho scoperto Bakunin e gli anarchici. Non quelli che mettono le bombe, ma uomini migliori, liberi, talmente responsabili che non c'è più bisogno di uno Stato che ti detti le regole. Non sono mica Vasco Rossi io. Sono una persona, sono un uomo, mica un eroe invulnerabile come Achille. Dove mi colpisci io sanguino, Vasco Rossi no, lui non sente niente."
"Abitare" è una di quelle parole così cariche di significato che possono inchiodarci a pensare. Il quesito su cosa sia o in cosa consista un "abitare" corrispondente alle esigenze umane, e su quali presupposti si basi, rimane a tutt'oggi apertissimo. L'autore si occupa da lungo tempo di costruzioni storiche e della loro salvaguardia. In collaborazione con un team di ricercatori ha affrontato l'universo sconosciuto delle costruzioni in terra cruda o scavate nella roccia, percorrendo parte del Nord Africa e del Vicino Oriente e imbattendosi in culture raffinate e oggetti preziosi. Il libro è la testimonianza inaspettata di questa esperienza di ricerca sul campo e di vita, è il racconto dei viaggi e delle scoperte di luoghi e dimore dimenticati, oggi peraltro fortemente in pericolo. Da Chefchaouen agli insediamenti delle valli del Dràa e del Dadès in Marocco, da Djenné in Mali alla cittadella di Shali nel deserto egiziano, dai villaggi a cupola nella regione di Aleppo in Siria all'antica moschea di Hàji Piyàda in Afghanistan, alle architetture ipogee di Lalibela in Etiopia. Infine, l'incontro destabilizzante con le immagini, in parte inedite, lasciate negli altopiani del Tassili da una straordinaria, e poetica, popolazione neolitica. Una sorta di viaggio tra culture e modi di realizzare lo "stare al mondo" distanti e diversi da quelli vissuti quotidianamente e coltivati dal nostro immaginario; ma non per questo meno liberi.
"Mean Streets", "Taxi Driver", "Toro scatenato", "L'ultima tentazione di Cristo", "Kundun", "The Departed", "The Aviator", "Shutter Island": sono solo alcuni dei film con cui Martin Scorsese ha reso grande il cinema americano. Acclamati dalla critica, hanno unito la sperimentazione al successo di pubblico. Questo libro consente di riviverli dall'interno, attraverso le parole e lo spirito del suo creatore. E le loro complesse vicende produttive diventano un'introduzione all'arte di realizzare un film. Richard Schickel ci guida attraverso la vita e l'opera di Scorsese: da ragazzo, negli anni Cinquanta, cercava di evadere dalla realtà di Little Italy grazie al grande schermo; e in seguito, da regista, ha modellato la propria ambizione su una conoscenza enciclopedica della storia del cinema. Scorsese rivela la base autobiografica di tanti suoi lavori, mostrando azzardi e scommesse. Parla dei suoi film che ormai sono diventati classici e di quelli meno noti, documentari compresi. Spiega il suo stile, l'attenzione al dettaglio, l'amore per i film di genere. E discute di ciò che la cinefilia gli ha insegnato a proposito di regia, recitazione, fotografia, montaggio e musica. Il risultato è un'illuminante storia della Hollywood moderna vista attraverso gli occhi di uno dei suoi protagonisti più coraggiosi. Scorsese mette a prova ogni volta le aspettative del pubblico, senza temere di affrontare temi controversi come la religione e la violenza istituzionalizzata.
Forse nessuno scrittore classico ha avuto la notorietà di Virgilio. Celebrato come autore dell'Eneide, delle Bucoliche e delle Georgiche, è stato scelto da Dante come guida nella Divina Commedia, affascinando in ugual misura Petrarca e Boccaccio, Ariosto ed Eliot, solo per citare qualche nome. Senza tacere della sua fama di profeta, mago, nume propiziatore, nomea che per secoli si è accresciuta a Napoli, circondando il poeta e la sua tomba di infinite leggende. Secoli dopo, un altro grande, Giacomo Leopardi, volle essere sepolto accanto al nostro nell'area archeologica sopra Piedigrotta, nel frattempo divenuta meta obbligata del Grand Tour. Il volume intende raccontare, attraverso una mirata selezione di opere, alcuni momenti dell'immensa fortuna riscossa da Virgilio e dai suoi scritti nelle arti figurative, dal mondo antico a quello contemporaneo. Il percorso si apre con il più celebre e attendibile ritratto antico del poeta - il mosaico severiano del Museo del Bardo di Tunisi - e si chiude con la storia del monumento che la sua città natale, Mantova, gli ha innalzato, tra fine Ottocento e primi del Novecento, nella Piazza Virgiliana. Tra questi due estremi cronologici trova posto una serie di opere capace di documentare da un lato le metamorfosi del volto di Virgilio nei secoli, dall'altro l'impatto dei suoi scritti sugli innumerevoli artisti che sono stati suggestionati dalla lettura, ancora oggi così emozionante, delle Bucoliche, delle Georgiche e dell'Eneide.
In che modo il mosaico è stato linguaggio comune intorno al Mare Nostrum per più di mille anni? Per rispondere a questa domanda Elisabetta Concina, Anna Flores David e Mattia Guidetti, sotto la direzione di Ennio Concina, ci rivelano, attraverso un percorso iniziatico, come le tre religioni monoteiste abbiano attinto alle stesse fonti della forma, del segno e dell'immagine, trasfigurate al di là delle fratture politiche e delle divergenze ideologiche.

