
Un libro che accompagna il lettore attraverso millenni di storia dell'arte, dall'Età della Pietra alla Pop Art. Un viaggio soprattutto visivo, in cui le immagini raccontano storie, artisti, movimenti, contesti sociali. I testi sono brevi, puntuali e accessibili, articolati in 24 "punti di svolta": i momenti in cui la storia, la scienza, la tecnologia hanno provocato o accompagnato particolari cambiamenti nella storia dell'arte. Una cronologia, un indice degli artisti, un glossario e una sezione sui "temi" ricorrenti nelle diverse culture completano il volume.
Un viaggio tra Siena e Roma per conoscere da vicino le architetture di uono dei massimi esponenti del Rinascimento senese.
"Cos'è la menzogna nell'arte? La risposta ce la offre la singolare vicenda di Han Van Meegeren, artista olandese bistrattato dalla critica che escogitò una geniale forma di vendetta contro i suoi detrattori: inventò un Vermeer "religioso" che non era mai esistito. Nacque così il Cristo a Emmaus, che nel 1937, alla sua apparizione, fu salutato dalla critica mondiale come "il capolavoro assoluto del maestro di Delft". Sarebbe stato necessario aspettare la caduta del Terzo Reich e la scoperta nella collezione di Hermann Gòring di alcuni falsi Vermeer, eseguiti anch'essi da Van Meegeren, perché l'incredibile truffa venisse scoperta dopo uno spettacolare processo. Luigi Guarnieri riscopre e racconta questa storia più vera del vero con una grazia assoluta, regalandoci pagine di un'emozione estetica rara e restituendo la letteratura al suo vero rango di forma d'arte."
"Francamente trovare idee per la mia vita mi sembrerebbe troppo, avendola anche vissuta". Più che un'autobiografia, "Bugiarda no, reticente" è un vitale, indisciplinato, libero confidarsi di Franca Valeri come fa la notte con se stessa, o con i suoi cani. Quando si ha da restituire una vita e non una scansione ordinata di fatti, le priorità di un'intera esistenza si possono anche riassumere in poche splendide righe, se si possiede l'etica disciplinare della sintesi: "A vent'anni era affondare il fascismo, a trenta avere in pugno il teatro, a quaranta tutto, a cinquanta occhiali e quasi tutto, e... eccomi". Fra una virgola e l'altra, e disseminati in queste pagine, ci sono naturalmente i fatti, gli affetti, gli eventi: i genitori, gli amici, la scuola, le leggi razziali, la guerra, il trasferimento da Milano a Roma; gli episodi più importanti della lunga carriera, dagli inizi in Francia, con il Teatro dei Gobbi, all'ultima commedia appena scritta. La nascita dei personaggi più celebri, dalla Signorina Snob alla signora Cecioni. E gli amori, anche: due uomini da raccontare senza imbarazzi come grandi traditori. E il ritratto di una generazione di donne libere e anticonformiste, uscite dalla guerra ventenni con una storia tutta da inventare. Ma quello che conta, e che resta, è il sorriso storto con cui Franca Valeri commenta e valuta ogni episodio, è la qualità dello sguardo, la grana della voce che trasfigura tutto. Capita, leggendo questo libro, di tornare indietro.
Secondo tanti filosofi antiche e molti registi moderni, la meraviglia e la paura sono i sentimenti base dell'animo umano.
In particolare, in questo testo, il successo mass-mediatico di Stephen King viene considerato come l'emblema e il sintomo dell'amplio sostegno psicologico che il pubblico globalizzato si aspetta dall'immaginario: suggerimento per combattere l'angoscia contemporanea, aiuti per controllarla, indicazioni per trovare possibili odierne vie di liberazione dal dolore.
Dopo una lunga gestazione è partita negli Stati Uniti ed è arrivata in Italia la serie TV "Il trono di spade", trasposizione televisiva del ciclo di romanzi fantasy "Cronache del ghiaccio e del fuoco" di George R. R. Martin. Dopo la prima stagione, basata sul primo romanzo, la seconda serie è già partita questa primavera e presto arriverà in Italia. Ambientato nei Sette Regni del Continente Occidentale, dove "l'estate va avanti decenni e l'inverno può durare una vita", "Il trono di spade" racconta le violente lotte dinastiche fra le famiglie che ambiscono al controllo del trono. In collaborazione con HBO, tutto quello che c'è da sapere e anche molto di più sulla serie, con interviste, foto di scena, illustrazioni degli scenari, bozzetti dei costumi e immagini degli oggetti. Prefazione di George R. R. Martin. Introduzione di David Benioff e D. B. Weiss.
Nel 1508 papa Giulio II affidò a Michelangelo Buonarroti, allora celebre scultore ma con poca esperienza come pittore, un compito immane: affrescare la grande volta della Cappella Sistina, le cui pareti erano già state dipinte da grandi pittori del secolo precedente come Botticelli, Ghirlandaio, Perugino. Dopo quattro anni di fatiche, scontri, esperimenti, Michelangelo stupì il mondo con la Creazione, la Caduta di Adamo ed Eva, il Diluvio, le Sibille, i Profeti, gli Ignudi, oscurò la gloria dei suoi predecessori e fu consacrato, a trentasette anni, come il più grande artista del suo tempo. Il libro di Ross King racconta da vicino quei quattro anni.
La prima guida all'uso personale del cinema. Di tutto il cinema. Da quello mai visto o dimenticato al grande successo planetario. Da Hollywood a Dakar, da Hong Kong a Cinecittà, di serie A e di serie Z, in nitrato d'argento o digitale. Una mappa geografica ed emozionale del cinema, suddivisa per generi.
"Ruzzante" è senz'altro il principale modello storico del teatro di Dario Fo. La forza della satira, la deformazione grottesca, la capacità di volgere il comico in tragedia sono caratteristiche della scrittura teatrale di Fo, e sono anche nell'archetipo dell'autore cinquecentesco. Logico dunque che allo scrittore-attore padovano Dario Fo abbia dedicato uno spettacolo che è omaggio, riscoperta, riscrittura. Una lezione di storia del teatro che è anche una sorta di autobiografia artistica. Angelo Beolco, detto il Ruzzante, fu uno degli autori più acclamati nella prima metà del Cinquecento. Dario Fo ha portato in scena, a partire dal 1993, un'affabulazione che lo rievoca, fa rivivere i suoi testi teatrali, ne spiega al pubblico la grande importanza storica riavviando i meccanismi della sua irresistibile comicità. Questa è la prima edizione a stampa del copione di quello spettacolo. Un copione che, come sempre è andato mutando via via con le varie repliche. Anche questa volta Franca Rame è riuscita a ricostruire il testo scegliendo tra infinite varianti, e ne ha tradotto le parti dialettali assemblando le ragioni della filologia e quelle dell'efficacia teatrale. Collaboratori: Marina De Juli, Gisella Palombi, Chiara Porro. Disegni originali di Dario Fo con la collaborazione di Giacomo Muscolino e Michela Casiere. Fotografati da Luca Vittorio Toffolon.
L'"Antigone" di Valeria Parrella è la storia di una donna fiera e combattiva, che non ha paura di sfidare una legge che reputa ingiusta. Di fronte a un dolore che la sovrasta sceglie infatti di non sottostare all'editto del Legislatore, e per amore del fratello è pronta a pagare le terribili conseguenze che questa decisione comporterà. La tragedia di Sofocle rivive in un testo teatrale attualissimo e appassionato, che affronta temi caldi come il libero arbitrio, il confine tra legge della natura e legge dell'uomo, la lotta di un adolescente contro il padre tiranno, la detenzione nelle carceri, il suicidio come atto libero e consapevole. L'autrice de "Lo spazio bianco" ci restituisce un dramma universale e senza tempo che rivela in controluce le contraddizioni e le ingiustizie di Tebe, un paese spaventosamente vicino all'Italia di oggi.
"Non al denaro non all'amore né al cielo" è sicuramente uno dei dischi più rappresentativi della carriera di Fabrizio De Andrè, oltre a essere stato un pilastro culturale per un'intera generazione, quella nata dai moti studenteschi del '68, e un valido riferimento a quella letteratura americana che in Italia era arrivata tardi a causa del proibizionismo fascista. Fabrizio De Andrè, infatti, creò uno dei migliori album degli anni Settanta proprio musicando alcune poesie di Edgar Lee Masters. In questo libro, con un'analisi compiuta brano per brano, l'autore cerca di sottolineare similitudini e divergenze tra le due opere.
In queste pagine il medioevo è presentato anzitutto con occhio attento agli eventi, ma anche alla dinamica che li sostiene e alle istituzioni e alle strutture di cui essi sono espressione. Non si lasciano in ombra i protagonisti, i grandi: ma si dà voce e volto anche alle moltitudini, alle donne, alla gente comune, ai pellegrini, agli eretici, ai marginali. Questo libro è dedicato ai nostri antenati vissuti tra V e XV secolo: ma vuol mostrare al tempo stesso la loro familiarità con noi e l'enorme distanza non tanto cronologica, quanto antropologica che da noi li separa. L'"Uomo medievale" è un'astrazione che non s'incontra mai nella viva concretezza storica: ma gli uomini e le donne che hanno vissuto nel lungo periodo che noi definiamo come "medioevo", quelli sono stati reali. E hanno creduto, sì, nello stesso Dio nel quale la maggior parte dei credenti occidentali oggi crede; hanno parlato, sì, lingue che ancor oggi si continuano a usare; hanno vissuto, sì, in città, in spazi, in edifici che più o meno restaurati noi continuiamo a utilizzare; eppure ci sono per molti versi incredibilmente lontani. Questo medioevo così vicino/lontano ha bisogno, per essere spiegato e compreso, di strumenti che da storici debbono per forza farsi anche antropologici. Le pagine che qui presentiamo non hanno la pretesa di spiegare compiutamente tutto ciò; ma hanno la speranza d'introdurre il lettore a una visione nuova di un periodo su cui tanto si è scritto e detto e tanto poco si è compreso.

