
Sorprendente connubio di elementi teorici e imprevedibile genio delle personalità artistiche individuali, l'arte comunica lo spirito dei tempi parlando ai sensi e alle emozioni. Orientarsi in un universo così vasto e poliedrico ignorando il contesto, gli antefatti e le caratteristiche peculiari dell'ambito in cui correnti artistiche e opere sono state concepite e realizzate può essere estremamente difficile. Susie Hodge accompagna il lettore alla scoperta dei cinquanta movimenti artistici più significativi in uno straordinario viaggio che inizia con le incisioni rupestri degli uomini preistorici e si conclude con l'arte dei nuovi media digitali, passando per il gotico, il neoclassicismo, l'espressionismo, il dadaismo e la pop art. Caratterizzata da un approccio cronologico, la trattazione concisa ed esaustiva si arricchisce di immagini, brevi saggi su opere e artisti simbolo del periodo, linee temporali comprensive delle indispensabili informazioni di contesto, un glossario esplicativo di termini chiave e interessanti citazioni.
Da cosa nasce cosa: il restauro di un'antica pietra attira un progetto didattico e questo viene condiviso mediante una mostra al pubblico; il tutto infine diventa libro che contiene una proposta di alto valore educativo. E tutto questo grazie ad una rete di collaborazioni che il liceo Giovanni Paolo I ha intessuto con soggetti istituzionali e privati di Venezia. Contributi di: Adriana Augusti, Natalino Bonazza, Anna Chiarelli, Fabrizio Favaro, Patrizia Fiasconaro, Anna Fornezza, Ettore Merkel, Leonardo Pasqualetto, Claudio Torresan.
Nonostante l'antichità dell'edificio, di fondazione costantiniana, e il prestigio conferito dal prezioso "tesoro" delle reliquie della Passione di Cristo, la basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma non disponeva ancora di un'indagine complessiva della sua storia, monumentale, artistica e spirituale. Gli studi, caratterizzati specialmente negli ultimi anni da importanti interventi di scavo e restauro, si sono però infittiti, sia sulla topografia della zona, di eccezionale rilievo archeologico, sia sulle strutture architettoniche e il complemento pittorico tra Medioevo ed Età moderna. Si è ritenuto quindi opportuno proporre uno strumento di conoscenza sicuro e aggiornato, che oltre a presentare, in efficace sintesi e per nodi fondamentali, la complessa vicenda dell'edificio, integrasse l'approccio tradizionale con la riflessione sul patrimonio di reliquie che lo caratterizza e sulla figura della fondatrice, l'imperatrice Elena, che ne ha fatto una "Gerusalemme a Roma", sintesi irripetibile dei due massimi centri della cristianità. Al progetto, promosso dall'Editoriale Jaca Book, è stato chiamato a collaborare un nutrito gruppo di specialisti, con il coordinamento di Roberto Cassanelli, dell'Università Cattolica del S.C. di Milano, e Emilia Stolfi, a lungo curatrice dell'Archivio dell'abbazia cisterciense di Santa Croce.
L'arte romana ha soppiantato quella greca guidando la storia della creazione artistica verso una direzione nuova. Sfida, questa, storicamente difficilissima, dal momento che l'arte era intesa dai contemporanei come fenomeno propriamente greco, il che espose i Romani all'accusa di imitazione. Contrariamente ai Greci, gli artisti dell'Impero romano non cercarono di ricreare in maniera perfetta modelli presi dal mondo naturale, ma furono piuttosto interessati a rappresentare il mandato del sovrano, rappresentato dai filosofi romani come parte stessa del fato. Lo sviluppo graduale nel tempo dell'arte romana, di cui ogni passaggio resta per noi perfettamente tracciabile, condusse infine al grado di astrazione tipico dell'arte bizantina. Quando, dopo la morte di Cesare, il futuro Augusto, suo figlio adottivo, trionfò nella lotta per il potere sconfiggendo Marco Antonio nella battaglia di Azio il 2 settembre del 31 a.C, e successivamente diede una nuova costituzione allo Stato unificato (sotto l'influenza del suo consigliere Mecenate), l'arte romana trovò finalmente il proprio fondamento. Il Principato, nuova istituzione statale che si , rivelò decisiva per la nascita dell'arte di Roma, fu una felice combinazione di due forme di governo a prima vista incompatibili: repubblica e monarchia. Impulso fondamentale, in questo, è stata la scoperta del profilo di Mecenate (65-8 a.C), il quale recitò un ruolo fondamentale nella formazione dell'arte romana.
Luca Ronconi racconta per la prima volta in modo organico la propria storia artistica e il proprio percorso di lavoro: dalla scelta del 'laboratorio' come metodo privilegiato, all'importanza e alla pratica della formazione di nuovi artisti teatrali. In una lunga conversazione con Gianfranco Capitta, descrive le scelte inusuali per il teatro che ha praticato con grande successo: dalla reinvenzione barocca alla traduzione per la scena di autori come Gadda e Dostoevskij, dalla rilettura delle tragedie classiche alle incursioni rivelatrici nella scienza e nell'economia. Progetti in cui prende corpo un denso linguaggio teatrale, attraverso l'uso degli attori e la reinvenzione degli spazi, ogni volta stupefacenti. Spettacoli che rispettano comunque la lettera e lo spirito degli autori - dai grandi barocchi a Shakespeare, fino alla complessità sorprendente dei contemporanei - e che hanno colpito, emozionato e qualche volta sconvolto generazioni di spettatori, studenti, critici letterari o personaggi dello spettacolo. Nel libro è presente per la prima volta la 'teatrografia' dell'opera ronconiana, che oltre a titoli, date e interpreti principali, raccoglie brevemente una visione di ogni suo spettacolo, sottolineandone ogni volta il tratto caratterizzante o di novità.
Russia, Grecia, Turchia, Siria, Egitto, Etiopia: un lungo viaggio tra i volti, i paesaggi, le cerimonie e le chiese cristiane d'Oriente; con le loro composite architetture e le suggestive decorazioni. Da sempre protagonista della storia dell'umanità, la fede si rivela un'originale chiave di lettura dei rapporti tra uomini e territori nei Paesi d'Oriente e Occidente. È grande l'emozione che si prova quando, viaggiando in Russia, Grecia, nei paesi baltici, in Etiopia, in Georgia, in Armenia o in alcune nazioni arabe, si passa oltre il nartece, l'atrio che separa la piazza dalla sacralità del tempio, e si entra nella penombra punteggiata di ceri di una chiesa ortodossa. Questa esperienza, che colpisce anche il visitatore più superficiale, ha alle radici una storia e un pensiero tutt'altro che semplici. Parole comuni e apparentemente univoche come "cristianesimo", "oriente", "ortodossia" rivelano infinite sfumature, mostrando significati e aspetti inattesi. Questo volume permette di risalire a quell' "era bizantina" che poi si è ramificata e perpetuata nei secoli, divenendo simile a un caleidoscopio policromo. I testi sono affidati a Lorenzo Perrone, tra i massimi studiosi italiani del cristianesimo orientale e che espone con chiarezza le caratteristiche spirituali e le loro aree di diffusione. Gianfranco Ravasi introduce alla mistica e alle radici di una fede così vicina. Il viaggio fotografico si deve alle immagini di Andrea Pistolesi. Presentazione di Roberto Ruozi.
«L’uomo è una porta a cui Cristo bussa. “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20).
L’uomo può spalancare la porta a Dio e permettergli di agire in sé e attraverso di sé, oppure può dirgli: “Tu hai fatto tutto in modo sbagliato, io farò a modo mio”, e sbattere la porta. L’uomo può accettare l’eredità di Dio o scegliere di darla in pegno. Ma Dio non se ne va. Perché Cristo è in ognuno di noi. Non può non esserci. In noi Cristo può vivere o morire – perché quando noi cerchiamo di ucciderlo Lui patisce in noi lo strazio della morte –, ma è immortale… non può morire. Antonio Martinotti raffigura Cristo imprigionato dentro di noi, perché Cristo non bussa dall’esterno, bussa dal didentro di noi».
Tat’jana Kasatkina
Prefazione di Julián Carrón
Catalogo della mostra realizzata e organizzata per la XXXIII edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli
«Che gratitudine immensa, sconfinata, invade la vita quando qualcuno ti introduce nella realtà, nel suo mistero, nell’“altro mondo in questo mondo”! (…) Per scoprirlo basta visitare la mostra su Dostoevskij, accompagnati per mano da Tat’jana Kasatkina, che l’ha ideata e realizzata per il Meeting. Vedrete perché ci diventa amica e ci rende amico, all’improvviso, il grande scrittore russo. Tanti hanno letto Dostoevskij, ma Tat’jana ci conduce a scoprirlo a un livello di profondità che prima ci sfuggiva. Era tutto lì, nei suoi testi, ma occorrevano degli occhi, uno sguardo in grado di riconoscerlo, di sorprenderlo».
dalla prefazione di Julián Carrón
C'è chi prende tutto sul serio, anche le cose comiche. C'è chi si domanda chi è e dove va. C'è chi suona, chi canta e chi si distrugge di alcol e sostanze varie. C'è chi si ritiene vecchio a 30 anni e chi rinasce a 75. Sono le rockstar: guadagnano miliardi, vengono adorate da ragazzi di ogni estrazione sociale e spesso finiscono con il non sapere più chi sono e cosa stanno facendo. Circa trent'anni di interviste, recensioni, concerti, festival, incontri e reportage dal mondo del rock, e poi ancora rap e blues, country: è il contenuto di questo libro scritto da un cronista che nel corso della sua professione ha incontrato, e raccontato, alcuni abitanti del pianeta musicale, fra i quali Pink Floyd e Francesco Guccini, Eric Clapton e Giovanni Lindo Ferretti, Eagles e Giorgio Gaber, Metallica e Antonello Venditti, Vasco Rossi e Bob Dylan, e molti altri. Walter Gatti non si limita però a comporre una rassegna (per altro ricca di informazioni e curiosità inedite) di personaggi e storie, piuttosto descrive l'evoluzione culturale del fenomeno "rock" e ne propone un'interpretazione cristiana che sorprenderà parecchi lettori. In questo genere musicale, infatti, le pulsioni autodistruttive di tanti suoi protagonisti e i meccanismi alienanti del mercato e del business si intrecciano spesso con una aspirazione spirituale, che ha portato moltissimi musicisti a dichiarare che è Gesù il loro più autentico punto di riferimento. Prefazione di Andrea Monda. Postfazione di Giuseppe Frangi.
Come si "legge" una fotografia? Gabriele Basilico prova in questo libro a dare una risposta attraverso una panoramica dei suoi lavori. Un racconto costruito come un film, fotogrammi su cui vengono messi in evidenza tracciati, annotazioni, affinità visive.
Come i grandi artisti, da Giotto a Saul Steinberg, hanno immaginato, disegnato, dipinto gli alberi. E come Pericoli li ha reinterpretati, nel suo album più personale.