
Il Cantico delle Creature di san Francesco d'Assisi è un ponte gettato fra un medioevo in cui la natura è, per il mistico, trasparenza di Dio, ed una modernità lacerata da intime scissioni, vuoti di senso, afasie artistiche. Eppure, molti fra i massimi compositori del "secolo breve" hanno trovato nel testo senza tempo di Francesco ben più di uno stimolo creativo: le versioni di Schnittke, Messiaen e Gubaidulina aprono ampi squarci su un orizzonte di fede ritrovata e di intensa serenità spirituale. Dallo studio di queste partiture emblematiche, il discorso si amplia fino a toccare le più profonde domande di senso: esse confluiscono in un'originalissima "postfazione corale", reinterpretazione contemporanea del Cantico da parte di personalità quali Massimo Cacciari, Khaled Fouad Allam, Irene Iarocci, Peter Hill, Giampiero Bof, Katarina Pajchel, Lubomir Zak, Margherita Coletta, Giuseppe Brondino, Davide Rondoni, in un mosaico interdisciplinare in cui la diversità diventa culla della pienezza. La fecondità del testo francescano continua a fare appello agli uomini di oggi, suscitando in ciascuno delle scintille personalissime e originali.
"In Sacra via. Giacomo Boni al Foro Romano. Gli scavi", curato da Patrizia Fortini e Miriam Taviani, documenta le indagini sulla via Sacra al Foro Romano condotte tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo successivo da Giacomo Boni, vero pioniere dell'archeologia italiana.
Una pubblicazione che mette insieme l'analisi storica e le immagini fornite in esclusiva dall'Archivio Riccardi di Roma. Il volume, dopo aver chiarito il perché dell'espressione "Papa buono" con cui è stata definita la figura di Giovanni XXIII, inquadra storicamente e spiritualmente la sua personalità, dalle vicende biografiche alla carriera ecclesiastica, dalla "rivoluzione" del Concilio Vaticano II all'enciclica "Pacem in Terris". Un libro denso di storia e suggestioni che custodisce un importante pezzo di storia della Chiesa cattolica.
In occasione dell'imminente beatificazione di Giovanni Paolo II, la Libreria Editrice Vaticana, in collaborazione con la casa editrice polacca Michalineum, propone un coinvolgente percorso di immagini suggestive che rievocano i messaggi più importanti che il Santo Padre Giovani Paolo II ha rivolto al mondo intero. Nel libro sono presenti inoltre una biografia di Karol Wojtyla (tradotta in sette lingue) e le frasi più significative tratte dai messaggi pronunciati dal Santo Padre. In corrispondenza di ogni fotografia viene inoltre indicata la data è il luogo dell'evento.
Riproporre oggi una sintesi degli scritti di Renato Bazzoni è più che un dovere verso chi ha speso tutta la sua vita nella difesa e nella conservazione della bellezza del nostro Paese. È una necessità dettata da questi tempi nuovi e vecchi insieme. Nuovi, perché tutto intorno a noi parla di cambiamento. Vecchi, perché è invecchiata la nostra società e a volte pare sia di pari passo calata anche la nostra acuità visiva. La visione si restringe e pare mettere a fuoco solo il particolare, mentre l'insieme si sfuoca e perde significato. Ecco allora che Renato Bazzoni, architetto, urbanista, docente, ambientalista, etologo, paesaggista, teorico della partecipazione pubblica e privata, guida turistica, fotoreporter, oltre che ovviamente grande divulgatore già attento ai new media, ci aiuta a saper vedere. Gli scritti che riscopriamo sono cronaca contemporanea. I temi, le denunce, le perdite sul campo e le conquiste sono il nostro presente; solo le date riportano indietro nei decenni e siamo certi che le ricontrollerete, convinti di esservi confusi. Questo libro dunque è scritto per l'oggi e le parole che contiene ci restituiscono la bellezza, il tempo, lo spazio, la natura e la comunità umana con la scrittura vivida e coinvolgente dell'uomo che "una battaglia" l'ha combattuta ogni giorno. Prefazione di Andrea Carandini e Giulia Maria Mozzoni Crespi.
Mohr: Milioni di persone, ogni giorno della loro vita, fanno finta di essere d'accordo per poter sopravvivere. Tu pensi che siano tutti delle bestie? Sophie: Oh, ci sono pochissime "bestie". Il danno reale è fatto da quei "milioni" che vogliono "sopravvivere". Quegli uomini onesti che vogliono solo "sopravvivere". Quegli uomini onesti che vogliono solo essere lasciati in pace; che non vogliono che le loro piccole vite siano disturbate da niente più grande di loro.
Il libro raccoglie in forma narrativa il contenuto delle lezioni di storia dell'arte tenute da Flavio Caroli nella rubrica "Le vite degli altri. La grande corsa dell'arte moderna" all'interno del programma televisivo di Fabio Fazio Che tempo che fa (stagione Rai 2010-2011). Un viaggio attraverso il XX secolo per stabilire un confronto, a coppie, tra i più grandi artisti dell'età moderna e scoprirne similitudini e differenze. Da Gauguin e Van Gogh fino a Warhol e Rauschenberg, Caroli legge attraverso le vicende artistiche dei loro protagonisti i movimenti che hanno animato la storia dell'arte europea contemporanea: la secessione viennese di Klimt e Schiele, il fauvismo di Matisse, l'espressionismo di Kirchner, il futurismo di Balla e Boccioni, l'astrattismo di Mondrian e Kandinskij, la pittura metafisica di de Chirico e Carrà, il surrealismo di Ernst e Magritte, il realismo di Hopper e Morandi, l'action painting di Pollock e de Kooning e la Scuola di Londra di Freud e Bacon.
Un album che racconta la vita di san Francesco - il santo più amato dai cattolici nel mondo - attraverso i capolavori della pittura, dal Duecento al Seicento. Non c'è infatti periodo della storia dell'arte che non abbia visto artista cimentarsi con la rappresentazione del "poverello" di Assisi: una tradizione mai interrotta che ha origine in tempi molto vicini alla sua vicenda terrena. Da Giotto fino a Caravaggio, passando per Cimabue, Sassetta e Gentile da Fabriano, ogni episodio della vita del Santo è illustrato da una serie di tavole a piena pagina accompagnate da una citazione tratta dalle Fonti Francescane e da un testo descrittivo dell'episodio stesso e dell'iconografia a esso collegata. Correda il volume un apparato documentario che raccoglie alcuni scritti, preghiere e il testamento di Francesco.
La mattina del 10 ottobre 1517 il cardinale Luigi d'Aragona e il suo segretario Antonio de Beatis salirono su una collina sulle rive della Loira verso il castello di Cloux. Non andavano a rendere omaggio a un membro della famiglia reale ma a un principe dell'arte, e per di più italiano. In quella giornata, Leonardo mostra al cardinale e al suo seguito tre quadri ai quali stava lavorando e che saranno gli ultimi che dipingerà prima di morire: la Sant'Anna, il San Giovannino e la Gioconda. E proprio le vicende legate a questi tre dipinti - i più complessi e tormentati dell'esigua produzione pittorica di Leonardo - ci conducono nel mondo del genio rinascimentale, ci svelano particolari inediti sul suo rapporto con i committenti e con gli artisti contemporanei e ce ne restituiscono un'immagine completamente nuova. Se Leonardo è un artista che non ha ancora finito di dire tutto quello che ha da dire, anche la Gioconda non ha ancora smesso di rivelarci i suoi segreti, se nel 2012 il Museo del Prado di Madrid ha annunciato una scoperta destinata a cambiare per sempre la storia dell'arte: esiste un'altra Gioconda, nata nell'atelier di Leonardo da Vinci. Cosa ci svela questo dipinto, tanto diverso da quello conservato al Louvre, del mondo di Leonardo? E perché è stato ignorato per oltre cinque secoli? Un viaggio nei segreti di uno dei più misteriosi artisti di tutti i tempi, guidati da un suo profondo conoscitore col supporto di nuovi documenti, evidenze scientifiche e lucida passione.
Un passato fastoso, un presente difficile, e una inesauribile riserva di sogni: è l'eredità che riceve alla nascita Pupi Avati, figlio di due mondi, la ricca borghesia urbana bolognese e l'arcaica tradizione contadina di Sasso Marconi. La galleria degli antenati è unica: la bisnonna Olimpia, asolaia emigrata in Brasile in cerca di fortuna con i tre figli piccoli, il nonno Carlo che trovò moglie grazie a venticinque bignè, gli zii materni che ogni anno portavano ai Savoia le ciliegie di Sasso Marconi, il nonno Giuseppe che chiese alla Madonnina del Paradiso una grazia "fatale", i genitori protagonisti di una incredibile storia d'amore... Con questi presupposti, come stupirsi se la tua vita diventa un'unica grande avventura, dalla via Emilia a Cinecittà? Nella Bologna del dopoguerra si svolge l'educazione sentimentale di Pupi, un ragazzo timido ma un po' mascalzone, un perdigiorno con una bruciante passione per il jazz, un rapporto complesso con le donne, un amore irreversibile per il cinema. Poi l'addio alla carriera da musicista, la parentesi come rappresentante di surgelati, i difficili esordi cinematografici, la Roma degli artisti, l'insolito lavoro con Pasolini, i pedinamenti per conoscere il maestro Fellini, i successi di pubblico e critica. "La grande invenzione" racconta tutto questo e molto altro ancora.
L'autoritratto è il genere artistico che meglio di altri contraddistingue la nostra epoca; ma gli artisti moderni sono ben lontani dall'averne esaurito forza e potenzialità. Questo libro offre un'ampia panoramica storico-culturale dell'autoritratto a partire dall'antico mito di Narciso e dai cosiddetti "autoritratti di Cristo" fino al proliferare di autoritratti di artisti contemporanei. In questo racconto James Hall dimostra come l'atto di ritrarsi faccia parte di una tradizione lunga secoli, e molti sono gli aspetti che l'autore prende in considerazione: l'importanza dell'"ossessione per gli specchi" in epoca medievale; il diffondersi del genere durante il Rinascimento; l'intensità degli autoritratti-confessione di Tiziano e Michelangelo; gli autoritratti comico-caricaturali e quelli "inventati" o immaginari; la mistica dello studio d'artista da Vermeer a Velàzquez; il ruolo svolto dalla biografia e dalla geografia nei ritratti seriali di Courbet e van Gogh; la tematica sessuale e la figura del genio nelle opere di Munch, Bonnard e Modersohn-Becker; le identità multiple di artisti quali Ensor e Cahun; fino a toccare gli ultimi sviluppi del genere nell'era della globalizzazione. Lungo tutto il libro, Hall non smette mai di interrogarsi sui motivi che inducono gli artisti alla pratica dell'autoritratto, e trova risposte scavando nel loro mondo e nella loro mentalità.
"Non basta essere competenti storici dell'arte per descrivere i luoghi in cui Paolo Sorrentino ha ambientato le splendide scene del suo film 'La Grande Bellezza'. Bisogna conoscere la città in profondità e aver esplorato alcuni tra i suoi angoli più segreti e privati, che spesso non appaiono neanche sui libri." Costantino D'Orazio ha investigato per anni la sua città, ne ha scandagliato i luoghi magici e sconosciuti, ne ha scrutato l'anima invisibile ai turisti. Non poteva, dunque, rimanere insensibile all'atto d'amore che il regista dell'opera premiata con l'Oscar ha dedicato alla Città Eterna. Con questo libro, ci conduce per mano alla scoperta dei luoghi del film, con passione e precisione documentaria. Dal Gianicolo delle prime scene, alle splendide terrazze che ospitano le feste e le indolenti conversazioni dei protagonisti, dal giardino di Villa Medici, in cui si svolge la passeggiata notturna di Jep e Ramona, fino all'EUR, dove Sorrentino ha genialmente "inventato" un negozio di lusso in quello che non è null'altro che l'atrio del Salone delle Fontane. Ricco di curiosità, ricostruisce gli spazi "impossibili" ricreati dal regista (come casa Gambardella, il cui giardino dista, nella realtà, centinaia di metri dal terrazzo...). Una lettura per chi vuole vedere Roma con occhi diversi e per tutti coloro che hanno amato il film. Un invito ad assaporare fino in fondo la Grande Bellezza della città più bella del mondo.

