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<tr><td align="right">Date:</td><td>Tuesday, November 30, 2021 at 11:38:12 AM</td></tr>
<tr><td align="right">Script:</td><td><a href="/demo/obtain_abstract.php?codice=978886879179">/demo/obtain_abstract.php?codice=978886879179</a></td></tr> </table>
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<tr><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>1</td><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>0.0003</td><td bgcolor='#eeeeec' align='right'>247816</td><td bgcolor='#eeeeec'>{main}( )</td><td title='C:\wamp64\www\demo\obtain_abstract.php' bgcolor='#eeeeec'>...\obtain_abstract.php<b>:</b>0</td></tr>
<tr><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>2</td><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>0.0286</td><td bgcolor='#eeeeec' align='right'>333832</td><td bgcolor='#eeeeec'>Database->connect( )</td><td title='C:\wamp64\www\demo\obtain_abstract.php' bgcolor='#eeeeec'>...\obtain_abstract.php<b>:</b>36</td></tr>
<tr><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>3</td><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>0.6599</td><td bgcolor='#eeeeec' align='right'>334904</td><td bgcolor='#eeeeec'>Database->oops( )</td><td title='C:\wamp64\www\demo\used_book\classes\db\Database.singleton2.php' bgcolor='#eeeeec'>...\Database.singleton2.php<b>:</b>87</td></tr>
<tr><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>4</td><td bgcolor='#eeeeec' align='center'>0.6599</td><td bgcolor='#eeeeec' align='right'>334952</td><td bgcolor='#eeeeec'><a href='http://www.php.net/function.mysqli-error' target='_new'>mysqli_error</a>
( )</td><td title='C:\wamp64\www\demo\used_book\classes\db\Database.singleton2.php' bgcolor='#eeeeec'>...\Database.singleton2.php<b>:</b>264</td></tr>
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<table align="center" border="1" cellspacing="0" style="background:white;color:black;width:80%;">
<tr><th colspan=2>Database Error</th></tr>
<tr><td align="right" valign="top">Message:</td><td><b>WARNING:</b> No link_id found. Likely not be connected to database.<br />Could not open database: <b>libreriacoletti</b>.</td></tr>
<tr><td align="right">Date:</td><td>Tuesday, November 30, 2021 at 11:38:12 AM</td></tr>
<tr><td align="right">Script:</td><td><a href="/demo/obtain_abstract.php?codice=978886879179">/demo/obtain_abstract.php?codice=978886879179</a></td></tr> </table>
L'homo sapiens calpesta questa terra da circa duecentomila anni, una frazione irrisoria rispetto ai quattro miliardi di anni durante i quali il nostro pianeta ha girato intorno al sole senza di noi. E da allora la curiosità, la meraviglia, il senso di solitudine e di infinito spingono l'uomo ad alzare lo sguardo e a guardare le stelle, e ci rendiamo conto che siamo un granello di sabbia su una spiaggia infinita. C'è chi lo fa con fede e chi si affida solo alla ragione e, nonostante strumenti sempre più sofisticati, non riesce ad arrivare al "fondo del bicchiere della conoscenza". Dio, il Dio unico, ha iniziato la sua relazione con l'umanità da circa quattromila anni, invitando un uomo - il cui nome si traduce: "padre di una moltitudine" - ad alzare gli occhi e a contare le stelle. Tutto parte da lì. Chi siamo? Da dove veniamo? Cosa sarà di noi? E "gli altri" dove sono? Lo scopriremo solo morendo. Per ora... tutte le stelle portano a Dio.
La portata della crisi ambientale è giunta a sfidare la teologia in termini ignoti alla tradizione: in tutte le grandi famiglie ecclesiali è presente tale consapevolezza. Per questo il volume sceglie di presentare tre brevi monografie, nelle quali l'aspetto dialogico costituisce il presupposto dell'argomentazione. Il teologo cattolico Simone Morandini tratteggia la fede nel Creatore come qualificante l'esperienza credente del mondo, lo "sguardo- con cui essa lo coglie. Per Panaghiotis Ar. Yfantis, che ci introduce all'orizzonte della riflessione ortodossa, l'esistenza contemplativa costituisce lo spazio esistenziale entro il quale elaborare una teologia della trasparenza della creazione. Il saggio del teologo valdese Fulvio Ferrario delinea una teologia che si confronta con l'areligiosità occidentale, precisando la critica al cosiddetto "antropocentrismo". Letti insieme, i tre saggi assumono l'aspetto di una conversazione, di un dialogo aperto, non convenzionale, ma vero.
Il libro, pubblicato a cura dell’eremo dei Santi Apostoli di Kerasià, sul Monte Athos, è il primo volume della raccolta delle omelie spirituali dell’archimandrita Sofronio (Mosca 1896-Essex 1993). Pittore, si trasferisce a Parigi a causa della situazione politica russa. Qui riscopre la fede, studia all’Istituto di teologia Saint-Serge, per poi partire alla volta del Monte Athos, dove diviene fedele discepolo dello starets Silvano (“Silvano del Monte Athos”) e instaura con lui un legame che risulterà indissolubile. Nel 1948, dopo la seconda guerra mondiale, torna in Francia e pubblica gli appunti autografi che Silvano gli aveva consegnato, aggiungendovi un’ampia spiegazione. Nel 1959 fonda il monastero di San Giovanni Battista in Essex, Inghilterra, dove esercita il suo ruolo di padre spirituale fino alla morte. Il libro contiene 55 istruzioni e omelie spirituali rivolte ai monaci del suo monastero negli ultimi tre anni della sua vita.
Lo Spirito Santo è presente laddove il nome di Cristo viene proclamato. Egli è in mezzo a noi ogni volta che eleviamo i cuori e le menti a Dio nella preghiera. Egli vi darà la luce e la forza di cui avete bisogno! Il messaggio che portate si radicherà tanto più profondamente nei cuori delle persone quanto più voi sarete non solo dei maestri, ma anche dei testimoni.
Papa Francesco
Il testo, che ha un incipit del card. Cantalamessa, oltre a presentare una sezione biblico-dogmatico ha una seconda sezione che pone in rilievo i frutti e i doni dello Spirito Santo con relative citazioni bibliche, utili anche per l’approfondimento personale e comunitario (lectio e scrutatio).
Maurizio BUIONI, è presbitero della Congregazione della Passione di Gesù Cristo, fondata da S. Paolo della Croce nel XVII secolo, (comunemente conosciuti come “Passionisti”). ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la Pontificia università Gregoriana e la Laurea in Filosofia all’università Statale di Perugia. Ha insegnato presso gli istituti Teologici di Fermo e di assisi, nella università Pontificia Antonianum, nella Pontificia università Lateranense e nel Seminario Diocesano Missionario Redemptoris Mater di Galilea, dove ha ricoperto il servizio di Prefetto degli Studi.
Vari gli articoli pubblicati per le riviste teologiche La Sapienza della Croce; Firmana; Convivium Assisiense e Theotokos. Per la Chirico: Chiamati a libertà nell’amore; L’irradiazione della bellezza di Dio, una lettura estetica della Rivelazione; Teologia della croce, lineamenti; La gioia del credere, la fede nel magistero di Paolo VI; AV.VV., Maria, agnella senza macchia, temi mariani per celebrazioni comunitarie.
In questa sua cristologia Werbick non si accontenta di ripetere le classiche formule dogmatiche, ma muove alla ricerca dei linguaggi adatti alla comprensione odierna, mettendo in dialogo le origini della fede cristologica con la situazione attuale del cristiano. Il teologo di Münster avvia dunque un percorso - più precisamente: «un esperimento sulla figura e sul ruolo di Gesù Cristo» - che consenta di ricomprendere oggi la cristologia "alta" e la soteriologia sacrificale, senza però limitarsi a derivarle dalla storia (e senza neppure congedarle sbrigativamente). Dio - umano presenta allora l'intuizione cristologica basilare: Dio lo si incontra "umanamente"; Dio vuol essere compreso in un essere umano. L'uomo Gesù di Nazaret è la realtà di Dio in questo mondo, poiché Gesù da lui riceve la propria umanità e da lui riceve vita, così da portare Dio ai propri simili, fino all'estremo. A partire dal mistero della persona di Gesù, Werbick dispiega in modo originale le formule della cristologia presenti nella tradizione ecclesiale e le interpretazioni teologiche dell'opera redentiva di Gesù Cristo, a volte così "dure da digerire" per la comprensione odierna. Ecco allora qui una "traduzione" nuova della testimonianza biblica: un libro che avvicina i contemporanei ai contenuti della fede in Cristo, nello sforzo di renderli più comprensibili. Werbick coinvolge nel discorso gli inizi della riflessione cristologica, ma bada anche a quanto quegli inizi apportano oggi alla compressione dei contenuti basilari del cristianesimo, a ciò che è e resta essenziale in cristologia. Un libro per avvicinare in modo comprensibile i contemporanei ai contenuti della fede in Cristo.
Per la nostra generazione, a differenza delle precedenti, la “questione di Dio” non si pone affatto: come domanda rilevante per la vita, sembra sparita dall’orizzonte. Cifra del nostro tempo è diventata, piuttosto, l’indifferenza religiosa.
Ebbene: la teologia e la pratica ecclesiale hanno recepito il cambiamento radicale nella questione di Dio – anzi, il suo smantellamento? Lo rispecchiano in maniera adeguata? Ora che ci siamo lasciati alle spalle persino l’ateismo di protesta, che significato assume il fenomeno dell’indifferenza religiosa per la riflessione sulla fede e la ricostruzione responsabile dei contenuti della fede? Quali richieste devono soddisfare, in un ambiente (post)secolare, l’annuncio del vangelo e la pastorale della chiesa? Quali tradizionali presupposti teologici e antropologici della tematica relativa a Dio, ieri considerati ovvi, devono oggi essere ripensati e se necessario corretti?
Una questione irta di sfide, scandagliate con competenza e acume da venti fra teologi, filosofi e sociologi della religione appartenenti alle migliori università di lingua tedesca. Ne deriva una panoramica completa e molto ben costruita, oltre che di grande attualità, su una domanda che è di sempre.
Il libro raccoglie ventisette catechesi sulla preghiera pronunciate da Papa Francesco tra maggio 2020 e marzo 2021. Si tratta di testi nati nel corso della pandemia di Covid-19 in cui spesso il pontefice riflette sui gravi effetti dell’emergenza sanitaria nella nostra società e sulla necessità di prepararsi al futuro.
L’introduzione e il commento alle catechesi sono a cura della Comunità ecumenica di Taizé.
Di fronte al male e al dolore che segnano l'esistenza umana, oggi la fede e la spiritualità rischiano di ritrovarsi senza parole per dirsi e per comprendersi. La stessa parola "Dio" sembra aver perso di significato; la "crisi della fede" appare come una vera e propria "crisi di Dio" e del suo senso per la vita dell'essere umano. Magnus Striet, in questo suo lavoro, cerca di offrire un nuovo linguaggio, nuovi spunti per rianimare quel desiderio di risurrezione che abita ogni credente, un desiderio di senso e di salvezza per la propria esistenza. A partire da ricordi autobiografici e da un vivace dialogo con diversi mondi culturali (dall'arte alla letteratura, dalla musica alla filmografia), l'autore affronta il dubbio, lo scetticismo che sono parte fondamentale della fede, quel Sabato santo personale di ciascuno di noi, segnato dal silenzio di Dio. Egli offre così nuove prospettive perché il dubbio possa trasformarsi in una fonte di speranza pasquale.
Al cuore delle comunità cristiane affiora un vistoso disagio, che si manifesta in modi diversi. In molti parlano ormai apertamente di fuoriuscita del cristianesimo dalla cultura occidentale, e di una sua imminente implosione. Cosa resterà, della Chiesa di oggi, nei prossimi decenni? Obiettivo del libro è di ricostruire i tratti salienti della religiosità contemporanea, per immaginare i caratteri della Chiesa futura ma più in generale della società futura. Dalla scomparsa della figura del praticante a vantaggio di quelle del nomade dello spirito e del pellegrino e dalla spinosa ma ineludibile questione del pluralismo religioso alla nuova geografia degli odierni cristianesimi; dal ruolo della Bibbia, grande codice dell'Occidente e non solo, alla figura di Gesù, riscoperta di recente nella sua ebraicità. La domanda centrale è poi su che cosa rischiamo tutti di perdere in una cultura in cui il cristianesimo che abbiamo ereditato dal passato non funziona più. Quel che è certo è che se la visione cristiana vuole risultare ancora credibile, va ripensata da capo.
In questo libro viene esplorata l'idea di deep incarnation, "incarnazione profonda", ossia "incarnazione radicale". Si tratta di una recente sensibilità teologica interessata a riscoprire la portata inclusiva e salvifica del mistero dell'incarnazione per l'intera creazione. Denis Edwards, in dialogo con i più recenti studiosi del tema (Niels Gregersen, Elizabeth Johnson, Celia Deane-Drummond e molti altri) e con la tradizione patristica classica, affronta di petto questa domanda: «Qual è la relazione tra la natura nella sua vastità - cioè l'universo delle galassie e delle stelle, il mondo delle montagne e dei mari, ma anche delle creature viventi come i batteri, le piante, gli animali - e la vita, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo?». Frutto di un pensiero fresco e innovativo, questo saggio - scritto splendidamente da Edwards, teologo appassionato e visionario, riconosciuto a livello internazionale nel campo del dialogo tra scienza e fede - ci incoraggi a considerare che, alla fine, c'è speranza per la risurrezione di tutte quante le creature. È un lavoro destinato a segnare con un'impronta duratura la teologia cristiana a venire. Con Edwards rinasce la speranza dal cuore della tradizione cattolica. In questa teologia dell'unione trasfigurante di Cristo con tutta la materia si trovano il conforto per una biosfera sofferente e la promessa inimmaginabile della liberazione di tutte le creature e del cosmo, trasformati dall'abbraccio amorevole di Dio.
Il testo contiene la traduzione italiana, con introduzione e note di commento, della lettera-trattato “De videndo Deo” di Agostino di Ippona (la n. 147 dell’epistolario). La traduzione è condotta sul testo dell’edizione critica di riferimento, curata da Alois Goldbacher nella collana del Corpus Scriptorum Ecclesiasticorum Latinorum (vol. 44, pp. 274-331). I temi principali affrontati nel testo di Agostino sono: la diversa autorità delle Scritture, dei vescovi e dei teologi; la differenza tra credere e vedere e il rapporto di entrambi questi atti con il sapere; il confronto tra la visione angelica di Dio, la visione dei beati nella vita futura e le apparizioni di Dio ai patriarchi; la superiorità della vista mentale su quella fisica.