Grazie a un lavoro decennale di ricerca e di studio delle fonti, Stefania Falasca illustra la genesi delle lettere "Illustrissimi", qui presentate in edizione critica con l'apparato delle note e delle varianti. "Illustrissimi" è una raccolta di quaranta lettere idealmente indirizzate a personaggi storici e mitici di varie epoche, scritte da Albino Luciani quando era ancora patriarca di Venezia e pubblicate mensilmente nella rivista «Messaggero di sant'Antonio» dal 1971 al 1975.La quarta edizione di Illustrissimi, esce per le edizioni Messaggero di sant'Antonio con l'imprimatur papale siglato alcuni giorni prima della sua morte. Emblema della formazione e della personale biblioteca di Giovanni Paolo I, la silloge porta a riflettere sulla stretta familiarità del pontefice con la dimensione letteraria e al contempo con la solida formazione teologica. Espressione di una geniale sintesi di sacro e profano, di erudizione e chiarezza che arriva a tutti, di un magistero piantato nella radicale scelta teologica di un linguaggio semplice, conversevole e accessibile a chiunque.
Anche se facciamo fatica a rendercene conto, l'Italia non è più un Paese cattolico. Per secoli, il mondo cattolico ha rappresentato l'infrastruttura religiosa di una società che oggi affronta una crisi irreversibile. Questa dinamica non riguarda solo l'Italia, ma qui assume caratteristiche particolari. La crisi colpisce il mondo cattolico due volte: una come pilastro di una società in trasformazione, l'altra perché la Chiesa, per mantenere privilegi e ruolo centrale, ha accettato compromessi onerosi. È la fine di un mondo, difficilmente recuperabile. Eppure, questo tempo può essere vissuto con dignità dai cristiani, che possono riconoscerne le opportunità, evitando illusioni e coltivando la speranza. I frammenti della società in crisi e del mondo cattolico non possono essere ricomposti, ma attraverso le crepe emergono spiragli abitabili, capaci di offrire preziose possibilità.
Marco d'Aviano è grande per la santità della vita, per l'apostolato del tutto straordinario, che esercitò per tanti anni, con immenso frutto per le anime, per la missione che Dio gli affidò in uno dei momenti più critici della storia della Chiesa, per i quali il suo intervento è stato decisivo, fino al punto di salvare l'Europa dall'invasione turca, che certamente non si sarebbe fermata a Vienna. Ma, salvando l'Europa, ha salvato il cristianesimo.
È ammirabile per la ricchezza dei doni e delle grazie gratis a lui date con sbalorditiva abbondanza, dinanzi ai quali si mantenne sempre umile.
Gli effetti della sua ardita azione continuano a perdurare anche nei nostri giorni.
È una trama straordinaria di memorie private e pubbliche che intreccia le gesta dei Savoia dall'epoca di Vittorio Amedeo II e il Risorgimento, la Rivoluzione francese e Napoleone Bonaparte, l'eroismo di Santorre di Santa Rosa e Vittorio Emanuele II, fino a Giovanni Giolitti, alla Grande Guerra, al secondo conflitto mondiale e alla scelta di Carlo Maria Martini di farsi uomo di dialogo e di pace. In questa appassionante saga di famiglia sfilano soldati e medici del re, magistrati e costruttori di ardite ferrovie, avvocati e imprenditori, dame borghesi, nobildonne e poetesse. Tutti accomunati dalla volontà di mantenere saldo, nel corso del tempo, un patrimonio di valori fatti di serietà e di onestà. Un patrimonio che ha molto a che fare con quanto scrive Primo Levi nel suo romanzo La chiave a stella, quando dice che un lavoro ben fatto è un lavoro portato a termine con dedizione, ed è una straordinaria fonte di dignità sociale e umana.Dopo aver raccontato con successo in L'infanzia di un Cardinale la giovinezza del fratello Carlo Maria, cardinale e arcivescovo di Milano, Maris Martini Facchini ripercorre con mano lieve e felice le vicende dei suoi antenati, gli «antenati di un Cardinale», per l'appunto, e la loro presenza nella Grande Storia.
I tre giorni al centro della nostra fede raccontati e spiegati da Benedetto XVI. Tutte le omelie pasquali pronunciate durante il Pontificato, in cui Joseph Ratzinger ci accompagna e ci fa entrare, con la chiarezza del suo linguaggio e la profondità del suo insegnamento, dentro il mistero della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo, cuore di tutto l'anno liturgico. Prefazione di Angelo Comastri.
Questo libro, originale e sorprendente, rievoca con toni confidenziali il cammino di una vita dedicata allo studio della teologia e al servizio della Chiesa. A partire dalle radici in una famiglia cattolica, nel racconto autobiografico il cardinal Kasper esplora le tappe del proprio itinerario spirituale e intellettuale - un percorso di prima grandezza. Svela l'influenza esercitata da Romano Guardini nella comprensione della cristologia e della liturgia, ripercorre il periodo degli studi e dell'insegnamento universitario, che al giovane teologo hanno consentito di approfondire intellettualmente le radici filosofiche e teologiche della fede, in dialogo con il pensiero moderno e con i dibattiti della seconda metà del Novecento. Non da ultimo, il libro testimonia l'altro versante dell'impegno di Kasper nel servizio pastorale: il prete, il vescovo, il prelato giunto ai vertici della Curia vaticana. Ecco allora emergere, potenti, le esperienze missionarie, la passione per l'ecumenismo, senza dimenticare la dedizione al dialogo con le religioni e in special modo con l'ebraismo. Un'opera che testimonia una vita spesa per il vangelo e invita i lettori a riscoprire la misericordi e la gioia della fede in Cristo.
Concentrandosi sulla sua ampia produzione teologica - escludendo, quindi, gli insegnamenti magisteriali impartiti come Sommo Pontefice - questo agile volume delinea il pensiero di Joseph Ratzinger (1927-2022) sulla Rivelazione e la sua interpretazione. Lo studio ne ripercorre in ordine cronologico il pensiero, a partire dalla Tesi per l'abilitazione del 1955, dedicata al concetto di Rivelazione di san Bonaventura, facendo emergere una chiara comprensione della visione ratzingeriana sulla Scrittura e la Tradizione, sul Magistero e la teologia, come pure sulla fede e la sua trasmissione oggi. Le riflessioni del Teologo bavarese risultano particolarmente interessanti sia in se stesse, sia se applicate al tema, oggi attuale, della sinodalità. Esse lasciano il campo aperto a ulteriori sviluppi, approfondimenti e precisazioni. Il saggio si conclude con una riflessione sullo sviluppo dottrinale, operata a partire dalla teologia della Rivelazione ratzingeriana.
Il Natale è la festa più sentita dell'anno, non solo dai cristiani. La ricorrenza della nascita di Gesù è stata nel tempo ricoperta, quasi soppiantata, da altri significati e suppellettili. Viene spontaneo farsi la domanda: ma siamo sicuri che il Bambino di Betlemme sia veramente il Figlio di Dio? Il card. Comastri, con questo libro, attraverso le vite e le parole di grandi cristiani, ci invita a riscoprire la bellezza di questa festa, e il suo reale messaggio, per fare di esso la cartina con cui orientarsi nel sentiero della vita.
Il libro raccoglie le catechesi del Papa sulla preghiera. Ne emerge una speciale pedagogia: il cristiano è accompagnato a prendere consapevolezza del cuore stesso della propria fede, del nutrimento vero per la sua relazione con Dio. La preghiera è il cuore della missione della Chiesa e porta di accesso a Dio. Preziosa perla che introduce le catechesi del Papa è il commento di Paolo Curtaz, teologo, cercatore di Dio ed evangelizzatore free-lance. Pagine altrettanto intense le sue che consentono di entrare nella bellezza delle parole del Papa e nella concretezza della preghiera, dono che ognuno è chiamato ad accogliere e a far vivere personalmente e comunitariamente. Con il commento di Paolo Curtaz alle catechesi di papa Francesco sulla preghiera.
Catalogo dell’omonima mostra prevista al Meeting di Rimini nell’agosto 2025, promossa e curata da Libreria Editrice Vaticana e Fondazione Oasis. Attraverso testimonianze raccolte in Algeria, Tunisia e Francia, i curatori raccontano la vicenda dei 19 martiri d’Algeria, uccisi tra il 1994 e il 1996, alcuni dei quali, i monaci di Tibhirine, diventati molto noti grazie al film ad essi dedicato "Uomini
La storia del primo concilio ecumenico è stata spesso raccontata in modo ideologico. Da una parte, c'è chi lo ha visto come un tradimento della semplicità evangelica perpetrato da una Chiesa ormai alleata dell'Impero Romano; dall'altra, chi vi ha letto il trionfo definitivo della verità sull'errore. Questo libro, invece, cerca di andare oltre entrambi i miti - quello negativo e quello positivo - per restituire la realtà viva del cristianesimo del IV secolo e raccontare una vicenda che ha ancora molto da dire. Nicea parla infatti di questioni tuttora attuali, come la data della Pasqua o le parole del Credo che ogni domenica si recitano a Messa. L'autore vuole aiutarci anche a comprendere aspetti fondamentali della Chiesa antica: il rapporto con il potere politico, visto che il concilio fu convocato e gestito da un imperatore, non da un Papa o da un vescovo; la dinamica dello sviluppo dottrinale, perché la controversia iniziata ad Alessandria tra Ario e il suo vescovo Alessandro si trasformò ben presto in una vera e propria "guerra teologica", durata decenni, da cui emerse faticosamente una dottrina condivisa. Soprattutto, il concilio di Nicea riguarda il rapporto tra il mistero di Dio e la cultura umana: il tentativo di ripensare la fede con parole nuove - pur con tutte le tensioni che comporta - continua a interpellare ogni generazione di cristiani, chiamata a tradurre la Parola nelle parole del proprio tempo.
Nicea, 325 a.C., qui si tenne il primo concilio ecumenico della storia, che affrontò questioni dottrinali e più precisamente la realtà di Cristo come Verbo di Dio incarnato. Come conciliare la confessione di fede cristiana in Gesù Cristo quale Figlio di Dio con la fede altrettanto cristiana in un unico Dio? Un dibattito divampato nel IV secolo e inasprito dalla posizione del teologo alessandrino Ario che propugnava un rigido monoteismo, secondo il quale Cristo non può essere "Figlio di Dio" in senso proprio, ma solo un essere intermedio che Dio avrebbe posto per relazionarsi all'essere umano. Nicea è una tappa importante, anche se non definitiva, per il nostro Credo. I padri conciliari confermarono la definizione secondo cui Gesù Cristo, come Figlio di Dio, è "consustanziale al Padre". Da quel Concilio uscì il Simbolo niceno, il testo che ancora oggi si recita a Messa, con le integrazioni del Concilio di Costantinopoli del 381, che definì la confessione di fede nello Spirito Santo e precisò così il dogma della Divina Trinità come forma specificamente cristiana del monoteismo. In occasione del XVII Centenario del Concilio di Nicea, il volume si prefigge, a partire dalla ricostruzione storica e politica dei fatti salienti, di considerare la ricchezza di questo epocale "nodo" nella vita della Chiesa antica per ritrovare i fondamenti della nostra fede.