La presente proposta metodolgica, fedele al solco tracciato dalla storia della letteratura teologico-spirituale, si colloca decisamente nell'ambito della teologia della vita cristiana, in dialogo intra e interdisciplinare con le scienze umane per dare un nuovo impulso all'attività evangelizzatrice di una "Chiesa in uscita" capace di abbracciare l'intera esistenza umana. Lo stile di presentazione è correlato al pubblico di riferimento del presente volume: studenti e docenti interessati allo studio delle fonti della spiritualità cristiana. Ai primi cinque capitoli, che affrontano in modo ragionato la questione metodologica, seguono altri quattro che approfondiscono questioni specifiche: il rapporto tra santità e spiritualità; la lettura dei testi spirituali; il profilo teologo della spiritualità e le prospettive della spiritualità. Le appendici conclusive sono strumenti pratici che concretizzano ciò su cui precedentemente si è ragionato.
"E' bastata la scoperta di una segnalazione - unica nel suo genere - di P. Palazzini circa Cathechismus Catholicus del card. Pietro Gasparri a suscitare l'interesse di Giuseppe Sofrà di inoltrarsi In una ricerca che è risultata poi complessa e intrigante più di quanto si poteva immaginare. E' quanto si rileva in questo denso studio con la scoperta, per molti nuova, del card. Gasparri, fortemente interessato alla Catechesi non meno che alla sua più nota e riconosciuta opera del maestro giurista e canonista. Il corposo studio si colloca in posizione unica nel quadro degli altri sulla storia della Catechesi".
Francesco Milito, Vescovo
Ampia nella sua portata filosofica e teologica e raffinata nella sua analisi letteraria, quest'opera offre una riflessione toccante sulla pratica del perdono in un mondo che non perdona. Matthew Ichihashi Potts esplora il complesso terreno morale che questo tema presenta e, che a suo parere è servito troppo spesso come balsamo per la coscienza del potere più che come strumento di cura o di giustizia. Sebbene sia spesso collegato alla riconciliazione o alla repressione della rabbia, Potts resiste a queste associazioni, affermando invece che il perdono è il rifiuto della violenza della ritorsione attraverso pratiche di penitenza e di dolore; è un atto di elaborazione del lutto; è più una postura non-ritorsiva che un'assoluzione della colpa. Il perdono cerca di vivere con le conseguenze della perdita: accetta che ciò che è perso non può essere recuperato e punta quindi a convivere con l'irrevocabilità dell'ingiustizia subita. Prendendo ispirazione dai romanzi di Kazuo Ishiguro, Marilynne Robinson, Louise Erdriche Toni Morrison, oltre che da testi che vanno dal primo cristianesimo al postmoderno, Potts diagnostica i pericoli reali del perdono e insiste sulla sua promessa duratura. Sensibile alle realtà del XXI secolo, come disuguaglianze economiche, devastazioni coloniali e lotte razziali, e considerando il ruolo del perdono nel Nuovo Testamento, nella tradizione cristiana, nella filosofia, nella spiritualità, nella teologia e nella letteratura contemporanea, questo libro annuncia l'arrivo di una voce teologica nuova e creativa.
La fine della vita, con le gravi problematiche e le decisioni da prendere, riguarda tutti; è bene non rimuoverla ma accostarla con serena chiarezza, aiutati per prendere coraggio se responsabili decisioni. È una realtà umana, che coinvolge la coscienza e i significati del vivere e del morire. Questo libro li accosta nella esplicita prospettiva cristiana, ma in dialogo con quella ebraica, islamica, filosofica, giuridica, accettando il sincero confronto con le principali obiezioni. Esamina tutti i problemi morali-religiosi: l'inizio della malattia, il rifiuto della terapia, l'accanimento, l'eutanasia, la terapia del dolore con le cure palliative, lo stato vegetativo, l'accertamento della morte, fino al pratico capitolo sul Testamento biologico (DAT). I numerosi documenti riportati sono indispensabili per evitare le frequenti ambiguità e, con gli Indici, mostrano la portata mondiale di questo lavoro. È configurato per essere leggibile anche da non specialisti.
Di cosa ho veramente bisogno nella vita e cosa devo cercare? In questi tempi di crisi il quarto vangelo diventa uno strumento di riflessione intorno alle domande più cruciali dell'esistenza. Qual è il mio desiderio, quali sono i miei sogni? Chi sono io, e chi è Dio? E dove devo andare, qual è il mio destino? Un libro commovente, arricchente e importante soprattutto ora!
Il vero cuore del percorso sinodale. La questione è chiara: il processo sinodale avviato da Papa Francesco non prevede un'agenda, né conclusioni prestabilite. Piuttosto, è un'apertura di processi, a cui tutti sono chiamati a partecipare. La Chiesa in cammino voluta dal Papa si trova però ad affrontare delle sfide che saranno cruciali per il suo futuro. Quanto l'essere sinodali è infatti connaturato alla vita della Chiesa? E quale impatto su di essa potrà avere questo nuovo approccio? Il libro esplora le esperienze sinodali di oggi e del passato, delineando le sfide che il popolo di Dio sarà chiamato ad affrontare nei prossimi anni.
Si pubblicano in questo volume le relazioni presentate al Convegno Internazionale organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana, in occasione del IV centenario della morte di San Roberto Bellarmino. I diciassette contributi rispecchiano l'itinerario delineato dal comitato scientifico del convegno, intento a "Ripensare Bellarmino tra Teologia, Filosofia e Storia". Si parte dalla situazione del Collegio Romano al tempo di Bellarmino e dalla sua formazione a Lovanio dove si è reso famoso per i sermoni lì pronunciati. Di seguito, sono studiate le caratteristiche della esegesi di Bellarmino e la sua predicazione. Ampio spazio è dato poi alla spiritualità e alla teologia bellarminiane. Seguono le relazioni sul confronto di Bellarmino con la Riforma e i suoi autori, sia nel contesto germanico sia in quello inglese. Il volume include, infine, una presentazione della ritrattistica del cardinale e del suo contributo al dibattito sulle immagini sacre e si conclude con alcune relazioni sul processo di beatificazione e di canonizzazione di Roberto Bellarmino e su possibili linee di ricerca per il futuro.
Credere o non credere in Dio? La fede dell'uomo si scontra con numerose e angoscianti "ragioni per non credere": lo scandalo del male, la schiacciante trascendenza di Dio, la natura illusoria di ogni verità, gli sviluppi della scienza, la storia della Chiesa. In Silenzio di Dio, pubblicato per la prima volta nel 1982, Sergio Quinzio cerca risposte al terribile enigma. E gli stessi dubbi che intaccano la fede diventano altrettante ragioni per credere. Paradossale profeta - troppo laico per i cattolici e troppo cattolico per i laici -, Quinzio rifugge le analisi lunghe e tortuose procedendo per intuizioni, sintesi, frammenti. Coinvolge il lettore in una singolare e attualissima apologia del cristianesimo travestita da antiapologia, che è stata oggetto delle feroci critiche dei teologi più istituzionali, e insiste in un dialogo sempre diretto e serrato con Dio; mai nega la sua esistenza, e rileva piuttosto la miseria dell'uomo nei suoi confronti. In queste pagine il lettore non scoprirà un autore, ma un uomo: un novecentesco Pascal, in cui le riflessioni teologiche si intrecciano inevitabilmente ai motivi di un disagio autobiografico. Dal dubbio trarrà una consapevolezza: il nostro travaglio contemporaneo deriva dal fallimento di quella speranza di perfetta redenzione dal male e dal dolore promessa da Gesù Cristo. Per questo "la disperazione del mondo è pensabile solo all'interno della fede". E se per il cristiano c'è ancora una speranza, questa non può che risiedere in Dio.
La raccolta scelta degli scritti di Mons. Agostino Superbo riguarda alcuni momenti salienti del suo ministero episcopale, vissuto in sintonia con i cambiamenti epocali del Concilio Vaticano II nei processi emergenti della Chiesa in Italia. La teologia del popolo di Dio che viene tratteggiata è profondamente centrata sul cuore dell'annuncio cristiano, "vissuto in modo fortemente sinodale", camminando con quel popolo affidato nel tempo, arrivando ai modelli di vita dominanti nella società globalizzata fino alla «nuova situazione culturale e religiosa, in cui vivono oggi le chiese di antica fondazione». I «nuovi areopaghi» sono il luogo dove oggi la Chiesa è inviata per annunciare il Cristo. I suoi pensieri anticipano alcune prospettive salienti ed attuali delineate da Papa Francesco, il quale parla di «cambiamento di epoca» che richiede una «trasformazione missionaria della Chiesa» in dialogo con l'umano per coltivare e custodire un'ecologia delle relazioni.
Contemplando la "morte del Giusto" narrata negli apocrifi, si può comprendere cosa voglia dire "ben morire" e cosa s'intenda per "dignità nel morire". La morte di San Giuseppe è maestra del prendersi cura degli agonizzanti e dei morenti, e della vita che volge al termine. L'autore suggerisce una riconsiderazione della figura del santo nella vita della Chiesa, partendo dalla genesi della pia devozione al "Patrono della Buona Morte" fino ad arrivare agli ultimi approfondimenti bioetici e pastorali sul fine vita.
Dall'amore di don Renzo Bonetti per la famiglia scaturiscono l'approfondimento teologico e il "Progetto misterogrande". Don Renzo, infatti, non solo si prende cura delle coppie, offrendo percorsi di discernimento e catechesi, ma va oltre, nel desiderio di mostrare come il sacramento del matrimonio rispecchi la relazione nuziale tra Cristo e la Chiesa. Per dare solide fondamenta alla ricerca, Bonetti ha incentivato la collaborazione con biblisti, teologi e studiosi a livello scientifico-accademico. L'Autore del presente studio si pone l'obiettivo di offrire una prima sintesi di queste molteplici intuizioni in ordine alla grazia del sacramento delle nozze, alla missione ecclesiale degli sposi, alla spiritualità specifica della coppia, alla complementarità con l'ordine sacro; tali intuizioni costituiscono la cifra più alta del pensiero di Bonetti, in una connessione tra molteplici aspetti di quello che è probabilmente un unicum nell'attuale panorama ecclesiale.
Questo piccolo libro è il frutto della Giornata di studio tenutasi nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Urbaniana il 20 novembre 2022. Ai contributi dei relatori, che hanno affrontato il tema dello Sviluppo della dottrina cristiana - dal punto di vista biblico (F. Bianchini), patristico (A. Genovese), teologico (M. Bracci), morale (C. Zuccaro) - sono aggiunti: A mo' di cornice... (P.A. Muroni), che illustra la ragione dell'immagine in copertina, ove compare la Disputa del Sacramento di Raffaello Sanzio, quale esempio di discussione tra teologi sulla dottrina eucaristica, con le sue implicazioni liturgiche, e un saggio introduttivo al pensiero di san John Henry Newman (H. Geissler). In apertura (M. Gronchi) e con le osservazioni conclusive (G. Ancona) si definiscono i contorni di quel processo di comprensione della rivelazione - dinamico, plurale, fedele - che avrà termine solo nella visione escatologica, ricordato anche da papa Francesco nella "Amoris laetitia".