Costante è stato il confronto di Ricoeur con Kant, in particolare con la dottrina del male radicale contenuta in La religione nei limiti della semplice ragione. I saggi qui per la prima volta tradotti e raccolti possono essere visti come la ricapitolazione di questo confronto, una messa a punto sulla filosofia della religione kantiana, intesa come «ermeneutica filosofica della speranza». Un'ermeneutica che ha a suo fondamento un enigma storico-esistenziale - «il fatto che il libero arbitrio esiste solo sotto la forma del servo arbitrio» - e un paradosso antropologico: l'inerenza nell'uomo di una tendenza al male morale innestata su una disposizione al bene. Il male - quale inversione, nelle massime dell'azione, della priorità tra il dovere e il piacere - è sì radicale ma non originario: sta qui, nota Ricoeur, il pelagianesimo di Kant. Per lui la religione è, nella sua essenza, rigenerazione del principio buono nella volontà cattiva. Una rigenerazione che è una dialettica tra sforzo morale e dono della grazia.
La storia è sempre stato uno dei temi più discussi nel contesto del movimento fenomenologico. In questo volume si presentano due importanti testi che l'affrontano: uno scritto di Husserl per la prosecuzione de La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale in cui si esamina il metodo storiografico alla luce dell'approccio fenomenologico; e un saggio di Jacob Klein sul modo in cui il metodo fenomenologico può contribuire allo studio della storia della scienza nella sua transizione dall'epoca greca antica a quella europea moderna. Le due traduzioni sono introdotte da due saggi originali rispettivamente di Daniele De Santis e Danilo Manca che le contestualizzano e discutono.
È un trattato completo e originale di Storia della Teologia. L'Autore tenta di offrire un'esposizione ampia, documentata, relativamente critica, ma generalmente simpatetica, del grandioso cammino che ha compiuto il pensiero cristiano nella sua bimillenaria storia. L'Opera completa si compone di quattro volumi. Il volume 2, di cui proponiamo la seconda edizione, presenta il pensiero teologico dell'epoca monastica e scolastica (VIII-XIV sec.), che coincide con molti secoli del Medioevo.
Il rapporto fra montagna e culto, altitudine e sacralità, elevazione e devozione è un tema che continua ad interessare, e non solo perché la montagna è da sempre considerata elemento fondamentale di molte religioni. È infatti necessario andare al di là delle impressioni alimentate dal topos della "montagna sacra", per verificare come l'ambiente montano sia particolarmente adatto a cogliere l'intreccio - consolidatosi nel corso dei secoli - fra la dimensione religiosa e quella sociopolitica, economica, culturale. In questa prospettiva qualificati studiosi con formazione e competenze diverse, coinvolti in un progetto di ricerca di respiro internazionale, hanno focalizzato la loro attenzione sul mondo alpino, assunto a laboratorio privilegiato di un'indagine diacronica e multidisciplinare proiettata anche - in termini di comparazione tematica e metodologica - verso la realtà appenninica e quella pirenaica.
In questo volume sono presenti spunti e intuizioni che nascono dallo studio e dall'esperienza di vita dell'autrice, Yarona Pinhas, elaborati attraverso una sintesi dei principali concetti della Cabbalà. Il testo è arricchito da tavole a colori realizzate da Letizia Ardillo che guidano alla contemplazione del testo, al sentire del cuore. Lo scopo del libro è di riportare l'attenzione al cuore come luogo del sentire integro, come l'epicentro della creazione e dell'uomo. Lì dove il cervello comunica nel locale, il cuore parla al globale. Il cervello pensa, ma il cuore sa.
In questo straordinario «resoconto» di un viaggio a Lourdes, compiuto per osservare con imparzialità scientifica i fenomeni considerati miracolosi presso il famoso santuario, Carrel narra come venga coinvolto nella vicenda di una ragazza ammalata, gravissima e incurabile, che viene condotta dalla Madonna in una estrema speranza di guarigione prodigiosa. Contrariamente a ogni sua previsione di medico saldamente legato a una visione «positiva» dei fatti biologici, egli assiste al miracolo, che descrive con partecipazione ansiosa, incredula e poi stupefatta. L'autore non depone il suo atteggiamento da scienziato, tuttavia entra «in una indicibile confusione di pensiero», poiché nelle domande che gli si affollano dentro non si tratta «di una semplice adesione ad un teorema di geometria, ma di cose che possono cambiare l'orientamento della vita». Ed ecco la conversione, della mente e del cuore, e lo sbocciare in lui della preghiera. L'autore, pur non diventando un «bigotto» e mantenendo la sua vigile disposizione critica, diventa e rimane un cristiano, come attestano le originali Meditazioni e i Frammenti di diario qui aggiunti.
Contrapporre il diritto canonico a tutto ciò che riguarda la vita dello spirito è un pregiudizio molto diffuso, nato nella modernità secolare e ben presente nella Chiesa di oggi. A questo pregiudizio spesso si aggiunge un rischio: sopportare di malanimo norme e leggi viste come limitazioni agli infiniti orizzonti dell'anima e alla creatività pastorale. Con riflessioni puntuali e linguaggio accessibile a tutti, queste pagine mirano a smontare il pregiudizio. Partendo da alcuni interventi del magistero e da alcune norme canoniche, Daniele Drago ce ne fa scoprire la sapiente ricchezza spirituale. Rivolgendosi particolarmente ai giovani consacrati, permea le sue parole con l'esperienza del padre spirituale, del formatore e canonista, offrendo un'originale prospettiva di lettura dei voti evangelici alla luce del diritto.
Nelle pagine di questo libro viene narrata da p. Norberto la memorabile vita di s. Gabriele dell'Addolorata, dalla nascita fino alla prematura morte, con particolare attenzione agli episodi e alle virtù che hanno contribuito alla sua santificazione.
Un giorno al compositore inglese Sir Edward Elgar venne chiesto da dove provenisse la sua musica. La risposta fu: «La mia idea è che ci sia musica nell'aria, musica dappertutto intorno a noi, il mondo ne è pieno e ne puoi prendere ogni volta tutta quella di cui hai bisogno». Lo stesso accade per le piante che, come la musica per Elgar, sono letteralmente dappertutto e per scriverne non si deve far altro che ascoltare le loro storie e raccontarle. Tutte quelle di cui abbiamo bisogno. È così che è nato questo libro, scrivendo storie di piante che intrecciandosi agli avvenimenti umani si legano le une alle altre nella narrazione della vita sulla Terra. Perché le piante costituiscono la nervatura, la mappa (o pianta) sulla base della quale è costruito l'intero mondo in cui viviamo. Non vederla, o ancora peggio ignorarla, credendo di essere al di sopra della natura, è uno dei pericoli più gravi per la sopravvivenza della nostra specie
Una donna assassinata senza movente. Un gatto scomparso, forse avvelenato. Tornano per una nuova indagine il commissario Ardenga, prossimo alla pensione, e Jan De Vermeer, poliziotto di strada e fondatore della Compagnia delle Piante. In un antico palazzo nobiliare nel cuore di Modena si cela un universo che contiene una vasta collezione botanica, e nel cortile si trova un albero immenso di una specie sconosciuta. Nel frattempo, in tutta la città scompaiono molti gatti e muoiono altre persone, ciascuna uccisa con un colpo alla testa. In questo intrico - fatto di missive d'amore, parenti scomodi e orrori svelati - un unico indizio: i fiori viola. Del Vecchio, inventore del green thriller, torna con un nuovo romanzo incalzante in cui i protagonisti, oltre alla natura, hanno un mondo intero di animali da salvare a tutti i costi.
Il volume espone la teologia del mistero eucaristico in san Tommaso d'Aquino: un tema particolarmente indicato sia per l'autorevolezza dell'autore sia perche e in corso l'Anno dell'Eucaristia. Il volume e dedicato al mistero eucaristico. L'autore, il piu grande teologo e studioso della teologia medievale, affronta il tema del mistero eucaristico dal punto di vista di san Tommaso d'Aquino, sottolineando il grande amore di Tommaso per questo sacramento.
La ricerca di Blaise Pascal, è sempre stata caratterizzata dalla capacità di porre domande in grado di toccare l'esperienza esistenziale di ogni persona. Si tratta di una ricerca fatta a partire dalla fede, ma questo non lo stacca dal suo mondo di scienza. La sua capacità di parlare a tutti nasce dal confronto che pone con la stessa condizione umana, tesa fra la sublimità cui è chiamata e la fragilità dei suoi bisogni. A questa umanità egli offre la personale convinzione che il confronto con la figura di Gesù Cristo può rispondere alle molte domande che la vita umana fa sorgere. Premessa di Alberto Peratoner.