Ieri un simpaticissimo professore di Harvard esponeva con semplicità e umiltà la maniera di capire il risveglio del pensiero nella specie animale. Io meditavo sull'abisso che divide il mondo intellettuale in mezzo al quale mi trovavo, e di cui capivo la lingua, dal mondo teologico e romano, di cui conosco egualmente l'idioma. Mi son detto che io ero forse capace, parlando la prima lingua, di fargli legittimamente esprimere ciò che l'altro conserva e ripete nelle sue parole divenute per molta gente incomprensibili. Per quanto possa sembrare bizzarro a prima vista, ho finito per capire che il Cristo non era estraneo alle preoccupazioni del professor Parker e che, con l'aiuto di qualche intermediario, si sarebbe potuto farlo passare dalla psicologia positivista ad una certa prospettiva mistica.
Questa constatazione mi ha confortato. Oh, ecco delle Indie che mi attirano più di quelle di San Francesco Saverio! Pierre Teilhard de Chardin
La veggente Marie-Julie Jahenny, una semplice contadina bretone, nacque nel 1850 nella Francia postrivoluzionaria. Visse per oltre novant'anni e, secondo i suoi estimatori, per oltre sessant'anni ricevette numerosi messaggi e rivelazioni dal Cielo. Molto conosciuta in Francia, diverse persone la invocano ogni giorno e affermano di avere ricevuto per mezzo di lei favori di ordine temporale ma soprattutto grazie di ordine spirituale. La sua fu una vita costellata da eventi soprannaturali: estasi mistiche, profezie - molte delle quali si sono verificate -, dialoghi con santi e sante nel Cielo, rivelazioni sulla Chiesa, la Francia, l'Italia e il mondo. Le sue visioni apocalittiche annunciano castighi e distruzioni radicali: «La crisi verrà per tutti repentina, i castighi saranno universali e si succederanno uno dopo l'altro senza interruzione». I suoi messaggi profetici sono spesso indicatori dei tempi difficili che si stanno approssimando per la Chiesa cattolica in particolare, che attraverserebbe una fase di decadenza mai vista prima. Marie-Julie avrebbe ricevuto le stigmate in quanto si offrì quale vittima espiatrice per i peccati dell'umanità e riferì di un «matrimonio mistico con Cristo». Durante una delle estasi, la Vergine le chiese la realizzazione di uno scapolare - di cui diede una descrizione precisa - in grado di fornire una protezione speciale. Non sempre compresa, anzi anche osteggiata da una parte del clero, morirà a La Fraudais il 4 marzo 1941. Don Stanzione riporta nel suo testo numerose testimonianze di medici che l'hanno assistita e di laici, sacerdoti e alti prelati con i quali è stata in contatto.
Una guida per seguire le orme di Pier Giorgio Frassati, per mettersi dietro ai suoi passi non solo in senso figurato, ma camminando lungo le strade da lui percorse e visitando i luoghi che ha frequentato, amato e reso significativi con la sua presenza dedita e intensa. Ogni tappa dentro e fuori Torino racconta un frammento dell'esistenza di Pier Giorgio, offrendo spunti di spiritualità che coniugano fede, impegno e gioia di vivere. Un percorso per chi desidera conoscere più da vicino la figura del giovane santo torinese, ma anche per chi cerca ispirazione su come vivere una santità quotidiana, concreta, pienamente inserita nel proprio tempo.
Tutti conoscono don Oreste Benzi come infaticabile apostolo della carità, nessuno conosce, e nemmeno immagina, un don Benzi infaticabile lettore e studioso. Eppure il sacerdote riminese fin da giovane amava approfondire leggendo libri di teologia, Sacra Scrittura, spiritualità, psicologia, psicanalisi, attualità sociale. Ai giovani indicava e regalava libri. Per lui il cristianesimo era l'irruzione di un uomo nuovo nella storia e tutto ciò che è umano rientrava nei suoi interessi. Valerio Lessi ha indagato sugli oltre 2.600 volumi lasciati nella sua biblioteca, ed il risultato è una inedita biografia culturale del sacerdote dalla tonaca lisa.
Uomo dei paradossi, gigante spirituale le cui radici affondano nel protestantesimo e si nutrono della tradizione cattolica e ortodossa, Frère Roger incarna lo slancio ecumenico che ha caratterizzato la seconda metà del Novecento. Ma chi era davvero Roger Schutz? Un profeta? Un fondatore? Un amico dei più poveri? Una figura spirituale carismatica in ascolto dei giovani? Partendo quasi dal nulla, questo figlio di pastore protestante svizzero è riuscito a raggiungere le periferie delle nostre società, nonostante i numerosi ostacoli che dovette superare a livello istituzionale e i tanti dubbi che lo attanagliarono lungo tutto il corso della sua esistenza. Fino alla morte violenta nel 2005, proprio nel cuore della comunità religiosa che aveva fondato tanti anni prima a Taizé. Grazie a un’impressionante mole di documenti e scritti originali alcuni inediti provenienti dagli archivi della comunità, e alle testimonianze delle numerose persone che lo hanno conosciuto, questa biografia, al tempo stesso storica e spirituale, rivela tutta la portata della figura di Frère Roger per la Chiesa del XX secolo. Dalla Seconda guerra mondiale al Concilio Vaticano II, dalle contestazioni giovanili del ’68 alla caduta del comunismo, Sabine Laplane traccia il ritratto di un protagonista dell’ecumenismo, che ha saputo indicare ai giovani e non solo la via di un "pellegrinaggio di fiducia sulla terra" più attuale che mai.
Don Luigi Giussani, per chi lo ha conosciuto da vicino o ne ha seguito l'itinerario umano e religioso, è stata una figura fondamentale: l'acume e la delicatezza, il temperamento che lo contraddistingueva, ma anche l'ironia e la giocosità, la capacità di leggere a fondo l'anima di chi gli stava davanti e di dare sempre il consiglio giusto sono solo alcune delle qualità che vengono riconosciute al punto sorgivo di Comunione e Liberazione. Se molto è stato detto e scritto riguardo alle sue opere e al suo pensiero, questo libro mira a colmare un vuoto, dal momento che del Gius restituisce non tanto l'immagine pubblica quanto la sua dimensione più intima, popolare, quotidiana. Il risultato è un ritratto vivido, persino sorprendente, di una delle personalità più importanti del Cattolicesimo contemporaneo: attraverso aneddoti di episodi apparentemente minimi e marginali, ma anche attraverso il ricordo di incontri in occasioni ufficiali, di conversazioni, di scambi, di piccoli gesti di cura e carità, emerge in queste pagine tutta l'umanità di don Giussani, la sua statura religiosa e morale, la sua carica prorompente e gioiosa. Curato da Carmen Giussani, giornalista vicina per tutta la vita al Gius, del quale porta lo stesso cognome, nonché sua traduttrice in lingua spagnola, e corredato dalla bella prefazione di Davide Rondoni, questo libro raccoglie le testimonianze di quanti, dalla metà degli anni Cinquanta sino all'inizio del Duemila, hanno frequentato don Giussani, condividendo con lui parte del cammino.
Pier Giorgio Frassati (Torino 1901-1925) è uno dei santi giovani più conosciuti e amati nel mondo: in tutti i continenti ci sono persone e gruppi che si sentono ispirati dalla sua testimonianza cristiana a camminare nella fede e a rendere la propria vita piena di senso e di bellezza. Nell'arco di una vita breve ma intensamente vigilante e operosa, egli orientò la sua esistenza alla ricerca di valori autentici. Studente in Ingegneria mineraria, sportivo esuberante, appassionato soprattutto di montagna, iscritto a molte associazioni del suo tempo attive in ambito sociale, politico e spirituale, partecipava con passione alla vita della Chiesa e alle vicende della società del suo tempo. Vedeva negli altri il volto di Dio e si apriva al prossimo con parole di conforto e di aiuto, con l'amicizia comprensiva e disponibile e con il dono di sé offerto nell'umiltà. La sua personalità continua oggi ad affascinare, animare ed entusiasmare, comunicando, soprattutto ai giovani, che vivere da cristiani è possibile ed è bello. «Tu mi domandi se sono allegro; e come non potrei esserlo? Finché la Fede mi darà forza sempre allegro! Ogni cattolico non può non essere allegro: la tristezza deve essere bandita dagli animi cattolici; il dolore non è la tristezza, che è una malattia peggiore di ogni altra.» (Pier Giorgio Frassati). Prefazioni di Stefano Jacomuzzi e Roberto Repole.
Si può comprendere la figura di Charles de Foucauld solo attraverso l'ampiezza delle relazioni che ha tessuto nel tempo, dall'infanzia fino al giorno della sua morte, nonostante le dolorose perdite che hanno segnato la sua esistenza. Da quando ha compreso che l'amore di Dio si rivela attraverso i legami, ha attinto quotidianamente a questo amore e ha saputo condividerlo con chiunque incontrava. Le relazioni con familiari, amici e con i più lontani sono diventate il "luogo" per imparare ad amare Dio e per donare la propria vita, a imitazione di Gesù di Nazaret. Il testo vuole accompagnare il lettore in un percorso di riflessione spirituale sul senso dei propri legami, alla luce dell'esperienza di Charles de Foucauld, fratello universale. «Quanto siamo vicini l'uno all'altra in Dio, e quanto siamo vicini e uniti, o piuttosto un unico cuore, noi che abbiamo lo stesso Padre, noi che viviamo dello stesso amore». Charles de Foucauld. Prefazione Riccardo Battocchio.
Il 15 settembre 1993 inizia una storia. Il martirio di p. Puglisi riempie della sua eco le strade del mondo: dal quartiere di Brancaccio e dalla città di Palermo si diffonde per il mondo intero. Come mai? Un prete poco noto dai media, ma amatissimo da chi lo conosceva, parla a tutti, e lo fa a partire dal sorriso con cui si rivolse ai suoi assassini. Nel corso del seminario di studi che si è svolto presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia "San Giovanni Evangelista", sita in Palermo, nella ricorrenza del trentennale del martirio (1993-2023) e con l'apporto di una molteplicità di voci, si è guardato a p. Puglisi da vari punti di vista, cercando di arrivare al fondamento del suo essere e del suo agire nei vari contesti in cui ha operato. Ebbene, p. Puglisi era un credente profondamente innamorato di Cristo, un prete attento a ciascuno e impegnato a tempo pieno per far conoscere l'amore del Padre per i suoi figli. Quanto ha fatto è stato eccezionale nella sua ordinarietà: è stato educatore, docente di religione, parroco, animatore della pastorale vocazionale e padre spirituale in seminario. Ogni cosa l'ha fatta bene, perché le motivazioni di fondo e le sue speranze erano poste in alto: il 15 settembre 1993 ha compiuto la sua corsa e ha toccato il cuore di persone avvezze al male, e lo ha fatto con un sorriso. Il suo sorriso incoraggia a fare sempre scelte giuste e coerenti, guardando al bene di ciascuno e della città degli uomini.
Un cas important dans l'histoire du jansènisme
Gerard Manley Hopkins, uno dei poeti di lingua inglese più amati di tutti i tempi, ha vissuto una vita carica di drammi e visioni religiose. Cresciuto in una famiglia anglicana, Hopkins si convertì infine al cattolicesimo romano e divenne sacerdote entrando nella Compagnia di Gesù; in seguito, smise di scrivere poesie per molti anni e si allontanò completamente dalla sua famiglia protestante. Questo libro offre una prospettiva sulla vita e l'opera del poeta gesuita attraverso un'interpretazione religiosa e letteraria. Catharine Randall racconta la storia della sua vita intensa, carica e travagliata e, lungo il percorso, mostra ai lettori la ricchezza di intuizioni religiose che egli ha racchiuso nelle sue poesie. Esplorando la vita interiore del poeta e il mondo vittoriano in cui visse, l'autrice aiuta i lettori a comprendere meglio il contesto e la visione della sua opera sorprendente.
È la biografia di suor Erminia Brunetti (1914-1996), appartenente alla congregazione delle Figlie di San Paolo. Nella sua vita si sono verificati fatti straordinari, al limite e spesso ben oltre la "normalità": suor Erminia era in grado di conoscere alcuni eventi prima che si verificassero, aveva la capacità di liberare dalle possessioni demoniache, di operare guarigioni insperate. Tutte manifestazioni di doni particolari che lei ha messo a servizio del prossimo. Tuttavia la sua fama di persona capace di ascolto, carità e obbedienza si è andata consolidando e sempre più numerose sono le testimonianze di chi ritiene di aver superato una difficoltà grazie alla sua intercessione.