Cosa vuol dire amare? E come cambia questo amore quando Dio si manifesta? Poiché, scrive Simone Weil, non è la stessa cosa quando si ama prima che Dio giunga, e quando si ama in sua presenza. Non è lo stesso amare «per amor di Dio» e amare «nell'amore di Dio». «La forma velata dell'amore precede necessariamente la presenza di Dio e, spesso, regna essa sola nell'anima per lungo tempo; per molti, forse fino alla morte. Questo amore velato può attingere a gradi elevatissimi di purezza e di forza. Ogni forma di cui questo amore è suscettibile, nel momento in cui tocca l'anima, ha la virtù di un sacramento». Le pagine che seguono sono una sorta di atrio alla vita mistica che, occorre non dimenticarlo, non è l'arte dei credenti più "avanzati", ma l'unica forma della manifestazione, nelle donne e negli uomini, dell'amore divino.
"Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili". Così si apre la preghiera del Credo con la quale i cristiani affermano la propria fede. Una fede che contempla il mistero trinitario e che si apre, per l'appunto, con il Padre. Egli viene presentato come il "solo Dio" e il "Creatore" di ogni cosa, nei cieli e sulla terra. A 1700 anni da questa formulazione è essenziale rielaborare la definizione di "solo Dio" per riconoscere la dignità di ogni religione e quella di Creatore dev'essere ricompresa alla luce delle scoperte che le scienze hanno elaborato in merito al mondo e al cosmo. La via più sicura per ri-comprendere il Dio in cui credono i cattolici appare quindi legata alla parola "padre", a nuove visioni della paternità di Dio a partire dalla rilettura dei testi biblici alla luce delle conoscenze e delle esperienze attuali.
In Occidente la solitudine rappresenta una vera e propria epidemia: negli Stati Uniti, ad esempio, colpisce oltre il 50% della popolazione, con conseguenze mortali paragonabili a quelle del fumo. Dalla presa di coscienza di questo problema dilagante nasce "Solitudini", opera collettiva che esplora le diverse accezioni della solitudine e le risposte fornite da vari ambiti di studio. Risposte che possono essere molto diverse tra loro e includono sia i contributi di esperti sia gli interventi delle istituzioni. Il testo invita a riflettere su come chi vive la solitudine possa reinterpretarla, scoprendo il suo valore e prevenendo l'isolamento. Attraverso un'indagine filosofica che parte da Seneca e arriva fino a oggi, il libro offre spunti per affrontare questa sfida contemporanea. Anche la spiritualità e la religione forniscono nuovi orizzonti, trasformando la solitudine da problema a opportunità. Un testo indispensabile per comprendere un fenomeno sempre più rilevante nel nostro secolo. Prefazione di Mario Delpini.
In una società sempre più individualistica, nella quale la comunicazione digitale a distanza va soppiantando quella reale "in presenza", è più che mai urgente una rieducazione alle relazioni umane autentiche che passi attraverso la riscoperta dell'empatia come mezzo per fuoriuscire dal proprio isolamento e calarsi nei panni altrui. Il cristianesimo si concentra sulla fede in un Dio empatico che si cala nei nostri panni, assumendo la nostra condizione umana nella persona di Gesù Cristo e facendosi carico dei nostri pesi fino alla morte, per rigenerare le nostre vite e renderci a nostra volta creature empatiche. L'esercizio dell'empatia cristiana richiede la capacità di immedesimarsi nella realtà altrui tramite un ascolto attivo, e la sospensione di giudizi affrettati è un atto di fede che richiede il coraggio d'intraprendere un pellegrinaggio esistenziale verso l'altro. Per mezzo di Gesù Cristo, Dio ci guida nel duplice cammino di fuoriuscita da noi stessi per entrare nella realtà altrui, e di ritorno a noi stessi per accogliere i bisogni esistenziali dell'altro come se fossero i nostri.
Un mondo affascinante e straordinario, in cui la cultura, soprattutto quella religiosa, vive momenti di grande creatività: quello del Medioevo e, in particolare, del medioevo ebraico. Mito e leggenda permeano la creatività ebraica dell'epoca. Si affrontano questioni come l'esistenza nella diaspora, il significato della vita secondo i comandamenti e i problemi legati ai rapporti con il mondo circostante e, al contempo, quelli rivolti a una maggiore attenzione alla propria identità. I racconti biblici vengono adattati alla luce dell'esperienza delle crociate e delle persecuzioni, vengono ricostruiti in considerazione della realtà che le comunità vivevano in quei contesti storici e allo stesso tempo interpretati e sviluppati ulteriormente sia nello studio che nella predicazione.
Un percorso visivo e catechetico per approfondire il Giubileo della Speranza. Grazie all'originale metodo che collega testo e immagini tramite slide in PowerPoint, l'Autore esplora il significato della speranza cristiana, analizza la Spes non confundit di Papa Francesco e approfondisce i segni distintivi del Giubileo: Porta Santa, pellegrinaggio, indulgenza. Un prezioso strumento per vivere l'Anno Santo con maggiore consapevolezza e fede.
C'è una strada per essere "più vivi e più umani"? Sì, ci dicono gli autori di questo libro, ideale proseguimento del loro precedente Giuseppe siamo noi. È la strada delle virtù, temi forse oggi passati un poco in disuso, quasi dimenticati, ma che devono tornare a essere essenziali nella nostra vita. Le virtù, però, come occasione concreta e non come teoria, capaci di permeare la nostra esistenza nei suoi momenti decisivi: l'amore, le scelte, il discernimento, la giustizia, la famiglia... L'esistenza umana, infatti, non è evento puramente biologico, ma qualcosa di più: avventura spirituale, avventura dell'anima. E solo il ritorno alle virtù come caratteristiche umane piene può aiutarci a rendere la vita capace di generare vita: esperienza di comunità e non mero esercizio narcisistico e individuale, perché, come dicono i due autori, «una virtù che non incontra le provocazioni della realtà e le persone concrete, che non si sporca di terra e forse neanche di peccato, non è virtù».
Il libro coglie la centralità del mistero pasquale partendo dalla struttura attuale dell'anno liturgico, passando per il Tempo di Quaresima e arrivando alla Settimana santa. Della Settimana santa, in un primo momento, si ripercorre il suo strutturarsi nella storia e nella vita della comunità cristiana e si offre un aiuto per vivere intensamente le celebrazioni liturgiche di questa settimana e quelle del Triduo del Cristo, crocifisso, sepolto e risorto.
Questa XX edizione del manuale tiene conto delle modifiche del processo civile che sono state introdotte con i decreti legislativi n. 164/2024 e 216/2024 (c.d. correttivi alla riforma Cartabia) a due anni di distanza dall'entrata in vigore del D.Lgs. 149/2022. L'obiettivo dei due nuovi decreti legislativi è quello di risolvere le difficoltà applicative e i contrasti interpretativi sorti nella fase di prima attuazione della c.d. riforma Cartabia del processo civile, con particolare riferimento al processo ordinario di cognizione, al processo semplificato, alle impugnazioni, al processo di esecuzione forzata e alle due procedure della mediazione e della negoziazione assistita. Al tempo stesso essi hanno posto rimedio ad alcuni difetti di coordinamento delle disposizioni del codice di procedura civile e di quelle sulle procedure alternative di risoluzione delle controversie (mediazione e negoziazione assistita) con le novità del processo civile telematico.
Questa XX edizione del manuale tiene conto delle modifiche del processo civile che sono state introdotte con i decreti legislativi n. 164/2024 e 216/2024 (c.d. correttivi alla riforma Cartabia) a due anni di distanza dall'entrata in vigore del D.Lgs. 149/2022. L'obiettivo dei due nuovi decreti legislativi è quello di risolvere le difficoltà applicative e i contrasti interpretativi sorti nella fase di prima attuazione della c.d. riforma Cartabia del processo civile, con particolare riferimento al processo ordinario di cognizione, al processo semplificato, alle impugnazioni, al processo di esecuzione forzata e alle due procedure della mediazione e della negoziazione assistita. Al tempo stesso essi hanno posto rimedio ad alcuni difetti di coordinamento delle disposizioni del codice di procedura civile e di quelle sulle procedure alternative di risoluzione delle controversie (mediazione e negoziazione assistita) con le novità del processo civile telematico.
Questa XX edizione del manuale tiene conto delle modifiche del processo civile che sono state introdotte con i decreti legislativi n. 164/2024 e 216/2024 (c.d. correttivi alla riforma Cartabia) a due anni di distanza dall'entrata in vigore del D.Lgs. 149/2022. L'obiettivo dei due nuovi decreti legislativi è quello di risolvere le difficoltà applicative e i contrasti interpretativi sorti nella fase di prima attuazione della c.d. riforma Cartabia del processo civile, con particolare riferimento al processo ordinario di cognizione, al processo semplificato, alle impugnazioni, al processo di esecuzione forzata e alle due procedure della mediazione e della negoziazione assistita. Al tempo stesso essi hanno posto rimedio ad alcuni difetti di coordinamento delle disposizioni del codice di procedura civile e di quelle sulle procedure alternative di risoluzione delle controversie (mediazione e negoziazione assistita) con le novità del processo civile telematico.
In tanti mi chiedono quale sia il segreto nascosto dietro la figura di mio figlio Carlo, che in pochi anni ha saputo conquistare l'amicizia e l'affetto di una moltitudine di persone che nella preghiera chiedono la sua intercessione. Perché un semplice ragazzino, morto a quindici anni, è invocato in tutto il mondo? Perché la Chiesa lo proclamerà santo? Quale, insomma, il "mistero di luce" che lo accompagna? Tanti hanno voluto raccontare Carlo, ma non è semplice riuscire a cogliere l'individualità di una persona se non si è entrati in relazione diretta con lei. Se è vero che "l'essenziale è invisibile agli occhi e non si vede bene che con il cuore", come madre di Carlo ho voluto provare a scrivere un libro con il cuore, per aiutare i suoi tanti devoti a conoscerlo e ad amarlo. Un fortissimo e innato senso religioso portava mio figlio ad aprirsi agli altri, in particolare agli ultimi, ai poveri e ai deboli. Carlo ha vissuto sempre proteso verso Dio. Diceva che "la conversione è un processo di sottrazione: meno io per lasciare spazio a Dio". Come un faro in una notte buia, ha squarciato e illuminato le tenebre che mi tenevano prigioniera e mi ha indicato un cammino in chiave di eternità. L'Infinito era la sua meta, non il finito. Gesù era il centro della sua vita. Sono questi i tesori che provo qui a svelare, i tesori di Carlo, il suo segreto.