Il volume ripercorre la vita della Serva di Dio Luisa Piccarreta, un esempio luminoso di fede e abbandono totale alla volontà di Dio. Costretta a letto per quasi settant'anni, senza alcuna malattia, Luisa visse una straordinaria esperienza mistica, fatta di colloqui con Gesù e la Vergine Maria. Attraverso i suoi scritti e le sue esperienze, questo libro offre al lettore una profonda comprensione della spiritualità del "Fiat Divino", il vivere immersi nella volontà di Dio, dove si trovano forza, senso e felicità. Il volume include un'antologia dei suoi scritti e un profilo biografico che svela il paradosso di una vita di sofferenza trasformata in uno strumento di espiazione e salvezza per l'umanità. Perfetto per chi desidera approfondire la spiritualità cristiana e il messaggio di una delle figure più affascinanti della mistica contemporanea.
Padre Tito Paolo Zecca, profondo conoscitore di san Gabriele dell'Addolorata, narra con taglio storico, in modo documentato e ricco la vita del Santo del sorriso restituendo nel modo migliore possibile il suo volto e la sua anima. San Gabriele viene presentato in tutta la sua freschezza e profondità; Gabriele è il giovane che, nel tempo dei cambiamenti risorgimentali ha percorso la via della santità immergendosi nella spiritualità della passione del Signore. La sua brevissima vita è segnata da un'adolescenza vivace, ricca di amicizia, talento poetico, feste e danze. È un ragazzo brillante; la sua compagnia è ricercata e la sua presenza non passa mai inosservata. In questa vita "bella" non mancano dolori che lo fanno riflettere. Il suo animo sensibile, in cui spesso si è fatto presente il desiderio di donarsi completamente a Dio, il 22 agosto 1856, durante una processione... capitola. A 18 anni ha inizio, così, la sua seconda vita. Questo libro dà ampio spazio sia alla prima che alla seconda vita.
Mons. Raffaello Martinelli esperto divulgatore dei misteri della fede attraverso modalità di grande impatto, offre un percorso spirituale attraverso le immagini per riflettere sull'ecologia nella visione cristiana. L'Autore fa parlare le opere d'arte, le immagini della natura, i volti dei santi... Il suo originalissimo approccio realizza, così, una feconda simbiosi di arte, cultura e fede coinvolgendo i lettori nella riflessione così attuale e importante che è la cura del creato. Il libro utilizza il testo collegandolo alle immagini per esprimere, in modo immediato, lo splendore della verità cattolica. Un modo nuovo e coinvolgente per entrare nella profondità della fede cristiana e la sua visione del creato.
Mons. Raffaello Martinelli esperto divulgatore dei misteri della fede attraverso modalità di grande impatto, offre un percorso spirituale attraverso le immagini per riflettere sulla carità cristiana, declinata nella dimensione dell'evangelizzazione, della preghiera e del sostegno materiale; l'Autore fa parlare le opere d'arte, le immagini della natura, i documenti della Chiesa... Il suo originalissimo approccio realizza, così, una feconda simbiosi di arte, cultura e fede coinvolgendo i lettori nella riflessione così attuale e importante che è la carità cristiana. Il libro utilizza il testo collegandolo alle immagini per presentare l'unità inseparabile delle due dimensioni materiale e spirituale della carità attraverso delle slides del power-point.
Mons. Raffaello Martinelli, noto per la sua abilità nel rendere accessibili i misteri della fede, guida i lettori in un profondo cammino spirituale attraverso immagini che parlano dell'amore di Dio. Attraverso un'originale fusione di arte, natura e insegnamenti della Chiesa, l'Autore invita alla riflessione, facendo dialogare le opere d'arte e i documenti ecclesiali in modo unico. Questo approccio crea una sintesi tra fede, cultura e bellezza, coinvolgendo il lettore in una meditazione visiva sull'amore divino. Il testo riprende contenuti multimediali, come le slides disponibili su YouTube, accessibili tramite un pratico QR code all'inizio del libro, offrendo un modo interattivo per approfondire la fede cristiana.
Scritta per un concorso indetto dall'Accademia danese delle scienze e pubblicata per la prima volta nel 1841, l'opera "Il fondamento della morale" può essere considerata come un'introduzione all'etica e alla metafisica schopenhaueriana. Situata tra le due grandi opere filosofiche di Schopenhauer, "Il mondo come volontà e rappresentazione" (1819) e "Parerga e Paralipomena" (1851), essa propone un'etica descrittiva e non prescrittiva, che all'imperativo categorico di Kant sostituisce il sentimento della compassione. Scopo della presente edizione è di riproporre, in una nuova traduzione, quest'opera di Schopenhauer, nella quale l'autore, a partire dalla critica della morale kantiana, perviene a una nuova fondazione dell'etica che trova il proprio fondamento ultimo nella metafisica.
Negli stessi secoli in cui entra in crisi l'unità linguistica e politica del mondo romano, incominciano a risuonare quelle lingue che ancora oggi l'Europa parla e la cultura europea rimedita l'episodio biblico della confusio linguarum, cercando di recuperare la lingua di Adamo o di ricostruirla come lingua perfetta. A questo sogno si sono consacrate alcune delle personalità più insigni della cultura europea e malgrado le loro utopie non si siano realizzate, ciascuna di esse ha prodotto degli effetti collaterali: se oggi conosciamo il mondo naturale attraverso classificazioni rigorose, se inventiamo linguaggi per le macchine, se siamo in grado di compiere calcoli logici, se tentiamo esperimenti di traduzione meccanica, è perché siamo in qualche misura debitori di quei molteplici tentativi di ritrovare la lingua di Adamo.
Con l'invasione assira e la deportazione a Babilonia cominciò a diffondersi nelle comunità ebraiche l'uso dell'aramaico. Col tempo, soprattutto per motivi di studio, di insegnamento e di preghiera, crebbe la necessità di tradurre i testi ebraici che andavano formando il corpus delle Scritture d'Israele. Tali traduzioni (targumim) cominciarono a essere messe per iscritto in epoca ellenistica. Nell'ebraismo rabbinico, ossia nei primi secoli dopo Cristo, cominciò un nuovo corso: vennero scritti progressivamente i targumim di tutti i libri della Bibbia ebraica e, nel corso dei secoli, quelli dei libri profetici acquisirono una certa autorità. Si offre qui al lettore italiano la possibilità di scoprire la ricchezza del Targum di Zaccaria. Il modo in cui il targumista parla di Dio e della sua azione nella storia si manifesta tramite diversi piani che si intersecano, dal lessico alla teologia. La traduzione aramaica è attenta a rispettare l'alterità divina, fino a porre un'asimmetria nella sua relazione con l'essere umano. I termini usati per parlare di Dio hanno precisamente una duplice valenza: segnalare il suo essere totalmente altro, in termini biblici la sua santità, e, nel contempo, la sua cura nei confronti del mondo.
«È mia profonda convinzione quindi che ogniqualvolta si presenti l'occasione di praticare dell'umorismo sia un dovere sociale far sì che tale occasione non vada perduta» Una parodia della storia economica antica e medievale, in cui il commercio delle spezie, specialmente del pepe, è identificato come il motore dello sviluppo economico grazie alla scoperta del suo potere afrodisiaco; la scherzosa teoria generale della stupidità, una delle più potenti e oscure forze che operano sui nostri destini. Due capolavori di soavemente perfido umorismo, una piccola pausa ironica dalle nostre afflizioni quotidiane.
Giuseppe De Rita - ideatore, fondatore e oggi presidente del Censis - è l'uomo che ha portato in Italia la ricerca sociologica sul campo ancor prima che venisse creata una cattedra universitaria di sociologia. Come pochi ha contribuito a descrivere l'Italia nei rapporti periodici come nei suoi articoli per il «Corriere della Sera». In questo libro, scritto insieme al giornalista Lorenzo Salvia, racconta per la prima volta le tappe principali della sua vita intrecciate agli snodi dell'evoluzione politica, sociale ed economica del Paese. Come quando nel 1951 viene «arruolato» nel castello di Sermoneta per i corsi del Movimento ispirato dagli Alleati per defascistizzare l'Italia del Dopoguerra. Da lì nasce una convinzione che manterrà per tutta la vita: l'oligarchia, spesso considerata un pericolo per la democrazia, è in realtà uno strumento necessario per il buon funzionamento delle società moderne. Una idea che si rafforzerà negli anni, durante la sua esperienza allo Svimez, con i suoi viaggi nelle aree interne del Mezzogiorno o nel Belucistan iraniano e poi al Censis. Nel corso della sua vita De Rita incontra, conosce, consiglia (ma litiga anche con) buona parte dei politici e degli imprenditori che hanno guidato il Paese. Tanti gli aneddoti, come la notte in cui sconsigliò (inascoltato) al premier De Mita di introdurre una patrimoniale, i no a chi gli chiedeva un impegno diretto in politica, da Berlusconi a Prodi, o le gelosie della politica sui patti territoriali, inventati da presidente del Cnel. E molte le confessioni personali: gli otto figli, la casa di Courmayeur, l'importanza della fede, la passione per il calcio. A delinearsi in queste pagine è non solo una biografia inedita e appassionante, ma anche una rilettura della storia del Paese attraverso lo sguardo di un suo testimone d'eccezione.
La vicinanza, recita il titolo di questo libro, è "lo stile di Dio", che Gesù è venuto a svelarci con la sua vita. È anche, come ricorda papa Francesco, la strada maestra per portare Dio agli uomini e alle donne del nostro tempo, a partire dai poveri e dagli ultimi. E poi, insieme alle persone di buona volontà, per promuovere la giustizia e la pace. Tutto ciò si riflette nella vita di Chiara Lubich. Investita dalla luce di Dio che le fa comprendere come Egli sia Amore e ami ciascuno immensamente, ella comunica questa luce a più persone possibili. Dà così inizio a un Movimento ecclesiale che vuole contribuire alla fraternità e all'unità della famiglia umana. Il libro approfondisce dunque il tema della vicinanza nell'orizzonte dell'esperienza della Lubich. Parte del volume presenta una ricca raccolta di scritti e discorsi che ella ha tenuto negli anni, tratta dell'eredità anche letteraria che ci ha lasciato.
Anna Ferruta propone di affacciarsi al mondo della psicoanalisi con una modalità inconsueta, intrecciando sequenze cliniche e descrizioni del funzionamento psichico per analizzare le più cruciali contraddizioni della vita emotiva. Incontriamo così le immersioni nel non conosciuto dell'inconscio, i conflitti che lacerano il mondo interno tra affermazione di Sé e Alterità necessaria, la solitudine essenziale e il bisogno di vivere in gruppo, la violenza inevitabile contestuale alla compassione, il male e la gioia di vivere, i continui slittamenti tra dolore del corpo e sofferenza della psiche, le straordinarie energie emotive che permettono di superare esperienze di sconforto. Ciò che unisce i differenti paesaggi psichici della teoria e della cura psicoanalitiche è l'esperienza dello stare in relazione, come condizione strutturale indispensabile per i viventi. Abbiamo bisogno di solitudine per essere creativi e di interazione con altri per crescere continuamente: tenere insieme Sé e Altro, non perdere l'altro e non perdere se stessi.