Questo libro si rivolge a chi si avvicina al giornalismo on air per la prima volta e agli addetti ai lavori desiderosi di approfondire la propria capacità di utilizzare al meglio i tempi e il parlato di una rubrica giornalistica. Il testo offre consigli teorici e pratici sull'intera attività della redazione radiofonica e fornisce informazioni tecniche sul lavoro quotidiano del cronista, del redattore e del conduttore. Come raccogliere le notizie e quale linguaggio usare nel presentarle "a strati", come costruire e condurre interviste, come strutturato un notiziario e come sfruttare al meglio lo studio e il palinsesto radiofonico per la diretta di news e rubriche giornalistiche.
Tutti gli uccelli del creato esplodono nel cielo, in una nuvola bianca che scende volteggiando. Giunto al suolo, quel turbinio di piume si rivela fatto di carta: frammenti anneriti, fumanti, incandescenti. Ha in mente questa immagine Brian Remy quando riprende i sensi, steso sul pavimento di casa sua. Non ricorda lo sparo, sentito dalla vicina, né gli sembra di aver tentato il suicidio, nonostante la ferita alla testa, la pistola per terra accanto a lui e l'ambiguo messaggio "Eccetera" scritto con la sua calligrafia. Del resto, dal giorno della grande esplosione, la sua vita sembra diventata una sequenza sconnessa di attimi, separati da vuoti di memoria. Da quel giorno, anche il mondo intorno a lui non è più normale: la sua città è perennemente avvolta da una cappa di cenere e fumo; tutti sembrano in preda all'isteria, alimentata dalla lotta contro il terrorismo; suo figlio racconta a scuola di aver perso il padre, per poter immedesimarsi meglio nel lutto collettivo. Eroe controvoglia, Brian è accolto ovunque dai saluti e dagli applausi della folla, in quanto poliziotto. Lui e il suo collega Paul accompagnano gente famosa in visita al luogo dell'esplosione, chiamato "Zero", dove sono ammassati cumuli di acciaio, calcestruzzo polverizzato, pezzi di carta, brandelli di resti umani non più identificabili. Tra sprazzi di lucidità e attimi in cui gli sembra di vivere la vita di un'altra persona, Brian si ritroverà coinvolto in un'ambigua operazione anti terrorismo.
A chi gli chiedeva se sarebbe mai potuto esistere un mondo senza mafia, Giovanni Falcone un giorno rispose: "Ha avuto un principio, ha una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine". Si può dire la stessa cosa riguardo al cancro? È una delle domande che il prof. Umberto Veronesi si sente rivolgere più spesso. Quanto ci separa dal primo giorno senza cancro? Arriverà l'alba della "mortalità zero"? Fra quanto tempo? Un libro che mette in luce i progressi effettuati in questo difficile cammino, le speranze più concrete per il domani, le nuove applicazioni e le certezze a cui aggrapparsi fin d'ora. Perché il primo giorno senza cancro è già oggi.
Nel 1965 Paolo VI nominò arcivescovo di Torino Michele Pellegrino, un patrologo che, negli anni del suo episcopato, volle essere un padre per il gregge affidato alle sue cure. Pellegrino si sforzò di incarnare in profondità il modello pastorale dei padri della chiesa, in una stagione ecclesiale chiamata a tradurre in pratica le indicazioni del Vaticano II, aprendo la chiesa torinese alle istanze di rinnovamento sorte dal dibattito conciliare, in dialogo con la società e la realtà contemporanea, soprattutto nelle sue componenti più deboli (lavoratori, immigrati, poveri, drogati, prostitute, carcerati, malati, esclusi). La profezia di Pellegrino viene dal nostro passato, ma vorrebbe restare voce gravida di futuro, lasciando intravedere ciò che sarà, nel dono, nella comunione e nella speranza.
Questo libretto fonda la sua inchiesta sulla Bibbia, sulla teologia e sul magistero della Chiesa, fornendo così al cristiano elementi per guardare senza superstizione agli angeli come messaggeri inviati da Dio per stimolare gli uomini a compiere il disegno salvifico dell'amore divino.
Un piccolo testo di preghiere. Vivere il dono della propria vita nella routine del quotidiano rimanda anche all'umiltà, alla semplicità, all'impegno nel lavoro, alla fedeltà nella preghiera, al mistero dell'incarnazione, alla vita nascosta di Gesù a Nazareth, al tempo ordinario della vita cristiana in cui cresce e si forma in noi l'uomo nuovo, capace di unirsi all'offerta d'amore del Cristo per la salvezza del mondo.
sLasciamoci educare per accogliere i sentimenti e il pensiero di Gesù! Questa è la sfida che l'Arcivescovo ha lanciato a tutta la diocesi in quest'anno pastorale.Anche i ragazzi che si preparano alla Cresima vogliono accoglierla e il cammino dei 100 giorni è una concreta provocazione in questo senso. L'itinerario è ritmato dall'ascolto della Parola di Dio e si apre ad attività diverse (animazioni, laboratori, testimonianze, incontri, celebrazioni liturgiche) che aiutano i ragazzi a percepire che l'incontro con Gesù, nella comunità cristiana, tocca tutta la loro vita e la loro esperienza.
«Chi non desidera essere felice? Chi non vuole che le persone che ama lo siano altrettanto? Chi non ha conosciuto almeno una volta nella vita anche un solo istante di felicità, magari, poi, passando gli anni coltivandone il ricordo e la nostalgia? «Perché la felicità appare, ci seduce, ci stordisce e poi se ne va. Per questo cerchiamo di afferrarla, scattando fotografie e girando filmini in ogni circostanza festosa, per condividere tutto con amici, parenti e persone a noi vicine. Questa è una felicità transitoria, sulla quale non abbiamo molte possibilità di controllo. Così rara, a volte, da farci pensare che sia solo una chimera, un intervallo più o meno lungo tra due momenti di non felicità. «In queste pagine, invece, parleremo di una felicità possibile e duratura. Una condizione di maggiore libertà e stabilità emozionale, di pace interiore e di compenetrazione totale con l'universo al quale apparteniamo. E lo faremo esplorando insieme quei meccanismi invisibili e spesso subdoli con i quali siamo proprio noi, e nessun altro, a renderci le cose difficili, allontanandoci da una condizione naturale che è quella di saper godere e gioire di tutto ciò che riempie e rende unica la nostra vita.»
Il giornalismo è morto? E, se è vivo, può essere ancora chiamato giornalismo? Uno dei nostri più bravi inviati in zone di guerra si interroga sul mestiere di dare notizie in questo tempo così veloce e spesso superficiale. Una professione che non solo cambia pelle, ma sta perdendo il suo senso e forse anche la sua etica. In una riflessione maturata a partire dall'esperienza personale Domenico Quirico svela senza sconti le cadute, le scorciatoie, il pressappochismo e a volte il cinismo che caratterizzano un settore sempre più alla rincorsa affannata dei lettori e sempre meno attento al racconto partecipe della realtà. Ecco allora il giornalismo del 'sentito dire', chiuso in redazione o anche nella finzione dorata degli 'alberghi dei giornalisti', vicini ma in realtà lontanissimi dalle zone d'azione. Un giornalismo fatto di collage di flash d'agenzia, notizie rintracciate su internet, articoli altrui scovati negli archivi. Un giornalismo travolto dall'immediatezza della rete e freddo, che si nasconde dietro le regole della neutralità. Invece, un altro modo di raccontare il presente è possibile, soprattutto il presente delle guerre, delle vittime, l'orrore, l'abbandono, scoprendovi squarci di umanità e anche di amore. Si tratta, dice Quirico, di 'tuffarsi nel pozzo', di annullare le distanze, di raccogliere su di sé l'odore terribile e vero della vita che, portato in superficie, diventerà racconto e storia, testimonianza che rimane e fa riflettere, muovere e commuovere.
Il volume, arricchito da alcune foto d'epoca, e la biografia ufficiale della Fondazione Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi nata nel 1999. Il volume e`dedicato ai coniugi luigi e maria beltrame quattrocchi che verranno beatificati il 20 ottobre 2001. La storia dei coniugi quattrocchi e`un esempio concreto di come l'a more tra due sposi e la condivisione piena di tutti gli aspetti della vita sponsale possa divenire lo strumento di crescita reciproca nella fede sino ad arrivare alla santificazione. La famiglia per loro rappresenta il luogo ove si annuncia il vangelo e la speranza che scaturisce dalla vita cristiana, gli strumenti usati sono la preghiera e l'azione carita tiva di cui tutta la vita dei beati luigi e maria e`un fulgido esempio. Giorgio papasogli arricchisce la biografia dei due beati con una serie di lettere che documentano la crescita comune dei coniugi attraverso la partecipazione attiva agli eventi (fascismo, guerra, ricostruzione) del nostro secolo. Il lavoro di papasogli rappresenta una testimonianza diretta, di facile lettura e di grande interesse, della straordinaria storia dei beati luigi e maria beltrame quattrocchi. Si tratta di una terza nuova edizione di un testo pubblicato nel 1974 da marietti e nel 1994 da san paolo.
Lo spazio e il tempo sono le due dimensioni del nostro esistere e del nostro vivere quotidiano. Dopo il volume dedicato alla presenza di Gesù nei luoghi della quotidianità (Si seppe che Gesù era in casa, 2008), gli autori propongono un percorso di riflessione e catechesi sull'uso del tempo, articolato nei vari momenti della giornata.
Il testo rilegge i dati della quotidianità vissuti nei vari tempi, proponendo un itinerario sapiente che permette al lettore di fare luce sulla propria esperienza umana e cristiana. Di ogni momento della giornata si analizzano quattro dimensioni: quella antropologica, quella biblica, quella catechistica e quella educativa e pastorale, con narrazioni e commenti, testi, poesie, brani per la meditazione e la preghiera, spunti per la catechesi e la celebrazione.
Il sussidio è pensato per incontri con genitori, educatori, giovani coppie e gruppi famiglie, ma si presta facilmente anche alla lettura e alla meditazione personale e/o di coppia.
Sommario
Introduzione. Narrazione e catechesi. 1. Il risveglio. Il tempo del mattino. 2. L'uscita. Il tempo della partenza. 3. Il rientro. Il tempo della raccolta. 4. Il mezzogiorno. Il tempo a metà della giornata. 5. La sera. Il tempo che precede la notte. 6. La notte. Tempo del riposo. 7. La festa. Tempo sottratto alla routine.
Note sugli autori
Giancarla Barbon, religiosa delle Suore Maestre di santa Dorotea, è membro della consulta dell'Ufficio catechistico nazionale e direttrice della rivista Evangelizzare,ha pubblicato Nuovi processi formativi nella catechesi (EDB, Bologna 2003).
Rinaldo Paganelli, sacerdote dehoniano, è catecheta e responsabile della rivista Evangelizzare. Insegna catechetica presso l'Università Pontificia Salesiana. Fra le sue pubblicazioni presso le EDB: Il catechista incontra la Bibbia (31996), Formare alla fede adulta (EDB, Bologna 1996) e Formare i formatori dei catechisti (EDB, Bologna 2002).
Insieme, per le EDB, i due autori hanno pubblicato: «Io ho scelto voi» (1994), Cammino per la formazione dei catechisti (52000), Annunciare a partire dal cuore (22002), Si seppe che Gesù era in casa (2008) e, con S. Antonetti, Perdono in dono (2003), Pane e vino (2004), P come Spirito (2005) e Prima e Poi (2006).