Il volume presentato è l’opera di don Gnocchi più impegnativa dal punto di vista teorico anche se probabilmente è quella meno conosciuta a livello popolare pur meritandogli il Premio Viareggio del 1951. La data della pubblicazione originaria del volume è emblematica: 1946. Don Gnocchi a un popolo disincantato dalla guerra voleva proporre l’impresa assai ardua di ricostruire l’uomo, <prima e più fondamentale di tutte le ricostruzioni>.
Il lettore moderno nelle parole di don Gnocchi nella prefazione al libro ritrova un’attualità sconcertante <siamo caduti nell’incoerenza, nel frammentarismo della vita, nel compromesso e nell’irresponsabilità morale, nel girellismo politico e nella dilagante disonestà pubblica e privata> mentre la sua dichiarazione “si legge tanta insipida brodaglia dalla quale si riesce a fatica a ricavare qualche frustolo di verità e forse si muore senza aver conosciuto Omero, Dante, Goethe, Pascal, sant’Agostino…per dire i primi nomi che mi vengono alla mente” si rivela importante ed utile quale appello alla profondità contro la superficialità, al pensiero contro l’ovvietà. Nel suo cammino di conoscenza l’autore è sostenuto nelle sue tesi sulla restaurazione della persona umana dal pensiero di Jacques Maritain, la cui presenza brilla in molte pagine dell’opera.
La storia di Ginetta Calliari che ha lasciato l'Italia per il Brasile dove ha iniziato la Comunità dei Focolari.
L’esempio di Giorgio La Pira aiuti a ridestare nella Chiesa e nella società civile una “nuova generazione di laici impegnati”, così come auspica papa Benedetto XVI. Occorre per questo che nella vita di noi cristiani, come lo è stato nella vita di La Pira, il primo posto tornino ad averlo la Parola di Dio, l’Eucaristia, la preghiera, la devozione filiale alla Madonna, l’amore disinteressato del prossimo, il perseguimento del bene comune e l’impegno costante per una formazione morale e religiosa che si radichi nel Vangelo e nella Dottrina sociale della Chiesa.
La Madonna vi renda capaci di evangelizzare il mondo del lavoro, dell’economia, della politica, che necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile.
Benedetto XVI
Don Vincenzo Cimatti (1879-1965), sacerdote salesiano, fu uomo dai molteplici interessi e passioni: diplomato al Conservatorio, laureato in agraria, filosofia e pedagogia, brillantissimo insegnante. Ma il suo grande sogno era quello di andare in missione. Questa "grazia" gli fu accordata quando aveva già 46 anni, quando fu inviato a fondare l'opera salesiana in Giappone. Vi restò per 40 anni, fino alla morte, apprezzato dai giapponesi per la sua finezza e la sua bontà. Questo libretto illustrato racconta la storia di un uomo straordinario di cui è in corso la causa di Beatificazione.
Uscito in quarta edizione in occasione del centenario della nascita di Giovanni Palatucci, il libro sul Questore “giusto” si presenta arricchito e aggiornato con altri documenti e testimonianze che danno ulteriore consistenza ad un dramma storico, che ha avuto un eroico testimone nell’uomo e nel servitore dello Stato, che è stato capace di resistere alla barbarie della violenza e di agire soprattutto in nome dell’amore di Cristo.
L'Autrice, attraverso i Colloqui Mediterranei", mette in luce l'attualità che caratterizza l'azione politica di La Pira che è possibile condensare in una moralità alta e ben fondata, protesa verso un bene comune. "
Irena Sendler (1910-2008) partecipò alla resistenza polacca durante la seconda guerra mondiale. Attivista del movimento clandestino ˚egota, era assistente sociale di professione. Come tale aveva accesso al ghetto di Varsavia,dal quale riuscì a salvare circa 2500 bambini. Numerosi i sotterfugi utilizzati: fughe con il tram, le ambulanze, attraverso cunicoli sotterranei, persino passando per il palazzo di giustizia o le fognature. Posti in salvo i bambini,Irena forniva loro documenti falsi e si occupava di trovare un alloggio presso famiglie cristiane, conventi e orfanotrofi. Nel 1943 fu arrestata dalla Gestapo,che però non si rese conto dell’importanza della persona che aveva in mano: sottoposta a tortura, non rivelò l’esistenza della Zegota e non tradì i suoi compagni. Condannata alla fucilazione,riuscì a fuggire grazie all’aiuto della resistenza polacca. Il 15 dicembre 1965 Irena Sendler fu riconosciuta dallo Yad Vashem Giusta tra le Nazioni. La sua vicenda venne riscoperta nel 1999 da quattro ragazze della cittadina americana di Uniontown, nel Kansas,le quali allestirono uno spettacolo teatrale, La vita in un barattolo, che portò alla ribalta internazionale la sua storia.
AUTRICE
Anna Mieszkowskaè autrice di alcuni volumi dedicati a figure di spicco della storia e della cultura polacca.
Un coro di testimonianze che percorre il tempo di una vita che si fece esperienza diretta nei confronti del servo di Dio, il sacerdote Pino Puglisi. Una lettura attenta di queste testimonianze e degli stessi scritti di Puglisi permette di cogliere il filo conduttore che coniuga, attraverso la ricerca personale, il valore del volontariato con la centralità della parola di Dio accolta, donata, vissuta. (...) P. Puglisi insegnava a pregare: "È la preghiera - diceva - che dà senso alla vita dell'uomo perchè rende viva l'amicizia con Dio e ci rende simili a Lui". Il modello a cui faceva riferimento era Cristo, che P. Puglisi definiva "Preghiera vivente", perchè durante tutta la sua vita fu in continuo dialogo con il Padre e tutto ciò che compiva era sempre preparato e concluso dalla preghiera.
Sono qui raccolti gli interventi più significativi di don Alberto Zanini, testimonianze di un'umanità che ha come origine e metodo l'appartenenza totale a Cristo. L'eccezionalità del libro sta nella passione di vita che ci comunica: in ogni parola si percepisce la vibrazione di un uomo che ha incontrato Gesù Cristo e in questo incontro si è realizzato. Leggendo queste pagine si incontra un uomo, non il suo ricordo, ma il suo cuore, la sua tensione alla felicità, e la presenza viva del mistero che risponde, segno che l'avventura umana ha, ieri e oggi, una speranza di compimento.
"Chi era Giovanni Calvino? Un guastafeste privo di senso dell'umorismo determinato a mettere fine a ogni forma di divertimento? Il rappresentante di un tipo di sadomasochismo cristiano per l'età moderna? Il dispotico tiranno di Ginevra che tentò di piegare al proprio volere l'intera società? Uno dei primi sostenitori di una filosofia di vita dei buoni sentimenti? Niente di tutto questo". Christopher Elwood scrive questa introduzione, stringata ma completa, chiara ma profonda, alla vita e al pensiero del Riformatore ginevrino. Il libro spiega - anche con l'aiuto delle illustrazioni che lo accompagnano - gli insegnamenti chiave della dottrina di Calvino e dei suoi successori.