La chiesa di Palestina e di Gerusalemme – il luogo, poi chiamato «terra santa», in cui Cristo patì, morì e risorse –, come pure la chiesa di Antiochia – dove per la prima volta si parlò di «cristiani» –, sono le regioni originarie della fede ecclesiale in Gesù il Cristo. Dalla comunità gerosolimitana la predicazione cristiana si propagò nella «mezzaluna fertile» e per vie disparate raggiunse le regioni della Mesopotamia, della Persia e del Caucaso.
Nel periodo che separa il concilio di Calcedonia e la fine del VI secolo, prima dell’esplosione islamica, in quelle regioni si formarono chiese con gerarchie autonome, ed è questo il tempo in cui fattori di natura gerarchica iniziano a entrare nel panorama delle chiese locali, creando quell’immagine nebulosa che ancor oggi caratterizza il cristianesimo nel Medio Oriente.
Questo nuovo tomo della grande cristologia del card. Alois Grillmeier – dovuto alle cure di Theresia Hainthaler – mira a inquadrare gli sviluppi della dottrina cristologica in un’area variegata e complessa che si distinse per i grandi centri di studio e le figure di pensatori eminenti. Come nei tomi già pubblicati, ricchissimi indici – lessicali, onomastici e analitici – facilitano un uso altamente proficuo di un’opera senza precedenti.
Quarta enciclica di papa Francesco, Dilexit nos (Ci ha amato) vede i natali in uno dei momenti più drammatici della storia dell'umanità. La sua pubblicazione arriva durante le celebrazioni per il 350° anniversario della prima manifestazione del Sacro Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque. Celebrazioni che, iniziate il 27 dicembre 2023 si concluderanno il 27 giugno 2025. Era stato Francesco stesso ad annunciarne l'uscita, condividendo il desiderio che il testo possa far meditare su aspetti e sfaccettature "dell'amore del Signore", perché possano illuminare il cammino del rinnovamento ecclesiale e parlare a un mondo che sembra aver perso il cuore. Sempre il Papa spiegava che il documento avrebbe raccolto «le preziose riflessioni di testi magisteriali precedenti e di una lunga storia che risale alle Sacre Scritture, per riproporre oggi, a tutta la Chiesa, questo culto carico di bellezza spirituale».
Papa Giovanni Paolo I è stato assassinato? Era in atto un complotto internazionale per distruggere la stabilità finanziaria del Vaticano? La liturgia cattolica è stata sabotata per privarla di verità, potere e bellezza? Nel 1975, l'allora arcivescovo Édouard Gagnon fu incaricato personalmente da papa Paolo VI di indagare sulla curia romana per scoprire l'appartenenza alla massoneria: tale indagine si concluse nel 1978, "l'anno dei tre papi". Questo libro racconta in prima persona quel che è emerso durante l'indagine papale e risponde a molte delle domande che si pongono da mezzo secolo, risultando come la più impressionante testimonianza diretta della politica vaticana postconciliare e della sovversione della Chiesa ai più alti livelli.
Lui sapeva che i lupi sarebbero arrivati e lo avrebbero azzannato. Infatti è andata proprio così. Prendendo a pretesto lo scandalo pedofilia, contro Benedetto XVI è stata scatenata un’autentica persecuzione. Ripercorrere quei momenti vuol dire rendere giustizia a Joseph Ratzinger, ma soprattutto capire qual è stata, e qual è tuttora, la posta in gioco. Da un lato le ragioni del bene e della verità, dall’altra la menzogna. Per questo l’insegnamento di Papa Ratzinger continua a essere, oggi più che mai, uno sguardo nella notte. Sommario Prefazione (Marco Tosatti) Introduzione: Il Papa della verità I “Ad cognitionem certa pervenit…” Come il pastore fu azzannato dai lupi Quattro punti Indebolimento della fede Lapidazione mediante mass media L’offensiva del New York Times Un “ignobile intento” Una campagna disonesta Stampa scatenata Un cappuccino nella tempesta Di nuovo sotto accusa L’arma della generalizzazione Un’Inquisizione per il Papa Curiose lezioni di stile Martini difende Benedetto II La Sapienza degli intolleranti Libertà negata La conoscenza del bene Non di sola scientia Se la ragione diventa sorda Irrisione e aggressività Illuminismo da bar La cultura dell’et et Il padre punito E prima avevano tentato con l’Islam Manipolazione e strumentalizzazione La vergogna del Belgio Lenta evaporazione di una Chiesa Preti gay? Colpa di Ratzinger Benedetto come Pinochet? III Le due Chiese Un fraintendimento pericoloso No all’utopismo spiritualistico Una nota di dolore Un uomo pericoloso Testimone della verità Quaerere Deum Una poderosa provocazione Troppo normativo? Troppo occidentale? Centralità dell’Europa Una scelta ponderata Una religione ragionevole Un’altra colpa: lavorò per l’unità dei cristiani Il Summorum pontificum L’umiltà del Papa Umanità dell’auctoritas Altri veleni Per i fratelli ortodossi IV Raddrizzare l’intelligenza cristiana Caritas in veritate Se la persecuzione viene da dentro Non più umana, ma più divina La penitenza è una grazia Attualità del messaggio di Fatima Non cercare giustificazioni “Osservate più spesso le stelle” Il peccato nasce dal cedimento alla mentalità del mondo V Ultime lezioni Pro Ecclesiae vitae “Grazie per la vostra simpatia” “La Chiesa è viva!” All’insegna della verità Eucharistomen
Il volume nasce in occasione della mostra allestita a Castel Sant’Angelo e dedicata a San Giovanni Paolo II, raccontato attraverso l’obiettivo di Gianni Giansanti, uno dei più importanti fotoreporter italiani. Grazie a oltre vent’anni di reportage, il libro restituisce la figura di Karol Wojtyła nei suoi molteplici aspetti: l’uomo semplice, il pontefice protagonista di eventi epocali come la caduta del Muro di Berlino, e il santo che ha segnato profondamente la storia spirituale e politica del Novecento. Le immagini si intrecciano con saggi critici, testimonianze e documenti che guidano il lettore in un percorso visivo e spirituale. Ne emerge il ritratto di un papa che ha saputo parlare con un linguaggio universale fatto di gesti, prossimità e coraggio, e di un fotografo capace di trasformare ogni scatto in memoria storica e racconto poetico. Il catalogo non è solo un omaggio alla santità di Giovanni Paolo II, ma anche alla sensibilità artistica di Giansanti, che ha saputo coglierne lo sguardo, i gesti e la presenza carismatica, restituendo un viaggio nella memoria e un invito a riscoprire i valori universali di pace, dignità e dialogo tra i popoli.
«In questo momento vedo la Chiesa su un crinale e mi viene in mente quando, durante l'assedio a Costantinopoli, i teologi si concentravano su disquisizioni sul colore degli occhi della Madonna.» Il cardinale Gerhard Müller, già Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede con Benedetto XVI, ed esponente di spicco dell'ala più ortodossa della Chiesa, per la prima volta racconta dall'interno alcuni degli episodi salienti degli ultimi due pontificati. Una lunga intervista senza censure, a cura della vaticanista Franca Giansoldati, in cui il teologo tedesco spiega la confusione dottrinaria che rischia di soffiare sul fuoco di nuove eresie e affronta i temi più scottanti del papato di Francesco: dalla politica estera del Vaticano alla gestione degli scandali di pedofilia, dalle questioni di genere, aborto e fine vita alla rinuncia di Ratzinger, dalla guerra in Europa al rischio di uno scisma e alla previsione sul prossimo conclave. Cosa c'è stato all'origine dell'allontanamento dell'autore dall'ex Sant'Uffizio? È vero che la nomina dei nuovi cardinali risponde a un tentativo di accentramento di potere da parte del Papa? Quali sono i limiti dell'enciclica Praedicate Evangelium? Esiste una lobby gay in Vaticano? Perché sul controverso caso Becciu non è mai intervenuto il collegio cardinalizio? Perché il latino è ancora importante? Esiste una tendenza a riformare la Chiesa in senso protestante? E cosa sta succedendo alla Chiesa in Germania? E in America? Le risposte schiette e rivelatrici a queste e molte altre domande danno vita a un libro di riflessione e intervento attuale sulla religione nel XXI secolo ma anche all'inedito racconto personale di un protagonista della vita della Chiesa.
L’istituto del “papa emerito” – giuridicamente – non esiste e, da nove anni, Benedetto XVI ripete: «Il papa è uno solo»… ma non spiega mai quale sia dei due. Nella Declaratio con cui si “dimise” nel febbraio 2013, autorevoli latinisti individuarono subito errori e imperfezioni di sintassi, ma papa Ratzinger ha affermato, tre anni dopo: «Ho scritto la Declaratio in latino per non commettere errori». Possibile che tutte queste stranezze provengano da un teologo coltissimo e adamantino, nonché raffinato latinista? E se davvero papa Benedetto avesse voluto abdicare, perché continuare a vivere in Vaticano, vestendo la talare bianca, conservando il nome pontificale e altre prerogative da pontefice regnante? Dopo due anni di inchiesta, pazientemente svolta dall’autore attraverso più di 200 articoli sulle testate Libero, Byoblu, RomaIT, questo gigantesco mosaico è stato lentamente ricomposto, tessera per tessera. Lo scenario che si configura è scioccante, di importanza millenaria, e non è stato smentito da nessuno, nemmeno dal Santo Padre Benedetto XVI in persona.
Attraverso la sua sottile forma di comunicazione logica, il “Codice Ratzinger”, il papa ci riconcilia con il Logos, la ragione che svela la verità, e fa comprenderla sua situazione canonica che avrà effetti dirompenti. Un libro-inchiesta destinato a laici e credenti, a tutti coloro che sono innamorati della verità.
A quasi un secolo dalla sua fondazione, il 2 Ottobre 1928, l'Opus Dei continua a irradiare nel mondo il suo messaggio spirituale: è possibile incontrare Dio nella vita di tutti i giorni
Molto è stato scritto sull'Opus Dei, ma questa è la prima indagine completa sulla sua storia basata su una ricchissima documentazione inedita e su numerose testimonianze orali: è un racconto che non omette i momenti di incomprensione e difficoltà, dalle con Francisco Franco alle accuse di segretezza e di autoritarismo, e risulta così un testo imprescindibile per chi desideri conoscere più a fondo questa realtà della Chiesa cattolica.
Ma è soprattutto la storia di tanti, donne e uomini, di ogni parte del mondo e di ogni ceto sociale che hanno riscoperto la chiamata universale alla santità nel lavoro e nella vita quotidiana.
José Luis González Gullón è docente di Storia nella Pontificia Università della Santa Croce e membro dell' "Istituto Storico san Josemaría Escrivá". Specialista in storia religiosa contemporanea in Spagna e di storia dell'Opus Dei, ha pubblicato studi in "The Catholic Historical Review", "Historia Contemporánea" "Hispania Sacra", "Studia et Documenta".
John F. Coverdale è dottore in Storia presso la University of Wisconsin e dottore in Diritto presso la University of Chicago. Ha insegnato Storia presso la Princeton University e la Northwestern University e Diritto alla Seton Hall University School of Law. Tra le sue pubblicazioni: Italian intervention in the Spanish Civil War, The Political Transformation of Spain after Franco, Uncommon Courage: The Early Years of Opus Dei.
"Cammino perché la Chiesa vada avanti" è la dichiarazione contenuta nei Diari del Concilio di un lavoratore e un riformatore infaticabile e appassionato, Yves Congar, domenicano, invitato come esperto al Concilio Vaticano II. Nonostante la fatica, la malattia e la grandissima stanchezza, Congar trova la forza di scrivere nel Diario le note giornaliere dopo ogni seduta. Il Diario documenta il contributo eccezionale di Congar alla stesura dei documenti conciliari attraverso la partecipazione alle numerose commissioni. Quando inizia a scrivere il diario, Congar non si è ancora del tutto ripreso dagli anni che lo hanno visto scrittore e teologo fortemente osteggiato; è un uomo ancora abbattuto ma con le capacità intellettuali intatte.
In occasione dei 1700 anni dal concilio di Nicea, questo volume mira a indagare il valore teologico del primo concilio ecumenico nella sua globalità, sotto il profilo storico, ermeneutico-fondamentale, sistematico e pastorale. Un'opera a più voci, che raccoglie i contributi di studiose e studiosi di grande competenza e preparazione, provenienti da diverse parti del mondo ed esperti di diverse discipline., per dire ciò che ancora non è stato detto sul concilio di Nicea. Ne emerge così un quadro di eccellente profondità e di sicura attualità: le autrici e gli autori dimostrano come il concilio del 325 sia non solo un importante evento del passato, ma anche e soprattutto un punto di riferimento che ancora oggi è in grado di aprire nuovi orizzonti alla teologia e alla vita di tutta la comunità ecclesiale. Una festa del pensiero, per onorare l'evento ecclesiale del IV secolo che ha avuto un impatto storico e culturale senza paragoni sulla chiesa tutta, per ogni confessione e per ogni tempo.
E' stato scritto che dall'elezione di Jorge Mario Bergoglio a vescovo di Roma e pontefice di tutta la Chiesa "nulla è stato più come prima".
Cosa è veramente successo? In questi anni, mentre è cresciuta esponenzialmente la popolarità del nuovo Papa, non è altrettanto cresciuta la popolarità della Chiesa o del messaggio cristiano. Gli indici di vitalità della compagine ecclesiale sono sempre più in ribasso. Sembra che si sia verificata una sorta di sovrapposizione del Papa rispetto alla Chiesa, quando non una vera e propria presa di distanza di Francesco dalla Chiesa così come conosciuta finora. Il libro riflette in modo critico sugli assunti portanti dell'insegnamento di Papa Francesco, in materia di fede e di morale, evidenziando i punti di non continuità con la dottrina precedente e con il magistero autentico. Con filiale devozione al Papa, è necessario dire che è questi che dipende dalla Chiesa e dalla sua fede e non viceversa. All'ubi Petrus ibi Ecclesia deve sempre corrispondere l'ubi Ecclesia ibi Petrus.
P. Serafino Maria Lanzetta svolge il suo ministero sacerdotale nella diocesi di Portsmouth, Inghilterra. E libero docente di teologia sistematica presso la Facoltà Teologica di Lugano (Svizzera) e direttore editoriale della rivista teologica Fides Catholica. E' autore di diversi libri e saggi che coprono vari ambiti della teologia, in particolare quello teologico-fondamentale, ecclesiologico, mariologico e morale. Ha curato l'organizzazione di diversi simposi teologici a carattere internazionale con le relative pubblicazioni.
Mons. Alfred Xuereb è stato per cinque anni e mezzo "secondo" segretario personale di Benedetto XVI. Ha accompagnato il Papa nei contesti della sua vita quotidiana più personali e forse meno noti al grande pubblico. Frutto di questi anni è il presente "diario", in cui don Alfred condivide con noi i suoi ricordi personali, emotivamente intensi, di quel periodo. Le Messe del mattino celebrate da Papa Benedetto nella cappella del Palazzo Apostolico, talvolta arricchite da bellissime omelie, le passeggiate nei Giardini Vaticani e in quelli di Castel Gandolfo, i viaggi all'estero, le grandi celebrazioni, i momenti della preghiera e del riposo, gli incontri con Mons. Georg, l'amatissimo fratello, il clima della vigilia natalizia, con i canti e i ricordi d'infanzia di Papa Benedetto, l'amore per gli animali... Non mancano le pagine in cui don Alfred esprime la sua partecipazione ai momenti difficili, di travaglio e di sofferenza, del servizio di Benedetto XVI. Discreti i cenni al diminuire delle forze del Papa; ricche di grande e contenuta emozione le pagine sulla rinuncia al Pontificato. Chiude il libro il commosso commento al funerale che testimonia - anche fotograficamente - l'affetto dei fedeli verso Benedetto XVI. Un diario dai contenuti personali che ora diventa, a suo modo, dopo che Benedetto XVI è tornato alla casa del Padre, anche un libro di storia.