Un accurato lavoro che cerca di individuare e districare, nella matassa aggrovigliata della filosofia di Zizek, il filo teologico che sempre di nuovo si aggroviglia. Soltanto un Dio incarnato e fragile può salvare l'esistenza sconnessa e indimenticabile di quel "soggetto scabroso" eppure degno di agape che è l'uomo.
Descrizione dell'opera
Il volume, ormai un classico nel suo genere, si propone di trattare dell'incontro che, tra II e III secolo, il messaggio cristiano ha con l'ambiente ellenistico e degli aspetti che di quest'ultimo trattiene nell'elaborazione del proprio pensiero. La materia, di per sé immensa, è indagata attenendosi a quanto appare più significativo nel contatto col mondo greco, senza trascurare tuttavia la tradizione ecclesiale e l'eredità giudeo-cristiana.
L'interesse del saggio non sta soltanto nella ricchezza della documentazione, ma anche nell'interpretazione proposta, ancor oggi interessante per l'acume e la cultura con cui l'autore riesce a offrire il quadro delle problematiche d'insieme.
Sommario
Prefazione. I. La preparazione evangelica. 1. Il discorso missionario. 2. La sapienza delle nazioni. 3. Omero presso i Padri della Chiesa. 4. Platone nel platonismo medio cristiano. 5. Aristotele e l'apologetica cristiana. II. L'esposizione della fede. 1. La tradizione apostolica. 2. I dati catechetici. III. La dimostrazione evangelica. Introduzione. 1. Giustino e l'Antico Testamento. 2. L'esegesi di Ireneo e Melitone. 3. Clemente Alessandrino esegeta. 4. Ippolito e l'estensione della tipologia. 5. Il metodo esegetico di Origene. 6. Tipologia retorica in Metodio. IV. I problemi teologici. 1. Filosofia e teologia. 2. La trascendenza di Dio. 3. La persona del verbo. 4. Problemi d'antropologia. 5. La demonologia. V. La gnosi cristiana. Introduzione. 1. La gnosi in Clemente Alessandrino. 2. La gnosi in Origene. Conclusione. Bibliografia. Indice delle citazioni.
Note sull'autore
Jean Daniélou (1905-1974) fu tra i massimi esponenti della nouvelle théologie. Dopo gli studi di lettere e filosofia alla Sorbona, nel 1927 divenne professore associato di grammatica. Entrò poi nella Compagnia di Gesù nel 1929 e si dedicò all'insegnamento. Continuò quindi gli studi di teologia nella Facoltà cattolica di Lione. Fu ordinato presbitero nel 1938. Terminata la guerra, durante la quale fu arruolato nelle forze aeree, completò il suo dottorato in teologia nel 1942. Lo stesso anno divenne cappellano di un collegio femminile di Sèvres e fondò la collana Sources Chrétiennes in collaborazione con Henri de Lubac, favorendo così la riscoperta dei Padri della Chiesa. Nel 1944 ricevette la cattedra di storia antica del cristianesimo all'Institut catholique di Parigi, del quale sarebbe diventato il decano. Su richiesta di papa Giovanni XXIII prese parte al concilio Vaticano II a titolo di esperto. Nel 1969 fu eletto arcivescovo titolare di Taormina e consacrato vescovo a Parigi. Partecipò alla I Assemblea straordinaria del sinodo dei vescovi, celebrata in Vaticano dall'11 al 28 ottobre 1969. Fu eletto membro dell'Académie française nel 1972. Fu inoltre nominato cavaliere della Legione d'onore. Tra le sue opere le EDB hanno pubblicato: Le origini del cristianesimo latino. Storia delle dottrine cristiane prima di Nicea (1993), La teologia del giudeo-cristianesimo (1998).
Paolo Miccoli ha insegnato per quasi quarant’anni nella Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Urbaniana, dove ha anche diretto l’Istituto Superiore per lo Studio dell’Ateismo. Ha pubblicato per l’Urbaniana University Press: Storia della filosofia contemporanea (19922); Corso di estetica (1995); Homo loquens. Oralità e scrittura in occidente (1998); Storia della filosofia moderna (1999); Corpo dicibile. L’uomo tra esperienza e significato (2003); Umanesimo per il terzo millennio (2006); La voce di Clio (2008).
Descrizione
Dialettica, Storia, Morale-Religione, Estetica sono ‘stanze’ privilegiate della filosofia contemporanea. L’autore esplora l’ampio perimetro della modernità culturale percependone lo stato d’animo attraverso un serrato confronto con autorevoli interlocutori di vario orientamento filosofico (Giordano Bruno, Vico, Pascal, de Maistre, Hegel, Bergson, Nietzsche, Heidegger, Adorno, Blondel, Fabro, Del Noce, Capograssi, Pareyson, Sciacca e molti altri).
L’impegno della ricerca della verità che, da Agostino in poi, ha attraversato e inquietato la Neuzeit, si è infatti tradotto in una varia e coinvolgente fatica di chiarire l’essenziale in ogni epoca: l’identità della persona umana, il suo ruolo di signore del mondo e di attore della storia.
Un libro che, nel ricostruire o stabilire parentele tra profili storici, conferma, con lucidità e introspezione ermeneutica, l’inesauribile avventura della razionalità.
Nelle poche pagine di questo saggio si riaffermano i valori salvifici di verità di Fede, Tradizione e Magistero. Essi sono stati negletti da quando la Chiesa da «docente» ha ritenuto di ridimensionarsi in «discente», grazie agli eventi storici che hanno demolito ogni principio d’autorità e grazie ad un equivoco processo di democratizzazione che l’ha portata spesso ad allinearsi con le altre istituzioni mondane. Utilissimo perciò far circolare il pensiero di Romano Amerio, felice eccezione nella storia della Chiesa dell’ultimo Novecento, che ha riscritto e provato l’attualità dei fondamenti del vero cattolicesimo che mai si sarebbe supposto potessero andar desueti o inascoltati. Questo opuscolo ha quindi un carattere riassuntivo di alcuni dei punti fondamentali del sistema di Amerio. Fondamentale per la redazione di queste note sono state la lettura e la rilettura di “Iota Unum”, che ha consentito una conoscenza sempre più profonda dell’Autore, del suo vertiginoso pensiero, del suo inimitabile linguaggio.
Giovanni Tortelli, nato a Firenze nel 1956 si laurea in giurisprudenza, ma coltiva soprattutto studi classici e il cristianesimo dei primi secoli con traduzioni di varie opere di Seneca e di Tertulliano. Aderisce ad un indirizzo tradizionalista nella Chiesa Cattolica. Dal 1997 fa parte della Comunità dei Figli di Dio fondata da don Barsotti.
Questo libro vuole contribuire a chiarire la natura della conoscenza come interpretazione e la natura dell’interpretazione stessa come servizio reso alla verità e alla vita, agli altri e a se stessi. Ascoltando la lezione di autori quali Theodor Adorno, María Zambrano, Raimon Panikkar ed Emmanuel Levinas, si giunge a riconoscere che la sapienza ermeneutica, essenziale in tutti i campi della conoscenza e non solo in filosofia, costituisce un efficace antidoto sia al fanatismo che allo scetticismo. Le diverse vie lungo le quali l’approccio ermeneutico coltiva la conoscenza convergono nel comprendere che la verità è amore. Un amore sconosciuto e fondante per ogni vita e per la storia. L’interpretazione svolge il suo servizio se ascolta, decifra e segue l’invito di questo amore. Nella filosofia o nella teologia, nell’esegesi o nella storiografia, nelle scienze umane o in quelle naturali, nell’arte come nell’esercizio quotidiano della ragione, quanti non riducono il sapere a potere, ma vivono la conoscenza come servizio per la vita vera e comune, troveranno in questo testo motivi per una riflessione feconda.
La biografia aggiornata di padre Giovanni di Gesù Maria, il Calagorritano.
Commenti dei Padri della Chiesa nel periodo della Chiesa latina e greca del IX Secolo, riguardanti il Sangue di Cristo.
"La teologia è come una mappa. Questa mappa si basa sulle esperienze di centinaia di persone che sono state realmente in contatto con Dio" (C. S. Lewis).
Chi si introduce nel vasto mondo degli studi teologici sente spesso la necessità di essere dotato di una guida, di una mappa - per restare nella similitudine di Lewis - che indichi i mezzi principali e gli strumenti adatti all'assimilazione di quel patrimonio prezioso che il cristianesimo tramanda di generazione in generazione: la rivelazione di Gesù Cristo.
Destinatari: Per studenti e insegnati di teologia, filosofia e morale. Sacerdoti.
Autore:
Alberto Fanton, frate francescano conventuale, è professore di metodologia della ricerca e di teologia spirituale presso la Facoltà Teologia del Triveneto. Ha conseguito la licenza presso l'Istituto della Pontificia Università Gregoriana (Roma) e sta concludendo il dottorato di ricerca presso la Pontificia Facoltà Teologica "Seraphicum" (Roma). E' stato direttore della rivista "Credereoggi". Per anni ha ricoperto il ruolo di direttore della biblioteca "Sant'Antonio dottore" (Padova). Attualmente è bibliotecario presso la monumentale Pontificia Biblioteca Antoniana della Basilica di Sant'Antonio in Padova.
In un contesto di incontro, di scambio e di dialogo fra musulmani e cristiani, nei primi sorgono spesso delle domande circa la fede e la vita dei secondi. Quelle domande trovano una risposta teologica in questo libro, che si incarica di chiarire le rispettive posizioni di chiesa e moschea, offrendo un aiuto eccellente per una informazione oggettiva e per potersi orientare.
Dalla quarta di copertina:
L’incontro fra musulmani e cristiani avviene sempre più spesso. Sovente i primi si interrogano sulla fede dei secondi. Lo studio analizza dodici delle più importanti domande e spiega la radice da cui provengono. In esso vengono chiarite le posizioni cristiane a partire dalla teologia cristiana e dall’esperienza di dialogo con i musulmani, e si sviluppano dei tentativi di risposta comprensivi ed equi. In questo modo il volume offre a cristiani e musulmani un aiuto eccellente per orientarsi e una base di partenza per il dialogo comune.