Papa Francesco ha scritto questa Lettera sul «valore della lettura di romanzi e poesie nel cammino di maturazione personale», con lo scopo di sottolineare come la letteratura contribuisca a nutrire la libertà interiore e a sollecitare il discernimento; questo è fondamentale non solo per i laici, ma anche e soprattutto per i sacerdoti. Come scrive p. Spadaro nell'Introduzione, quella di affrontare un tale argomento è «una decisione forte, inedita per un pontefice, che riconosce nella pagina letteraria l'apertura di uno spazio interiore di libertà che permette di non chiuderci dentro "poche idee ossessive che ci intrappolano in maniera inesorabile". Uno spazio che si apre perfino "quando neanche nella preghiera riusciamo a trovare ancora la quiete dell'anima"»
Un'esortazione apostolica sulla crisi climatica? Proprio questo è Laudate Deum: un'urgente richiesta di prestare attenzione al clima. Un testo che esprime una volta di più la costante preoccupazione di papa Francesco per la creazione e per la famiglia umana che la abita. Laudate Deum prende nettamente le distanze da coloro che cercano di minimizzare la questione. Il Santo Padre esprime molto chiaramente la sua volontà di radicare gli appelli eticopolitici in una lucida comprensione dei problemi ambientali, attenta allo stato dell'arte della ricerca che ne emerge.
Il volume raccoglie le relazioni tenute da una teologa, un'economista e una canonista al Consiglio di cardinali di papa Francesco nell'ultimo degli incontri sulla presenza delle donne nella Chiesa, il 17 giugno 2024. Al centro dei loro contributi il tema del potere e la necessità di smascherarne gli abusi, anche nella Chiesa, per intraprendere vie di giustizia, ben-essere e fioritura per tutte e tutti, mettendo fine a ogni discriminazione, in primis quella di genere. Il diritto e l'economia hanno, in questo, un contributo fondamentale: le loro analisi mostrano quanto le disparità pesino nella concreta vita delle persone e delle comunità, e le loro migliori prospettive indicano come cambiare rotta.
Lettera apostolica di Giovanni Paolo II all'episcopato, al clero e ai fedeli sul Santo Rosario.
La sensibilità in merito alla presenza dei PFAS è, purtroppo, ancora da consolidare. Questo volume è uno strumento di valore scientifico e di contenuti che propongono alcune tracce di ricerca. Affronta, nella varietà dell'apporto di diverse discipline, la fondamentale relazione tra persona e Creato, imprescindibile per la nostra esistenza, e ci chiede di dare "il senso" di quanto accaduto con questa grave forma di inquinamento. Si intrecciano questioni scientifiche e sanitarie, giuridiche, psicologiche, pastorali. Si sentono le voci di chi - a vario titolo - è direttamente coinvolto. Tutto questo ci porta a comprendere che siamo solo agli inizi di un percorso che richiederà addirittura nuovi paradigmi di studio, di ricerca, di legiferazione.
Nel 1986 Giovanni Paolo II riunì ad Assisi i rappresentanti di varie religioni provenienti da tutto il mondo per una grande giornata di Preghiera per la Pace. Al termine di quell'incontro auspicò che le religioni continuassero a propagare il messaggio della pace e a vivere lo spirito di Assisi. A partire dall'anno successivo, attraversando varie regioni del mondo, la Comunità di Sant'Egidio ha iniziato a diffondere quello «spirito» con annuali incontri internazionali di Preghiera per la Pace, coinvolgendo leader religiosi e personalità del mondo della cultura e delle istituzioni insieme a persone di buona volontà. Andrea Riccardi, autorevole e fedele interprete di tale percorso, ha sostenuto lo sviluppo di questo cammino. Vengono qui raccolti i suoi interventi tenuti in questi anni che delineano i principali momenti storici vissuti dalla comunità internazionale e indicano i nodi e le sfide per immaginare e dipingere un quadro di pace.
Sentinelle del Creato raccoglie gli scritti che don Vittorio Cristelli ,prete filosofo, giorialista e cacciatore ha dedicato dal 1989 al temi dell'etica venatoria e della salvaguardia ambientale in varie occasioni e sulla rivista "Cacciatote Trentino".
A lungo docente di etica professionale e per vent'anni direttore del settimanale diocesano "Vita Tridentina" Cristelli ha anticipato in questi articoli la prospettiva del rapporto tra uomo e natura espressa da papa Francesco nella Laudato si, offrendo spunti di riflessione sempre attuali, per quanti, cattolici e anche laici, frequentano oggi l'ambiente alpino non solo.
Vittorio Cristelli è nato il 28 Novembre 1930 a Chatelineau, in Belgio, dove la famiglia era emigrata da Miola di Piné. Ordinato sacerdote nel 1955 si è laureato in Filosofia e dedicato alla formazione sociale, alla docenza universitaria e al giornalismo in varie testate. Autorevole guida nell'etica professionale e nell'impegno pacifista ha promosso varie iniziative per la diffusione di un'ecologia integrale attenta al grido della terra e dei poveri. Dal 2020 risiede alla Casa del Clero di Trento.
"Nel cambiamento d'epoca che stiamo vivendo, la carità intellettuale non può essere rinchiusa nei recinti dei Centri di ricerca o riservata solo agli addetti ai lavori, ma deve animare e sostenere la costruzione di una rinnovata prossimità, come ho indicato nell'Enciclica Fratelli tutti (cfr. nn. 3-4). Urge, quindi, che quanti sono coinvolti nell'investigazione scientifica scoprano la responsabilità storica del loro impegno nei diversi ambiti del sapere, superando la tentazione di isolarsi in sfere particolari, per promuovere una nuova cultura della conoscenza". Papa Francesco
Papa Francesco esorta gli scienziati a evitare l’isolamento e a promuovere una nuova cultura della conoscenza, basata sul rispetto per ogni individuo e sulla gratitudine per i doni divini. Le riflessioni presenti negli Atti del Meeting ci spingono a esaminare in modo critico il futuro della scienza e il suo ruolo nella costruzione di un mondo migliore.
A sessant'anni dall'inizio del concilio Vaticano II tornare a quell'evento che ha segnato la storia della Chiesa e dell'umanità ha un significato particolare. Stanno progressivamente venendo meno i testimoni che l'hanno preparato e vi hanno partecipato in modo diretto; il nuovo respiro e molte istanze emerse da quel momento di rinnovamento hanno incontrato difficoltà e forti resistenze nella recezione. È importante riscoprire le intuizioni del Vaticano II come papa Francesco ha indicato a partire da Evangelii Gaudium e nel promuovere una Chiesa dal volto sinodale, cioè in stato di concilio. Il libro è uno strumento di studio per studenti di istituti teologici che nella prima parte ripercorre le correnti di rinnovamento che hanno "preparato" il concilio e la vicenda storica dello svolgimento del Vaticano II; nella seconda parte offre una presentazione dei processi di redazione dei vari documenti approfondendone i principali snodi teologici maturati proprio nell'attitudine di una chiesa tesa a lasciarsi cambiare dall'ascolto del Vangelo in rapporto alla storia umana e alle domande e inquietudini del tempo.
La parte più consistente di questo commento al capitolo III della "Lumen Gentium" si trova negli approfondimenti tematici sulla successione apostolica e sulla sacramentalità, sulla collegialità e sulle funzioni episcopali. L'esposizione parte dalla chiamata degli Apostoli e prosegue con la storia della Chiesa attraverso i secoli, mostrando che la vera autorità ha bisogno di essere compresa e vissuta.
Don Fiorenzo Facchini in un libro stimolante, profondo e snello, tratta un tema delicato e urgente e il rischio di banalizzarlo, silenziarlo o di affrontarlo con pregiudizio, non è lontano dalla realtà dei fatti, anche là dove si vive un impegno educativo nei confronti delle nuove generazioni: parrocchie, movimenti, associazioni. L'Autore si augura che in questi "luoghi" si torni a parlare seriamente dell'argomento, senza dimenticare la scuola e la famiglia, soggetto primario di ogni formazione. Tutta la riflessione è chiara ed equilibrata, radicata nel Magistero della Chiesa, illuminata dal dato rivelato e da quella legge naturale, oggi, non di rado messa in discussione se non addirittura ignorata.
La dichiarazione Dignitas infinita fa memoria del 75° anniverario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e riafferma l’imprescindibilità del concetto di dignità della persona umana all’interno dell’antropologia cristiana (Introduzione). La principale novità del documento, frutto di un lavoro durato cinque anni, è l’inclusione di alcuni temi portanti del recente magistero pontificio che affiancano quelli bioetici.
Tra le violazioni della
dignità umana, accanto all’aborto, all’eutanasia e alla maternità surrogata compaiono la guerra, il dramma della povertà e dei mi granti, la tratta delle persone. In questo modo, la Dignitas infinita si propone come un testo che, pur radicato nella storia, si proietta con urgenza verso le questioni più pressanti del nostro mondo.