La ricerca di Dio ha appassionato persone d'ogni tempo e cultura. Le loro indagini filosofico-teologiche hanno appassionato e appassionano ancora e sempre altre persone che pure sono alla ricerca di Dio. Questo libro fa il punto su tale ricerca, snodando il suo percorso tra ragione e fede, con lo sguardo rivolto a grandi pensatori del passato che hanno segnato le loro epoche Agostino d'Ippona, Anselmo d'Aosta, Tommaso d'Aquino, per giungere all'epoca moderna fino ai nostri giorni, tempi in cui sono nate e tutt'ora indagano nuove correnti filosofiche, che coniugano il passato nel presente. In questo percorso appassionante sono chiamate in causa anche altre scienze e a nuove teorie, sempre con l'intento di giungere ad una conoscenza più elevata di Dio, anche mediante la ricerca delle scienze della natura.
Tabù, contaminazione, sacrifici e sacerdozio al tempo dei cristiani: Origene commenta per la prima volta il Levitico. Il volume è il secondo ed ultimo dei due dedicati alle "Omelie sul Levitico di Origene", 16 discorsi pronunciati dal Maestro alessandrino a Cesarea di Palestina dopo il 245 e a noi giunti nella traduzione di Rufino del 400-404. Esso contiene traduzione e commento storico-filologico delle omelie 8-16 e dei Selecta in Leviticum, frammenti del Commento a scolii sul Levitico di Origene, di cui abbiamo notizia da Girolamo, qui per la prima volta in versione italiana. I frammenti sono stati posti a confronto con il testo rufiniano, in modo da valutare le modifiche e inserzioni ascrivibili a Rufino e quelle, del commento scolastico sul Levitico.
Dal «mysterion» al «sacramentum».
In occasione dei 1700 anni dal concilio di Nicea, questo volume mira a indagare il valore teologico del primo concilio ecumenico nella sua globalità, sotto il profilo storico, ermeneutico-fondamentale, sistematico e pastorale. Un'opera a più voci, che raccoglie i contributi di studiose e studiosi di grande competenza e preparazione, provenienti da diverse parti del mondo ed esperti di diverse discipline., per dire ciò che ancora non è stato detto sul concilio di Nicea. Ne emerge così un quadro di eccellente profondità e di sicura attualità: le autrici e gli autori dimostrano come il concilio del 325 sia non solo un importante evento del passato, ma anche e soprattutto un punto di riferimento che ancora oggi è in grado di aprire nuovi orizzonti alla teologia e alla vita di tutta la comunità ecclesiale. Una festa del pensiero, per onorare l'evento ecclesiale del IV secolo che ha avuto un impatto storico e culturale senza paragoni sulla chiesa tutta, per ogni confessione e per ogni tempo.
In questa sua cristologia Werbick non si accontenta di ripetere le classiche formule dogmatiche, ma muove alla ricerca dei linguaggi adatti alla comprensione odierna, mettendo in dialogo le origini della fede cristologica con la situazione attuale del cristiano. Il teologo di Münster avvia dunque un percorso - più precisamente: «un esperimento sulla figura e sul ruolo di Gesù Cristo» - che consenta di ricomprendere oggi la cristologia "alta" e la soteriologia sacrificale, senza però limitarsi a derivarle dalla storia (e senza neppure congedarle sbrigativamente). Dio - umano presenta allora l'intuizione cristologica basilare: Dio lo si incontra "umanamente"; Dio vuol essere compreso in un essere umano. L'uomo Gesù di Nazaret è la realtà di Dio in questo mondo, poiché Gesù da lui riceve la propria umanità e da lui riceve vita, così da portare Dio ai propri simili, fino all'estremo. A partire dal mistero della persona di Gesù, Werbick dispiega in modo originale le formule della cristologia presenti nella tradizione ecclesiale e le interpretazioni teologiche dell'opera redentiva di Gesù Cristo, a volte così "dure da digerire" per la comprensione odierna. Ecco allora qui una "traduzione" nuova della testimonianza biblica: un libro che avvicina i contemporanei ai contenuti della fede in Cristo, nello sforzo di renderli più comprensibili. Werbick coinvolge nel discorso gli inizi della riflessione cristologica, ma bada anche a quanto quegli inizi apportano oggi alla compressione dei contenuti basilari del cristianesimo, a ciò che è e resta essenziale in cristologia. Un libro per avvicinare in modo comprensibile i contemporanei ai contenuti della fede in Cristo.
Il testo prende spunto dall' anniversario del Concilio di Nicea (325-2025) per analizzarne il gesto fondamentale, ovvero quello di aver inscritto la vicenda di Cristo in un quadro filosofico nuovo. Nicea ha avuto il coraggio di pensare la divinità del Figlio nel contesto del tempo; lo stesso gesto impone oggi ripensamenti profondi. Sono stati individuati tre snodi imprescindibili di ripensamento: ontologie relazionali - eternità e tempo - individualità e singolarità.
Il libro raccoglie ventisette catechesi sulla preghiera pronunciate da Papa Francesco tra maggio 2020 e marzo 2021. Si tratta di testi nati nel corso della pandemia di Covid-19 in cui spesso il pontefice riflette sui gravi effetti dell’emergenza sanitaria nella nostra società e sulla necessità di prepararsi al futuro.
L’introduzione e il commento alle catechesi sono a cura della Comunità ecumenica di Taizé.
Ci sono bar che sono piccole oasi dove ogni tanto irrompe una sapienza pratica che regala a tutti un'occasione migliore per uscire fuori e andare a fare il proprio dovere, con una parola in più sulla vita. Ci sono parole, come l'ebraico dabar, che sono mondi, che ammoniscono su quanto può essere severa la vita e le parole con cui la abitiamo. Questo libro vorrebbe stare all'incrocio tra il bar e il dabar, tra il sorriso dello humour e la serietà delle cose, offrendo quattro chiacchiere su Dio e sulla fede, vigilando speranzosi sulla possibilità di una grazia. Le sezioni in cui è diviso il libro rimandano a quelle tradizionali della teologia, intesa come disciplina scientifica. Dato tuttavia che le cose serie necessitano di un aspetto giocoso, l'ultima sezione è l'«apologetica», ossia quella parte della teologia polemica, speriamo sempre rispettosa, ma vivace, come le discussioni nei bar di una volta, la domenica, dopo la messa. Può sembrare paradossale, ma una buona teologia dovrebbe mantenere una sana inquietudine di fronte alle parole che la tradizione le ha affidato. Dovrebbe avere la stessa accortezza dell'artificiere con la polvere da sparo, o dell'insegnante con l'anima dell'adolescente.
I sette sacramenti della Chiesa Cattolica, hanno un potere, ma lo conosciamo davvero? Scott Hann mostra come le alleanze di Dio, con Adamo, Noè, Abramo, Mosè e Davide, siano diventate le forze trainanti della storia. Quando Gesù venne per adempiere a tutte queste alleanze con il suo sacrificio ne stabilì una nuova, con un potere più grande che mai. Questo potere è contenuto nei sacramenti. In queste pagine scopriamo la loro dottrina, la loro storia, i loro simboli e i loro rituali. Nei sacramenti c'è la più intima connessione tra parole sacre e azione umana, promesse e impegno. In essi l'uomo entra nella nuova alleanza e si impegna con Dio. Restare fedeli a queste promesse non riguarda solo il destino della vita di ognuno, ma anche quella dei popoli. Scott Hann (1957), teologo autore di best seller negli Stati Uniti, è una delle voci più influenti del mondo cattolico americano. La sua conversione al cattolicesimo è stata raccontata nel suo libro Rome Sweet Home, divenuto un caso editoriale internazionale.
Questo è un libro per gente in crisi e in particolare «crisi di fede». A partire dalla sua esperienza pastorale, l'autore, gesuita e teologo, esamina le più frequenti obiezioni e difficoltà che trova la fede. Fino a scoprire che la fede è in crisi o non è. La tradizione biblica ne parla come di uno squilibrio o una serie di squilibri che sono i passi di un pellegrinaggio. I pellegrini sanno che «la fede entra dai piedi» «perché essa è quel modo innato e sempre nuovo di «tornare a toccare terra».
«Negli scritti di Moioli la “questione del prete” si propone nella sua identità di questione teologica, propriamente secondo la prospettiva della teologia spirituale, mirata intenzionalmente a rilevare la figura cristiana del prete. […]
Su questa linea, la ricerca di Moioli si muove con fermezza e disinvoltura. Propriamente non è più una ricerca, ma piuttosto una lezione lucida, convinta e persuasiva, che merita di essere appresa, anche perché è maturata non nel rifugio ovattato e senza tempo delle biblioteche, ma nel fermento vivace e a tratti convulso del post-concilio. […]
La vicenda postconciliare del prete non è conclusa e l’accompagnamento di Moioli mantiene la sua attualità. Lucidi e illuminanti, i suoi scritti consentono di prolungare l’accompagnamento, oltre la morte, anche oggi. Sarebbe stata insipienza non raccoglierli; rischiavano di smarrirsi senza poter essere utilizzati, in un momento in cui il prete non è ancora uscito dal suo disagio e la letteratura sul prete non è ancora uscita dalla deriva dell’improvvisazione e dell’insignificanza. L’averli raccolti significa avere prodotto un testo imprescindibile per il prete e per la letteratura sul prete» (dalla Prefazione di Giuseppe Colombo)
«Essere, fino al dono della vita, “liturgo” del culto spirituale che è la comunità cristiana e l’uomo,
a cui fraternamente si mantiene legato; e quindi essere deputato a svolgere
presso i fratelli il compito del “pastore”, mettendo sempre più in risalto
e vivendo per sé e per gli altri un radicale riferimento a Cristo,
unico Signore e Salvatore e Sposo della Chiesa: ecco il senso spirituale sintetico
dell’essere presbitero (e vescovo) secondo il Concilio».
(Giovanni Moioli)
ll XXII volume dell'Opera Omnia, in prima edizione mondiale, si articola in tre sezioni, in cui Guardini si confronta, rispettivamente, con il pensiero di Søren Kierkegaard, di Friedrich Nietzsche e di Madeleine Sémer. La prima sezione propone i saggi dedicati al filosofo danese, in cui l'autore riflette sui temi della malinconia, dell'angoscia e della disperazione e sul loro significato religioso. Di particolare rilevanza è la seconda sezione, che presenta due dattiloscritti inediti e una breve raccolta di appunti manoscritti in cui Guardini prende posizione nei confronti di Nietzsche, riflette sulle questioni del potere e del nichilismo e si confronta con lo Zarathustra e il tema centrale della corporeità. Nella terza sezione sono raccolti per la prima volta gli scritti dedicati a Madeleine Sémer, nei quali offre un'interpretazione inedita della figura intellettuale e spirituale della mistica francese, appassionata del pensiero di Nietzsche.