«È un momento istituzionale. Eppure non posso trattenermi da una confidenza personale. Con il passare degli anni trovo sempre più insopportabile il malumore.» Inizia così l'atteso discorso che l'Arcivescovo di Milano rivolge, come ogni anno, alla città di Milano in occasione di Sant'Ambrogio. L'Arcivescovo Delpini incoraggia a perseguire «il realismo della speranza», per contrastare ogni sterile disfattismo. Si rivolge a tutti noi, dai cittadini alle istituzioni, dai credenti ai laici, incoraggiandoci a guardare oltre noi stessi, a porci l'importante domanda: «E gli altri?». La risposta è fare degli altri i veri interlocutori di ogni nostro pensiero e azione, nutrirli dei frutti prodotti dal realismo della speranza.
Nessuno può salvarsi da solo.
Ripartire dal Covid19 per tracciare insieme sentieri di pace.
Lettera Apostolica nel quarto centenario della nascita di Blaise Pascal
Il volume contiene il testo della nuova Lettera Apostolica di Papa Francesco.
L'Arcivescovo invita a confidare nella grazia del Signore e a opporsi al male personale e collettivo. Nell'anno giubilare l'esortazione a vivere un tempo sabbatico con al centro la preghiera e le relazioni, e a curare la Confessione e la celebrazione della Messa. Richiamando la Lettera di san Paolo ai Corinzi e gli scritti di santi come Teresa d'Avila e Ignazio di Loyola, monsignor Delpini spiega che "lo smantellamento della nostra superbia apre uno spazio in cui si fa percepibile in modo limpido che tutto è frutto del dono del Signore, potenza sua che si manifesta proprio nella nostra debolezza. Questo ci dona anche la chiarezza e il coraggio di dire “basta” a quanto fa dimenticare il dono del Signore o a quanto lo contrasta esplicitamente"
Il cammino della comunità credente è inserito nel cammino del mondo: la sua vocazione è quella di essere un forziere di speranza. Nei suoi interventi il cardinale Matteo M. Zuppi apre gli occhi e il cuore sulle tensioni che la nostra contemporaneità vive, leggendovi i segni e le testimonianze di speranza che emergono dalle macerie delle guerre, dalle violenze della storia e dalle ferite delle relazioni. Individua inoltre nella nostra volontà di dialogo e compassione lo strumento adatto per costruire strade di comunione e rispondere alle sfide che la società di oggi pone per il futuro del nostro vivere insieme.
Con la nota Gestis verbisque il Dicastero per la Dottrina della Fede intende offrire alcuni elementi di carattere dottrinale «in ordine al discernimento sulla validità della celebrazione dei Sacramenti, prestando attenzione anche ad alcuni risvolti disciplinari e pastorali». Il testo, approvato all’unanimità dai Cardinali e Vescovi Membri del Dicastero durante l’ultima Assemblea Plenaria, è controfirmato da Papa Francesco.
Il volume raccoglie le relazioni tenute da una teologa, un'economista e una canonista al Consiglio di cardinali di papa Francesco nell'ultimo degli incontri sulla presenza delle donne nella Chiesa, il 17 giugno 2024. Al centro dei loro contributi il tema del potere e la necessità di smascherarne gli abusi, anche nella Chiesa, per intraprendere vie di giustizia, ben-essere e fioritura per tutte e tutti, mettendo fine a ogni discriminazione, in primis quella di genere. Il diritto e l'economia hanno, in questo, un contributo fondamentale: le loro analisi mostrano quanto le disparità pesino nella concreta vita delle persone e delle comunità, e le loro migliori prospettive indicano come cambiare rotta.
La sensibilità in merito alla presenza dei PFAS è, purtroppo, ancora da consolidare. Questo volume è uno strumento di valore scientifico e di contenuti che propongono alcune tracce di ricerca. Affronta, nella varietà dell'apporto di diverse discipline, la fondamentale relazione tra persona e Creato, imprescindibile per la nostra esistenza, e ci chiede di dare "il senso" di quanto accaduto con questa grave forma di inquinamento. Si intrecciano questioni scientifiche e sanitarie, giuridiche, psicologiche, pastorali. Si sentono le voci di chi - a vario titolo - è direttamente coinvolto. Tutto questo ci porta a comprendere che siamo solo agli inizi di un percorso che richiederà addirittura nuovi paradigmi di studio, di ricerca, di legiferazione.
Nel 1986 Giovanni Paolo II riunì ad Assisi i rappresentanti di varie religioni provenienti da tutto il mondo per una grande giornata di Preghiera per la Pace. Al termine di quell'incontro auspicò che le religioni continuassero a propagare il messaggio della pace e a vivere lo spirito di Assisi. A partire dall'anno successivo, attraversando varie regioni del mondo, la Comunità di Sant'Egidio ha iniziato a diffondere quello «spirito» con annuali incontri internazionali di Preghiera per la Pace, coinvolgendo leader religiosi e personalità del mondo della cultura e delle istituzioni insieme a persone di buona volontà. Andrea Riccardi, autorevole e fedele interprete di tale percorso, ha sostenuto lo sviluppo di questo cammino. Vengono qui raccolti i suoi interventi tenuti in questi anni che delineano i principali momenti storici vissuti dalla comunità internazionale e indicano i nodi e le sfide per immaginare e dipingere un quadro di pace.
Arturo Elberti apre il tesoro della "Sacrosanctum Concilium" rivolgendosi a quanti, in particolare i giovani, intendono partecipare in modo sempre più consapevole e fruttuoso alla Liturgia vissuta nella Chiesa. La Chiesa si nutre della liturgia nel suo pellegrinare verso la patria celeste, dove finalmente Gesù Cristo porta tutto alla perfezione. Considerando il divenire liturgico dei tempi presenti, il testo lascia aperta la porta del futuro della liturgia, includendolo in un "già" e "non ancora". L'appendice inizia la lettura della "Sacrosanctum Concilium" e riporta alcuni brani di documenti magisteriali che approfondiscono la liturgia nel mistero della Chiesa: Principi e Norme della Liturgia delle Ore, san Giovanni Paolo II in occasione del ventennio della costituzione e nella costituzione apostolica "Vicesimus Quintus Annus", Benedetto XVI al clero romano, papa Francesco in un'omelia a San Paolo fuori le mura a Roma.
"Nel cambiamento d'epoca che stiamo vivendo, la carità intellettuale non può essere rinchiusa nei recinti dei Centri di ricerca o riservata solo agli addetti ai lavori, ma deve animare e sostenere la costruzione di una rinnovata prossimità, come ho indicato nell'Enciclica Fratelli tutti (cfr. nn. 3-4). Urge, quindi, che quanti sono coinvolti nell'investigazione scientifica scoprano la responsabilità storica del loro impegno nei diversi ambiti del sapere, superando la tentazione di isolarsi in sfere particolari, per promuovere una nuova cultura della conoscenza". Papa Francesco
Papa Francesco esorta gli scienziati a evitare l’isolamento e a promuovere una nuova cultura della conoscenza, basata sul rispetto per ogni individuo e sulla gratitudine per i doni divini. Le riflessioni presenti negli Atti del Meeting ci spingono a esaminare in modo critico il futuro della scienza e il suo ruolo nella costruzione di un mondo migliore.
Sentinelle del Creato raccoglie gli scritti che don Vittorio Cristelli ,prete filosofo, giorialista e cacciatore ha dedicato dal 1989 al temi dell'etica venatoria e della salvaguardia ambientale in varie occasioni e sulla rivista "Cacciatote Trentino".
A lungo docente di etica professionale e per vent'anni direttore del settimanale diocesano "Vita Tridentina" Cristelli ha anticipato in questi articoli la prospettiva del rapporto tra uomo e natura espressa da papa Francesco nella Laudato si, offrendo spunti di riflessione sempre attuali, per quanti, cattolici e anche laici, frequentano oggi l'ambiente alpino non solo.
Vittorio Cristelli è nato il 28 Novembre 1930 a Chatelineau, in Belgio, dove la famiglia era emigrata da Miola di Piné. Ordinato sacerdote nel 1955 si è laureato in Filosofia e dedicato alla formazione sociale, alla docenza universitaria e al giornalismo in varie testate. Autorevole guida nell'etica professionale e nell'impegno pacifista ha promosso varie iniziative per la diffusione di un'ecologia integrale attenta al grido della terra e dei poveri. Dal 2020 risiede alla Casa del Clero di Trento.