La scelta della forma processuale con cui trattare la causa di nullità matrimoniale compete, nella fase introduttoria, al vicario giudiziale, che, valutando i presupposti processuali e considerando i diritti delle parti, deve scegliere tra la forma ordinaria, documentale o più breve. Il presente lavoro pone una panoramica sui presupposti delle tre forme processuali (parte statica) e sulle modalità di verifica degli stessi da parte del vicario giudiziale (parte dinamica) e intende offrire una precisa ermeneutica con lo scopo di chiarire il punto di partenza necessario e indispensabile per l'avvio di una determinata forma processuale. Si indaga, inoltre, sul decreto di determinazione della forma processuale e sulle forme di impugnazione dello stesso. La conseguente elaborazione del concetto di uso illegittimo della forma processuale risulta, quindi, utile allo sviluppo delle dinamiche di passaggio da una forma processuale all'altra, allorquando sussista, durante il processo, la cessazione o il rinvenimento dei presupposti. In conclusione, si analizza la relazione tra i presupposti processuali e il raggiungimento della certezza morale, per dimostrare come la scelta della forma processuale nella fase introduttoria della causa sia determinante per il pronunciamento di un giusto giudizio di nullità matrimoniale.
1.Miserere mei 2.Cristo sorgente 3.Ti amo Signore 4.Vi darò un cuore nuovo 5.La tua alleanza 6.Exultet 7.Jubilate Deo 8.Il Signore e il mio pastore 9.La Pace verrà 10.Dolce Respiro di Dio 11.Ave Regina del cielo 12.All'agnello gloria
Il volume vuole essere un compendio di quelle regole, a volte non scritte e molto spesso, ahimè, dimenticate, che sono utili per una più serena vita civile di quel settore del clero che si trova a dover presenziare eventi civili regolati da un'etichetta o da un cerimoniale. Si tratta di uno studio che vuole offrire anche agli agenti culturali, agli studiosi del cerimoniale, alle autorità che si relazionano con il clero, semmai ce ne fosse bisogno, quelle norme di bon ton e di protocollo che rendono più facile e a volte anche più piacevole i doveri della buona educazione e delle relazioni urbane. Non ci sono ambienti e settori sociali che possono considerarsi esenti dalle buone maniere.
Il dibattito sul tema del fine vita e le implicazioni di carattere religioso ed etico morale sono da lungo tempo al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica. A tale riguardo la Pontificia Accademia per la Vita propone ai lettori un "Piccolo lessico del fine vita" che, attraverso una serie di voci esplicative e di approfondimento, per esempio dalle "cure palliative" e all' "eutanasia" ? rigorose concettualmente e che si avvalgono dei più recenti dati scientifici ? intende contribuire con un linguaggio comprensibile anche ai non addetti ai lavori, a chiarire e a saper utilizzare nel modo corretto i termini aiutando chi cerca di districarsi in queste tematiche. «In modo tale ? si sottolinea ? da ridurre almeno quella componente di disaccordo che dipende da un uso impreciso delle nozioni implicate nel discorso». Introduzione di Vincenzo Paglia.
È utile presentare a tutti coloro che stanno dibattendo il problema del celibato/continenza nei Ministri Ordinati, alcuni elementi storici e teologici che molto spesso vengono dimenticati o non sottolineati da chi discute accoratamente sul celibato ecclesiastico. Tra questi elementi, il più importante è senza dubbio la continuità dell'insegnamento quasi bimillenario del Magistero Ecclesiastico. Si rimarrà sorpresi, leggendo anche velocemente queste poche pagine, nel vedere che per venti secoli la Chiesa non solo ha richiamato la fedeltà al celibato sacerdotale a tutti coloro che avevano ricevuto gli Ordini Sacri da celibi, ma ha anche richiamato innumerevoli volte la fedeltà alla continenza sacerdotale da parte di tutti coloro che avevano ricevuto gli Ordini Sacri da sposati. Celibato e Continenza ecclesiali hanno sempre camminato di pari passo, perché sono sempre stati richiesti contemporaneamente dalla Chiesa, fin dai tempi Apostolici.
Pietra miliare nella storia della Chiesa, il Concilio di Nicea, contro Ario che sosteneva che il Figlio Gesù fosse una semplice "creatura" e quindi "inferiore" al Padre, proclamò invece che «Gesù Cristo è Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, consostanziale al Padre». Cosa vuol dire tutto ciò? Chi è Gesù Cristo per noi, oggi? Partendo da questa domanda decisiva, Ludwig Monti, fine esegeta, nel presente volume ci propone un percorso che dalla cristologia "alta" di Nicea ci riporta a quella dei Vangeli. Lo fa prendendo in esame alcuni incontri di Gesù, lungo il suo ministero pubblico: relazioni che testimoniano il suo essere il Figlio di Dio nel suo "esserci-per-altri-. In una parola, la "pre-esistenza" del Figlio vista come "pro-esistenza", vita donata per gli altri, come ben emerge dai racconti della passione, morte e resurrezione, culmine di questo percorso. Il Concilio di Nicea, dunque, come più volte ribadito da Papa Francesco, «affermando che il Figlio è della stessa sostanza del Padre, mette in luce qualcosa di essenziale: in Gesù possiamo conoscere il volto di Dio e, allo stesso tempo, anche il volto dell'uomo, scoprendoci figli nel Figlio e fratelli tra di noi».
Il libro parte dalla consapevolezza dell'importanza di avere uno sguardo positivo (ma non ingenuo) sul mondo degli adolescenti per arrivare a delineare alcuni criteri di tipo metodologico fondamentale per progettare un'ampia azione catechistica con i ragazzi di questa età, coinvolgendo non soltanto il gruppo dei catechisti, educatori, insegnanti (specialisti) ma la comunità di appartenenza (i battezzati). Uno strumento autorevole ma semplice, per tutti coloro che hanno la passione di stare accanto agli adolescenti del nostro tempo.
«In questo libro, Enzo Bianchi, con la sua abituale profondità umana e intelligenza spirituale, mostra che la fraternità è la vocazione dell'umanità. Siamo tutti fratelli e sorelle in umanità, mortali ma con la consapevolezza di essere viventi per stare in relazione gli uni con gli altri. Il grande dono che possiamo accogliere è l'altro: vicino o lontano, conosciuto o sconosciuto, amico o nemico. Se ci mettiamo accanto, abbiamo sempre di fronte un fratello, una sorella, e sentiamo di avere un'unica vocazione: passare dal dire "io" al dire "noi", per vivere insieme» (Dalla prefazione di Papa Francesco).
Biografia spirituale e intellettuale di una delle sante più note di tutto il mondo. Jean de Saint-Cheron sceglie una prospettiva particolare per raccontare Teresa: non la ragazza tutta «fiori e crocifisso» che una certa vulgata ha trasmesso, ma la donna che per tutta la vita ha lottato contro se stessa per imparare ad amare tutti: una vera e propria «guerriera» dell'amore, santa perché ha capace di combattere, e vincere, la «buona battaglia della fede». Un testo appassionato, scritto in maniera impeccabile, da uno degli autori cattolici più in auge oggi in Francia.
Ieri un simpaticissimo professore di Harvard esponeva con semplicità e umiltà la maniera di capire il risveglio del pensiero nella specie animale. Io meditavo sull'abisso che divide il mondo intellettuale in mezzo al quale mi trovavo, e di cui capivo la lingua, dal mondo teologico e romano, di cui conosco egualmente l'idioma. Mi son detto che io ero forse capace, parlando la prima lingua, di fargli legittimamente esprimere ciò che l'altro conserva e ripete nelle sue parole divenute per molta gente incomprensibili. Per quanto possa sembrare bizzarro a prima vista, ho finito per capire che il Cristo non era estraneo alle preoccupazioni del professor Parker e che, con l'aiuto di qualche intermediario, si sarebbe potuto farlo passare dalla psicologia positivista ad una certa prospettiva mistica.
Questa constatazione mi ha confortato. Oh, ecco delle Indie che mi attirano più di quelle di San Francesco Saverio! Pierre Teilhard de Chardin
Greccio è il luogo che pubblicamente Francesco dichiarava di prediligere perché vi vedeva attuata la sua scomoda proposta di vita evangelica, di assoluta povertà, nei compagni e negli abitanti; a Greccio aveva ideato nel 1223 la strana celebrazione del Natale che aveva colpito profondamente i contemporanei e i frati dell’Ordine. A Greccio Francesco aveva attuato la sconfessione della crociata, riproposto, attraverso il presepe eucaristico, il bue e l’asino, il suo ecumenico progetto di pace. A distanza di ottocento anni, il volume, in sede critica, fa il punto — mai operato in precedenza — di un evento che come pochi altri ha generato una ricca tradizione religiosa e culturale.
Con saggi di Felice Accrocca, Luigi Pellegrini, Chiara,Frugoni, Massimo De Angelis
Padre Anselm, sfogliando l'album dei ricordi della sua vita, tra le gioie e i dolori, le intuizioni e l'impegno che l'hanno contraddistinta, si fa compagno di strada nella ricerca di vita di cui ognuno è protagonista in prima persona.