La vita eremitica si esprime nella scelta di vivere la ricerca intensa ed esclusiva dello sguardo di Dio. Essa è mossa dal desiderio di unione intima con Lui, a Lui solamente si consegna nella più rigorosa separazione dal mondo. Gli Orientamenti della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, in linea con la tradizione della vita eremitica e nell’ambito del can. 603, si rivolgono in particolare agli eremiti ed eremite che dipendono direttamente dal Vescovo diocesano e osservano sotto la su guida la forma di vita che è a loro propria. Il volume contiene in Appendice la Formula di propositum e di professio.
"Collaborer sur le terrain de la charité": questa frase da cui è tratto il titolo del libro appare - in forma diversa ma con il medesimo significato in tre lettere del 1920 tra la Santa Sede e il Comitato Internazionale della Croce Rossa. Con queste parole, sia il Comitato che la Segreteria di Stato vaticana definivano il rapporto creatosi tra le due istituzioni durante la Grande Guerra, e che si sarebbe rinnovato di lì a breve. I rapporti tra la Santa Sede e il Comitato Internazionale della Croce Rossa sono stati poco studiati. Questo libro è frutto di un accurato lavoro incrociato di analisi dei documenti presenti sia nell'archivio del Comitato Internazionale della Croce Rossa a Ginevra, sia negli archivi vaticani. Parte dei documenti consultati sono riprodotti in appendice: si tratta per lo più della corrispondenza tra il Comitato Internazionale della Croce Rossa e la Santa Sede tra il 1863 e il 1930. La ricerca si è concentrata sui motivi dei rapporti tra le due istituzioni, sui loro atteggiamenti e sulle cause e i periodi della loro collaborazione. Nel libro si analizza l'evoluzione della politica vaticana nei confronti del Comitato ginevrino, che partì con una certa cautela mista a sospetto (per l'origine protestante dell'istituzione) fino a giungere, durante gli anni tragici della Prima Guerra Mondiale, a un'intensa ed efficace collaborazione "sul terreno della carità"...
La pubblicazione del carteggio Schuster-Rea rende note per la prima volta 191 lettere che compongono l'epistolario intercorso tra il cardinale Ildefonso Schuster (103) e l'abate ricostruttore di Montecassino Ildefonso Rea (88). Questa notevole raccolta di lettere, che costituisce solo un segmento del vasto corpus epistolare schusteriano (80.000 unità), si dispiega lungo un arco di tempo che da 1929, giunge fino al 1954, ultimo anno di vita del beato cardinale benedettino, e nono di abbaiato a Montecassino per Ildefonso Rea. L'edizione delle lettere è preceduta da un'articolata introduzione del curatore.
Scopo della 'Settimana di aggiornamento' è far emergere dal passato storico indicazioni vitali per il presente e il futuro, nella prospettiva della nuova evangelizzazione. Non si tratta, dunque, di una mera rivisitazione del passato a scopo celebrativo, ma, come fa intendere il titolo di questi incontri, di una ricerca di spazi e modalità operative dei sodalizi, all'interno e nel contesto della pastorale organica che ha il suo centro di raccordo e di unitarietà nella parrocchia, così come essa viene rappresentata dal recente magistero pontificio ed episcopale.
Un saggio illustrato che si legge come un romanzo, in cui Marcello Simoni svela i segreti nascosti negli affreschi che decorano l’abbazia, una vera e propria “Bibbia di pietra” in cui convivono diavoli, mostri ed episodi dalle scritture. Simoni rintraccia le fonti di questo labirinto di simboli, e suggerisce una lettura sorprendente di uno dei capolavori dell’arte medievale. Un viaggio - illuminato dai disegni dell’autore - nella bellezza di un luogo dal fascino immutato, che racchiude mondi letterari e artistici tutti da scoprire, rivelati dalla scrittura appassionante dell’autore italiano di thriller più tradotto al mondo.
Questo libro prosegue nella linea di studi aperta dal volume Quando la Fabbrica costruì San Pietro. Un cantiere di lavoro, di pietà cristiana e di umanità, XVI-XIX secolo, curato da Assunta Di Sante e Simona Turriziani e pubblicato nel 2016, dove un’ampia sezione era dedicata ai lavori delle donne per la ricostruzione e decorazione della basilica vaticana. L’enorme successo riscontrato dalla tematica, tanto originale quanto attuale, ha spinto le curatrici a presentare un lavoro monografico sull’argomento, approfondendo alcuni profili di donne precedentemente solo accennati. Nel cantiere petriano sin dal Cinquecento ampi e variegati furono gli impieghi femminili in ambiti considerati da sempre appannaggio esclusivo degli uomini, se non altro per l’impegno fisico richiesto. La vivacità e l’imponenza del cantiere aveva favorito a Roma la concentrazione di artigiani e fornitori di materiale edile, i quali tendevano ad individuare nel rapporto coniugale la loro forza, alimentato anche dalle forme di assistenza nei confronti dei propri lavoratori messe in atto dalla Fabbrica. Nel cantiere vaticano le donne ebbero dunque un ruolo importante: figlie e mogli partecipavano in diverso modo all’attività di famiglia, garantendone la prosecuzione e lo sviluppo in caso di morte del padre o marito, e potendo godere di una sostanziale parità economica rispetto all’uomo. Tuttavia il lavoro delle donne nella basilica vaticana non è stato sempre un completamento di quello del capofamiglia, ma anche un’esperienza autonoma vissuta da donne scelte per le loro rare capacità artistiche, e non perché eredi di un defunto padre o marito. Riemergono così, dalla documentazione dell’Archivio Storico della Fabbrica di San Pietro in Vaticano, le figure di carrettiere, ‘mastre muratore’, ‘pozzolaniere’, ‘capatrici’ di smalti per i mosaici, ‘fornaciare’ di laterizi e vetri, stampatrici, ‘vetrare’, ma anche intagliatrici di legno e pietre dure, fino ad arrivare alle ‘patentate’, ovvero le fornitrici accreditate presso l’Istituzione. Questa originale raccolta di saggi ha il merito di raccontare dunque, senza affanno, la presenza femminile nel cantiere vaticano, qualificando tale presenza attraverso la ricostruzione di alcuni interessanti profili biografici.
Questo libro, composto da due tomi, è come un puzzle le cui tessere sono ricavate da oltre 90 Quaderni promossi a partire dal 2002 dall'ultimo segretario del cardinale Colombo, mons. Francantonio Bernasconi. Vi si trovano testimonianze e rievocazioni che sottolineano i molteplici aspetti della ricca personalità di Colombo, che fu arcivescovo di Milano durante la transizione ecclesiale del Concilio Vaticano II. A notizie biografiche poco note, si affiancano approfondimenti sull'indole letteraria del cardinale, che coltivò soprattutto da giovane sacerdote, e temi di attualità sull'applicazione delle novità conciliari, sulle sfide sollecitate dalla stagione del terrorismo, delle campagne inerenti al divorzio, all'aborto, al femminismo... Sono numerosi gli interventi inediti dello stesso Colombo, assieme a voci significative, come quelle di Dionigi Tettamanzi - che ha promosso la presente opera - Carlo Maria Martini, Giacomo Biffi, Inos Biffi, Luigi Negri, Giorgio Rumi, Alberto Chiari, Italo De Feo, Giorgio Torelli e di Eliana Versace, co-curatrice della raccolta.
Dopo la morte di Gesù ha inizio un lungo periodo di elaborazione teorica e pratica del suo insegnamento. A partire dalle prime iniziative degli Apostoli, la buona novella si diffonde rapidamente conquistando nuovi fedeli e i cristiani, da setta minoritaria, diventano un fastidioso elemento che mina la stabilità di alcune aree dell'Impero e sono pertanto fatti oggetto di persecuzione. Solo con Teodosio, alla fine del IV secolo, il cristianesimo verrà riconosciuto come religione ufficiale dello Stato. Attraverso l'analisi dei libri del Nuovo Testamento, come le Epistole paoline e gli Atti degli Apostoli, dei testi apocrifi e delle opere degli scrittori romani e dei Padri della Chiesa, Daniélou ricostruisce per il lettore un prezioso quadro d'insieme del cristianesimo delle origini che, sullo sfondo delle vicende dell'Impero, mostra la nascita e lo sviluppo dei tanti movimenti religiosi che si richiamano a Cristo (giudeo-cristianesimo, gnosticismo, marcio-nismo, scuole di Alessandria ecc.), mentre a Roma vengono poste le fondamenta dell'istituzione a cui ancora oggi guarda la maggior parte dei fedeli.
Un racconto distopico.
Nel Mondo Finalmente Unificato non c'è libertà e non ci sono religioni. Il Regime universale imposto da Coloro che Amano assicura una stabilità che è totale asservimento.
La causa di tale involuzione è il progressivo dissolversi della Chiesa cattolica. Essa infatti, in nome di un malinteso senso dell'apertura, non più baluardo a difesa della verità, ha intrapreso un percorso di adesione alle idee dominanti. Non ne avremmo memoria se un isolato testimone, il Cantore Cieco, sfidando i ferrei controlli del Regime, non avesse deciso di narrarne la storia. Veniamo così a conoscere le vicende che hanno determinato la conversione della Chiesa cattolica nella Nuova Chiesa Antidogmatica, così conciliante ed ecumenica da giungere a proclamare il Superdogma del Dialogo.
Vicende che, scandite dal succedersi di papi tutti curiosamente di nome Francesco, conducono a un risultato inevitabile: la fine della Chiesa.
O almeno così sembra.