"Cristiani non si nasce, si diventa", diceva Tertulliano. Nella pastorale odierna si ha l'impressione che tutti gli sforzi siano finalizzati alla preparazione dei fanciulli alla ricezione dei sacramenti. Eppure le nostre parrocchie sentono la mancanza proprio di coloro che prima erano "parte" della comunità, ma, ricevuti i sacramenti, si mettono "da parte": individui "sacramentalizzati" ma non "cristianizzati". Questo libro ci aiuta a riscoprire l'iniziazione cristiana, il rito/cammino graduale e progressivo della Tradizione della Chiesa per "fare i cristiani", inserirli pienamente nel Mistero pasquale di Cristo e nella comunità. Seguendo un approccio liturgico, l'autore si sofferma sull'analisi dei riti del battesimo, della cresima e dell'eucaristia.
Pier Angelo Muroni, sacerdote dell'Arcidiocesi di Sassari, è decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Urbaniana, dove insegna Liturgia. Tra le sue pubblicazioni, L'ordine dei sacramenti dell'iniziazione cristiana (Roma 2007), Il Mistero di Cristo nel tempo e nello spazio. La celebrazione cristiana (Città del Vaticano 2014) e l'Omelia: Scrittura, liturgia e comunità (Bologna 2018).
E' ormai prossima la celebrazione del 52°Congresso eucaristico internazionale che si terrà a Budapest dal 13 al 20 Settembre 2020 intorno al tema: Sono in te tutte le mie sorgenti. Con questa nuova tappa i Congressi si calano nello scenario dell'occidente secolarizzato, dove l'eredità cristiana con la sua vita di fede sembra dissolversi. Cosa significa celebrare un Congresso eucaristico nel contesto dell'Europa moderna e multiculturale dove il Vangelo e le forme di appartenenza religiosa sono diventati marginali? Significa, ha detto Papa Francesco, collaborare con la Grazia di Dio per diffondere una cultura eucaristica, cioè un modo di pensare e di operare fondato sul Sacramento ma percepibile anche al di là dell'appartenenza ecclesiale. Per aiutare questi percorsi eucaristici di novità, il volume propone il testo base del prossimo Congresso insieme con alcune riflessioni bibliche teologiche e pastorali che offrono spunti fecondi per una vita cristiana modellata dal mistero eucaristico.
"E' lo Spirito che guida la Chiesa. E' lui che può orientare la vita verso i camini della santità. E' lui che soffia, nonostante tutto".
"Ecco la grazia di prendere a cuore e in mano l'annuncio del Vangelo, senza rassegnazione o vittimismo".
Con questo libro si prova a illustrare due simboli cristologici importanti, che ci chiariscono il senso di tanti altri simboli e usanze nella nostra vita cristiana e liturgica. Il primo simbolo è il «vestirsi di Cristo», mentre il secondo è il considerare «Cristo come sposo». Ambedue i simboli hanno radici bibliche e sono stati sviluppati dai padri della Chiesa in maniera interessante, dando sempre al simbolo una dimensione ontologica ed escatologica.
Per la Chiesa, il Cantico è stato un testo importantissimo per i misteri dell’iniziazione cristiana: Battesimo ed Eucaristia. Ciò diviene più chiaro se si considera che il Cantico nella tradizione liturgica giudaica era letto durante il tempo di Pasqua. La Chiesa primitiva battezzava i catecumeni durante la Veglia Pasquale i quali, dopo il Battesimo, ricevevano per la prima volta l’Eucaristia. La Chiesa utilizzava il Cantico durante il tempo di Pasqua, continuando così la prassi giudaica.
Solo tenendo presente questo fatto si può capire perché, per esempio, Didimo il Cieco scrive dicendo che «nella piscina battesimale, Colui che ha creato la nostra anima, la prende per sposa», o perché Cirillo di Gerusalemme dice che «Cristo ha donato ai figli della camera nuziale la gioia del suo Corpo e del suo Sangue».
Non ci dovrebbe sorprendere allora considerare la Chiesa il nuovo paradiso, il nuovo luogo dell’alleanza con Dio, o anche la stanza nuziale dove lo sposo si unisce alla sua sposa.
Immersi nell'acqua, rinasciamo a vita nuova. E Dio, in quel gesto, pone nel nostro cuore il seme della sua presenza.
Che bello innamorarsi! È una delle esperienze più entusiasmanti che la vita ci regali. Poteva Dio restarne fuori?
La figura del sacerdote è oggi caratterizzata da una serie di tensioni che riflettono non solo il modo di pensare della cultura contemporanea, ma anche le dinamiche attuali della Chiesa e della sua missione nel mondo. Mediante la collaborazione di re docenti di diverse discipline, un biblista, un sistematico e un teologo spirituale, si propone ai lettori un itinerario didattico aggiornato, unitario e progressivo, che aiuta a riscoprire i fondamenti e le funzioni del ministero ordinato e la sua rilevanza nelle odierne circostanze della vita sociale e religiosa.
«Il tema del ministero sacerdotale è stato sempre attuale nella Chiesa, ma oggi lo è in modo particolare. Situazioni nuove hanno gettato un'ombra dolorosa sul sacerdozio cattolico, ponendo all'intera comunità ecclesiale una sfida molto impegnativa. In questo contesto è urgente dedicare una rinnovata attenzione alla formazione dei candidati al sacerdozio, non solo dal punto di vista spirituale, ma anche da quello umano. È necessario incoraggiare tutta la comunità cristiana a ritrovare il giusto sguardo di attenzione e di amore per i suoi sacerdoti. Proprio per questo non solo la Scrittura, ma anche i Padri della Chiesa continuano ad essere una fonte di ispirazione» (dalla Presentazione di p. Federico Lombardi S.I.). Nasce così questo libro, offerto alla lettura di sacerdoti e laici, perché tutti conoscano meglio il dono di Dio.
Nella storia dei concili la ricezione del loro magistero è una fase oggi considerata attentamente. Essa trova nei libri liturgici una delle sue espressioni più significative. Anche l’insegnamento del Vaticano II sul ministero ordinato vive, nella riforma dei riti di ordinazioni, un importante momento della sua ricezione. Per individuarne i criteri ispiratori e quindi la teologia, questo saggio analizza, in modo diacronico e sincronico, l’iter di revisione dei riti di ordinazioni, iniziato negli ultimi mesi del Concilio, e conclusosi (editio typica) nell’agosto 1968. Il rapporto esistente tra lex orandi e lex credendi trova qui un interessante equilibrio tra la liturgia come fonte e la liturgia come frutto dell’insegnamento della Chiesa. Le scelte operate dal gruppo di lavoro sui riti di ordinazione (Coetus XX), in sinergia con il Consilium ad exsequendam Constitutionem de Sacra Liturgia e nel costante dialogo con la Sede Apostolica, sono un importante contributo per la teologia del ministero: esso è interpretato come servizio alla Chiesa, nella comunione tra vescovo, presbiteri e diaconi. Questo affinché la Chiesa possa essere apostolica anche grazie al carisma della successione, trasmesso sacramentalmente al vescovo unito al presbiterio e con i diaconi. Sarà così possibile, anche alla luce della editio altera (1989), trovare indicazioni preziose per interpretare il ministero oggi.
In appendice vengono riportati gli Schemi, curati dal Coetus XX, che precedono i nuovi riti di ordinazione e costituiscono una importante testimonianza della riflessione teologica postconciliare.
Per tanto tempo, sia da parte cattolica che da parte evangelica, si è ritenuto che Martin Lutero avesse eliminato i sacramenti come mezzi efficaci di salvezza. Da circa cinquant'anni, però, il dialogo luterano-cattolico ha evidenziato che il «solo per grazia, nella fede nell'azione salvifica di Gesù Cristo» non va compreso come esclusione dei sacramenti della chiesa, ma come una totalità, fondata sulla Scrittura, costituita da giustificazione, fede, sacramenti e ministero. Cattolici e luterani hanno così imparato, insieme, a superare i pregiudizi tramandati e le controversie che ne sono derivate. Oggi, insieme, possono imparare a comprendere - in una rilettura ecumenica - le richieste della teologia di Lutero. I contributi qui raccolti si basano sulle relazioni tenute durante un convegno internazionale svoltosi a Roma e organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana, dal Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani e dal Johann-Adam-Möhler-Institut, in occasione della commemorazione dei cinquecento anni dall'inizio della Riforma.