L'amore descrive l'essenza di Dio sia nel suo esistere sia nelle relazioni con la realtà e con noi: "Dio è Amore". Per questo motivo alcuni dei fili conduttori dei saggi che compongono il libro sono: il "Progetto Amore", la riconciliazione e la Speranza.
lo scritto ha un altro filo conduttore: esortare i cristiani a vivere "contro la marea" rappresentata da un mondo profondamente diviso, pervaso dal male e dal peccato ed in cui numerosi sono gli ostacoli da superare.
Il testo si presenta, pertanto, come una efficace sintesi delle tematiche affrontate da uno dei pensatori cristiani più originali degli ultimi decenni. Miroslav Volf è un teologo croato evangelico che attualmente ricopre la cattedra Henry B. Wright Professor dell'Università di Yale, dove e anche direttore dello Yale Center for Faith and Culture. Ha pubblicato negli anni diversi, importanti libri di argomento teologico tra cui va Citato il capolavoro Exclusion and Embrace.
Tra gli aspetti più misteriosi e meno dibattuti dell'esperienza di fede, la maledizione ricopre certamente un ruolo singolare, soprattutto per il suo richiamo alla magia, all'occulto e, come esperienza limite, alla morte.
Senza alcuna soggezione per la complessità dell'argomento l'autore, con un approccio volutamente canonico, esamina il versetto di Gv 18:28 caposaldo della cronologia alternativa cosiddetta giovannea, proposta ed affermata a partire dalla prima metà del secolo scorso: "era l'alba ed essi non vollero entrare nel Pretorio per non contaminarsi e (poter) mangiare la Pasqua" - dal quale risulterebbe la cena di Gesù precedente il banchetto pasquale - mostrandone l'incoerenza: gli accusatori di Gesù avrebbero avuto tutto il tempo ed il modo di purificarsi. Infatti, per la legge di purità, la tradizione ebraica e la prassi in uso al tempo di Gesù, la contaminazione sarebbe durata solo un giorno, cioè fino al tramonto, e tolta con le abluzioni precedenti la cena pasquale. Argomentazione rafforzata dall'ulteriore incongruenza con la spiegazione del fatto che fornisce lo stesso evangelista: prima dell'alba o dopo non importava affatto, perché i giorni venivano computati a partire dalla sera. Il versetto deve perciò avere un significato differente da quello di consueto attribuito, tutto da scoprire.
Lassù in cielo è prevista l'esistenza di un giardino zoologico? Gli animali, gli alberi o anche i sassi ci vanno, in paradiso? A Dio preme almeno un po' la salvezza eterna di quelle sue creature che non sono esseri umani? Per Franck Dubois bestie e piante attendono di essere salvate. Ma non dipende dalla mucca avere accesso al cielo. La mucca non "risuscita" in senso proprio, ma viene associata al mistero della risurrezione degli uomini. Sono costoro che hanno la responsabilità della sua salvezza. L'intera creazione è chiamata a transitare in Dio. Il creato non è un insignificante fondale "usa e getta" di cartapesta, destinato a scomparire alla fine della storia, ma una realtà la quale fare i conti (anche) nell'aldilà. Questa comunità di destino fra tutti gli elementi del mondo chiama ciascuno di noi alla vigilanza. Ecco il messaggio alla base di questo libro di inaudita originalità: Dio è presente al cuore di ogni realtà materiale, agisce tanto sulle anime quanto sui corpi, non si disinteressa del mondo fisico. Anzi, l'ha creato perché rimanga per sempre e si perfezioni. In paradiso ci imbatteremo in leoni diventati vegani? Lassù il calvo recupererà i capelli che aveva in gioventù? Il mio pesciolino rosso potrà finalmente parlare? Una cosa è certa: ci sarà una bella ressa al momento di salire sull'"ascensore" che porta in cielo!
Il discernimento morale costituisce la modalità ordinaria attraverso cui la persona, obbedendo alla propria coscienza, realizza il bene particolare a cui è chiamata. Saper discernere permette di superare i rischi della paralisi (la paura di sbagliare) e del relativismo (l'indifferenza ai valori). Ora, soprattutto davanti ai dilemmi più acuti e talvolta drammatici della vita - per esempio in campo bioetico - la tradizione cristiana ha elaborato una serie di strumenti operativi al servizio del discernimento morale. Si tratta di "principi pratici" come quello che verifica la liceità della cooperazione al male, come il duplice effetto, il male minore, la ragione proporzionata, o come la casistica e il probabilismo. Dopo aver presentato la natura del discernimento morale, il volume di Zuccaro studia uno a uno questi principi pratici, ponendo particolare attenzione alla loro genesi storica e al loro sviluppo. E mostra la loro indubbia utilità strumentale. Non solo, ma svela anche come essi richiamino una concezione della teologia morale più umile e più attenta alla concretezza delle situazioni particolari. «Provo a raccogliere un ventaglio di strumenti operativi perché, in mezzo ad una pluralità di valori umani, ciascuno possa orientarsi e percorrere il suo sentiero di vita, realizzando quel particolare bene morale cui è chiamato» (Cataldo Zuccaro).
La morte della moglie nel 2016 ha costretto Jürgen Moltmann a cambiare in modo radicale la propria vita. Non solo, ma ha indotto un teologo come lui - che tanto ha pensato e scritto sulla speranza umana nel tempo storico e nell'eternità - a verificare se tutto quel discorso è vero e regge alla prova dei fatti: la fede è in grado di sostenere un'esistenza e, anzi, un atteggiamento positivo di fronte all'esistenza? «Ho provato a imparare che cos'è la felicità che non passa. Ho cercato di immaginarmi com'è, dopo l'atto finale della morte, la risurrezione di tutta la vita che si è vissuta. Ho riflettuto sul morire e sul risvegliarsi di un'anima vivente» (Jürgen Moltmann). Cosa chiediamo quanto ci interroghiamo su una vita dopo la morte? Che cosa esprimono i cristiani quando parlano di vita eterna? In questo saggio incoraggiante Moltmann - lui stesso molto avanti negli anni - concentra il suo pensiero sull'inizio che sta in ogni fine della vita, anche nella fine di ogni vita umana. «Il mio obiettivo qui non è presentare un'ars moriendi, una preparazione alla morte, ma una preparazione alla risurrezione nella pienezza della vita che chiamiamo vita eterna. Quindi, direi, un'ars resurgendi» (Jürgen Moltmann).
«Un altro libro su Gesù? Che cosa si può dire di nuovo su Gesù di Nazaret che non sia già stato scritto? E che cosa di nuovo può venire da un teologo che s'inoltra nel campo minato della ricerca storica ed esegetica su Gesù di Nazaret?». Con queste non impertinenti domande reagiva il noto biblista Antonio Pitta alla richiesta di valutazione del presente volume. Certo è che se di Gesù tanto e a buona ragione si parla e si parlerà ancora, non sempre lo si lascia altrettanto parlare. Non sempre esegeti, storici e semplici curiosi dedicano le loro ricerche più che alle parole a lui attribuite, al mondo teologico di Gesù, a quello suo tipico, in cui egli si muoveva e che lo muoveva. Il presente saggio è un approccio in questa direzione, verso quelli che sono stati chiamati gli "intendimenti di Gesù-. Non in maniera acritica, ma al seguito di un meditato confronto con le tendenze più attuali della ricerca, attraversando le idee bibliche che ne sono alla base, per mostrarne una continuità che fluisce dal mondo religioso ebraico a quello della primitiva comunità cristiana.
Maria e la devozione a lei rivolta diventano, in questo libro, un'esperienza di vita che l'autrice, suora orsolina, propone a tutti coloro che vogliono incontrare la Madre di Dio in maniera diversa, attuale, senza però perdere la ricchezza della tradizione. Nella scansione dei vari capitoli, l'autrice propone una serie di meditazioni, ciascuna su un brano evangelico che vede protagonista la madre di Gesù, declinando poi il tutto in un racconto attualizzante, preso dalle sue esperienze di vita vissuta, e infine trasformandolo in una provocazione rivolta al lettore, affinché a partire dal culto a Maria ciascuno ritrovi un suo personale sguardo interiore, una vera e propria "grammatica" dell'esistere a partire da ciò che Maria ci offre nella sua vita.
Con il presente lavoro vogliamo mettere in risalto le implicanze morali e sociali della complessa e sempre attuale problematica della frode. La frode è una piaga antica e sempre nuova, in continua evoluzione, che per raggiungere il proprio fine si serve dell'inganno e dell'astuzia. È a motivo dell'utilizzo di queste due particolari "armi" che per il frodato è quasi sempre impossibile difendersi dalle funeste intenzioni del frodatore di turno. Certi che la verità dell'uomo è dalla verità di Dio e dalla Sua Parola, partendo da quest'ultima vogliamo provare a fare un po' di chiarezza sulla tematica della frode che minaccia non solo il corpo dell'uomo ma anche il suo spirito.
Discorsi sul futuro del cristianesimo tenuti dall'autore in vari incontri, conferenze e sinodi.
Fede, Tradizione, Religioni, quarto e ultimo volume del Trattato di Teologia fondamentale in contesto scientifico, esamina la teologia della fede, la trasmissione della rivelazione nella storia e la teologia delle religioni. Il volume esamina le forme assunte oggi dalla fede e dalla non credenza, in particolare l'influsso della scienza sull'accoglienza del cristianesimo. Centrata sul ruolo dello Spirito Santo, nella tradizione si sottolinea l'ampiezza del soggetto e il compito dei fedeli laici. In modo innovativo, il volume suggerisce di sviluppare una teologia delle religioni che includa le istanze veritative della filosofia e delle scienze.
Spesso si pensa che - se c?è motivo di credere in Dio - siano più illuminate e più «moderne» quelle concezioni della divinità che corrispondano a criteri di ragione: Dio non potrebbe essere di forma simile a quella della persona umana. L?idea di Dio con un corpo, si chiede Christoph Markschies, sarebbe quindi una semplice e ingenua credenza infantile e l?antropomorfismo qualcosa di rozzo e arcaico, oppure anche oggi non mancherebbero motivi per pensare Dio in forma corporea e come persona? Le pagine largamente documentate di Markschies mostrano come nella storia cristiana l?idea che Dio abbia un corpo e sia di natura corporale non solo è stata di senso comune ma anche è forse la forma più radicale in cui si possa pensare l?idea dell?uomo creato a immagine di Dio: il corpo sta al culmine dell?opera di Dio, e di Dio dice qualcosa di fondamentale.