Sedersi al bar di Traversetolo per giocare una mano di scopone scientifico con il vecchio Tito, detto "Il Migliore", è impresa che richiede coraggio, nervi d'acciaio e talento. Anche per chi è abituato a sfide sportive di altissimo livello. Ma il solo talento basta per conquistare grandi vittorie? O piuttosto è necessario un capo che spinga i propri uomini oltre i loro limiti, che abbia il carisma per farsi seguire, che sappia tutelare e valorizzare il lavoro del gruppo, gestire le sconfitte e le vittorie? E soprattutto: capi si nasce o si diventa? È questa la domanda centrale dalla quale muove Gian Paolo Montali per analizzare i meccanismi di leadership con il suo stile unico, nello stesso tempo profondo e ironico, semplice e ricco di riferimenti e aneddoti. E, facendo ricorso alla sua straordinaria esperienza di uomo di sport e di azienda (cinque Scudetti, sedici coppe, un Mondiale, due campionati europei e un argento alle Olimpiadi in venticinque anni di pallavolo, prima di sedere nel Consiglio di Amministrazione della Juventus ed essere Direttore generale della Roma), svela i suoi segreti, introduce concetti innovativi come quelli di impollinazione e contaminazione, smentisce tanti luoghi comuni che vorrebbero il buon capo autoritario e tutto d'un pezzo, o che "squadra che vince non si tocca".
Radicato nel Vangelo e nella tradizione del magistero della Chiesa, oltreché alunno alla scuola di suor Faustina Kowalska, polacca come lui, Giovanni Paolo II ha posto fin dagli inizi il suo pontificato sotto il segno della misericordia. Non a caso le parole-guida della sua seconda enciclica, Dives in misericordia (1980), erano state quelle di Paolo: "Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo" (Ef 2,4-5). Questo volume, a cura di Giuliano Vigini, propone un percorso nella Misericordia divina attraverso le parole e gli scritti di papa Wojtyla.
Learco Ferrari fa lo scrittore ma fa anche tante altre cose. Ha una ragazza che si chiama Francesca, traduce dal russo (traduce anche dei contratti commerciali), si preoccupa per i chili in eccesso che si porta addosso, gioca a free cell (e se ne vergogna), presenta i suoi libri in giro per l'Italia, cerca di risparmiare energie restringendo il suo quotidiano spazio di azione in un'area ristretta di deambulazione metropolitana. Ma soprattutto si sente "un deficiente in un mondo che io non lo so, cosa gli è successo al mondo qui ultimamente".
Dal neolitico all'arrivo dei Greci, dalla nascita allo sviluppo e al tramonto delle polis: in queste pagine l'organizzazione spaziale, le parti costitutive e l'immagine complessiva dei centri urbani fondati dalle genti pre-greche e dai popoli greci nelle terre e nelle isole dell'Egeo, del Mediterraneo e del Mar Nero.
Diciassette racconti gialli e noir nei quali, giocando sui difetti femminili l'autrice, fa humour nero dal sapore anglosassone.
Un viaggio lungo i tortuosi sentieri della memoria, fra le antiche mnemotecniche e le attuali risorse ermeneutiche. Come la memoria si fa identità individuale e storia collettiva, fascino e minaccia, legittimazione e conflitto.
Il Don Chisciotte dello scrittore Pierre Menard di cui parla Jorge Luis Borges in Finzioni, il romanzo del poeta cimmero Ukko Ahti Sporgendosi dalla costa scoscesa al quale Italo Calvino dedica un capitolo di Se una notte d'inverno un viaggiatore, la Encyclopédie des sciences inexactes di Henri de Chambernac che ha ispirato Raymond Queneau nella stesura dei Figli del limo, il saggio filosofico Dico quello che dico di Swami Brachamutanda, fondatore della scuola tautologica, commentato da Umberto Eco ne Il secondo diario minimo: a questi e ad altri 500 libri introvabili è dedicato Mirabiblia - Catalogo ragionato di libri introvabili. Di ciascuno di essi Paolo Albani e Paolo della Bella forniscono una scheda con ampi dettagli bibliografici, una esauriente sintesi del contenuto e l'indicazione delle opere letterarie in cui il volume è citato.
La prospettiva unitaria dei quattro contributi riuniti in questo volume muove dall'intento di coniugare il teologico con il morale, nella consapevolezza preliminare della consistenza propria dell'"humanum" etico rispetto alla lettura che il "christianum" vi apporta, incontrandolo. Ne risulta un quadro che è interessante ed utile ad arricchire il dibattito teologico-morale contemporaneo.
Lettere, stralci di giornale, documenti e testimonianze che fanno conoscere la personalita di Giovanni Zanotto, missionario comboniano, uomo guidato dallo Spirito e pieno di valori cristiani. Padre Giovanni Zanotto ha vissuto in Brasile, tra i favelados" dei grandi centri urbani, trent'anni della sua vita missionaria. Per Giovanni la missione e un affare di cuore, una passione che nasce e vive grazie all'incontro con gli altri e che conferisce senso e pienezza ai suoi giorni, portandolo a pagare di persona, in Amazzonia, tra i "sem terra", la sua opzione per i poveri, attirando a se minacce fino a subire un pesante e interminabile processo. "
Uno studio approfondito sull'urgenza di recuperare l'originaria unita tra il momento spirituale e quello morale dell'esistenza cristiana. La specializzazione che ha caratterizzato l'ambito scientifico, oltre che la connaturalita" dell'uomo contemporaneo, ha prodotto una frammentazione del sapere. Tale disposizione ha mietuto vittime anche in ambito teologico, in particolare nella divisione tra teologia morale e teologia spirituale. Si e finito per interpretare la vita cristiana come un "edificio a due piani". Il primo costituito dai contenuti normativi della "legge morale", il secondo percorribile, da pochi, attraverso la scala dell'ascesi, che per alcuni raggiunge poi il tetto della mistica. Questo lavoro propone una feconda correlazione tra vita spirituale e morale, indagando sulla necessita di unificare l'esperienza morale della vita spirituale. "
Un microcosmo sorprendente raccontato con leggerezza e ritmo sostenuto. Un libro divertente e profondo, come gli altri dell'autrice, che si legge d'un fiato.