Per la famiglia Guerrieri, la pasta non era mai stata solo un piatto di pasta. Era un'occasione per ritrovarsi intorno al tavolo, un ricordo di infanzia, un credo tramandato di padre in figlio; il sogno di generazioni di uomini e donne, impiegate davanti alle impastatrici di quell'antico mulino, ai piedi della Majella, diventato, nel 1907, il Pastificio Guerrieri. Nella cascina di Roccasinara in cui abitavano da sempre, Giordano Guerrieri aveva provato a trasmettere quella passione ai suoi tre figli, ma Arturo, il maggiore, era diventato uno zoologo più che meticoloso, mentre Eva aveva lasciato il nido per fare carriera a Bologna. Solo Diamante, ventisettenne troppo ribelle e studentessa fuoricorso, era stata impiegata nello spaccio del pastificio. La morte improvvisa di Giordano, però, riporterà tutti a casa, e davanti a un piatto di pasta ciascuno dovrà fare i conti con quello che l'uomo ha lasciato dietro di sé, strascichi di un'esistenza di menzogne e continue prevaricazioni nei confronti della moglie Gemma e dei figli. Il loro destino si intreccerà a quello della giovane Anila, di origini albanesi, senza una casa né un posto dove andare, con una bambina in grembo che non vuole e un segreto che toccherà la famiglia molto da vicino. Finché la vita troverà un modo per sorprendere tutti, come un albero capace di dare i fichi a marzo.
San Massimiliano Kolbe, martire ad Auschwitz, è "l'uomo del dono", solidale e fraterno. La sua vita donata per amore è il modello di un modo nuovo di essere uomini e donne. La novena presentata in questo libretto prepara alla memoria liturgica del 14 Agosto, ma può essere pregata in qualsiasi momento per chiedere il sostegno di questo grande Santo.
L'Autrice
Missionaria dell'Immacolata Padre Kolbe, mariologa, collabora con la Cattedre Kolbiana della Pontificia Facoltà Teologica san Bonaventura di Roma e con la rivista di studi kolbiani Miles Immaculatae.
La prima Presidente del Movimento dei Focolari dopo Chiara Lubich riflette sui punti della spiritualità dell'unità. Nel centenario della nascita di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, Maria Voce, giunta al dodicesimo e ultimo anno di Presidenza, raccoglie in questo volume le riflessioni che sin dalla sua elezione nel 2008 ha proposto in primo luogo ai membri del Movimento, ma di fatto a quanti desiderano approfondire la spiritualità dell'unità nei suoi punti fondamentali. Non si tratta ovviamente di un approfondimento teologico o di una nuova visione della spiritualità della Lubich, ma di un'occasione per accostarsi a quanto visto profeticamente dalla Serva di Dio, e che, nello stesso tempo, resta un terreno da esplorare per scoprirne tutte le meraviglie che può ancora offrire alla nostra vita.
Sedimentato spesso in forme di espressione privilegiate come i modi di dire, i proverbi o la pubblicità, il senso comune è un patrimonio di sapere condiviso dalla comunità, un insieme di credenze e valori ritenuti così scontati da sembrare una sorta di conoscenza sommaria e degradata. Ma che ne è oggi del senso comune e del suo parente stretto, il buon senso? Quale utilità hanno o possono avere nella stagione dei terrapiattisti e dei no vax? Sempre al confine tra ovvietà e saggezza, il senso comune ha tuttora un posto centrale, perché filtra la lettura della realtà secondo schemi radicati nella nostra cultura, offre gerarchie di valori che possono farsi norma e misura del sentire e del fare, induce a riconoscersi in una dimensione interpersonale che istituisce soggettività collettive capaci di nutrire il senso di appartenenza.
Nella proposta pastorale per l’anno 2020/2021, l’arcivescovo Delpini invita tutti a far emergere le domande profonde che interpellano la nostra fede e il pensiero del nostro tempo, ancora segnato dall’esperienza drammatica della pandemia.
I fedeli sono esortati a interpretare e discernere prima ancora che a programmare. «Non è più tempo di banalità e di luoghi comuni, non possiamo accontentarci di citazioni e di prescrizioni. È giunto il momento per un ritorno all’essenziale, per riconoscere nella complessità della situazione la via per rinnovare la nostra relazione con il Padre», scrive l’Arcivescovo. La proposta pastorale intende, in sostanza, incoraggiare l’invocazione, la ricerca, l’esperienza della sapienza, attingendo al patrimonio dei Libri Sapienziali.
Il volume è suddiviso in due parti: una prima parte introduttiva, che affronta i temi sopra citati, e la lettera vera e propria di apertura dell’anno pastorale, in cui si fa più assiduo e puntuale il riferimento al Libro del Siracide, suggerito come guida di questo cammino, e alla vita della comunità cristiana.
Dio, da sempre, si rivolge alle "periferie" della storia: ai pastori di Betlemme, alla gente di Nazareth, ai puri di cuore: come Maria Santissima e il suo Sposo Giuseppe. L'Altissimo predilige la quotidianità, apparentemente banale, che fa da cornice alla vita dei semplici, spesso nascosta agli occhi del mondo, ma tanto gradita dinanzi a Lui. Anche a Fatima il suo sguardo raggiunge i più piccoli, addirittura gli ultimi nati nelle umili famiglie dos Santos e Marto: Lucia, Francesco e Giacinta. Dalla lettura di queste pagine, scopriremo come Dio parla a quelle "periferie del cuore" che tutti ci portiamo dentro. E ci accorgeremo, con stupore, che i primi "lontani" sono accanto a noi, vivono nei nostri quartieri, forse nelle nostre stesse case.
Maria Antonietta è stata un'intrigante al servizio dell'Austria, una spia che agiva nell'ombra pronta a tutto per nuocere alla Francia, come è stata dipinta da una certa leggenda oscura, o una povera creatura travolta dagli eventi e rimasta in realtà sempre inconsapevole? Oppure una ragazzetta viziata e incosciente, che non capì mai il mondo che aveva intorno? Gli storici, spesso più preoccupati di dare la loro versione sulla fine dell'Ancien Régime che di ricostruire una realtà storica, l'hanno sempre incasellata in una di queste ristrette categorie. Nelle lettere che per una ventina d'anni Maria Antonietta inviò al conte di Mercy, diplomatico austriaco e suo caro amico, possiamo finalmente sentir risuonare la sua voce, il suo pensiero, le sue paure, i suoi dubbi, le sue idee politiche. Da queste lettere, a volte scritte in fretta, a volte cancellate, a volte strappate, emerge una giovane donna di insospettabile spessore, capace di capire e intuire molto più di quanto si potrebbe pensare. La curatrice, tra i massimi esperti del Settecento, accompagna questa eccezionale corrispondenza.
Il rilevamento architettonico consente di individuare, analizzare e registrare l'origine di un edificio e le vicende che ne hanno contrassegnato la storia, dalla forma originale allo stato attuale. Dalla teoria della misura alla strumentazione per il rilevamento diretto, indiretto e fotogrammetrico, dai fondamenti teorici della materia alla normativa che la regola, dall'utilizzo delle tecnologie informatiche alle diverse varianti metodologiche applicate ai settori architettonico, urbano, archeologico e del restauro, il manuale offre un panorama della disciplina e dei suoi strumenti.
Descrizione
Elaborata lentamente nei lunghi anni dell’esilio dalla dittatura franchista, Dell’Aurora è una straordinaria opera di pensiero che fuoriesce dagli schemi del discorso filosofico: una trama poetica in cui si riannodano, riconoscibili ma trasfigurate, le domande, le riflessioni e le ricerche che occupano la scrittura di tutta una vita. La ricerca di una diversa modalità espressiva della ragione raggiunge in questo testo un’espressione compiuta nella forma di una filosofia poetica.
Sommario
1. Prima parte. I. Prima di cominciare. II. Alcuni impossibili prolegomeni: sospiri. III. Il rumore. IV. L'apparizione del confine. V. Guida Aurora.
2. Seconda parte. I Lo sguardo. II Dell'occaso. III. Della notte. IV. Quando il giorno comincia come una fiamma. V. L'alba coagulata e disseminata. VI. Il celeste. VII. Prima dell'occultamento. VIII. La linea dell'Aurora. IX. Il limite impenetrabile. X. La bilancia dell'Aurora. XI. Il vuoto. Le ombre. XII. Il germinare silenzioso dell'Aurora. XIII. La parola perduta. XIV. La rugiada.
3. Terza parte. I Una progressione: fuoco, parola, fiamma. II. La parola e gli dèi: la germinazione dell'Auroraa. III. La parola indicibile, la parola che si perde. IV. Dei numeri e degli elementi. V. Lo sguardo e il dire. VI. Il balbettio. VII. Il linguaggio e la parola. VIII. La linea della scrittura. IX. Linguaggi non umani.
La Aurora della parola (Tre frammenti). La fiamma.
4. Quarta parte. Finalmente, l'Aurora. I. La geografia dell'Aurora. II Il gallo dell'Aurora. III. Del regno del sole. IV. L'occultamento: il nominare. V. Il regno dell'Aurora. VI. Gli esseri dell'Aurora. VII. La pura Aurora accesa.
María Zambrano, filosofa dell'Aurora di Elena Laurenzi
Notizie biografiche
Note sull'autore
María Zambrano (1904-1991), filosofa e saggista spagnola, allieva di José Ortega y Gasset, all’avvento della dittatura franchista prende la via di un lungo esilio durato 45 anni, di cui dieci trascorsi a Roma. Rientrata in Spagna nel 1984, si impegna nella difesa della giovane democrazia spagnola.
"Chi pensa che la storia di Margherita, racconta con dedizione e sincerità in questo libro, sia una storia di dolore e oblio ha sbagliato tutto. Perché Margherita, e questo libro, è un fascio di luce che buca ogni previsione, più forte della malattia, del dolore. Un fascio di luce composto di gratitudine purissima, verso la sua famiglia, i suoi amici. Verso Dio. Che Margherita intercetta attraverso la sua offerta continua e instancabile, attraverso il gesto concreto dell'amore. Margherita vive nell'amore che ha dato senza sosta, e che la vita le sta restituendo moltiplicato all'infinito. Questo accade agli uomini amici di Dio." (Dalla prefazione di Daniele Mencarelli)
L'Europa travolta dal coronavirus è dinanzi a una crisi che viene definita "senza precedenti-. Effettivamente senza precedenti è questa pandemia che ha costretto per settimane al lockdown più di quattro miliardi di persone in tutto il mondo. Non sono, però, senza precedenti le difficoltà che la Ue sta incontrando nell'affrontare l'ennesima crisi degli ultimi dieci-quindici anni: difficoltà di ricomporre a livello europeo i divergenti interessi nazionali, di adeguare il proprio strumentario alle sfide che ha dinanzi, di essere solidale. Del resto, è almeno dal 2014 che si parla di Unione Europea in "crisi esistenziale-. In questa sede si prova a riflettere su alcune delle scelte politiche più significative che hanno causato tale crisi, per provare a individuarne ragioni e responsabilità. Il volume offre un punto di vista forte sulla questione, sostenendo che troppo si è indugiato sul ricondurre la crisi politica della Ue alla minaccia populista e sovranista. Lettura che ha alimentato una sottovalutazione della dimensione "esistenziale" della crisi europea e delle responsabilità di un europeismo divenuto incapace di mettere in discussione lo status quo. Con questo lavoro si propone un'analisi che spazia oltre le ultime due legislature europee e, attraverso il confronto con personalità del calibro di Giuliano Amato, Angelo Bagnasco e Suor Alessandra Smerilli, si avanza una proposta di metodo: solo un dibattito sulle ragioni dello stare assieme in Europa può alimentare un nuovo europeismo e, così, rilanciare il progetto di integrazione.
Questo volume intende onorare Mario Taccolini nella circostanza del suo settantesimo compleanno. A tale scopo, vengono raccolti alcuni suoi studi pubblicati in diverse sedi e in differenti circostanze, comunque tra i più efficaci e rappresentativi della sua produzione, ampia negli argomenti e intensa nella continuità. Nel contempo, in virtù della suddivisione tematica predisposta, vengono individuate le aree di principale impegno scientifico dell'Autore - dal locale al globale - con riferimento all'età moderna e contemporanea. Per ciascuna area tematica viene inoltre presentato un elenco delle pubblicazioni prodotte da Mario Taccolini nel corso della sua feconda carriera. L'impostazione dell'opera prevede altresì uno spazio per gli interventi di autorevoli colleghi e amici, noti studiosi, specialisti a livello nazionale e internazionale, ciascuno dei quali propone un breve saggio, di ampio respiro e profonda intuizione, dedicato a una specifica area tematica (lo sviluppo economico e sociale di Brescia e del suo territorio; le trasformazioni economiche della Lombardia tra età delle riforme e Unificazione nazionale; l'esperienza dell'Italia come Paese ritardatario nel processo di industrializzazione europeo; l'Europa e la sua difficile configurazione sociale nel secolo breve; le dinamiche dell'economia globale; il protagonismo degli uomini e delle istituzioni del cattolicesimo sociale nazionale; gli approcci alla metodologia della ricerca storica). L'esito finale è un originale percorso (anzi, più percorsi) attraverso la storiografia italiana tra il XVIII e il XXI secolo, periodo nel quale il Moderno si configura secondo modalità inedite e coinvolgendo, con profonde trasformazioni, le donne e gli uomini, le istituzioni e i corpi intermedi, i territori e le identità sociali italiani, europei e mondiali.