Maria, la nonna di Mario Calabresi, andava a letto esausta, dopo una giornata spesa a lavare montagne di lenzuola e pannolini. Quella sera, quella in cui per la prima volta aveva usato la lavatrice, è stata, nei suoi ricordi, lo spartiacque tra il prima e il dopo. Calabresi ha ricomposto i frammenti di un tempo in cui si faceva fatica a vivere ma era sempre accesa una speranza, e di un presente così paralizzato da non riuscire a mettere a fuoco l'esempio di chi non ha smesso di credere nel futuro. Ed ecco un viaggio nel vissuto del nostro Paese attraverso le storie di chi - scienziati, artisti, imprenditori, giornalisti e persone comuni - è stato capace di inseguire i propri sogni, affrontando a testa alta le sfide collettive e individuali del mondo di oggi. C'è chi è riuscito a offrire una speranza per i malati incurabili, chi è diventato un prestigioso astronomo e spera ancora di vedere l'uomo su Marte, chi ha trasformato la sua tesi di laurea in un'azienda californiana di successo, e chi ha deciso di cambiare il proprio destino giocando l'unica carta a sua disposizione, lo studio. Per intuire che in mezzo allo sconforto diffuso la strada esiste, perché coltivando le proprie passioni non si rimane delusi e perché la libertà si conquista, anche, con la volontà . Per scoprire un giacimento di vita, energia e coraggio, un luogo in cui "le stelle si sono accese per guidare il cammino degli uomini, la loro fantasia, i loro sogni, per insegnarci a non tenere la testa bassa, nemmeno quando è buio".
Al pari di altre discipline teologiche, la teologia pratica è di sua natura ancorata alla storia intesa non semplicemente come successione temporale di avvenimenti, ma piuttosto come evolvere di eventi individuali e col­lettivi, frutto di scelte umane nei confronti di un’ereditàdel passato, di una problematica emergente nel presente e del­le possibilitàofferte da un futuro che viene da Dio.
Come è ampiamente documentato nel primo volume, questo settore del sapere teologico è sorto e si è configurato in modi differenti in rapporto al­l’evolvere, in generale, del contesto sociale, culturale, religioso ed ecclesiale, e col mutare, in particolare, del­la realtàoggetto del­la sua riflessione e dei tipi di conoscenza mediante i quali si è autocompreso e definito.
Il fatto di essere ancorata alla storia l’ha stimolata a superare e abbandonare visioni e concezioni rivelatesi di volta in volta erronee, inadeguate o comunque non più rispondenti a mutate condizioni; l’ha guidata nel recuperare sempre di nuovo un’imprescindibile patrimonio del pas­­sato ricco di irrinunciabili valori umani e cristiani, ma riattualizzandolo nel presente; soprattutto l’ha sollecitata ad affrontare nuovi problemi e a rispondere alle nuove esigenze rilevabili nel­l’oggi del­la religione, del­la Chiesa e del­la societàa livel­lo di azione o di prassi e di riflessione o di teoria.
A seguito dei notevoli progressi registrati nei decenni del dopo Vaticano II, è maturata tra i cultori più accreditati nei vari continenti di questa disciplina teologica un’ampia convergenza di vedute circa un’attuale configurazione di teologia pratica. Ponendosi come cerniera tra scienze umane e discipline teologiche, questa disciplina teologica si avvale di un confronto dialogico con esse al fine di individuare le vie che il Dio trinitario rivelato da Gesù di Nazaret, da grande operatore nella storia, non solo di ieri ma di oggi, continua a indicare alla sua Chiesa. Non solo, ma con la propria strumentazione scientifica intende offrire indicazioni progettuali o di lunga durata e strategiche di breve e di medio termine, che possono favorire le comunitàcristiane nel seguire effettivamente tali vie di Dio. Vie dirette, su un versante, a contrastare tendenze che ne eclissano la benefica presenza, rendendo disumana l’esistenza di immense masse di persone, e su un altro versante, a suscitare legittime e umanizzanti attese e iniziative in vista di una vita degna per uomini e donne aventi un unico Padre, un unico Maestro e Signore, un unico Spirito Santo, e chiamati tutti, in tanti modi, alcuni noti solo a Dio, a condividerne in eterno l’ineffabile comunione d’amore.
Il narratore della Recherche, ha detto Deleuze, è simile a un ragno in agguato ai margini della sua tela che vibra, gli trasmette messaggi discontinui, gli indica la presenza di una preda: controfigura dell'uomo che trascorre lunghi anni in una camera foderata di sughero, lontano da quella realtà di cui cerca di registrare i segnali, anche i piú impercettibili, con il solo strumento - la scrittura - di cui dispone. Chi osserva la vita quotidiana di Marcel Proust e riconosce in essa alcuni dei germi che nella Recherche verranno metabolizzati e sottoposti a un radicale disorientamento, ha spesso l'impressione di assistere al formarsi progressivo, sui margini, di una glossa smisurata, antropofaga e invasiva. I frammenti biografici, che affiorano in modo discontinuo tra le pagine di questo libro e che sembrano obbedire alle necessità dell'opera a venire, ci permettono di riconoscere l'alfabeto in cui si elabora la «lingua straniera» di cui Proust vuole impadronirsi e nella quale, diceva, sono scritte tutte le grandi opere; additano lo snodo dove l'autobiografia del possibile si innesta sull'autobiografia reale di chi ha prodotto quel gigantesco, tentacolare agglomerato, che incamera e deforma ogni dettaglio, ogni sintomo e «fatto» biografico, ogni radice, ogni lettura, ogni sollecitazione e ogni impronta, che divora il suo creatore e, con la sua consapevole complicità , lo riduce all'ombra di un altro che potremmo, con Albertine, chiamare «Marcel».
Questo ponderoso volume presenta il profilo storico-spirituale di 120 santi e martiri del Calendario Liturgico. Sono donne e uomini diversi, vissuti in secoli differenti, nei più vari contesti professionali e culturali, ma tutti accomunati dall'amore a Cristo, "bruciati" dal desiderio di imitarne gli esempi. Un volume utile nell'animazione liturgica, nella catechesi, nella scuola, nei ritiri spirituali. E un ottimo sussidio per la propria cultura religiosa e per la meditazione personale.
Lʼimmaginario popolare pensa alla terza etàsolo come disfacimento fisico, indebolimento delle facoltàcognitive e affettive, lento ritiro dal mondo, inevitabile declino verso la morte. Contro questi equivoci protestano le analisi più recenti della psicologia, della sociologia e dellʼantropologia: la longevitàdischiude infatti una forma di vita originale e rilevante, durante la quale si apprende quanto è sfuggito nel tempo del vigore fisico e si riesce a comprendere lʼumano per intero. Se il mondo esterno non lusinga più come terreno di conquiste, si apre invece quello interiore, che porta a compimento lʼesistenza e a maturazione i suoi frutti: la serenità, lʼesperienza del limite, la saggezza, la tolleranza, il senso dellʼumorismo.
Lʼuomo non si afferma solo quando trasforma con la propria azione il mondo esterno: il più grande successo lo raggiunge quando muta e migliora se stesso. Finché si vive si è sempre posti a confronto con un compito, non si finisce di imparare e crescere. A patto che la longevità, nonostante i disagi dellʼetàche avanza e la salute che si fa cagionevole, non sia subita, ma accettata e vissuta come momento per realizzare davvero se stessi. La piena maturitàha bisogno di tempo, di molto tempo, che diventa opportunitàunica per chi la sa sfruttare.
Mario Bizzotto ha studiato teologia a Vicenza, Verona e Vienna dove ha completato gli studi teologici conseguendo il dottorato in filosofia con una dissertazione su San Bonaventura. In Italia ha continuato lo studio della filosofia insegnando ermeneutica, etica filosofica e antropologia allo Studio teologico San Zeno di Verona. Tiene corsi di antropologia medica allʼIstituto Internazionale di Teologia Pastorale Camillianum di Roma. Presso Studium è autore de Il corpo e il volto (2005), pubblicato in questa collana. Tra le altre sue pubblicazioni segnaliamo: Erkenntnis und Existenz. Conoscere e interpretare; Rinascita dellʼetica; Il Grido di Giobbe. Lʼuomo, la malattia, il dolore nella cultura contem poranea; Esperienza della morte e speranza.
Il volume offre una lettura non scontata della formazione dello Stato unitario; soprattutto, ne rilancia una prospettiva di futuro nell'ottica del bene comune rileggendo il contributo determinante che i cattolici - sacerdoti, religiosi e laici - hanno dato in tutti i passaggi significativi della storia unitaria mettendo in risalto il protagonismo dei credenti nella vita pubblica e sociale.
Un romanzo che è memoria stravolta di una adolescenza vissuta prima della guerra e vissuta in una città visionaria (la Toledo del titolo) attraverso gli occhi di una tredicenne, Damasa. Intanto si sta profilando l'immensa Tigre che è la guerra.
Descrizione:
Scopo di questo libro è avvicinare il credente al mistero della preghiera cristiana, consentendogli di approfondire i valori teologali e teologici in essa racchiusi. Non è, quindi, un manuale che presenta le differenti teorie ben ordinate, o lo sviluppo storico delle forme di preghiera nel corso della spiritualità cristiana, ma un'agile riflessione che aiuta il credente a meditare su quell'elemento vitale della giornata che è la preghiera. La riflessione dell'autore sull'argomento si rifà ovviamente all'esperienza di Gesù quale si può ricavare dal Vangelo, e alle grandi sintesi teologiche del passato.
Che cos'è la ricerca qualitativa? Quando è opportuno farvi ricorso? Come va condotta? Come vanno considerati, in termini di plausibilità ed estendibilità , i suoi risultati? Il volume illustra, con numerosi esempi concreti, tutte le principali fasi di una ricerca qualitativa: la definizione dell'impianto metodologico, le tecniche di lavoro sul campo (osservazione etnografica, shadowing, esperimento sul campo, intervista discorsiva, focus group, osservazione documentaria), l'analisi dei dati raccolti (note di campo, trascrizioni, documenti naturali), la presentazione della ricerca. Una guida esauriente a un metodo di illustre tradizione, di recente tornato in primissimo piano nelle scienze sociali.
Il libro si apre con un'ampia premessa sulla paternità /maternità di Dio e sulla gioia come dono mistico con cui il Signore lega un'anima a sé. È possibile essere mistiche senza avere visioni o estasi, e al contempo laiche, lavoratrici, impegnate nel sociale? La risposta positiva è nei ritratti delle seguenti 4 donne famose, vissute nel XX secolo e accomunate appunto dall'impegno nel sociale e da un cammino di fede che ha fatto loro scoprire l'unione con Dio e sperimentare una vocazione alla gioia in mezzo alle tempeste del loro tempo. Gabrielle Bossis (1874-1950), francese, autrice teatrale e mistica, scrisse a sessantadue anni Lui e io, dialogo tra lei e la voce di Gesù che le chiede di scrivere ciò che lui le dice. Madeleine Delbrêl (1904-1964), francese, assistente sociale, poetessa e mistica, passò dall'ateismo al cristianesimo. Etty Hillesum (1914-1943), ebrea olandese, morta ad Auschwitz, è autrice di Diario, testimonianza anche della sua ritrovata apertura a Dio. Simone Weil (1909-1943), ebrea francese, filosofa e mistica, prima insegnante poi operaia, attivista di sinistra, si avvicinò al cristianesimo condividendo la vita dei più umili.