L'attuale configurazione globale delle società ha portato a trasformazioni sociali inattese. Ormai tramontate le società nazionali, si sono create nuove linee di frattura: inclusi/esclusi, cosmopoliti/locali, concentrati/estesi. Si è formata così una nuova triade sociale da analizzare dal punto di vista qualitativo e quantitativo. In questo libro viene misurata con dati sia nazionali che disaggregati localmente, tra Nord, Centro e Sud, tra regioni, province e città. Il quadro proposto raffigura l'Italia tra il 2008 e il 2020, ma ha una proiezione europea e mondiale. Ciò che scopriamo è che in Italia l'élite è diminuita in quantità e qualità, la neoplebe è cresciuta fino a rappresentare la maggioranza della popolazione, mentre la classe creativa è in costante aumento e potrebbe rappresentare la nuova classe dirigente, per ora senza potere. Dati che ci interrogano su questioni attualissime: quale mondo ci troveremo a gestire così polarizzato tra poche grandi concentrazioni metropolitane e immense aree di sfruttamento estensivo? Quali conseguenze sociali e politiche avranno le dinamiche tra una élite in storico declino, una massa priva di sapere e dei saperi senza potere?
Franco Battiato non è stato solo un musicista ma anche un mistico e un pensatore che si è espresso, nella sua maturità umana e artistica, principalmente (anche se non esclusivamente) attraverso le sue canzoni. Analizzare i testi messi in musica da Battiato vuol dire così collegarli con quella vasta Enciclopedia di riferimenti culturali e religiosi che l'artista stesso ha evidenziato: Bibbia e Vangeli (ufficiali e apocrifi), la spiritualità dell'Oriente cristiano, il misticismo indiano, il buddismo tibetano, il sufismo e l'esoterismo novecentesco di Gurdjieff e Guénon. Di tutto questo dà conto la ricerca puntuale e appassionata di Paolo Jachia, che «non è andato a "scavare" con ragionamenti nell'anima di Battiato, ma ha cercato piuttosto di sintonizzarsi con essa» (dalla prefazione di p. Guidalberto Bormolini).
VOLUME 10: SANTI DEL CALENDARIO LITURGICO paolo vi in vita aveva manifestato la preoccupazione che i santi fossero conosciuti, che si avesse dimestichezza con essi, specialmente la dove erano vissuti e avevano operato, che la loro scuola di vita non fosse disertata da discepoli, che la loro risposta positiva all'appello alla santita fosse condivisa da tanti altri. Ora paolo vi continua da queste pagine la sua pastorale. Questo primo volume contiene panegirici" di paolo vi sui santi elevati all'onore degli altari p rima del suo pontificato e ormai da tempo entrati nel calendario universale della chiesa o nei calendari particolari delle chiese locali. Paolo vi, riformando nel 1969 il calendario liturgico, ha sfoltito l'el enco dei santi, specialmente nei tempi forti dell'anno litu rgico, perche`non fosse obnubilata la celebrazione primaria del mistero di cristo. Tuttavia ha desiderato che fossero conservati nel "martirologio" e che fossero venerati nelle chiese particolari, confermando cosi`la nostra affermazione che egli fu uu appassionato cantore dei santi. Paolo vi ha parlato innumerevoli volte dei santi, con entusiasmo e competenza. Fu amico e familiare dei santi. La sua profonda esperienza delle cose sprituali traspare da queste pagine e si comunica al lettore. "
VOLUME II:BEATI E SANTI CANONIZZATI DA PAOLO VI l'attenzione data da paolo vi al culto dei santi e`testimoniata dal numero delle beatificazioni e canonizzazioni da lui celebrate. Le cerimonie da lui presiedute per la beatificazione dei servi di dio furono trentadue, di cui quattro cumulative, e quelle per le canonizzazioni di beati furono venti, di cui due cumulative. Apaolo vi dava grande importanza alle celebrazioni per la beatificazione o canonizzazione. Si preparava diligentemente, leggendo la vita di ognuno dei servi di dio che doveva elevare all'onore degli altari, i discorsi, infatti, da lui pronunciati in queste occasioni sono pregevolissimi, anche sul piano della documentazione storica, oltre che per la presentazione spirituale delle loro vite. Veri modelli di moderni panegirici. Il presente v olume raccoglie tutte le omelie delle beatificazioni e canonizzazioni celebrate durante il pontificato di paolo vi e i discorsi all angelus pronunciati in ricordo dei nuovi santi o beati. In appendice sono riportati due documenti importanti di papa montini, in attuazione del dettato conciliare, per la promozione e il retto ordinamento del culto dei santi. Paolo vi chiede di vedere il culto dei santi come celebrazione della santita della chiesa, la quale si allieta di questi frutti, si rafforza con i loro esempi, viene arricchita dai loro insegnamenti e protetta dalla loro intercessione.
LETTERE E MESSAGGI PER CELEBRAZIONI DI SANTI. Paolo vi ha detto molte cose sui santi in numerose occasioni. Egli invitr a considerare il culto dei santi come un atto di glorificazione reso a dio, dalle migliori sue creature, nelle quali brilla il lume della grazia. In questo vol ume sono raccolte quasi tutte le lettere che paolo vi ha inviato all'intera chiesa, a dio cesi, a superiori o abati generali di ordini o congregazioni religiose per ricordare significativi centenari di santi: nascita, morte, canonizzazione, ecc., oppure per altri motivi: indizione dell'anno della f ede nel ricordo dei santi pietro e paolo, il conferimento del dottorato a santa caterina da siena e a santa teresa d'av ila, ecc. Si tratta di lettere importanti, soprattutto per la precisione storica e, non poche, per l'impegno teologico o pastorale o spirituale. Nella parte conclusiva del volume ci sono alcuni interventi sul cammino di paolo vi verso la beatificazione. Seguono le preghiere di papa montini ad alcuni santi. Chiudono il volume una nota bibliografica e numerosi indici utili per la consultazione dei tre volumi.
Il libro, accoglie l'invito di papa Francesco di fermare il "naufragio di civiltà" a cui stiamo assistendo e "ridestarci dalla dimenticanza di chi soffre" (Discorso a Lesbo, 5 dicembre 2021). L'autore presenta i passi del lieto annuncio, quello che fa la differenza e invita a fare i conti con sé stessi, praticato dal nuovo "Santo" della Chiesa, don Giustino Maria Russolillo (Canonizzazione il 15 maggio 2022). Un figlio della periferia occidentale partenopea, nato a Pianura di Napoli (1891-1954), terra ricca di frutti, tra le colline e il mare, di antica presenza cristiana. Don Giustino vive pienamente il suo tempo, contrassegnato dalla tragedia delle due guerre mondiali, dalla grande crisi economica degli anni trenta, la bonifica delle terre, dai nuovi sviluppi commerciali e industriali. Che tuttavia, per quanto garantiscono una migliore condizione di vita anche per le classi medio-basse, riflettono una situazione precaria per tanta parte delle masse contadine e operaie, e i loro figli. Il "santo prete", come veniva chiamato dai suoi concittadini, non ha mai trascurato il prossimo, le famiglie, i giovani ed in particolare il povero. Nonostante risenta del contesto sociale e religioso del suo tempo, può essere annoverato tra gli operai del comandamento nuovo di Gesù, quello che il teologo tedesco Karl Rahner, ha definito essere l'"umanesimo radicale", che trova nel Cristo crocifisso la forma più alta dell'amore, perché giunge a donare la vita per il prossimo, fino a dare la vita anche per i nemici (cfr. Saggi di Cristologia). Ciò che il teologo svizzero Hans Urs von Balthasar, ha descritto nei termini di "amore assoluto" e si rivela come "esperienza di bellezza" che si realizza nel Dio crocifisso, Colui che muore d'amore: dove la dimensione di gratuità costituisce l'unica difesa, la custodia e la cura della libertà dell'uomo fragile (cfr. Solo l'amore è credibile).
Don Paolo è dal 2007 l'arcivescovo cattolico di Mosca. Una diocesi vastissima e composita che comprende al suo interno anche un caleidoscopio di nazionalità, fra cui la comunità armena, quella coreana, quella vietnamita, e via dicendo. Dentro il perimetro della Russia, tutto è di più: più chilometri da percorrere, più lingue, più incroci di culture e vissuti. Più bellezza da condividere ma anche, a volte, più timore nel testimoniare ciò che si crede. Perché quando si è minoranza si è più fragili. Quando si è minoranza l'identità viene sollecitata ogni giorno e ogni giorno sei chiamato a verificarne la consistenza, che è Cristo stesso. Mediante questo libro mons. Pezzi, si racconta a Riccardo Maccioni, per la prima volta dal principio. Intrecciando in queste pagine al vissuto personale, umano e missionario, fatti e valutazioni sull'attualità e il futuro della Chiesa, della Russia e con esse, necessariamente, del mondo intero.
Se ogni identità è data e realizzata dalla qualità e dalla quantità di relazioni diventa evidente che i fattori della comunicazione, veicolati dai nuovi media e dalle relazioni che questi intessono, rappresentano un elemento fondante e determinante per la costruzione identitaria personale e sociale. Il volume intende analizzare, in una prima parte, le caratteristiche di queste tecnologie e le loro applicazioni nella quotidianità. Di fronte all'homo digitalis, assistiamo ad una trasformazione non solo tecnologica, ma anche culturale, psicologica e perfino filosofica. Cresce il rischio di subordinare la nostra identità al consenso "social": esistiamo solo nella misura in cui mostriamo la nostra privacy sulle piattaforme di condivisione. Esistiamo se condividiamo? Sì, ma è vera condivisione? Il volume, poi, propone una parte finale dove indagare la produzione e le conservazioni di immagini e ricordi in un mondo digitale, tanto più sapendo che a governare e gestire la nostra vita e quella della società ci sono gli algoritmi, padroni incontrastati della nostra privacy, capaci anche di anticipare i nostri desideri, perché ci conoscono più e meglio di quanto noi pensiamo e immaginiamo. Una volta indagato, con competenza e senza sconti, la costruzione identitaria ai tempi dei social media, l'autore è convinto che occorra ribadire con forza l'hic et nunc, il qui e ora, l'unicità della nostra identità primaria, contro ogni facile individualismo o nazionalismo, etnicismo, o una qualsiasi altra comoda etichetta identitaria, ma anche contro la sempre più forte tentazione di esistere grazie alla certificazione di un consenso misurato su like e follower.
Nando e Nello sono due giovani camaleonti giocosi ma inesperti. Il loro passatempo preferito è mimetizzarsi. Un giorno si sfidano in una gara senza precedenti ma qualcuno ci mette lo zampino, anzi lo zampone, mandando a rotoli i loro piani e le loro migliori intenzioni! Età di lettura: da 4 anni.
Bombo è un insetto di bell'aspetto che vive nel giardino. Il suo carattere spavaldo ed egoista, però, lo rende insopportabile allo sciame. Un giorno sente il giardiniere dire che presto arriverà una "Bomba eccezionale". Così Bombo si prepara all'ennesima conquista, ma rimarrà a bocca asciutta. Anzi... bagnata! Età di lettura: da 5 anni.
Dalla creazione al diluvio universale, da Davide e Golia a Mosè... E poi la nascita, la vita e le opere di Gesù, la sua morte e la resurrezione. Gli Atti degli apostoli, le lettere indirizzate a chiese e singoli individui. L'Apocalisse, la rivelazione degli aventi futuri... Appassionanti storie illustrate, a misura di bambino. Per far conoscere ai più piccoli le figure, gli ambienti, gli avvenimenti contenuti nei due libri che compongono la Sacra Bibbia. Età di lettura: da 5 anni.