
Quante volte ci è capitato di cercare qualcosa e trovare tutt'altro? Una compagna, un compagno, un lavoro, un oggetto. Agli scienziati succede sempre: progettano un esperimento e scoprono l'inatteso, che di solito si rivela assai importante. Questo affascinante fenomeno si chiama serendipità, dal nome della mitica Serendip da cui, secondo una favola persiana, tre principi partirono all'esplorazione del mondo. Nella storia della scienza le più grandi scoperte sono avvenute così. Qui però non troverete la solita lista di aneddoti, dalla penicillina ai raggi X al forno a microonde. Le più sorprendenti storie di serendipità svelano infatti aspetti profondi della logica della scoperta scientifica. Non è solo fortuna: la serendipità nasce da un intreccio di astuzia e curiosità, di sagacia e accidenti colti al volo. La serendipità, soprattutto, ci svela che non sapevamo di non sapere. Dopo i successi di Imperfezione e Finitudine, Telmo Pievani ci accompagna nell'avvincente storia di un'idea. Da Zadig a Sherlock Holmes, i tanti eroi della serendipità ci insegnano che la natura, là fuori, è sempre più grande della nostra immaginazione.
Negli ultimi trent'anni, nella scienza d'avanguardia, è emersa una nuova concezione sistemica della vita in cui si afferma che siamo circondati da sistemi complessi, formati cioè da varie parti e componenti che si giustappongono e interagiscono mutualmente le une con gli altri, così che non ha più senso, per studiare e capire il sistema stesso, isolare i singoli componenti e analizzarli singolarmente staccandoli dal contesto globale. Questo volume integra in un unico quadro teorico coerente le idee e i modelli che costituiscono il fondamento di questa visione. Esplorando a 360° la storia e le diverse discipline scientifiche, Fritjof Capra e Pier Luigi Luisi affrontano la comparsa di termini chiave come "autopoiesi", "strutture dis-sipative", "social network" e "comprensione sistemica dell'evoluzione". Pubblicato per la prima volta nel 2014 e divenuto, negli anni, un testo di culto, Vita e Natura si propone anche come una lettura essenziale per chiunque sia interessato a comprendere le implicazioni nelle varie discipline delle scienze naturali e sociali della concezione sistemica della vita: dall'economia alla politica, fino alla medicina, la psicologia, l'ecologia e il diritto.
La pandemia dà ragione agli ecologisti, all’idea che l’Homo sapiens abbia devastato la natura e ora ne paghi il prezzo? O al contrario dimostra che gli ecologisti hanno torto, che solo un uomo sempre piú “tecnologico” e “artificiale” può sconfiggere la natura “ostile”?
A partire da queste due opinioni contrapposte ed entrambe correnti, si snoda una riflessione sul pensiero ecologico, che vede l’uomo come “intruso” nel mondo naturale ma al tempo stesso, nel solco di Darwin, come specie animale integrata nei processi evolutivi. Questa contraddizione non ha impedito alle idee degli ecologisti di conquistare l’opinione pubblica, di penetrare nella mentalità contemporanea e soprattutto delle nuove generazioni. Ma di fronte alla pandemia e a una crisi ancora piú grave, quella climatica, gli ecologisti devono sciogliere le loro ambiguità, mettendo da parte pregiudizi e diffidenze verso la scienza e la tecnologia: oppure, da soluzione della crisi ecologica, il pensiero green rischia di diventare esso stesso parte del problema.
L'entropia dell'universo o di un qualsiasi sistema isolato è destinata ad aumentare nel tempo. Questo dice in sostanza il secondo principio della termodinamica, una delle poche formule veramente figlia del pensiero collettivo, che ha attraversato quasi due secoli lungo i quali ha rivelato gradualmente la sua natura. Questo principio è stato visto da molti come la dimostrazione che tutto è destinato a finire, ma va letto invece come una sfida per il presente: è difficile fabbricare strutture efficienti, ma questa difficoltà ci spinge a costruirle in modo intelligente e a migliorarle in continuazione.
A differenza della stragrande maggioranza dei libri dove si tratta di dieta alimentare promettendo miracoli, in quest'opera gli autori... raccontano i fatti. Più gli esseri viventi diventano complicati, più i singoli individui si differenziano. Basti considerare i gusti personali, le allergie e la capacità più o meno vistosa d'ingrassare o di restare magri. L'Homo sapiens, nella sua infinita diversità "sostengono gli autori" è onnivoro e trova le sostanze necessarie al suo sostentamento in una varietà di alimenti. Ognuno di noi, a seconda delle caratteristiche (legate anche all'etnia, alla cultura, all'età e a tante contingenze), delle capacità e delle mancanze di capacità del proprio organismo utilizza di preferenza una certa composizione alimentare. Suddiviso in 5 parti, di cui uno con ricette e relative foto, il libro descrive: le funzioni dell'organismo; le sue esigenze di carburante; come soddisfarne le esigenze. Il cibo che mangiamo non solo nutre le nostre cellule ma determina che tipo di microorganismi saranno in grado di crescere all'interno del nostro intestino. Ogni volta che scegliamo un cibo per noi, dovremmo aver presente che lo stesso cibo, nel bene e nel male, arriverà anche ai batteri intestinali, quando non saranno proprio loro a richiedercelo. Insomma, quando ci sediamo a tavola abbiamo sempre dei commensali invisibili ma esigenti a farci compagnia! Una dieta bilanciata può essere di grande aiuto nel momento in cui le diverse specie di batteri vivono in un sistema di controllo e bilanciamento reciproco.
Per decenni le industrie legate ai combustibili fossili hanno negato che il clima stesse cambiando o che le attività umane avessero un qualche ruolo nel riscaldamento in atto. Oggi il consenso della comunità scientifica gli impatti sempre più evidenti e la pressione sociale crescente hanno di fatto azzerato le forme più radicali di negazionismo ormai limitate ai recessi più oscuri dei social media. La battaglia per il clima però non è ancora vinta. Le aziende dei fossili nel tentativo di ritardare il più possibile gli interventi che servono a evitare livelli di riscaldamento pericolosi ma che metterebbero a rischio i loro profitti hanno infatti cambiato approccio. Non negano più e puntano invece a distrarre e a rinviare. Michael E. Mann da oltre vent'anni uno dei climatologi più importanti del mondo in La nuova guerra del clima analizza e decostruisce le nuove strategie di questi "inattivisti". Per esempio l'enfasi sulla responsabilità individuale: gli appelli legittimi a ridurre i consumi e a evitare gli sprechi sono stati trasformati in una potentissima arma di distrazione di massa capace di dividere gli attivisti per il clima e di distogliere l'attenzione dalle aziende dei fossili vere responsabili del riscaldamento in corso. Vengono poi presi in esame gli appelli di lobbysti politici e opinionisti a favore di quelle che Mann chiama "soluzioni-non soluzioni": per esempio il gas naturale gli interventi di riforestazione e la geoingegneria. Si tratta di misure che non risolvono il problema dei cambiamenti climatici e ritardano le azioni davvero efficaci come l'abolizione dei sussidi ai fossili e l'imposizione di un prezzo sul carbonio. Infine Mann non risparmia critiche a quella che chiama "pornografia climatica" l'idea spesso compiaciuta secondo cui la catastrofe sarebbe ormai inevitabile e non possiamo più fare niente. Non è così. Le soluzioni ci sono quello che bisogna fare adesso è decarbonizzare il più rapidamente possibile le nostre economie perché "ogni grammo di carbonio che non bruciamo migliora le cose". Possiamo farlo investendo in tecnologie già disponibili prime fra tutte il solare e l'eolico e dando fondo alle qualità migliori del nostro essere umani.
Che cosa accadrebbe se l'umanità potesse alterare la sostanza stessa del codice genetico? Questa domanda è rimasta a lungo confinata al campo della fantascienza, ma tutto questo sta per cambiare, come ci rivela qui Kevin Davies. "Riscrivere l'umanità" ci porta per mano all'interno dell'affascinante mondo di una nuova tecnica di editing genetico chiamata CRISPR, una potente cassetta degli attrezzi che permette di correggere il DNA di qualsiasi organismo, la cui scoperta è valsa a Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna il Nobel per la chimica 2020. Davies aiuta il lettore a conoscere quella che è forse la più radicale conquista scientifica della nostra epoca, incontrando gli scienziati in prima linea nelle ricerche e i pazienti la cui storia commovente riporta il racconto a un livello più umano. L'autore chiarisce infatti le conseguenze che questa nuova tecnica può avere, risparmiando a milioni di persone gli effetti devastanti delle malattie ereditarie o i problemi che crea la disabilità.
Nel volume si affronta innanzitutto il rapporto economia/ambiente, quindi la microeconomia dell'ambiente e la macroeconomia, per concludere con il passaggio dall'economia dell'ambiente all'economia ecologica, di cui ne definisce i caratteri.
Il tempo drammatico in cui siamo immersi, aggravato ulteriormente dalla pandemia, ci impone di pensare al futuro partecipando alla costruzione di una realtà non ancora del tutto visibile, impiegando tutte le nostre risorse positive nel costruirla.
Dalle diverse tradizioni religiose quali insegnamenti possiamo recuperare per progettare un mondo dove la cura abbia uno spazio di senso in primo piano? Tutti assistiamo alla sfida che l'ambiente ci sta lanciando da diverso tempo e insieme ad essa alla crisi dell'umano che riguarda tutti da molto vicino: la corsa al consumo e al profitto che lascia indietro molte persone in diverse parti del pianeta, i beni essenziali che non sono alla portata di tutti, l'estrema povertà di molti e la ricchezza di pochi l'economia di mercato che mostra tutti i suol limiti, e l'elenco potrebbe continuare ancora mettendo in luce quale impegnativo compito attenda nell'immediato ogni persona. Le religioni sono in grado di dare un orientamento verso il futuro? Gli interventi degli esperti provenienti dalle diverse tradizioni religiose, sul tema del prendersi cura, sembrano orientarci in senso positivo per condurci a una presa di coscienza e ai posizione in concreto che vadano ad opporsi all'indifferenza e alla noncuranza verso tutto ciò che ci circonda.
Secondo le diverse religioni il primo elemento da cui partire é lo sguardo di cura che ciascuno rivolge a se stesso, esso non può mai prescindere dall'aver cura di ciò che ci circonda perché espressione della coscienza religiosa d'essere solo una parte del Tutto.
Il leopardo delle nevi non è soltanto un raro felino dagli occhi color del ghiaccio che vive nei dirupati e gelidi ambienti montani del Karakoram, dell'Himalaya e dell'Altopiano Tibetano, ma è anche un simbolo dell'Asia trascendente e misteriosa che la religione buddhista ha trasformato in messaggero degli dei. Colpito dal fascino che esercita questo fantasma delle impervie montagne asiatiche, Sandro Lovari ne ha studiato per un decennio l'ecologia e il comportamento, seguendone le tracce dal Parco Nazionale del Monte Everest in Nepal a quello del Karakoram Centrale in Pakistan, svelando gli aspetti enigmatici della vita di questo magnifico felino, delle sue prede e dei rapporti con le popolazioni locali. Leggendo questo libro comprenderemo come possano convivere tigri, leopardi, lupi, leopardi delle nevi e anche gli elefanti, tra loro e con l'uomo. Con sottile ironia e senso dell'umorismo, questo diario di viaggio ci fa vivere l'avventura sul campo, svelando antefatti e retroscena inaspettati, avvicinandoci agli animali delle più remote regioni e rendendoci comprensibile il loro comportamento.
Stiamo già vivendo un'emergenza climatica. Ma quanto possono peggiorare le cose? La civiltà collasserà? Abbiamo già superato il punto di non ritorno? Che tipo di futuro possono aspettarsi i nostri figli? Consultando rigorosamente i più recenti studi della climatologia, Mark Lynas esplora il corso che abbiamo tracciato per la Terra nel prossimo secolo e oltre. Grado per grado, Lynas delinea le probabili conseguenze del riscaldamento globale e della catastrofe climatica che ne deriverebbe. Con un grado in più - la situazione in cui ci troviamo ora - già le foreste della California e dell'Australia vengono divorate da incendi devastanti, mentre uragani mostruosi colpiscono le città costiere. Con due gradi in più, la calotta polare artica si scioglierà e le barriere coralline scompariranno dai tropici. Con tre gradi in più, il mondo inizierà a rimanere senza cibo, rischiando di condannare milioni di persone alla carestia. Con quattro gradi in più, vaste aree del globo diventeranno inabitabili per via del caldo, cancellando dalla mappa intere nazioni e trasformando miliardi di persone in rifugiati climatici. Con cinque gradi in più, il pianeta registrerà le temperature più alte degli ultimi 55 milioni di anni. Con sei gradi in più, infine, avrà luogo un'estinzione di massa senza precedenti, e quasi tutte le forme di vita rischieranno di scomparire dalla faccia della Terra. Il nostro destino non è ancora deciso, ma il tempo stringe. Dobbiamo porre fine alla maggior parte del nostro consumo di combustibili fossili entro un decennio se vogliamo salvare l'Artico e le barriere coralline. Se falliamo, rischiamo di superare il punto di non ritorno, spingendo il caos climatico verso una spirale fuori controllo. Questo libro non deve essere ignorato. Questo è davvero il nostro ultimo avvertimento.
I sonnambuli sono i grandi facitori della rivoluzione scientifica - Copernico, Keplero, Brahe, Galileo - per opera dei quali in poco più di un secolo la concezione della scienza e il suo rapporto col sapere umano furono trasformati radicalmente. Collegando l'indagine scientifica con la vita, i caratteri, le passioni, le debolezze di ognuno, Koestler mostra che essi non furono infallibili macchine pensanti, ma procedettero per territori incerti e nebbiosi con una faticosa ricerca a tastoni, piena di cadute e di ritorni indietro. La precedente esperienza dell'umanità, cui è dedicata la prima parte del volume, era fondata su una visione unitaria dell'universo, dove la religione aveva contribuito al progredire dell'umano conoscere. Ora non solo si impone la separazione tra religione e scienza, ma il sapere stesso si frantuma: si sviluppano in modo isolato diversi rami di conoscenza e di comportamento che guidano ognuno a rigide ortodossie, a specializzazioni unilaterali, a ossessioni collettive. Nello stesso tempo - ed è la grandezza non ultima dei sonnambuli - si assiste a «riconciliazioni impreviste, a nuove sintesi nate da una frammentazione apparentemente senza speranza». Arricchiscono il volume un testo di Giulio Giorello e la nuova Introduzione di Carlo Sini.